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Concordo con Caramon85.Ci siamo giocati l'informatica, la chimica e la farmaceutica.Il TPI realizzato dal WTO ci dice che l'Italia è il secondo Paese al mondo dopo la Germania per capacità competitiva. Copio uno stralcio di un articolo del Sole24Ore:"Tuttavia, anche l'Italia si dimostra estremamente competitiva, piazzandosi nella graduatoria Unctad/Wto, come detto, per ben tre volte al primo posto, quattro volte al secondo e occupando anche una sesta posizione. Va precisato, poi, che a causa delle aggregazioni statistiche risulta particolarmente penalizzata la leadership dell'Italia nel mobile, comparto incluso dal Tpi nel macrosettore dei prodotti forestali e dei prodotti da essi derivati. Altrimenti emergerebbe un'ulteriore posizione di rilievo del nostro paese, che nel mobile è leader incontrastato in Europa"Se pensiamo che l'Italia sia "bollita" sbagliamo. Siamo forti, anzi, siamo fortissimi nell'export. Ci penalizza solamente l'import energetico, altrimenti saremmo al top nella bilancia commerciale.Nella prefazione al Rapporto Mercury di qualche anno fa (il principale rapporto sul turismo) veniva fatta un'analisi molto interessante che mostrava come il diverso calcolo statistico dei flussi facesse apparire l'Italia peggio rispetto alla realtà.Escludendo il sommerso (che da noi è enorme) non riusciamo ad avere una visione serena e reale del nostro movimento turistico. L'Italia in quel rapporto risultava la prima al mondo insieme alla Francia. Adesso forse le cose sono cambiate, ma non è che il nostro turismo sia tanto declinante. Sicuramente si potrebbe fare molto ma molto di più se pensiamo che la Spagna (bellissimo Paese, ma a "uallera e l'Italia") ha flussi enormi rispetto a ciò che può offrire come risorse di base. Se fossi nei panni del Governo investirei forte nelle nanotecnologie, nelle biotecnologie, nella robotica (soprattutto medica) e nella smart grid. Tutti settori in cui siamo leader (talvolta indiscussi) del mercato mondiale. Siamo avanti, da soli o insieme ad altri, dobbiamo creare un gap competitivo e creare una nuova industria forte su questi settori innovativi. Abbiamo dei punti di forza e dobbiamo cercare di aiutare e sostenere il loro sviluppo.Altra aspetto fondamentale riguarda le reti d'imprese ed i distretti. Le PMI, se fanno rete competono anche con i big mondiali del settore, altrimenti declinano. Sul fotovoltaico avevamo tutto per poterci imporre, ma ci siamo mossi tardi ed ora non è facile inserirsi in un business dominato da Cina e Germania.@Demian88Ho perso 6 anni di potenziali contributi in una serata, shit happens
Di male in peggio, si propone di non riconoscere il riscatto della Laurea (ma per determinati lavori devi essere laureato) e il periodo di servizio militare
ps sui distretti delle piccole e medie imprese sono stati il motore della nostra crescita e allo stesso tempo il nostro freno però servirebbe anche lì un rimodernamento manageriale, non so se tu Diedorf sei d'accordo.pps, ricordo che citavi anche Prodi qualche post fa. anche lì io ho grossi dubbi sugli effetti di quello che è successo con l'IRI. io penso sia stato fatto tanto sicuramente ma la gestione delle privatizzazioni è stata scellerata, ha favorito la casta e ci ha fatto entrare nell'euro con un cambio troppo sfarovevole per quello che portavamo.
