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Topic: NBA  (Letto 339063 volte)

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Renton

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« Risposta #405 il: Gennaio 30, 2012, 20:57:16 pm »
Allucinanti gli ultimi due minuti di Miami-Chicago

Se domani avete tempo guardatevi la replica su SI, perchè sono stati na roba assurda
Io per fortuna l'ho vista in diretta  :sbav:
Partita strepitosa, mi ha fatto dimenticare per un po' i dispiaceri calcistici. James e Rose hanno fatto delle cose incredibili.

    Online la vile strada maestra

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    « Risposta #406 il: Gennaio 31, 2012, 12:55:55 pm »
    No dai, questo è chiaramente un fake


      Offline 'Lucas

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      « Risposta #407 il: Gennaio 31, 2012, 13:55:37 pm »
      Questo è tentato omicidio, comunque

       

        Online Aries

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        « Risposta #408 il: Febbraio 03, 2012, 13:08:37 pm »
        sono usciti ufficialmente i quintetti di partenza per l' all star game: howard, anthony, james, wade e rose ad est; ad ovest: bynum, griffin, durant, bryant e paul.
        Intanto in nottata il gallo ne fa 21 con un 5/5 da tre nella vittoria dei nuggets a scapito dei clippers
         

          Online chughino

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          « Risposta #409 il: Febbraio 03, 2012, 16:32:03 pm »
          sono usciti ufficialmente i quintetti di partenza per l' all star game: howard, anthony, james, wade e rose ad est; ad ovest: bynum, griffin, durant, bryant e paul.
          Intanto in nottata il gallo ne fa 21 con un 5/5 da tre nella vittoria dei nuggets a scapito dei clippers
          Abbastanza bilanciati ma mi sa che Ovest è comunque un altro livello

            Offline 'Lucas

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            « Risposta #410 il: Febbraio 03, 2012, 22:07:08 pm »




            Ma quant so brutti sti pantaloncini ?  :facepalm:

              Offline 'Lucas

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              « Risposta #411 il: Febbraio 04, 2012, 12:32:47 pm »
              Altra presa importante dei Clippers, che stanno per ufficializzare Kenyon Martin

                Online chughino

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                « Risposta #412 il: Febbraio 06, 2012, 17:27:28 pm »
                Altra presa importante dei Clippers, che stanno per ufficializzare Kenyon Martin
                Kenyon"mazzuolatore"Martin bhè è ottimo per dare ad una difesa la cazzimma giusta.

                  Offline Zupus™

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                  « Risposta #413 il: Febbraio 11, 2012, 19:30:25 pm »
                  A New York è scoppiata The Linsanity:allahsi3:

                    Offline Sonny Boy

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                    « Risposta #414 il: Febbraio 11, 2012, 23:34:52 pm »
                    Where Tattoo Happens
                    I tatuaggio è una tecnica di decorazione corporale. Questa tecnica è destinata a durare permanentemente.Il tatuaggio evoca sicuramente un' ampia gamma di reazioni.Nessuno di noi può infatti evitare lo sguardo e i pensieri di tutte le persone con le quali quotidianamente convive. Sicuramente possiamo essere disinteressati delle opinioni altrui, ma non possiamo cancellare il fatto che siamo parte di un gruppo e che facciamo parte di una società.
                    Ecco, questo non vale se sei un giocatore NBA. I Parquet di tutto il mondo sono costellati di giocatori letteralmente coperti di tatuaggi, giocatori che si cospargono il corpo di disegni, scritte o simboli che vogliono ricordare al proprio compagno,amico o avversario chi ha di fronte.
                    Spesso da fuori gli spettatori non riescono a rendersi conto di cosa i giocatori abbiano tatuato addosso quindi, in quanto grande fan di questa arte, ho deciso di postare alcune foto dei tatuaggi più strani e azzardati di alcuni membri del campionato più bello del mondo.
                    Sembra infatti che giocare in NBA sia una sorta di Pass per spingersi oltre i confini della razionalità umana per quanto riguarda l'arte del tatuaggio.
                    Il capostipite di questa arte risponde al nome di Chris 'The Birdman' Andersen. Un eroe.

