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Topic: Doping ed antidoping  (Letto 37230 volte)

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Offline demian88

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« il: Novembre 27, 2012, 18:16:41 pm »
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postiamo e commentiamo qui notizie come questa:

Schwazer: "L'antidoping c'è soltanto in Italia"

dal CdS:

"Dopo Pechino sono stati tanti gli episodi che mi hanno fatto prendere quella decisione. Non è facile dover gareggiare contro atleti nei confronti dei quali c'è tanto sospetto. Nessuno dà uno sguardo al di là dell'Italia, dove l'antidoping non esiste". In una intervista-confessione a Donatella Scarnati del TG1, in onda questa sera, l'olimpionico a Pechino 2008 Alex Schwazer ribadisce di aver fatto tutto da solo e spiega il suo stato d'animo di allora: "vi posso dire che negli anni è diventata dura gareggiare contro questi avversari. Ci si sente presi in giro. Se uno qua da noi si dopa non è perchè vuole avere un vantaggio, ma perchè vuole finalmente gareggiare alla pari". Schwazer racconta che per anni avversari dei paesi dell'est, dopo le gare, gli hanno ripetuto sempre questa frase: "Alex Schwazer italiano ha realizzato questo tempo, se non fosse italiano avrebbe fatto registrare un tempo inferiore di cinque minuti. Per me - la riflessione del marciatore - era difficile non partire alla pari con gli altri, anche se in passato lo avevo fatto e avevo vinto, ma dentro di me non ero più sereno, vivevo tutto in maniera negativa. Ho sbagliato. Forse mi sarei dovuto fermare per un anno, occuparmi di altre cose e probabilmente sarei rientrato e avrei vinto come a Pechino. La tristezza e la rabbia mi hanno spinto a fare un terribile errore".

Alex Schwazer adesso studia Economia a Innsbruck: "Sto cercando di provare altri stimoli... Sono stati dei mesi molto intensi. Positivi per la nuova sfida che riguarda il Master, ma anche negativi perchè sono state dette e scritte sul mio conto tante cose non vere che hanno coinvolto persone che, purtroppo, non c'entrano niente. Mesi difficili". L'ombra del dottor Ferrari, messo al bando dal Coni fin dal 2002: Schwazer lo ha incontrato nel 2010, non per il doping - ripete - ma per farsi preparare delle tabelle di allenamento: "sapevo che era sospettato per dei precedenti episodi legati al doping,ma non sapevo che era stato radiato dal coni,altrimenti non ci sarei mai andato" E infine, la Kostner e le perplessità sul fatto che anche lei potesse sapere. "Carolina sta bene. La gente deve sapere che quando due atleti di vertice stanno insieme, il rapporto non si può paragonare a quello delle coppie normali che lavorano e si incontrano alla fine della giornata.. noi non ci vediamo per dei lunghi periodi e ci sentiamo solo al telefono. Chi pensa ad un rapporto normale è ovvio che dica: cavolo,lui mette l'eritropoietina nel frigorifero e lei non si accorge di nulla, ma non è così... quando uno decide di doparsi o si confida con qualcuno, oppure sceglie il segreto e non lo dice a nessuno. Come ho fatto io".



dalla gazza:

