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Topic: Napoli e le altre  (Letto 113963 volte)

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Online Panda_Bellucore_Abraxas

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« Risposta #780 il: Marzo 03, 2016, 14:36:40 pm »
Comunque la frequenza della Linea 1 è 8 minuti, non 15  :look:

Ma non avete capito con chi stiamo parlando? dicono cose così...a cazz e cane e le ripetono all'infinito senza tregua, mo tu hai detto sta cosa stai sicuro che tra due tre pagine ti dicono un altra volta la stessa cosa. e mica vengono e dicono ok abbiamo sbagliato, no? continuano a loop

    Online George Stobbart

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    « Risposta #781 il: Marzo 03, 2016, 14:40:00 pm »
    va beh ma dal 2000 abbiamo aumenti di tumori paurosi eh non scherziamo, abbiamo la merda nel terreno non ce lo scordiamo

      Online George Stobbart

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        « Risposta #783 il: Marzo 03, 2016, 14:46:01 pm »
        http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/03/03/news/pentito_carcere_bari-134658874/?ref=HREC1-37


        :look:

        E no prima di menarti dalla parte nostra e dire che bari fa più schifo di napoli devi ammettere che avevi torto; ma po che significa "vabbè" quella tabella dei tumori non evidenzia proprio nessun inferno; anzi io ricordo proteste da parte delle aziende campane che si lamentavano proprio di come tutta sta cosa della terra dei fuochi fosse sovraesposta e avesse danneggiato quelle già poche aziende che lavorano in campania che non vendevano più perchè c'è gente come te che crede che mangiando i pomodorini del vesuvio addivent comm e Huk

          Online George Stobbart

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          « Risposta #784 il: Marzo 03, 2016, 14:50:33 pm »
          va beh stai sottostimando pure il problema della terra dei fuochi possiamo pure chiudere dai. Io ricordo un reportage che troverò quando sono a casa, dove degli specialisti dissero: abbiamo scavato pochissimo e i guanti si scioglievano se vanno più in profondità non te lo dico proprio

            Online Panda_Bellucore_Abraxas

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            « Risposta #785 il: Marzo 03, 2016, 14:56:41 pm »
            va beh stai sottostimando pure il problema della terra dei fuochi possiamo pure chiudere dai. Io ricordo un reportage che troverò quando sono a casa, dove degli specialisti dissero: abbiamo scavato pochissimo e i guanti si scioglievano se vanno più in profondità non te lo dico proprio

            tra sottostimare e guardare i dati reali c'è differenza, io in quella tabella che TU hai messo con tanta fierezza non vedo nessun inferno come ti ho già detto anzi tra le donne l 'incidenza è tra le migliori, poi per carità certamente i rifiuti che hanno messo sotto terra, sopratutto el aziende del nord, bene non faranno ma Terra dei Fuochi e boicottaggio dei prodotti campani forse è esagerato??? che dici?

              Online George Stobbart

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              « Risposta #786 il: Marzo 03, 2016, 14:57:37 pm »
              Un lungo stradone, la spina dorsale del diavolo, un budello di asfalto e cemento ostinatamente definito strada, che collega i comuni dell’hinterland a nord di Napoli con le rotte dell’ecomafia. La chiamano “la terra dei fuochi”. Una striscia di terra nel cuore di Gomorra. Una linea di fuoco che separa Napoli da Caserta. Immense distese di terre, su cui si coltiva, si pascola, ma nel sottosuolo giacciono ecoballe di rifiuti talvolta speciali ed altamente pericolosi. Sversati da parte della Camorra, e in particolare dal clan dei Casalesi.

              Nel “triangolo della monnezza” si trovano cavoli sopra i rifiuti tossici. E’ l’ultima,terribile scoperta della Guardia di Finanza a Caivano, zona della Terra dei Fuochi. Rifiuti altamente pericolosi a tal punto che i guanti degli operatori della Guardia forestale si sono sciolti al contatto. Il tutto sotto ad un campo coltivato a broccoli, cavolfiori e finocchi.

              Questa zona rappresenta la frontiera del male, dello sporco affare. Qui ogni giorno si bruciano tonnellate di rifiuti di ogni tipo. Il tutto sotto la regia della camorra. E i danni non si contano.In molti casi, i cumuli di rifiuti, illegalmente riversati nelle campagne, o ai margini delle strade, vengono incendiati dando luogo a roghi i cui fumi diffondono sostanze tossiche, tra cui diossina, nell’atmosfera e nelle terre circostanti.

