News dalla città di Napoli

[Hank 中國]

si però eventi come quello di domenica nemmeno sono adatti, troppa gente, chi abita qui non può restare intrappolato tra i morti fame e i bimbominkia....

Ma le persone ci devono arrivare alla piazza e una massa del genere nel cammino creano disagi alla città

Lo dico per esperienza visto che mi sono fatto qualche Festivalbar quando andavo al Liceo

ovvio che tali eventi devono essere organizzati nel migliore dei modi possibili (magari senza che un gruppo di scimmie blocchino i treni) però sono appunto "eventi", roba che succede una volta ogni morte di papa.. 
poi per esempio, io sono stato al concerto degli U2 all'Olimpico di Roma, e pure in quel caso 3/4 della città era bloccata nonostante il concerto si tenesse allo stadio e non in piazza..

[GIANPAOLO]

ovvio che tali eventi devono essere organizzati nel migliore dei modi possibili (magari senza che un gruppo di scimmie blocchino i treni) però sono appunto "eventi", roba che succede una volta ogni morte di papa.. 
poi per esempio, io sono stato al concerto degli U2 all'Olimpico di Roma, e pure in quel caso 3/4 della città era bloccata nonostante il concerto si tenesse allo stadio e non in piazza..

Ma l'Olimpico sta anche ai margini del centro e i disagi pre e post sono anche più contenuti. Riesci ad immaginare quello che lasciano migliaia e migliaia di scalmanati, impasticcati/ubriachi dopo tali eventi? Ci vuole un esercito per ripulire tutto e aggiustare quello che hanno rotto e almeno un paio di giorni per tornare alla "normalità"

[Impostore]

ovvio che tali eventi devono essere organizzati nel migliore dei modi possibili (magari senza che un gruppo di scimmie blocchino i treni) però sono appunto "eventi", roba che succede una volta ogni morte di papa.. 
poi per esempio, io sono stato al concerto degli U2 all'Olimpico di Roma, e pure in quel caso 3/4 della città era bloccata nonostante il concerto si tenesse allo stadio e non in piazza..

ringrazia il cielo che de santis non ha riconosciuto che sei napoletano...

[Hank 中國]

Ma l'Olimpico sta anche ai margini del centro e i disagi pre e post sono anche più contenuti. Riesci ad immaginare quello che lasciano migliaia e migliaia di scalmanati, impasticcati/ubriachi dopo tali eventi? Ci vuole un esercito per ripulire tutto e aggiustare quello che hanno rotto e almeno un paio di giorni per tornare alla "normalità"

e invece ti posso assicurare che i disagi c'erano fino in centro 
comunque dimentichiamo sta cosa di Roma..
resta il fatto che può anche andare bene vietare eventi e concerti che attirano centinaia di migliaia di persone per motivi di ordine pubblico,sicurezza ecc..ma che allora si trovi una soluzione per ospitare questi eventi in altre location visto che portano soldi 
o almeno non inventiamoci storielle come la passeggiata illuminata dal cielo stellato, l'offesa alla piazza ecc..

[GIANPAOLO]

e invece ti posso assicurare che i disagi c'erano fino in centro 
comunque dimentichiamo sta cosa di Roma..
resta il fatto che può anche andare bene vietare eventi e concerti che attirano centinaia di migliaia di persone per motivi di ordine pubblico,sicurezza ecc..ma che allora si trovi una soluzione per ospitare questi eventi in altre location visto che portano soldi 
o almeno non inventiamoci storielle come la passeggiata illuminata dal cielo stellato, l'offesa alla piazza ecc..

Ho vissuto anche a Roma per 5 anni, so di quello che parli e della disorganizzazione che c'è per quegli eventi nella Capitale. Per fare un raffronto più strettamente realistico con Piazza Plebiscito, a Roma succede con il concertone del primo maggio a San Giovanni. Ci vogliono due giorni per ripulire la zona dopo quel concerto e per farla tornare alla normalità (io abitavo nei pressi al Pigneto zona Porta Maggiore ).

[Impostore]

e invece ti posso assicurare che i disagi c'erano fino in centro 
comunque dimentichiamo sta cosa di Roma..
resta il fatto che può anche andare bene vietare eventi e concerti che attirano centinaia di migliaia di persone per motivi di ordine pubblico,sicurezza ecc..ma che allora si trovi una soluzione per ospitare questi eventi in altre location visto che portano soldi 
o almeno non inventiamoci storielle come la passeggiata illuminata dal cielo stellato, l'offesa alla piazza ecc..

