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Topic: Il Napolista  (Letto 84683 volte)

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Offline Yavonz™ Original

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« Risposta #315 il: Maggio 04, 2019, 09:51:02 am »
Sarri non fu rischio ma n-ima scelta dopo n-1 rifiuti
Sembra, dalle cronache, che solo Emery venne agganciato.

Sempre rischio fu, perché tra Emery e Sarri di 4 anni fa ci sono tanti nomi.

Per fortuna ci è andata di lusso.

La crescita della società si è fermata a Benitez, ma la crescita della competitività sportiva è cresciuta per fortuna nostra, grazie a Sarri (e non Giuntoli).


"Ma veda..."

    Offline Nevermindblu

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    « Risposta #316 il: Maggio 04, 2019, 10:43:44 am »
    La cosa che mi fa più incazzare di questo giornalaccio è l'idea di ridurre i tifosi ad una mandria di ignoranti, mezzi camorristi e incapaci di esprimere un pensiero critico. Lo striscione apparso a piazza plebiscito era decisamente più intelligente del 99% degli articoli del Napolista. Ma appena si esprime un pensiero contro attaccano la pippa con le solite menate sulla città, sulla storia e sulla serie C. Il punto è uno sta gente è perdente nell'animo

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      Online Dieguito

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      « Risposta #317 il: Maggio 04, 2019, 11:47:00 am »
      https://www.ilnapolista.it/2019/05/non-tifo-piu-napoli-perche-de-laurentiis-non-ha-difeso-i-miei-sogni/

      Il Napoli, denuncia ilnapolista il giorno dopo che mi pubblica questo e l'articolo ora è sparito dalla home.
      Bravo!

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        Online Blade Runner

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        « Risposta #318 il: Maggio 04, 2019, 11:58:30 am »
        https://www.ilnapolista.it/2019/05/non-tifo-piu-napoli-perche-de-laurentiis-non-ha-difeso-i-miei-sogni/

        Il Napoli, denuncia ilnapolista il giorno dopo che mi pubblica questo e l'articolo ora è sparito dalla home.

        Ho letto, non condivido il sottinteso di un Sarri così attaccato a noi, per me invece sotto sotto un po' paraculo lo è, ma a parte questo, che poi in fondo è irrilevante, trovo molto ben scritto il tuo intervento (complimenti) e molto condivisibile il senso complessivo di quello che dici.
        Bravo. :pat_hi:

        P. S.
        Trovo ridicolo e contemporaneamente vergognoso che la Società abbia fatto pressioni per togliere visibilità al tuo intervento, e mortificante per Il Napolista che l'abbiano accontentata. Il giornalismo napoletano fa veramente ridere i polli..
        « Ultima modifica: Maggio 04, 2019, 12:00:18 pm da Blade Runner »

          Online Jiranek

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          « Risposta #319 il: Maggio 05, 2019, 14:59:23 pm »
          La loro linea è chiara: svilile in tutti i modi ogni discorso relativo alle prestazioni, pompando il secondo posto. Va evitata ogni lettura critica della situazione, in favore della semplice lettura della classifica sul televideo.
          "........... E allora io non me la prendo tanto col presidente, che è un uomo d'affari e insegue il profitto, ma piuttosto con il tifoso medio del Napoli: troppo credulone, troppo innamorato, troppo irrazionale, troppo manipolabile dalla macchina del consenso mediatico, troppo smemorato. Se vi fanno il gioco delle tre carte e ci mettete sopra tutti i vostri soldi, siete sicuramente vittima di individui senza scrupoli. Ma anche e soprattutto di voi stessi che affidate al destino la speranza di un futuro diverso e migliore. Io invece penso che il futuro si costruisca, che le scarpette da 12 euro non saranno mai sufficienti per vincere una corsa, che se riparti dai presupposti di una provinciale puoi aspirare al massimo a fare la provinciale di lusso. Che non esiste progetto se ogni volta vale tutto e il contrario di tutto. Anche se ti chiami Napoli, l'unica squadra della seconda area metropolitana d'Italia."