              Un’area fortemente urbanizzata, dove risiedono circa 150 mila persone, e ben 39 discariche di cui 27 probabilmente con presenza di rifiuti pericolosi. Negli ultimi cinque anni le discariche illegali sono aumentate del 30%. Come i tumori tra la popolazione. Con gli anni i criminali hanno cambiato tipologia di smaltimento: dalle discariche ai roghi di copertoni usati spesso come base comburente per bruciare anche altre sostanze tossiche.

              E’ la triste realtà che accade nel triangolo della morte, nella terra dei fuochi, dei roghi tossici, in quella terra avvelenata a nord della provincia di Napoli e a Sud della Provincia di Caserta in cui si muore di tumore tre volte più che nel resto d’Italia. E’ qui che sono aumentate le malattie della tiroide e le malformazioni fetali oltre che un notevole numero di interruzioni di gravidanza spontanee. E’ da qui che si viene quando ci si incontra nei reparti di oncologia e dove nei cimiteri non esistono spazi vuoti:troppi morti. Tanti bambini.

              Nella terra dei fuochi, dal colore del fumo si capisce cosa si brucia: fumo nero significa copertoni, color grigio fitto è la plastica delle serre, ma quando il colore è strano nuovi rifiuti stanno arrivando nelle zone.

              E’ la vera emergenza rifiuti ancora in corso in Campania. Il più grande avvelenamento di tutto i tempi. Un avvelenamento di massa in un paese occidentale. Una catastrofe ambientale. Un effetto domino sulla salute umana. Un problema enorme che chiede di essere affrontato. I danni ogni giorno sono respirabili tra le polveri sottili con gravi conseguenze sulla salute dell’uomo.


              Con terra dei fuochi io vado ad intendere pure quelle zone dove bruciano i copertoni che sprigionano quei fumi che arrivano anche a te portati dal vento ....

                Online George Stobbart

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                « Risposta #787 il: Marzo 03, 2016, 14:59:46 pm »
                Suggestionati da morire. In Campania è in atto un genocidio ecomafioso? La risposta la si evince da alcuni studi dell’Istituto nazionale tumori in collaborazione con la Fondazione Pascale che indicano come tra le province di Napoli e Caserta si muoia di tumore fino al 47% in più rispetto alla media nazionale. [/bConferma questa triste tendenza anche il professor Antonio Giordano: «Posso dire con la certezza dell’osservazione dei dati statistici, delle mappe dell’inquinamento e dai tipi di sostanze ritrovate, che il 60% dei residenti svilupperà tumori od altre gravi patologie». Ci sono poi i dati ufficiali di alcune Asl locali che evidenziano che casi di cancro sono triplicati negli ultimi cinque anni. E ancora, se non bastasse, si può dare un’occhiata all’agghiacciante diario di ciò che avviene tutti i giorni nella cosiddetta Terra dei Fuochi su «laterradeifuochi.it», un sito nato nel 2008 per documentare i roghi di rifiuti nelle aree a nord di Napoli. Eppure, nonostante tutti questi dati, quel fastidioso punto interrogativo sulla veridicità del disastro ambientale campano sembra destinato a rimanere.
                « Ultima modifica: Marzo 03, 2016, 15:01:35 pm da pokkio »

                  Online Panda_Bellucore_Abraxas

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                  « Risposta #788 il: Marzo 03, 2016, 15:01:40 pm »
                  Un lungo stradone, la spina dorsale del diavolo, un budello di asfalto e cemento ostinatamente definito strada, che collega i comuni dell’hinterland a nord di Napoli con le rotte dell’ecomafia. La chiamano “la terra dei fuochi”. Una striscia di terra nel cuore di Gomorra. Una linea di fuoco che separa Napoli da Caserta. Immense distese di terre, su cui si coltiva, si pascola, ma nel sottosuolo giacciono ecoballe di rifiuti talvolta speciali ed altamente pericolosi. Sversati da parte della Camorra, e in particolare dal clan dei Casalesi.

                  Nel “triangolo della monnezza” si trovano cavoli sopra i rifiuti tossici. E’ l’ultima,terribile scoperta della Guardia di Finanza a Caivano, zona della Terra dei Fuochi. Rifiuti altamente pericolosi a tal punto che i guanti degli operatori della Guardia forestale si sono sciolti al contatto. Il tutto sotto ad un campo coltivato a broccoli, cavolfiori e finocchi.