                    In poco più di dieci anni è passato dall'essere un sobrio ragazzo di Long Beach al pavone colorato che tutti noi oggi possiamo ammirare in campo.
                    Ecco forse ultimamente si è fatto un po' prendere la mano, visto che la sua ultima impresa è la
                    scritta Free Bird attorno al collo, ma se vogliamo un vincitore

                    questo li batte tutti.
                    Parlando di collo come non citare il buon J.R. Smith e la sua scritta Young Money che ho scoperto centrare poco con la casa discografica del rapper Lil Wayne ma fatta
                    perchè il ragazzo ha 25 anni ed è letteralmente sfondato di dollari. Restiamo in tema collo e qui per voi ho una chicca.
                    Ricordate Deshawn Stevenson? Adesso
                    gioca a Dallas con il 92, ma si è reso celebre per l'accesa rivalità con the Queen James durante i Playoffs del 2008, durante i quali aveva dichiarato che il Re era overrated e imitandolo nel suo gesto tipico ogni volta che segnava da tre.
                    Questo signore, che potrebbe tranquillamente vivere nel più duro carcere degli Stati Uniti e essere rispettato da tutti, ha pensato bene di tatuarsi la faccia di Abramo Lincoln sul collo affiancato da due 5 e una crepa lungo il viso.
                    La sua faccia sembra un incidente d'auto dalla quale non puoi distogliere lo sguardo.


                    D-Steve è conosciuto anche per un altro fatto di cronaca, ossia la sfida da tre con Agent Zero ed è proprio Arenas un altro giocatore che ha dimenticato il buon senso nell'armadietto dello
                    spogliatoio insieme alle pistole.
                    Agent Zero infatti sfoggia sul petto una Tigre, sissignori, e sulla schiena l'albero genealogico della sua stirpe. Una robetta insomma.

                    Parlando di schiene tatuate in NBA abbiamo esponenti di altissimo livello, partendo da Amir Johnson con il suo angelo a grandezza naturale, passando per Marquis Daniels con la sua mappa della Florida (!) casomai dovesse perdersi, finendo con Kenion Martin e la sua dichiarazione di fede.
                    Questi disegni fanno sembrare la famosa scritta di Lebron 'The Chosen 1" sulla parte alta della schiena una barzelletta.

                    Menzioni d'onore per :
                    - Captain Steph Jackson e le sue mani chiuse a preghiera che
                    impugnano una pistola.
                    - Il braccio di Marquis Daniels con un carton e che si uccide e la scritta "Only the strong survive".
                    - Il bacio della moglie di Kenion Martin.
                    - Matt Barnes che potrebbe tranquillamente fare compagnia a Deshawn Stevenson in carcere.
                    - Robert Swift ex centrone di OKC che milita oggi nei Tokio Apache e che è passato dall' essere un Nerd ad essere un Nerd Tatuato!

                    Seconda parte, il ritorno, chiamatelo come volete, fatto sta che adesso vi beccate una nuova carrellata dei tatuaggi più incredibili e assurdi che popolano il parquet.

                    Partiamo con il meno sospettabile dei giocatori, il futuro dominatore della NBA, la faccia pulita che bacia la mamma durante gli intervalli di partita: Kevin Durant.
                    Faccia e braccia pulite, il resto un po' meno. Si perchè sia davanti che dietro, e non capite male, il nostro Kevin sfoggia una serie di tatuaggi
                    di rara bellezza e intrisi di significato.