A Salerno col concerto del 31 Dicembre non si creano tutti questi disagi, nonostante si riversino in strada quasi 100.000 persone   

[Hank 中國]

A Salerno col concerto del 31 Dicembre non si creano tutti questi disagi, nonostante si riversino in strada quasi 100.000 persone   

perdonami ma qua parliamo tra abitanti di città, quando e se vogliamo il parere di un abitante di paese ti facciamo sapere   

Ho vissuto anche a Roma per 5 anni, so di quello che parli e della disorganizzazione che c'è per quegli eventi nella Capitale. Per fare un raffronto più strettamente realistico con Piazza Plebiscito, a Roma succede con il concertone del primo maggio a San Giovanni. Ci vogliono due giorni per ripulire la zona dopo quel concerto e per farla tornare alla normalità (io abitavo nei pressi al Pigneto zona Porta Maggiore ).

Roma è terribile 
comunque a me la cosa che rompe è che a Napoli non si facciano più concerti decenti e che quella piazza sia abbandonata..
mò se per i concerti mi trovano una soluzione migliore e intanto mi sistemano la piazza sono contento 

[Tyrion]

Ma a Napoli spazi non ce ne sono, l'unica alternativa al plebiscito è la Mostra. E bagnoli naturalmente.

[Ford Perfect]

Non è che c'è un concerto al giorno eh...e poi bloccare cosa? P. del Plebiscito è una piazza, mica si è bloccata la viabilità?

ci mancherebbe pure che ci fosse un concerto al giorno e si la viabilità era completamente bloccata sin da piazza municipio. l'unico modo per muoversi dalla zona rampe brancaccio, pallonetto, monte di dio e prima parte dei quartieri spagnoli, a meno di controsenso, era via chiaia (affollatissima anche lei di pedoni). per dire l'infermiere che doveva venire a casa ha dovuto desistere, se ti pare normale
non che sia colpa dell'evento, ma se sai che per un pezzo di pane di gratis si muovono tonnellate di morti di fame e per il concerto un'altra marea, organizzati prima per bene o fallo altrove. invece le pecore pascolavano in libertà fino a piazza municipio senza che qualcuno le conducesse fuori dalle palle nelle abbondanti ztl dei dintorni, bloccando tutto.
che poi in piazza trieste e trento è sempre così, folle di imbecilli che attraversano come se fossero nel mezzo dei campi di friarielli e non in una città in cui circolano auto e moto, ma questo è un altro discorso

[Ford Perfect]

ovvio che tali eventi devono essere organizzati nel migliore dei modi possibili (magari senza che un gruppo di scimmie blocchino i treni) però sono appunto "eventi", roba che succede una volta ogni morte di papa.. 
poi per esempio, io sono stato al concerto degli U2 all'Olimpico di Roma, e pure in quel caso 3/4 della città era bloccata nonostante il concerto si tenesse allo stadio e non in piazza..

diverso perchè lì è confluita una marea di gente da mezza italia e un po' di europa che, ovviamente, ha passato la giornata in giro per roma, per quello ha creato disagi. ma erano gli u2. fosse stato nek non ci sarebbero stati disagi, anche a parità (impossibile) di biglietti venduti....

[Ford Perfect]

Ma a Napoli spazi non ce ne sono, l'unica alternativa al plebiscito è la Mostra. E bagnoli naturalmente.

e il porto e l'ippodromo e il lungomare liberato.... più altre molto più piccole

[Tyrion]

e il porto e l'ippodromo e il lungomare liberato.... più altre molto più piccole

Il porto? Dove li metti? Tra i cantieri di Piazza Municipio? 
Ippodromo e lungomare non hanno la stessa capienza che può avere piazza del plebiscito. Si sono registrate quasi 100.000 presenze domenica eh, mica bruscolini

[Ford Perfect]

Il porto? Dove li metti? Tra i cantieri di Piazza Municipio? 
Ippodromo e lungomare non hanno la stessa capienza che può avere piazza del plebiscito. Si sono registrate quasi 100.000 presenze domenica eh, mica bruscolini

non sei mai entrato nel porto? non il molo beverello intendo ma proprio la zona commerciale. ci sono spazi enormi, oltre a quelli più immediati vicino la stazione marittima.