                  Questa zona rappresenta la frontiera del male, dello sporco affare. Qui ogni giorno si bruciano tonnellate di rifiuti di ogni tipo. Il tutto sotto la regia della camorra. E i danni non si contano.In molti casi, i cumuli di rifiuti, illegalmente riversati nelle campagne, o ai margini delle strade, vengono incendiati dando luogo a roghi i cui fumi diffondono sostanze tossiche, tra cui diossina, nell’atmosfera e nelle terre circostanti.

                  Un’area fortemente urbanizzata, dove risiedono circa 150 mila persone, e ben 39 discariche di cui 27 probabilmente con presenza di rifiuti pericolosi. Negli ultimi cinque anni le discariche illegali sono aumentate del 30%. Come i tumori tra la popolazione. Con gli anni i criminali hanno cambiato tipologia di smaltimento: dalle discariche ai roghi di copertoni usati spesso come base comburente per bruciare anche altre sostanze tossiche.

                  E’ la triste realtà che accade nel triangolo della morte, nella terra dei fuochi, dei roghi tossici, in quella terra avvelenata a nord della provincia di Napoli e a Sud della Provincia di Caserta in cui si muore di tumore tre volte più che nel resto d’Italia. E’ qui che sono aumentate le malattie della tiroide e le malformazioni fetali oltre che un notevole numero di interruzioni di gravidanza spontanee. E’ da qui che si viene quando ci si incontra nei reparti di oncologia e dove nei cimiteri non esistono spazi vuoti:troppi morti. Tanti bambini.

                  Nella terra dei fuochi, dal colore del fumo si capisce cosa si brucia: fumo nero significa copertoni, color grigio fitto è la plastica delle serre, ma quando il colore è strano nuovi rifiuti stanno arrivando nelle zone.

                  E’ la vera emergenza rifiuti ancora in corso in Campania. Il più grande avvelenamento di tutto i tempi. Un avvelenamento di massa in un paese occidentale. Una catastrofe ambientale. Un effetto domino sulla salute umana. Un problema enorme che chiede di essere affrontato. I danni ogni giorno sono respirabili tra le polveri sottili con gravi conseguenze sulla salute dell’uomo.


                  Con terra dei fuochi io vado ad intendere pure quelle zone dove bruciano i copertoni che sprigionano quei fumi che arrivano anche a te portati dal vento ....

                  Ma ti apre che non lo so cos'è?  cmq è una bella letteratura "la spina dorsale del diavolo" però io quando tu hai messo la tabella mi aspettavo di vedere il doppio il triplo dei tumori che nelle altre regioni in campania e invece vedo che addirittura tre le donne siamo al quintultimo posto come incidenza...mi devo scandalizzare? mi sono già scandalizzato non ti preoccupare... Vediamo sti studi!!!

                    Online Panda_Bellucore_Abraxas

                    • Degustatore di ananassi
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                    « Risposta #789 il: Marzo 03, 2016, 15:07:25 pm »
                    IO NE PARLO CON LE MOLLE EH, FIGURIAMOCI HO UN MEZZO PARENTE CHE NE SOFFRE QUINDI FIGURIAMOCI però leggo:

                    http://www.irpinianews.it/inquinamento-e-tumori-ministero-della-salute-44-aree-a-rischio-in-italia-5-in-campania/

                    Il Ministero della Salute ha stilato una mappa delle zone della penisola italiana più esposte all’inquinamento e al rischio tumorale. In tutto sono 44 le aree del Paese inquinate oltre ogni limite di legge. Nelle suddette aree i tumori sono aumentati anche del 90% in appena dieci anni, la bonifica si attende dal 1996 mentre cresce anche la mortalità a causa dell’inquinamento industriale.

                    In tutto sono 6 milioni le persone esposte al rischio malattie e sono sempre maggiori i casi di cancro alla tiroide e tumore alla mammella che possono essere innescati appunto da metalli pesanti e ioni radioattivi.

                    Secondo la mappa le regioni con maggior numero di aree a rischio sono il Piemonte (6) e la Campania (5), seguite a loro volta da Toscana, Puglia e Sicilia (4). Escluse dal rischio le sole Emilia-Romagna, Abruzzo e Trentino-Alto-Adige, mentre in Friuli-Venezia-Giulia è presente la sola Ferriera di Trieste. Tasso altissimo nel Porto di Maghera in Veneto, a Terni e a Taranto.