                    come la scritta Maryland e le mani che indicano il numero 35, l'angelo che stringe un pallone da basket o il bambino che esce dalla casa con la canotta numero 35, ricordo della sua infanzia.
                    Per non parlare delle innumerevoli citazioni bibliche che vanno un casino tra i giocatori NBA.
                    Prendete Deandre jordan per esempio, uomo di rara intelligenza cestistica, (si stiamo scherzando) che porta su di se croci, mani in preghiera e scritte in cui millanta di essere stato benedetto. Il tutto a dimensione reale visto la grandezza del Buon Deandre.
                    Ma c'è anche chi sul suo corpo porta la storia della sua vita, o semplicemente si cosparge di inchiostro per tirarsela un casino.
                    nel primo caso ci mettiamo Monta Ellis, che han ben pensato di farsi l'albero genealogico della sua stirpe con foto del suo bimbo sul petto.
                    Ecco, è bene specificare che quando uno intende albero, pensa che ne so a qualcosa di simbolico. No, Monta si è fatto tatuare un albero. con radici, foglie e fotosintesi clorofilliana incluse!


                    E sulla schiena? Diamanti, colombe volanti e il Golden Gate Bridge. senza contare braccia, gambe e altro...
                    Nel secondo caso, quelli che se la tirano sono un sacco, ma uno sguardo a J.R. Smith non possiamo non darlo.
                    Non un centimetro di pelle è stato lasciato scoperto e il logo di Michael Jordan con dietro il simbolo del dollaro sul petto possono darci una vaga idea a cosa pensi il buon J.R. per gran parte della sua giornata. A questo aggiungiamo la faccia della mamma e quella di Gesù e ci ricolleghiamo al tema religioso di cui sopra.


                    Altra categoria, i gemelli. e in particolare i gemelli Morris. Allora, già hai un gemello, e devi convivere col fatto che avrai uno uguale a te che gira per le strade,

                    avete pure giocato al college insieme, ma almeno i tatuaggi volete farveli diversi? Cioè pure i tatuaggi uguali hanno questi due. califfi a mani bassissime.
                    E adesso il pezzo forte. Che non è americano. Anzi, direi l'esatto opposto. Ora, ci vuole una piccola prefazione. Io, e forse anche voi, adoro i videogames. Gioco da tipo 20 anni e ne ho un paio che amo alla follia. Ecco Kirilenko ama alla follia i giochi di ruolo. Ma una cosa così non si era mai vista, lui è andato oltre. Sulla schiena da un annetto il buon Andrei ha un draghetto delle dimensioni del Guatemala. Incredibile, pazzesco, tecnicamente perfetto c'è poco da dire.

                    Andando ad approfondire il significato di questo disegno però, si è scoperto che il tattoo ritrae il suo personaggio di "World of Warcraft", il famoso gioco di ruolo fantasy: si tratta di un paladino di livello 80. Ora, vi lascio pensare cosa avrebbe potuto farsi tatuare se il suo gioco preferito fosse stato, che ne so, 'Leisure Suit Larry'. Applausi per Andrei.
                    siamo arrivati in fondo e qui ci sono da fare un po' di menzioni d'onore.
                    Partiamo da Paul Pierce e dal suo 'The Truth' sul braccio, nel caso se lo dimenticasse, proseguiamo con i tatuaggi da carcerato di Renaldone Balkman e chiudiamo con un' autentica chicca, ossia i baffi finti sul dito di Scott Polard. Che dopo le capigliature ha deciso di spiegarla anche per quanto riguarda i Tatuaggi.












                    « Ultima modifica: Febbraio 11, 2012, 23:37:45 pm da bastapocho »

                      Online la vile strada maestra

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                      « Risposta #415 il: Febbraio 12, 2012, 08:40:12 am »
                      Andersen fa schifo :look:

                        Offline Sonny Boy

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                        « Risposta #416 il: Febbraio 12, 2012, 10:49:53 am »
                        A New York è scoppiata The Linsanity:allahsi3:
                        durante la telecronaca della partita con L.A. il telecronista di sky credo alessandro mamoli  raccontava di come non avesse neanche preso casa ,convinto di essere spedito nella D-league e di come fino all'altro giorno dormisse sul divano di landry fields.Ma soprattutto di come durante una sessione di tiro al MSG fosse stato fermato da un'addetto alle pulizie che solo dopo l'intervento del Gm aveva acconsentito a farlo entrare non volendo credo alla sua "versione" di essere un knick-er.Questa cosa me ne riportata alla memoria un'altra più spassosa che riguarda una nostra vecchia conoscenza.




