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Tutto ciò che qui tu dici fa parte di quella che io definisco "mentalità italiana" che all'estero è difficilmente riscontrabile (sia verso i lavoratori sia verso lo stato).
calmi era solo un modo per capire cosa ne pensavate !
Tutti in Giappone vi manderei. Un prof. che sta mo all'università lavorava per la Nvidia a Tokyo, è fuggito per meno della metà dello stipendio. Ci racconta delle cose assurde
Pensa alla carriera che senza soldi ti trovi pure senza femminaInviato dal mio SM-N910F utilizzando Tapatalk
In pratica per loro esiste solo il lavoro, lo vedono come lo scopo ultimo della loro esistenza.Più sei in alto più sei socialmente vittima della tua posizione e non puoi mostrarti debole o distratto dal tuo compito. L'ingnere capo viveva praticamente nell'ufficio, aveva la doccia e il letto e riceveva la famiglia due volte a settimana lì. GLi altri non avevano orari di lavoro fissi cartellini o cos ma nessuno se ne andava prima della chiusura degli uffici alle 20:30 avrebbe rappresentato un gravissimo sgarbo all'azienda e sarebbe stato visto come un lavativo. Anche se non avevi compiti specifici o avevi fatto tutto ti dovevi inventare cose da fare o prendere iniziative personali, per la maggior parte non approvate dai capi e che finivano nel nulla, ma dovevi cioncarti fino alla chiusura.Non sia mai un tuo progetto o compito non andava bene la vergogna era tale che per redimerti ti facevi pure i week-end in ufficio. Penso che quella roba dei samurai, fedeltà lealtà harakiri e cazzi vari non l'abbiano mai superato in Giappone
Che in Italia l'imprenditore medio sia un pappone penso sia innegabile, d'altronde abbiamo un grande esempio davanti a noi Però pure in Germania col fatto dei minijob hanno alzato una bella merda eh, miei conoscenti venivano pagati 2 euro all'ora per fare i tornisti in fabbrica. Eri totalmente succube del padrone perchè quello con una recensione ti menava fuori dal programma e venivi rimandato in italia a calci in culo.Certo parliamo di lavoratori di basso livello, però la tutela si dovrebbe vedere lo stesso con loro, non solo con il neolaureato o il professionista.