                    Veniamo alla Campania, questo il dossier sulla nostra regione:

                    La zona con più alto rischio tumorale è il litorale domizio flegreo e l’Agro Aversano (il cosidetto Triangolo della Morte), che comprende tantissimi comuni tra cui Caserta, Acerra, Pomigliano, Giugliano, Marcianise, Marigliano, Pozzuli, Santa Maria Capua Vetere, Tufino e Visciano. Il rischio è legato alla presenza di discariche, sono stati osservati eccessi della mortalità in entrambi i generi per tutti i principali gruppi di cause, con eccessi di mortalità per il tumore polmonare, epatico e gastrico, del rene e della vescica.

                    Nel litorale vesuviano – che comprende comuni quali Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Torre del Greco e Pompei – il problema è legato all’amianto: i dati di mortalità mostrano eccessi per le malattie degli apparati digerente e genitourinario negli uomini e nelle donne.

                    Poi c’è il Sarno, noto come il fiume più inquinato d’Europa. Nel tratto che attraversa Scafati il corso d’acqua è praticamente morto, in esso non c’è vita, ma veleno. A Scafati si muore di tumore più che altrove.

                    Amianto invece a Bagnoli-Coroglio, dallo Stato sono arrivati oltre 10 milioni per bonificare la zona, anche se per molti è già troppo tardi. La cifra verrà corrisposta al Comune di Napoli tra il 2016 ed il 2017 . L’area è a forte incidenza di mesoteliomi e tumori a polmoni e vescica, proprio per l’inquinamento dovuto ad Italsider ed Eternit.

                    Infine Napoli Orientale, dove sono presenti tracce di inquinamento nell’acqua del sottosuolo. Anche in questo caso sono stati rilasciati dei fondi per la bonifica delle acque di falda. La zona conta diverse raffinerie dismesse e una rilevante presenza di inquinamento del terreno e delle acque sotterranee, causata da preesistenti impianti chimici, petroliferi o industriali oggi dismessi.


                    Nella Terra dei Fuochi i bambini hanno più tumori?
                    „Più tumori infantili nella Terra dei Fuochi? Veronesi: "Dati in linea con le altre zone a rischio"“


                    http://www.today.it/scienze/bambini-terra-dei-fuochi-tumori.html

                    Nella Terra dei Fuochi i bambini hanno più tumori?
                    „Dai dati disponibili, sembra che la situazione nella Terra dei Fuochi sia critica, ma non diversa da quella di altre zone a rischio, come Taranto o Porto Torres. In generale non ci sono differenze sostanziali per le aree geografiche, tanto che il rapporto tra i casi osservati e quelli attesi risulta molto simile tra Nord, Centro e Sud: questo significa che almeno al momento scarseggiano i dati disponibili per poter affermare una relazione netta tra le mortalità e l'inquinamento.“


                    che è quello che vado dicendo ormai da giorni in generale su tutto.
                    « Ultima modifica: Marzo 03, 2016, 15:11:25 pm da youngwilde »

                      Online George Stobbart

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                      « Risposta #790 il: Marzo 03, 2016, 15:17:58 pm »
                      IO NE PARLO CON LE MOLLE EH, FIGURIAMOCI HO UN MEZZO PARENTE CHE NE SOFFRE QUINDI FIGURIAMOCI però leggo:

                      http://www.irpinianews.it/inquinamento-e-tumori-ministero-della-salute-44-aree-a-rischio-in-italia-5-in-campania/

                      Il Ministero della Salute ha stilato una mappa delle zone della penisola italiana più esposte all’inquinamento e al rischio tumorale. In tutto sono 44 le aree del Paese inquinate oltre ogni limite di legge. Nelle suddette aree i tumori sono aumentati anche del 90% in appena dieci anni, la bonifica si attende dal 1996 mentre cresce anche la mortalità a causa dell’inquinamento industriale.

                      In tutto sono 6 milioni le persone esposte al rischio malattie e sono sempre maggiori i casi di cancro alla tiroide e tumore alla mammella che possono essere innescati appunto da metalli pesanti e ioni radioattivi.