Il momento che cambia la vita di Alex Schwazer è una sera di fine agosto del 2011, in Corea del Sud. La mattina il marciatore altoatesino - medaglia d’oro olimpica nel 2008 a Pechino - ha gareggiato al Mondiale nella 20 chilometri, e anche se si è qualificato solo nono è soddisfatto del risultato: arriva da un periodo difficile (dopo Pechino ha cambiato allenatore, città, psicologo) e in primavera si è rotto un legamento. Ma, quella sera, gli si avvicina un gruppo di atleti stranieri che in gara sono andati molto forte, e che sono appena rientrati da una squalifica per doping. Sghignazzano, ridono di lui, e c’è una frase che per Alex è una pugnalata: "Schwazer Italia 3 ore e 36, Schwazer Russia 3 ore e 30". Ovvero: il tempo che fa da 'pulito' rispetto a quello che - se imitasse tanti atleti russi - farebbe da 'dopato'?. Per Schwazer quelle parole ne vogliono dire una sola: stupido. Il resto è nelle cronache: l'acquisto delle fiale di eritropoietina in una farmacia turca, le iniezioni cominciate il 13 luglio 2012, il 30 dello stesso mese il controllo che lo trova positivo e che determina l'esclusione dall'Olimpiade di Londra, l'8 agosto lo shock della conferenza stampa, l'intervento della giustizia sportiva e di quella ordinaria, che si pronunceranno prossimamente.
Dopo un lungo silenzio, l'ex marciatore azzurro torna a parlare in una doppia intervista al Tg1, in onda questa sera, e a Vanity Fair, in edicola domani. Ribadisce di aver fatto tutto da solo e spiega il suo stato d'animo di allora: "Ci si sente presi in giro. Se uno qua da noi si dopa non è perché vuole avere un vantaggio, ma perché vuole finalmente gareggiare alla pari. Non è facile dover gareggiare contro atleti nei confronti dei quali c'è tanto sospetto. Nessuno dà uno sguardo al di là dell'Italia, dove l'antidoping non esiste". Poi un rimpianto: "Forse mi sarei dovuto fermare per un anno, occuparmi di altre cose e probabilmente sarei rientrato e avrei vinto come a Pechino. La tristezza e la rabbia mi hanno spinto a fare un terribile errore".





    Gilles27

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    « Risposta #1 il: Dicembre 03, 2012, 22:51:47 pm »
    Il fatto è che ci sono molte nazioni (vedi la Spagna) che lasciano i loro atleti dopati. Poi quando arriva il processo nazionale per loro è casualmente tutto ok, poi quando arrivano al tribunale internazionale, tac, squalificati :sisi:

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      « Risposta #2 il: Dicembre 03, 2012, 22:59:27 pm »
      attendo la spagna di questi anni :)
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        Offline demian88

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        « Risposta #3 il: Gennaio 29, 2013, 23:58:27 pm »
        Dalla gazza:

        Doping, Fuentes: non solo i ciclisti  - "Dopavo ogni genere di atleta"

        È questa la prima forte confessione di Eufemiano Fuentes, il dottore 57enne spagnolo che stamane ha testimoniato a Madrid, all'apertura del processo per Operacion Puerto, il blitz condotto nel 2006 dalla polizia spagnola contro il doping nel ciclismo. Il processo vede tra i protagonisti anche l'ex vincitore di Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta spagnola, Alberto Contador.


        Coinvolti oltre ai ciclisti (gruppo più numeroso), anche calciatori, tennisti e mezzofondisti tra i nomi noti al pubblico.



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          « Risposta #4 il: Gennaio 30, 2013, 08:52:15 am »


          spagnoli magari? Che schifo!
          magnatv 'o limon

            Offline freshvinc

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            « Risposta #5 il: Gennaio 30, 2013, 12:00:35 pm »
            Il fatto è che ci sono molte nazioni (vedi la Spagna) che lasciano i loro atleti dopati. Poi quando arriva il processo nazionale per loro è casualmente tutto ok, poi quando arrivano al tribunale internazionale, tac, squalificati :sisi:

            Ovvio. Atleti che vincono portano più soldi. Quindi conviene anche a loro. Si risanano il bilancio cosi.  :ok: :ok:
            «La sera quando ci fu l'inno della Champions, vedendo 80000 persone fischiarci, mi resi conto in che guaio ci eravamo messi. Qualche partita importante nella mia carriera l'ho giocata, ma quando sentii quell'urlo, fu la prima volta che mi tremarono le gambe. Fu lì che mi resi conto che questa non è solo squadra per loro, che si tratta di un amore viscerale, come quello che c'è tra una madre ed un figlio. Fu l'unica volta che dopo aver perso, rimasi in campo per godermi lo spettacolo» Y.Tourè

            «Il Napoli non è solo una squadra ma è lo stato d'animo di un'intera città» A.Villas Boas

            «Lavoro per il rispetto della professione, chi ama davvero la maglia sono i napoletani» V. Behrami


            "Le crànti shqùatre dévòn impòrr iggiòc!" (cit.)