https://www.google.it/maps/@40.8381697,14.2582421,431m/data=!3m1!1e3?hl=it

[Ford Perfect]

Il porto? Dove li metti? Tra i cantieri di Piazza Municipio? 
Ippodromo e lungomare non hanno la stessa capienza che può avere piazza del plebiscito. Si sono registrate quasi 100.000 presenze domenica eh, mica bruscolini

passi l'ippodromo (ma se apri il prato superi abbondantemente la capienza di piazza plebiscito, mi sa che non ci sei mai entrato ), ma sul lungomare li gestisci sicuramente e anche meglio perchè puoi separare di più palco ed evento. se poi devono stare necessariamente uno n'cuoll all'at allora si, solo piazza plebiscito o i baretti di san pasquale

[Tyrion]

Ma c' maronn 

Napoli, la cultura perde un altro pezzo: ora chiude anche Loffredo

Spazzata via una storia di 150 anni di cultura, gettati nell’angoscia dieci dipendenti e altrettanti soci, abrogato il diritto alla lettura dei vomeresi. Sono queste alcune delle conseguenze del fallimento della Loffredo, la cui storica libreria, attiva fin dal 1981, ieri ha chiuso i battenti e adesso è gestita dal curatore fallimentare.Negli ultimi mesi i soci, pur ammettendo le enormi difficoltà a causa del rincaro del fitto e del drastico calo delle vendite, avevano comunque lavorato per aprire una nuova sede in via Cimarosa, fra l’altro già ristrutturata e pronta per essere inaugurata. Poi la doccia fredda del tribunale, che non ha accettato il piano di rientro della società, ha imposto la chiusura e a breve deciderà se mettere in vendita in una giornata speciale il patrimonio librario rimasto in sede o procedere seguendo altre vie per tutelare i creditori. Fatto sta che, in un quartiere come il Vomero che conta 50mila abitanti, si possono comprare ovunque pizzette, detersivi e vestiti, ma i libri bisogna cercarli con il lanternino. Dopo la chiusura di Guida e oggi di Loffredo, infatti, rimangono ancora gli spazi in via Luca Giordano dell’ex Fnac, oggi Trony – ma con la nuova società i libri si trovano solo al piano inferiore – e la piccola (30 mq) libreria Scarlatti, che pure ha dovuto cambiare sede tre volte, e se all’inizio si trovava nella centralissima zona pedonale adesso è in una posizione più defilata, di fronte la scuola dei Salesiani. Ammette lo stesso titolare, Francesco Morra, «resisto perché non ho dipendenti». Infine, una neonata realtà che al suo interno vende libri ma non solo, è quella della libreria U’, in via Carelli. Insomma, magre consolazioni, perché una libreria dove si può andare a ficcare il naso tra uno scaffale e un altro, e dove si può chiedere consiglio al personale che è figlio di librai o editori, al Vomero non esiste più. Se si cerca un libro scolastico, un «libro duro» di filosofia, un classico greco, bisogna lasciare il quartiere collinare e scendere al centro. «Negli ultimi mesi i rappresentanti di grossi editori ci imploravano di prendere i loro libri di filosofia, perché sapevano che noi di Loffredo eravamo gli unici a poterli vendere per il tipo di clientela che avevamo, e ci permettevamo pure di esporli sui banconi all’entrata», ricorda uno dei dipendenti, Enzo Reale.

Ma oggi il Vomero non piangerà su questa ennesima sconfitta per la cultura, non ci saranno manifestazioni di protesta. Oggi i vomeresi continueranno lo struscio nella zona pedonale e chi di loro passerà davanti a Loffredo, leggendo il cartello «Chiuso per inventario», non si preoccuperà più di tanto. Eppure, se la scrittrice Margherita Yourcenar diceva che un luogo dove si raccolgono i libri è come un granaio contro l’inverno dello spirito, per l’intellettuale Jean-Luc Nancy «la libreria è una profumeria, una rosticceria, una pasticceria: un’officina di sentori e di sapori attraverso i quali si lascia indovinare, supporre, presentire qualcosa come una fragranza o come un aroma del libro».Macchine ferme anche per la casa editrice, ma una nota diffusa dalla direzione lascia un piccolo spiraglio «auspicando che la professionalità raggiunta in questo campo possa continuare a svolgere nel prossimo futuro un ruolo in nuove iniziative editoriali».