                      Secondo la mappa le regioni con maggior numero di aree a rischio sono il Piemonte (6) e la Campania (5), seguite a loro volta da Toscana, Puglia e Sicilia (4). Escluse dal rischio le sole Emilia-Romagna, Abruzzo e Trentino-Alto-Adige, mentre in Friuli-Venezia-Giulia è presente la sola Ferriera di Trieste. Tasso altissimo nel Porto di Maghera in Veneto, a Terni e a Taranto.

                      Veniamo alla Campania, questo il dossier sulla nostra regione:

                      La zona con più alto rischio tumorale è il litorale domizio flegreo e l’Agro Aversano (il cosidetto Triangolo della Morte), che comprende tantissimi comuni tra cui Caserta, Acerra, Pomigliano, Giugliano, Marcianise, Marigliano, Pozzuli, Santa Maria Capua Vetere, Tufino e Visciano. Il rischio è legato alla presenza di discariche, sono stati osservati eccessi della mortalità in entrambi i generi per tutti i principali gruppi di cause, con eccessi di mortalità per il tumore polmonare, epatico e gastrico, del rene e della vescica.

                      Nel litorale vesuviano – che comprende comuni quali Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Torre del Greco e Pompei – il problema è legato all’amianto: i dati di mortalità mostrano eccessi per le malattie degli apparati digerente e genitourinario negli uomini e nelle donne.

                      Poi c’è il Sarno, noto come il fiume più inquinato d’Europa. Nel tratto che attraversa Scafati il corso d’acqua è praticamente morto, in esso non c’è vita, ma veleno. A Scafati si muore di tumore più che altrove.

                      Amianto invece a Bagnoli-Coroglio, dallo Stato sono arrivati oltre 10 milioni per bonificare la zona, anche se per molti è già troppo tardi. La cifra verrà corrisposta al Comune di Napoli tra il 2016 ed il 2017 . L’area è a forte incidenza di mesoteliomi e tumori a polmoni e vescica, proprio per l’inquinamento dovuto ad Italsider ed Eternit.

                      Infine Napoli Orientale, dove sono presenti tracce di inquinamento nell’acqua del sottosuolo. Anche in questo caso sono stati rilasciati dei fondi per la bonifica delle acque di falda. La zona conta diverse raffinerie dismesse e una rilevante presenza di inquinamento del terreno e delle acque sotterranee, causata da preesistenti impianti chimici, petroliferi o industriali oggi dismessi.


                      Nella Terra dei Fuochi i bambini hanno più tumori?
                      „Più tumori infantili nella Terra dei Fuochi? Veronesi: "Dati in linea con le altre zone a rischio"“


                      http://www.today.it/scienze/bambini-terra-dei-fuochi-tumori.html


                      che è quello che vado dicendo ormai da giorni in generale su tutto.
                      L'incidenza dei tumori sarà sempre in continuo aumento, quindi ora volendo prendere in considerazione l'inquinamento e quello che subiamo ogni giorno penso che vivere a Napoli non è  come vivere altrove.

                      I roghi tossici sono una miscela esplosiva di pneumatici, fili di rame, grandi elettrodomestici non rottamati, bidoni di vernici e solventi, sacchi di stoffe e pelli delle piccole aziende tessili e calzaturiere della zona. Aziende e fabbriche sconosciute al fisco ma note a tutti. Sono nei seminterrati, nei “bassi” dei palazzi abbandonati. Molto spesso sono specialisti della contraffazione. Tutti sanno chi sono e in quale scantinato lavorano. E anche a che ora e dove si vanno a liberare dei rifiuti industriali prodotti. Si stima una produzione di circa 200 tonnellate di scarti industriali al giorno. Una buona parte viene smaltita in questo modo. Cioè bruciandoli. - See more at: http://www.blitzquotidiano.it/blitztv/pompieri-terra-dei-fuochi-scarponi-laceri-senza-guanti-e-mascherina-1773310/#sthash.quJkBUTq.dpuf