            Online Addavenibaffone

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            « Risposta #320 il: Maggio 05, 2019, 18:23:45 pm »
            Non date visibilità a sti secchi di lota

              Online Silk1982

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              « Risposta #321 il: Maggio 05, 2019, 20:02:19 pm »
              la più grande cascetta di limoni non me ne vogliano pokkio e giggi è per loro..e speriamo che sia solo l'inizio!
              "Sarebbe stato bello affrontare gli azzurri in finale perché sarei uscito dal campo comunque contento"

              Maurizio Sarri 19/04/2019

                Online la vile strada maestra

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                « Risposta #322 il: Ottobre 04, 2019, 17:17:43 pm »
                Non posso fare a meno di pubblicare anche qui questa perla che racchiude l'essenza del tifo posillipino. È un esempio meraviglioso: non solo è un enorme coacervo di puttanate, ma è scritto col tipico stile pomposo della redazione del napolista, utilizzato dai nostri per far percepire un distacco culturale rispetto alla tifoseria "bassa". Lo stile è ovviamente pessimo e illeggibile, del resto l'unico scopo è quello di far sentire il lettore a un livello diverso rispetto all'oggetto dell'articolo, ossia il tifoso napoletano cafone e ignorante che non capisce la grandezza dell'attuale gestione. :allahsi3: A livello contenutistico non c'è nulla, è un delirio retorico e autoreferenziale privo di significato.

                Citazione
                Napoli è un malato terminale invisibile dove il fratello di Insigne deve dire la sua su Ancelotti

                Napoli è un accanimento. Ma è viva fuori Napoli. Ora, resta da capire il ruolo di De Laurentiis che qui ha portato intellettuali come Benitez e Carlo

                Da anni questo giornale cerca di raccontare ciò che osserva avvenire in un determinato luogo della terra. Lo fa attraverso un titolo che richiama un concetto senza alcuna sostanza: napolista è un aggettivo che non evoca alcun ricordo, non richiama alcuna situazione concreta. È piuttosto un auspicio e, come tutti i termini che vivono di una speranza, non conserva alcun significato reale. Guarda al domani con qualche desiderio. Il motivo, forse, è che esso conserva la radice di un luogo che vive di un eterno equivoco. Napoli. Una città che, come a volte si è cercato di argomentare su queste pagine (virtuali), non esiste.
                Napoli è principalmente un accanimento. È la storia di un malato terminale che nessuno ha mai visto, fisicamente, ma che in tanti sono convinti si trovi su un lettino di terapia intensiva, circondato da centinaia di migliaia di persone che accudiscono pazientemente un mucchio di stracci sotto i quali, forse ogni diciannove settembre, si dice si scorga magicamente qualche movimento, magari causato da un dito che si muove. Anche se tutti i medici assicurano non ci sia nessuno.

                Questo non-luogo, individuato da una città che non-esiste, è fallito. Nel napolismo è racchiuso, tra le altre cose, il tentativo di lasciare che gli astanti ne prendano atto. Niente viene rigettato da questo non-luogo più di chi indica che, sotto le coperte, il malato non c’è più – o forse non c’è mai stato. Carlo Ancelotti, un distillato di coraggiosa saggezza, principalmente uomo che non prepone alcuna ideologia al racconto asciutto della realtà, non poteva che essere un nemico di questi uomini raccolti al capezzale del non-morto.