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              « Risposta #6 il: Gennaio 30, 2013, 14:30:56 pm »
              il boom spagnolo :)
              Inviato da una cripta. :schiatty:

                Offline demian88

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                « Risposta #7 il: Febbraio 09, 2013, 11:25:23 am »
                Dalla Rosa:

                Doping, Cipollini: un mito in pezzi. Il fango dopo dieci anni



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                  « Risposta #8 il: Febbraio 09, 2013, 11:59:16 am »
                  la Spagna c'è dentro di brutto.....sicuro

                  Offline TOTORE-RASTAMAN

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                  « Risposta #9 il: Febbraio 09, 2013, 12:07:59 pm »
                  L'altro giorno a sport merdaset hanno fatto vedere degli appunti di fuentes dove faceva un po di conti sui "clienti".
                  Nella lista, sotto a RSOC (evidentemente real sociedad), c'era scrtto chiatto chiatto MILAN..... :look:

                  Il mio soundcloud
                  IL LUNEDI CHE UMILIAZIONE ANDARE IN FABBRICA A SERVIRE IL PADRONE O JUVENTINO CIUCCIAPISELLI DI TUTTA QUANTA LA FAMIGLIA AGNELLI E JUVE MERDA JUVE RUBE MERDA E RUBE MERDA RUBE RUBE MERDA O MERDA MERDA MERDA MERDA MERDA O MERDA MERDA MERDA MERDA MERDA MERDA                                                :patchupa: :capellone: :patchupa: :capellone: :patchupa: :capellone: :patchupa: :capellone: :patchupa: :capellone: :patchupa: :capellone:

                    Online la vile strada maestra

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                    « Risposta #10 il: Febbraio 09, 2013, 12:08:55 pm »
                    L'altro giorno a sport merdaset hanno fatto vedere degli appunti di fuentes dove faceva un po di conti sui "clienti".
                    Nella lista, sotto a RSOC (evidentemente real sociedad), c'era scrtto chiatto chiatto MILAN..... :look:
                    Vabè, pure la figlia di Pique e Shakira si chiama Milan :look:

                      Offline demian88

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                      « Risposta #11 il: Febbraio 09, 2013, 12:10:41 pm »
                      Wenger, proposta choc: "Esami del sangue ai calciatori"

                      Dove sta lo choc della proposta? I calciatori sono dei privilegiati anche nell'antidoping...Ridicoli i controlli solo sulle urine ai sorteggiati (due tra tutti coloro presenti in campo e pure in panchina!) e solo al termine delle partite, a meno di controlli extra, decisi una tantum dalle Federazioni...



                        Offline demian88

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                        « Risposta #12 il: Febbraio 09, 2013, 12:20:34 pm »
                        Vabè, pure la figlia di Pique e Shakira si chiama Milan :look:
                        :ahha:



                          Offline JoeFalchetto715

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                          « Risposta #13 il: Febbraio 09, 2013, 12:58:27 pm »
                          Azz, di Cipollini leggo solo ora. Non che non ci fosse qualche sospetto, però veramente praticamente ad uno ad uno stanno mandando in frantumi il ciclismo degli ultimi 20 anni.

                          Se viene fuori qualcosa pure sul Tour di Cadel Evans, davvero è la fine, non resta più niente da salvare.
                          «Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracanã:Frank Sinatra,il Papa e io»
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                            « Risposta #14 il: Febbraio 09, 2013, 14:02:40 pm »
                            ma se si drogano tutti non è come se non si drogasse nessuno :look:
                            L'internazionalizzazione. Un club satellite in cina. La cittadella del cinema da fare a Castelvolturno in cambio delle autorizzazioni a fare la cittadella dello sport. I tabelloni full HD dall'America. La scugnizzeria. La tavola rotonda per lo stadio. Voglio prendere un club inglese. 124,5 milioni di euro. Voglio la Circumvesuviana. I Napoli new yorkers. Se voglio spendo pure 30 milioni di euro per un giovane. La clinica dello sport costruita intorno al dott. De Nicola. Napoli channel. Io come voi voglio vincere.

                               

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