                      Non credo che a Milano facciano ciò ma manco a Bucarest e manco a Stoccolma



                      Lo studio epidemiologico dell'OMS esteso alle provincie di Napoli e Caserta[modifica | modifica wikitesto]
                      Un ulteriore studio del 2007[6] dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Regione Campania ha monitorato in 196 comuni campani la mortalità per tumori e le malformazioni congenite nel periodo dal 1994 al 2002. Lo studio ha applicato elaborate tecniche statistiche, comprensive di una stima degli intervalli di confidenza associati a ciascuna stima di mortalità grazie ad un'analisi bayesiana. Lo studio ha evidenziato che «la mortalità per tutte le cause è risultata in eccesso significativo per gli uomini del 19% nei comuni della provincia di Caserta e del 43% nei comuni del Napoletano; per le donne del 23% nel casertano e del 47% nel napoletano». Sono stati inoltre riscontrati eccessi di malformazioni congenite. La relazione evidenzia che «Le zone a maggior rischio identificate negli studi sulla mortalità e sulle malformazioni congenite in buona parte si sovrappongono e sono interessate dalla presenza di discariche e siti di abbandono incontrollato di rifiuti», ma sostiene che «è comunque difficile stabilire se la corrispondenza dei numerosi eccessi con la possibile occorrenza di esposizioni legate allo smaltimento dei rifiuti sia di natura causale e, nel caso, stimare l'entità di tale impatto».

                      La presenza di pericolose sostanze inquinanti, come la diossina, in particolare nella zona di Acerra, è comunque accertata[7], oltre che per le attività illecite di smaltimento dei rifiuti[8], anche in relazione all'attività della Montefibre[9], e già nel 1987 un decreto del Ministero dell'Ambiente definiva Acerra territorio “ad elevato rischio di crisi ambientale”[10].




                      Il triangolo della morte Acerra-Nola-Marigliano indica un'area sita in Italia, facente amministrativamente parte della Campania, compresa tra i comuni di Acerra, Nola e Marigliano, divenuta famosa per il forte aumento della mortalità per cancro della popolazione locale, principalmente dovuto allo smaltimento illegale di rifiuti tossici da parte della camorra provenienti principalmente dalle regioni industrializzate del Nord-Italia.

                      Nel marzo 2008 furono riscontrate[35] presenze di diossina nel latte di bufale provenienti da allevamenti del casertano, attribuite all'inquinamento ambientale, tanto da causare la temporanea sospensione delle esportazioni verso alcuni paesi tra cui Corea del Sud e Giappone. A seguito della notizia, che comunque riguardava in maniera limitata gli allevamenti impiegati per produrre la mozzarella di bufala campana DOP[36], la vendita di prodotti caseari della Campania è diminuita significativamente, non solo in Italia, ma anche all'estero[37][38][39]. Recenti test svolti in Germania, tuttavia, non hanno evidenziato alcuna presenza né di diossina né di metalli pesanti[40].


                      Mortalità, ricoveri e tumori "in eccesso" rispetto alla media regionale. Accade in Campania nella Terra dei fuochi. Lo rileva l'Istituto superiore di sanità nell'aggiornamento del rapporto sulla situazione epidemiologica nei 55 Comuni definiti dalla Legge 6/2014 come Terra dei Fuochi, in relazione allo smaltimento illegale dei rifiuti.
                      Terra dei Fuochi, Don Patriciello: ''Solo un cieco non vede quello che sta succedendo''


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                      Il rapporto riguarda 32 comuni all'interno della cosiddetta Terra dei Fuochi della provincia di Napoli e 23 comuni della provincia di Caserta. Le patologie oggetto dello studio sono state indagate utilizzando tre indicatori: la mortalità, i ricoveri ospedalieri (disponibili per tutti i 55 comuni in esame) e l'incidenza dei tumori (disponibile per 17 comuni della Provincia di Napoli, quelli serviti dal Registro tumori).

                      RE LE INCHIESTE Verità pericolose

                      "La mortalità generale è in eccesso - si legge nel rapporto - rispetto alla media regionale, in entrambi i gruppi di Comuni, sia tra gli uomini che tra le donne". Inoltre, "i tumori dell'apparato urinario risultano in eccesso nei Comuni della Provincia di Napoli in entrambi i generi, con un maggiore contributo ascrivibile al tumore della vescica; la mortalità e le ospedalizzazioni per quest'ultima patologia risultano in eccesso anche tra gli uomini dei Comuni della Provincia di Caserta".

                      E c'è un preoccupante allarme per la salute dei bambini. In particolare, afferma l'Iss, "emerge un quadro di criticità: si osservano eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori e eccessi di tumori del sistema nervoso centrale, questi ultimi anche nella fascia 0-14 anni in entrambe le province di Napoli e Caserta".