                Napoli è fallita perché è fatta, principalmente, di uomini e donne che sentono e convivono da anni con un senso poderoso di fallimento, ma hanno deciso di nasconderlo fino a qualunque estrema conseguenza. In totale senso di abnegazione. In religiosa missione. Difficile spiegare quale sia il motivo e forse non è importante per queste poche righe. Si può qui solo dire che una delle spinte principali è l’aver elevato la pigrizia a privilegio e, sulla base di questo assioma, aver sezionato il resto del mondo in modo da farlo rientrare nel proprio limitatissimo microcosmo. Quando un briciolo di senso di realtà, allora, fa breccia in questa diga di antichi spettatori piccoli e grandi, decisi a tenere la propria poltrona fissa sul panorama del malato, il saggio ci costringe a chiederci e a chiedere i documenti degli astanti: chi sono questi signori?
                Chi è, ad esempio, “il fratello di Insigne” – oltre la caratterizzazione di consanguineo, come mai dà dello spalluto ad un uomo che ogni campione del pianeta conosce e rispetta? Probabilmente essere solo il fratello di un buon giocatore è una condizione di sudditanza esistenziale che, alla lunga, mostra un peso di inadeguatezza così enorme da non essere più gestibile, se non dietro una piccola maschera. I cari assiepati attorno al malato terminale, infatti, sono tutti mascherati. Il profiletto del social, dove il suo commento pieno di puntini sospensivi – ah! I puntini sospensivi, ci vorrebbe un romanziere per parlarne, il marchio di fabbrica del mondo delle chat WhatsApp, usato come punti e virgole e esclamativi e interrogativi – può comparire e scomparire. Proprio come il malato terminale in sala rianimazione.
                Perché, piuttosto che prendere spunto da un faro nella notte, come il signor Ancelotti, Napoli crede di poter commentarlo, di poterlo modificare, di potergli suggerire? Come mai, ad esempio, l’ex rettore dell’Università di Napoli è giustamente attento al dettaglio di una frase dell’allenatore azzurro – “L’errore più grande che possiamo commettere è farci condizionare dal risultato” – tanto da sentirsi l’orticaria, ma conviveva tutto sommato bene col suo importante ruolo istituzionale, seppur non senza qualche polemica, quando la principale e secolare istituzione culturale napoletana viaggiava in zona retrocessione secondo molte delle metriche nazionali ed internazionali disponibili al tempo?
                Come mai, attorno a questo lettino d’ospedale, a dar conforto a una non-città, ci sono solo ex? Ex calciatori, ex allenatori di seconda serie, ex procuratori, ex sindaci – a volte sindaci reali, con le scrivanie più ricche di niente di una bancarella di Porta Capuana? Tutti portano, infatti, non-cose. Non-idee. Non-sentimenti. Napoli è solo assenza, cantata e proclamata da un lungo profluvio di fallimenti. Cosa avete fatto, voi cari astanti ed estinti, per questo malato?
                Il coro di prefiche si innervosisce molto se un napolista chiama questo disegno al di fuori del suo contesto. Napoli non esiste, ma al di fuori di sé stessa Napoli è viva. È viva in Inghilterra, in Germania, in Canada, in Australia. È viva dove l’assenza non fa paura perché non viene cantata ma vissuta in silenzio ogni giorno. Per mio figlio, di sette anni, indossare il completino azzurro in occasione della marcia longa scolastica a Berlino è stato un atto di coraggio – e quel coraggio gliel’hanno dato, in un atto eroico e gratuito, gli undici e più scesi in campo quella sera contro il Liverpool, e la calma e la forza di un uomo che li ha diretti, che si chiama Carlo Ancelotti. Dunque, la mia domanda è: cosa avete fatto, voi altri, voi critici, coi commentatori per me o per mio figlio, per la gioia nostra e degli altri milioni sparsi al di fuori di questo luogo della terra? Niente. E niente vi dobbiamo. Anzi, se la storia continuerà a trasformarsi in altro, sarà per merito nostro, espropriati e sradicati. Per noi al di fuori di quella stanza di ospedale.
                Il fratello, infatti, dirà di aver difeso il consanguineo. Il direttore di aver fatto il massimo per i suoi studenti. Il responsabile della tv locale di avere un bacino di spettatori di tutto rispetto nel napoletano e persino nei dintorni di Caserta. Cosa ci interessa? E perché non si può fare silenzio e osservare – e godere dove si può – cosa fa un uomo che cerca di farci diventare adulti? Anche questa risposta rimarrà inevasa. Un napolista può solo suggerire che il silenzio non si addice a nessun non-luogo, principalmente perché fa paura. Rimanere in silenzio è come provare a stare a fari spenti nel buio pesto mentre corriamo in autostrada. Se rimaniamo in silenzio potremmo accorgerci che esiste la morte, che le voci non giustificano nessuna esistenza. Che sotto i cenci non c’è alcun malato terminale se non nel nostro desiderio frustrato. Per questo a Napoli si addice l’isteria, le urla che si incastrano e si alzano purché non dicano nulla.
                L’ultima domanda che rimarrà inevasa è: dove si trova lei, Presidente De Laurentiis? È attorno al non-feretro o al fianco del Saggio Leader Calmo, che lei stesso ha portato a dirigere questa squadra che ha nel cuore la forza di annientare i campioni di Europa e di sciogliersi di fronte ad una qualunque compagine di bassa classifica? Se esiste un solo motivo per cui ha ancora senso parlare di questa eterna commedia napoletana è, infatti, largamente merito suo e degli intellettuali che lei ha portato sulle sponde del golfo – gli unici, veri, intellettuali moderni partenopei: spagnoli o emiliani che siano. Ora c’è da capire se anche lei è parte del gioco delle maschere e stiamo facendo lentamente le valigie al mister, o ha intenzione di lasciar cadere i teatranti della sala d’ospedale.
                Il napolista che c’è in me starà, infatti, al fianco di Carlo Ancelotti finanche in serie C. Perché, a differenza della donna di Bellavista, se c’è da morire, piuttosto che farlo tutti assieme, è meglio farlo liberi.