                        Tenetevi forte perché questa è spettacolosa.
                        Il buon Mike, visto anche in Italia con la maglia di Napoli dove spadroneggiava mica male, fece il suo debutto in NBA con la maglia dei Los Angeles Lakers, dopo un paio d’anni spesi in Germania.
                        Mai “draftato”, passò due stagioni intere con i Lakers, con i quali vinse un anello nella stagione 2000-2001. Adesso che ci penso, anche Mike Penberthy ha un anello in più di LeBron James, cosa che dovrebbe farlo entrare a tutto diritto nell’olimpo dei Califfi.
                        Comunque, Mike è il classico ragazzo bianco della California: carnagione latte e capelli biondicci. Playmaker di un metro e novanta centimetri risicatissimi, mano mortifera dall’arco, ball handling da classico playmaker collegiale e un fisico normalissimo, quasi patito.
                        Succede che per le strade di Los Angeles ci sia una parata, o se non ricordo male una manifestazione a favore della pedicure per gli animali, o qualsiasi altra boiata per la quale gli americani si sentono in diritto di andare in giro con dei cartelli di legno da idioti. La manifestazione blocca però un intero quartiere, ed il buon Mike deve recarsi all’allenamento allo Staples Center. Il buon Mike scende dalla macchina, vedendo un posto di blocco, e si avvicina ad un agente di polizia.
                        Il resto è storia:

                        Penberthy: “Salve agente, sono Mike Penberthy dei Los Angeles Lakers”
                        Agente: “Chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?”
                        P: “Sono Mike Penberthy, giocatore dei Lakers, dovrei passare per andare all’allenamento”
                        A: “Non si passa, e lei non mi sembra un giocatore dei Lakers. Non l’ho mai sentita nominare”
                        P: “Ma si, sono uno della panchina, mi guardi ho anche la tuta purple and gold! Visto?”
                        A: “Anche io ho la tuta dei Lakers a casa. Ma mica ci vado in giro come un pirla. Circolare.”
                        P: “La prego agente, poi Jerry Buss mi multa se non arrivo in orario all’allenamento.”
                        A: “Ma si guardi! Se lei gioca nei Lakers io sono Serpico. Circolare.”

                        Penberthy arrivò con un’ora di ritardo all’allenamento, e quell’agente quella sera tornò a casa dalla moglie raccontandole: “Sai cara, un cretino con la tuta dei Lakers voleva entrare allo Staples ad allenarsi. Robe da matti”.


                          Offline Sonny Boy

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                          « Risposta #417 il: Febbraio 12, 2012, 10:58:29 am »
                          Hardwood Classic Night in Nba, con molte squadre in campo con le divise retro. Partiamo il nostro viaggio da Minneapolis, dove i New York Knicks sbancano 100-98 contro i Twolves. Non c’è bisogno di dire chi è stato il protagonista per NY: Jeremy Lin ovviamente, che tira male, 8 su 24, ma firma 20 punti con 8 assist e il libero decisivo. A Minnie non bastano le doppie doppie di Love, 32+21, e Pekovic, 21+13. Tornano al successo i Denver Nuggets che vincono in casa degli Indiana Pacers: 27 punti di Lawson e 23 di Afflalo per le pepite, 26 di Granger non sono sufficienti a Indiana.

                          Sparatoria a Dallas tra Mavericks e Trail Blazers. Aldridge chiude con 33 punti e 12 rimbalzi ma vincono i Mavs di Dirk Nowitzki, 20 punti, che mette il canestro della vittoria a 4 secondi dalla fine nel supplementare. Nella serata anche 19 uscendo dalla panchina per Terry da una parte e Crawford dall’altra, due dei migliori sesti uomini. A tal proprosito, c’è il ritorno di Ginobili negli Spurs: 8 punti in 17 minuti per l’argentino nella vittoria di San Antonio a Newark contro i Nets 103-89. Neal aggiunge 18 punti mentre per NJ ci sono i 27 con 8 assist di Deron Williams.