                      I risultati del piano di sorveglianza epidemiologica hanno dunque evidenziato un "carico di patologia, nell'area in esame, per il quale le esposizioni a emissioni e rilasci dei siti di smaltimento e combustione illegale dei rifiuti possono avere svolto un ruolo causale o concausale". Da qui la necessità, rileva l'Iss, di un'"implementazione del risanamento ambientale e l'immediata cessazione delle pratiche illegali di smaltimento e combustione dei rifiuti con il ripristino della legalità del ciclo dei rifiuti".

                      La ricercatrice: ora approfondire. Loredana Musmeci, prima firmataria del rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità e direttore del dipartimento Ambiente e prevenzione dell'Iss, spiega le novità del rapporto e non nasconde i passi da fare ora: "È vero che il rapporto, per la prima volta, ha fatto un focus sulla salute dei bambini - ha spiegato - ma si tratta di dati che devono essere approfonditi e sviluppati. È come se avessimo guardato il territorio da un elicottero". I ricercatori intendono ora quindi verificare se quei dati sula maggiore mortalità e sul numero superiore alla media di tumori è legato all'inquinamento o ad altre cause o concause.

                      L'obiettivo è ora quello di individuare alcuni Comuni per approfondire meglio le ragioni della mortalità. "L'inquinamento è certamente una possibile causa o concausa di mortalità o tumore - ha aggiunto la ricercatrice - ma dobbiamo verificare in che misura possa aver inciso su quei territori".

                      Il Cnr: serve la bonifica. "Non basta qualche milione di euro per bonificare le aree più inquinate della Terra dei fuochi, ma servono diversi miliardi" sottolinea Fabrizio Bianchi, responsabile dell'Unità di epidemiologia ambientale dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio nazionale delle ricerche, secondo cui "i dati dell'Istituto superiore di sanità non sono cambiati e ribadiscono l'importanza di pianificare la bonifica delle porzioni più inquinate della Terra dei fuochi".

                      Secondo
                       Bianchi, la comunità scientifica ha fatto la sua parte. "Ora serve un piano nazionale, basato sulle prove scientifiche raccolte, in modo da rendere le aree inquinate fruibili e produttive", ha detto l'epidemiologo. "Per raggiungere questo obiettivo - ha continuato - servono tante risorse, nell'ordine di miliardi di euro. Così come servirebbero miliardi di euro per la bonifica di altre aree industriali diffuse su tutto il territorio".


                      QUESTO DAL'ISS ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITA'

                      Fonti
                      Lo studio, che ha riguardato mortalità, ospedalizzazione ed incidenza tumorale, si è avvalso di dati correnti certificati. Per la mortalità e l’ospedalizzazione sono state analizzate le Basi di Dati elaborate dall’Ufficio di Statistica dell’ISS, a partire dai dati ufficiali ISTAT e dalle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) rilasciate dal Ministero della Salute; per l’incidenza oncologica, ci si è avvalsi della collaborazione di Registri Tumori (RT) locali e dell’Associazione Italiana dei Registri Tumore (AIRTUM); in particolare, per la Terra dei Fuochi i dati sono relativi ai 17 comuni della provincia di Napoli, serviti dal RT dell’ASL Na3 Sud; per Taranto, sono stati utilizzati i dati del RT dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Taranto.

                      Per tenere conto dell’influenza di condizioni socio-economiche diverse tra le popolazioni in esame e quella di riferimento, gli indicatori di mortalità, ospedalizzazione e di incidenza calcolati sono stati corretti con l’Indice di Deprivazione (ID) messo a punto per lo studio SENTIERI (ID-SENTIERI).



                      Il quadro epidemiologico della popolazione residente nei 55 comuni TdF è caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie a eziologia multifattoriale ( che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali che possono essere emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani). Nell’insieme dei comuni della TdF della provincia di Napoli (32 comuni) e della provincia di Caserta (23 comuni) la mortalità generale è in eccesso in entrambi i generi. Nella provincia di Napoli SMR 110 per gli uomin i e 113 per le donne. Nella provincia di Caserta SMR 104 per gli uomini e 106 per le donne.