                Raniero Virgilio
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                  « Risposta #323 il: Ottobre 04, 2019, 17:24:38 pm »
                  Raniero Virgilio, sempre lui :asd:

                  Qualche settimana fa partorì quest'altro capolavoro

                  Nel fantacalcio estivo dei bar sport si è più volte fatta circolare la voce di Marotta, dirigente interista, quale intruder al servizio del calcio sabaudo. Lo stesso fantacalcio ha però sottovalutato la possibilità che il vero cavallo di Troia ideologico possa averlo alla fine piazzato Aurelio De Laurentiis, ingaggiando, crescendo, imparando a conoscere, vendendo Sarri e godendosi lo spettacolo dell’ex allenatore azzurro atterrato a Torino. Forse il vero virus inoculato nell’avversario sta proprio qui – perché se persino Cristiano Ronaldo, nella sua perenne lotta personale contro i rivali sul campo, crede che la storia si faccia con i tiri di poco a lato accompagnati da cinque dita mosse davanti a decine di migliaia di persone; se persino il fenomeno dell’efficienza calcistica sente la tentazione di creare un piccolo, temporaneo, paradiso in cui immaginare che a qualcuno degli spagnoli davvero ieri sia venuta una inutile strizza più lunga di qualche secondo; insomma se, finanche nel regno in cui non si sogna ma si avvitano bulloni, Maurizio Sarri riuscirà a traferire la sua dottrina della separazione tra reale ed immaginato, allora il capolavoro potrebbe essere quello del presidente del Napoli.

                  https://www.ilnapolista.it/2019/09/ronaldo-che-si-compiace-di-far-paura-agli-avversari-e-il-segno-che-sarri-sta-cambiando-la-juventus/


                  :rofl:


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                  « Ultima modifica: Ottobre 04, 2019, 17:26:29 pm da Zupus™ »

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                    « Risposta #324 il: Ottobre 04, 2019, 17:26:13 pm »
                    Raniero Virgilio, sempre lui :asd:

                    Qualche settimana fa partorì quest'altro capolavoro

                    https://www.ilnapolista.it/2019/09/ronaldo-che-si-compiace-di-far-paura-agli-avversari-e-il-segno-che-sarri-sta-cambiando-la-juventus/

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                    Ste mmerde ti fanno veramente venir voglia di sperare che Sarri vinca quattro Champions di seguito.

                     :scusa:

                      Online Nomercy

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                      « Risposta #325 il: Ottobre 04, 2019, 18:48:23 pm »
                      Ste mmerde ti fanno veramente venir voglia di sperare che Sarri vinca quattro Champions di seguito.

                       :scusa:
                      A me basterebbe uscire contro il Salisburgo look


                      For those who live inside a myth, it seems a self-evident fact. Human progress is a fact of this kind. If you accept it you have a place in the grand march of humanity. Humankind, is, of course, not marching anywhere. ‘Humanity’ is a fiction composed from billions of individuals for each of whom life is singular and final. But the myth of progress is extremely potent.

                        Online skyfall

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                        « Risposta #326 il: Ottobre 04, 2019, 19:03:31 pm »
                        ma perchè voi avete avuto pure il coraggio di buttare un paio di minuti della vostra vita per leggere sta cagata? già dal titolo immagino il solito contenuto: aurelio il grande benefattore di napoli, messia incompreso in una città che non merita di essere salvata. dicono sempre le stesse cose


                          Online Dieguito

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                          « Risposta #327 il: Ottobre 04, 2019, 19:26:47 pm »
                          ma perchè voi avete avuto pure il coraggio di buttare un paio di minuti della vostra vita per leggere sta cagata? già dal titolo immagino il solito contenuto: aurelio il grande benefattore di napoli, messia incompreso in una città che non merita di essere salvata. dicono sempre le stesse cose
                          Quel tizio è una garanzia, non c'è bisogno di leggerlo né di regalare click a quei lerci. E poi il titolo dice già tutto. :asd:

                          M

                            Online el schiatty napoletano

                            • Aurelio De Laurentiis
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                            « Risposta #328 il: Ottobre 04, 2019, 19:26:58 pm »
                            A me basterebbe uscire contro il Salisburgo look


                            Colpa di quelli dell’arenella :look:


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                            Inviato da una cripta. :schiatty:

                              Online Alexio.cue

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                              • Squadra del cuore:
                              « Risposta #329 il: Ottobre 04, 2019, 19:55:28 pm »
                              ma perchè voi avete avuto pure il coraggio di buttare un paio di minuti della vostra vita per leggere sta cagata? già dal titolo immagino il solito contenuto: aurelio il grande benefattore di napoli, messia incompreso in una città che non merita di essere salvata. dicono sempre le stesse cose
                              Infatti ho provato ma non ce l'ho fatta, mi son fermato ad "intellettuali come Benitez e Carlo". :facepalm:

                                 

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