Sui distretti concordo con quanto dici, ci vuole un cambio di passo, ma l'individualismo e la miopia strategica è un male piuttosto comune nel nostro Paese.Sulla gestione Prodi all'IRI non sono critico. Era un'impresa molto complessa, per la prima volta veniva chiamato un economista a gestire l'IRI e Prodi si trovò ad affrontare una fase complessa, con risultati a mio modo di vedere abbastanza positivi. Le critiche ricevute per la vendita SME, IMHO, sono pretestuose. Il prezzo da alcuni fu ritenuto troppo basso, ma tutte le analisi davano un prezzo simile e Berlusconi all'epoca lo ritenne troppo elevato. Comunque SME non fu venduta ed il polo AgroAlimentare italiano non fu creato. In seguito fu venduta a pezzi per un valore più elevato, ma non sappiamo con un polo integrato cosa oggi potremmo avere. Sulle principali privatizzazioni Prodi ha avuto un ruolo marginale visto che sono avvenute in seguito, diciamo che il problema è più nel controllo che nella vendita. Sull'euro il cambio era quello, non inseguiamo la bestiale propaganda, chi sa far di conto e conosce i fatti stronca immediatamente questa bufala sul cambio sfavorevole. Noi nel 1992 uscimmo dallo SME e svalutammo la lira e solo con enormi sacrifici vi rientrammo per aderire poi all'Euro. La Lira aveva un rapporto di conversione con l'ECU di 1945 lire (vado a memoria) e spuntammo 1936,27 (che corrispondeva quasi alla parità col marco). Berlusconi parlava di 1.500 lire per un euro. O è stupido o mente sapendo di mentire. Questa cifra significava rivalutare la lira del 30% circa, ovvero svalutare tutte le altre monete per questo importo.Non ci vuole una laurea in economia per capire che è becera propaganda. Il cambio era quello ed il margine di trattativa era di massimo 10-20 lire (non 500 lire). Sul cambio c'è poco da discutere è una bufala, di più non si poteva fare.
Intanto salta il contributo di solidarietà, mah...
La strategia attendista non era un'idea tanto stupida, perchè l'Italia si era da poco ripresa, solo che entrarono anche Grecia, Spagna e Portogallo e rimanerne fuori sarebbe stato molto molto duro e poi gestire la lire non sarebbe stato facile.L'Euro, inoltre, ci ha dato una grossa mano sul piano della competitività, IMHO, perchè così facendo si diceva basta alla svalutazione competitiva. Le nostre imprese quando le cose andavano male sapevano che svalutando la lira avrebbero vinto grazie ai prezzi vantaggiosi, con l'Euro hanno dovuto imparare a competere in maniera sana. Concordo che le privatizzazioni andavano fatte meglio, ma non è la cessione che mi lascia perprello, ma il controllo. Se le Autostrade le cedi a Benetton o a Pincopallo, purchè le paghino il giusto (e mi pare che bene o male ciò sia avvenuto), non mi interessa, ma è importante che gli organi di controllo abbiano un forte potere sanzionatorio che costringa i nuovi acquirenti a rispettare le regole. Nel Paese del conflitto d'interessi diffuso (Berlusconi è la punta dell'iceberg, ma è ovunque) ciò non è mai avvenuto.Il mio principale rammarico è che dal 2001 al 2006 ci sia stato Berlusconi al governo. Sarebbe bastato gestire in maniera diversa l'ingresso nell'Euro, con una politica molto meno populista e liberista e molto più votata al riequilibrio dei conti (sfruttando la potenza e la stabilità della nuova moneta) per ridurre drasticamente il rapporto debito/PIL. Non mi interessa chi al suo posto, destra, sinistra, centro, tecnici, solo qualcuno meno populista è più accorto ai conti. Invece ha dilapidato tutto il credito proveniente dall'euro. Avremmo avuto un'Italia più facile da gestire, ma è inutile piangere sul latte versato, c'è sempre tempo per rimediare.Non capisco perchè per eliminare le Province c'è bisogno di una norma di rango costituzionale.Per gli anni di militare e di studio è piuttosto scandaloso ciò che è stato pensato. Un medico potrebbe perdere 12-13 anni di possibili contributi (1 di militare 6 per la laurea e 6 per la specializzazione).Io ne perdo 6, un mio caro amico ne perde 10. Mi sembra una norma fatta da chi vogli penalizzare la cultura, chi studia non può lavorare seriamente durante quegli anni ed oltre a subire il danno dei mancati guadagni (mentre magari gli amici lavorano e spendono) deve subire anche la beffa del mancato riconoscimento.Ricollegandoci al discorso di prima, non mi sembra questo il modo per creare una nazione di lavoratori specializzati.
Concordo che le privatizzazioni andavano fatte meglio, ma non è la cessione che mi lascia perprello, ma il controllo. Se le Autostrade le cedi a Benetton o a Pincopallo, purchè le paghino il giusto (e mi pare che bene o male ciò sia avvenuto), non mi interessa, ma è importante che gli organi di controllo abbiano un forte potere sanzionatorio che costringa i nuovi acquirenti a rispettare le regole. Nel Paese del conflitto d'interessi diffuso (Berlusconi è la punta dell'iceberg, ma è ovunque) ciò non è mai avvenuto.
Rileggendo i miei post mi accorgo che scrivo certe "vongole" clamorose. A volte si vede che sono errori di battitura e refusi, ma talvolta sono talmente clamorosi che mi agitano.Come si può scrivere perprello per perplesso?