                      In particolare è stato individuato il gruppo di patologie per le quali sussiste un eccesso di rischio in entrambi i generi per tutti i tre indicatori utilizzati (mortalità, ricoveri, incidenza tumorale, quest’ultima, si ricordi, disponibile per la sola provincia di Napoli), è costituito da: tumori maligni dello stomaco, del fegato, del polmone, della vescica, del pancreas (tranne che nell’incidenza fra le donne), della laringe (tranne che nella mortalità fra le donne), del rene (tranne che nell’incidenza fra gli uomini), linfoma non Hodgkin (tranne che nella mortalità fra gli uomini). Il tumore della mammella è in eccesso in tutti i 3 indicatori. In provincia di Caserta eccessi in entrambi i generi per i due esiti disponibili (mortalità e ricoveri ospedalieri) riguardano i tumori maligni dello stomaco e del fegato; i tumori del polmone, della vescica e della laringe risultano in eccesso tra i soli uomini.


                      Salute infantile nella TdF
                      Per quanto riguarda la salute infantile nella TdF, non si osservano eccessi di mortalità. Resta meritevole di attenzione il quadro che emerge dai dati di ospedalizzazione che segnalano un eccesso di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori (nella provincia di Napoli SHR 151 e nella provincia di Caserta SHR 168); per quanto riguarda i tumori del sistema nervoso centrale si osserva un eccesso di ospedalizzazione nella provincia di Caserta (SHR 189). Per quanto riguarda la fascia di età 0-14 anni si osserva un eccesso di ospedalizzazione per leucemie in provincia di Caserta (SHR 123).
                      Nella provincia di Napoli, servita dal Registro Tumori, si è osservato un eccesso di incidenza per tumori del sistema nervoso centrale nel primo anno di vita (SIR 228) e nelle classi d’età 0-14 (SIR 142).

                        Offline Bud Spencer_da Bari 88

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                        « Risposta #791 il: Marzo 03, 2016, 15:18:06 pm »
                        Napoli è una città bellissima. che sta migliorando in molte cose, ha eccellenze straordinarie... ma in molte cose, cose basilari è a livello del marocco. in pratica a napoli si passa da 1 a 1000 senza vie di mezzo.

                        il trasporto fa schifo, la pulizia da 1 a 10 è da 5... non gli do manco la sufficienza. la cura del verde, la manutenzione, il decoro è spesso scandaloso e completamente assente. Il cittadino medio non è malvagio ma è strafottente... e da la colpa alle istutizioni di tutto.

                        mo se ne esce che in germania sono civili perchè lo stato da l'esempio... una cosa fantastica, l'introduzione di Napoli milionaria atta a giustificare la mentalità italiota.... io cerco di fottere lo stato mentre lo stato cerca di fottere me.

                        sollevo poi un velo pietoso sulla questione dei clan che sotterrano rifiuti... cioè solo noi potevamo avere una mafia così testa di cazzo da mettersi la bomba atomica sotto il culo dove abita.


                        ... PER DIO E PER LO IMPERATORE! RIFEUDALESIMO CONTRO L' INVASIONE DELLO SARACINO ISLAMICO ET LI TRADITORI BOLSCEVICHI!

                          Offline linus Solo Gli Sponsor Sulla Maglia

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                          « Risposta #792 il: Marzo 03, 2016, 15:19:48 pm »
                          Arriva ogni minuto sarebbe meglio se arrivasse ogni 30 secondi, si può sempre fare di meglio...e cmq nelle ore di punta la frequenza è buona, si può migliorare certo ma non credo che qualcuno non va a lavoro perchè non arrivano i treni come volete far credere voi. Tra un servizio da migliorare e un città che è una cloaca c'è differenza. io stong semp aspettan che dici scusa per quella frase...
                          Vabbé tenpi di attesa di 8 minuti per la linea 1 , 10 per la 2, 20 per la cumana e la vesuviana lassamm sta...
                          Pullman.....
                          Se questi per te sono buoni ha degli standard bassi ma veramente bassi.
                          Poi mettici l'assenza totale di piste ciclabili (le strisce pittate a terra non si chiamano piste ciclabili ma strisce pittate a terra)

                            Online TomDurrr

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                              « Risposta #794 il: Marzo 03, 2016, 15:23:45 pm »
                              Ah ma non è Napoli  :look:

                              Mafia: agguato a Palermo in pieno giorno, due morti. Una vittima è il genero del boss Giovanni Bontade.

                              ANSA 03/03/2016

                              EDIT: Abbiamo postato la stessa cosa nello stesso momento  :stralol:

                                 

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