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Ma tra la minchiata della pizza col pesto e la marinara ci sono delle vie di mezzo, una bella sasicc e friarielli, ripieno, che cazzo dici? sono pizze irrinunciabili
Fratelli La Bufala a Rimini è accettabile soprattutto per i panuozzi venduti al banco.Per la vera pizza napoletana se si aderisce al consorzio "Verace pizza napoletana " , dovrebbe optare per forno a legna o gas (in virtù della vecchia normativa), ma di solito c'è molta libertà da parte del consorzio su queste adozioni tecniche (Immagino per puro business), quindi vengono accettati anche forni elettrici purché non restituiscano dischi volati fatti di cartone
Ma infatti le pizze classiche sono 4: margherita, marinara, calzone e salsiccia e friarielli, il resto non merita alcuna considerazione Anche se devo ammettere di non aver mai mangiato una marinara in vita mia Ti dirò che alla fine non viene male nel senso che comunque pur essendo cotta nel forno elettrico non viene croccante ma abbastanza soffice. Manca però proprio il sapore che da la.cottura a legna
Cento anni e non li dimostrano: sono le Centenarie, pizzerie storiche che insieme contano più di 1200 anni e si tramandano di padre in figlio all'interno di dieci famiglie che si sono unite per dare vita all'Unione pizzerie storiche napoletane.tEccole, le centenarie, nomi che i napoletani conoscono e i turisti stanno cominciando a imparare: Antica Pizzeria Port’Alba, Capasso a Porta San Gennaro, Lombardi 1892 a Foria, L’Antica Pizzeria da Michele 1870, Pizzeria Mattozzi a Piazza Carità, Starita a Materdei, Pizzeria Ciro a Santa Brigida, Pizzeria Umberto, Pizzeria Gorizia 1916, Antica Pizzeria Ciro dal 1923 a Formia e Gaeta (uniche fuori regione). Obiettivo dell'associazione nata di recente: tutelare la tradizione della pizza organizzando eventi, lanciando ibri, racconti e tutto quello che può essere utile a che salvaguardare e diffondere la tradizione della pizza. Ed ecco le ricette delle specialità offerte da ogni locale. Pizzeria Gorizia 1916. Ripieno Gorizia (provola affumicata, melanzane a funghetto bianche, pecorino, olio extravergine). L’antica Pizzeria da Michele 1870. Marinara (pomodoro, aglio, origano e olio). Pizzeria Lombardi 1892 a Foria. Pizza Ferdinando (pomodorino del piennolo, mozzarella di bufala campana dop, parmigiano reggiano, basilico con fiocchetto di ricotta bufalina centrale). Pizzeria Starita a Materdei. Montanara fritta e infornata (Pizza fritta con sopra pomodoro, fiordilatte, basilico e formaggio).Pizzeria Umberto. ‘A scarpariello (pomodoro, aglio, olio extravergine di oliva, pecorino romano e pepe). Antica Pizzeria Port’Alba. Pizza alla Luciano (cecinielli, vongole veraci, olio extravergine di oliva). Antica Pizzeria Ciro dal 1923. Otto gusti (pizza divisa in otto spicchi con rispettivamente: margherita, con funghi, con peperoni, con melanzane a funghetto, con salame napoletano, con prosciutto, con olive e acciughe e, a seconda della stagionalità, con carciofini o zucchine).Pizzeria Capasso a Porta San Gennaro. Pizza fritta (ripiena con ricotta, salame, fiordilatte e pepe).Pizzeria Mattozzi a Piazza Carità. Margherita a “bocca e furno” (pomodoro, fiordilatte, basilico, olio extravergine di oliva cotta a bocca di forno).Pizzeria Ciro a Santa Brigida. Capricciosa (margherita con funghi, carciofini, olive e prosciutto cotto).
In realtà c'è ne sarebbero altre come Carmeniello al corso secondigliano o la centenaria a Materdei.
Però parla di pizze, non di solo pizzerie. Oggi hanno ogni pizzeria più o meno le stesse pizze ma una volta io ricordo per esempio per mangiare una pizza con la mortadella o altro di particolare dovevi andare solo da starita etc etc
Sul fatto che la salsiccia e friarielli sia "classica" ho i miei dubbi, addirittura pure la cosiddetta bufalina.Direi che esistono tre stratificazioni storiograficheTradizione classicaMargherita e Marinara«Le pizze più ordinarie, dette coll'aglio e l'oglio, han per condimento l'olio, e sopra vi si sparge, oltre il sale, l'origano e spicchi d'aglio trinciati minutamente. Altre sono coperte di formaggio grattugiato e condite collo strutto, e allora vi si pone disopra qualche foglia di basilico. Alle prime spesso si aggiunge del pesce minuto; alle seconde delle sottili fette di mozzarella. Talora si fa uso di prosciutto affettato, di pomidoro, di arselle, ec. Talora ripiegando la pasta su se stessa se ne forma quel che chiamasi calzone.»(Francesco de Bourcard, Usi e costumi di Napoli, Vol. II, pag. 124)Tradizionale modernaMenù da tardo dopoguerra fino ad anni 2000 comprendente quattro stagioni, capricciosa, calzone forno, pizza fritta, etc.ContemporaneaSpazio alla fantasia, si gode sempre, di recente ho provato quella di Martucci con varie consistenze di formaggi, esageratamente buona.
La pizza fritta però è tutt'altro che moderna visto che ne parla Ippolito Cavalcanti nel 1830.Per quello che concerne salsiccia e friarielli probabilmente parliamo di una storia non più antica di 60 anni.Comunque l' uso di mettere salumi sulla pizza e molto antico.Molto più di quanto Michele Condurro voglia far pensare. Cosiderato che la prima pizza napoletana era bianca in quanto il pomodoro inizia ad avere applicazioni nella cucina napoletana alla fine del 700.La prima pizza effettiva era venduta nei forni ed era la pizza con i ciccinelli poi ci fu' quella fritta venduta nei bassi.La marinara fu una variante della cicinelli con pomodoro e aglio, la Margherita era più costosa per la presenza della mozzarella (di bufala , quindi la bufalina è antica o dei monti lattari).
La cosa bella è che noi napoletani viviamo con serenità discussioni su ricette complicatissime mentre quelle merde dei romani si scannano per quattro stronzate di primi piatti in cui ruotano quattro ingredienti cacio, guanciale, pomodoro, uovo.A tavola siamo al top c'è poco da fare.
Tra l' altro metà dei piatti romani sono umbri o laziali o ebrei come i carciofi alla giudea.A Roma vanno d' abbacchio e pajata... non proprio le cose più complesse e raffinate che ci siano