                          A Charlotte, successo agevole dei Los Angeles Clippers contro i Bobcats, la peggior squadra della Lega. 19 di Kemba Walker, tutto il quintetto in doppia cifra per gli angeleni (21+12 di Griffin, 18+14 assist di Paul). Nella notte successi esterni anche per i Phoenix Suns a Sacramento contro i Kings (20 di Dudley), per gli Orlando Magic contro i Milwaukee Bucks (31 per Jason Richardson con 9 su 11 da tre) e per i Philadelphia 76ers contro i Cavs senza Irving e Varejao (20 di Holiday).

                          Risultati:
                          Pacers (17-10)-Nuggets (16-12) 109-113
                          Bobcast (3-24)-Clippers(17-8) 86-111
                          Cavaliers (10-16)-Sixers (19-9) 84-99
                          Twolves (13-15)-Knicks (13-15) 98-100
                          Mavericks (17-11)-Trail Blazers (15-13) 97-94 OT
                          Nets (8-21)-Spurs (19-9) 89-103
                          Bucks (12-15)-Magic (17-11) 94-99
                          Kings (10-17)-Suns (12-15) 84-98


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                            Lin in due sere mi ha ammazzato i Lakers e i T-Wolves.  :pianto:

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                              « Risposta #419 il: Febbraio 14, 2012, 10:42:47 am »
                              Iniziano a fare paura i Mavs che dopo un inizio difficile, costellato da tanti infortuni, hanno decisamente cambiato marcia e nella notte si sono imposti sui Clippers nonostante i 23 punti dell’ex Caron Butler (che ha ricevuto l’anello prima della gara). Nowitzki (22) e compagni sono alla quarta W in fila e ad un passo dal terzo posto ad ovest, ora occupato proprio dai Clips.
                              Semplicemente troppo LeBron per i Bucks che pur avevano retto i ritmi degli Heat per i primi tre quarti grazie alle triple di Delfino (24 con 5/8 da tre)… poi si è scatenato il tornado con il numero 6: per James 35 punti con 16/21 al tiro, 8 rimbalzi e 3 assist. Terza vittoria in fila e primo posto a mezza partita di distanza per la corazzata della Florida.
                              Tornano al successo, interrompendo una striscia di 8 sconfitte, gli Hornets di Marco Belinelli (13 in 33 minuti partendo titolare) che costringono alla sconfitta i Jazz impegnati nel devastante back-to-back-to-back! I protagonisti son quantomeno improbabili: il “figliol prodigo” Chris Kaman (27) ed il messicano ultimo arrivato Gustavo Ayon (13 e 9 rimbalzi).
                              Vittoria, e non poteva essere altrimenti, per i Sixers a Charlotte: non bastano i 22 punti di Maggette per contrastare la terza forza della Eastern Conference che ha dal solito Louis Williams 23 punti uscendo dalla panchina.
                              Si allontana la zona playoff per i T-Wolves che perdono la quarta partita consecutiva, subendo lo strapotere dei Magic: per coach Van Gundy tutto il quintetto va in doppia cifra e Redick ne aggiunge 14 partendo da seduto; doppie-doppie inutili per Love (19 e 15 rimbalzi) e Pekovic (16 e 13 rimbalzi).
                              Infine successo in volata dei Warriors sui Suns: bellissima la sfida tra i due lunghi David Lee (28 e 12 rimbalzi) e Marcin Gortat (25 e 12), come sempre ben imbeccato dal vecchio condottiero Steve Nash (14 assist).

                              Bobcats (3-25)-Sixers (20-9)   89-98
                              Magic (18-11)-Timberwolves (13-16)   102-89
                              Bucks (12-16)-Heat (22-7)   96-114
                              Hornets (5-23)-Jazz (14-13)   86-80
                              Mavericks (18-11)-Clippers (17-9)   96-92
                              Warriors (11-14)-Suns (12-16)   102-96


                                 

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