0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.
Partendo dal presupposto che è più semplice scoprire ed inventare cose, quando esse non sono ancora state inventate o scoperte.Ad esempio è più semplice inventare la ruota che rivoluzionarla o scoprire i raggi ultravioletti mai studiati prima perché nessuno si era posto il quesito.Negli ultimi anni abbiamo mandato un drone su Marte, fotografato la fine della nostra galassia, confermato il Bosone di Higgs, abbiamo creato la propulsione ad idrogeno, abbiamo clonato un essere vivente, abbiamo creato LHC del CERN.Abbiamo mappato il genoma umano, creato la cellulosa sintetica, fotografato un buco nero, il CRISR che darà la possibilità di risolvere molte malattie genetiche, l' utilizzo del laser per scopi chirurgici, potrei continuare ancora, come avresti potuto continuare anche tu (Bill Gates qualche mese ha iniziato a costruirsi una nave ad idrogeno).La ricerca e le invenzioni , che hanno o modificheranno il mondo tipo la fusione nucleare, sono state fatte anche con 7/8 mld di persone, anzi statisticamente è più facile che nel prossimo futuro, le invenzioni e le scoperte rivoluzionarie saranno ancora di più perché siamo più persone.La tua è più sembrata un invettiva contro l' eccessivo numero di persona sulla terra.
https://www.nature.com/articles/d41586-022-04577-5NEWS04 January 2023‘Disruptive’ science has declined — and no one knows whyThe proportion of publications that send a field in a new direction has plummeted over the past half-century.
Mi confermi quanto dicevo arricchendo la motivazione e stressando un settore.Ricollegandomi all'ultimo punto, le epidemie/pandemie già esistevano e i vaccini pure.Si poteva fare qui una svolta, ma niente, manco a sto giro.E oltre a mancare la rivoluzione, la scoperta disruptive, come giustamente hai sottolineato, la comunicazione e l'immagine della scienza è uscita indebolita per i noti problemi gestionali.
come non si è fatto un salto in avanti, questi vaccini sono rivoluzionari, sono osteggiati da tanti no vax proprio per questo
Le videochiamate online e internet già c'erano 20 anni fa, non hai ancora capito cosa ho detto.Nel 2000-2 dove stavi?L'articolo su Nature e il post di Kta, rafforzano la mia tesi, che ovviamente è facile da criticare in quanto estesa a molti campi, quindi ognuno la vede come vuole.Poi non travisare le mie parole.Io non ho detto che avere Teams/Zoom sia una cazzata, ci mancherebbe. Ho solo detto che non sono delle rivoluzioni. Penso sia inattaccabile, per quanto il termine rivoluzione non sia scientificamente definito e opinabile.
Le videochiamate online e internet già c'erano 20 anni fa, non hai ancora capito cosa ho detto.Nel 2000-2 dove stavi?
Ho una teoria a riguardo: parlo solo del mio campo scientifico, la ricerca biomedica, ma la mia idea è che ci siamo radicalizzati e ridimensionati troppo. Per quanto alcuni temi vadano alla grandissima (ricerca oncologica) gli oggetti di studio sono troppo ristretti, e lo scienziato medio è super esperto di un argomento troppo piccolo per dare la svolta nei campi più complicati. Manca visione d'insieme e manca, secondo me, l'esperienza per dare ampiezza più concreta ai risultati che si trovano.Altra aggiunta non da poco è l'enorme quantità di scartoffie burocratiche che bisogna riempire per iniziare ogni singolo progetto. Tra ricerca animale (sempre più osteggiata) e clinical trials, spesso si va a rilento ancora prima di partire.Prove a sostegno della mia tesi, probabilmente, è proprio la gestione della pandemia (ripeto, per me SUBLIME scientificamente e PESSIMA a livello di comunicazione scientifica), dove per entrambe le tematiche che ho sollevato si è fatto di necessità virtù e: a) c'è stato uno sforzo congiunto mai visto prima; b) si sono fortunatamente saltate lungaggini che altrimenti sarebbero costate vite nell'immediato.
Concordo su compartimentazione dei settori (con relativo "cazzolunghismo") e trafile burocratiche, ci aggiungo un sistema di peer reviewing oramai obsoleto e controproducente. A tal riguardo, rimando a quest'articolo di Adam Mastroianni https://experimentalhistory.substack.com/p/the-rise-and-fall-of-peer-review e invito anche a leggere il "paper" da lui scritto e menzionato nell'articolo.
Leggendo le tue risposte ho sempre la sensazione che si prova quando ti rispondono a bastoni pur non essendo piombo a coppe lookOra le cose sono dueO sei un poco fuori asse, non riesci a centrare il senso di un discorso e questo ti porta a dare risposte randomO non te ne fotte niente di quello che dice il tuo interlocutore, e lo usi solo da pretesto per dire nu cazz ro tuoje look
Ounas è la seconda punta titolare dopo insigne, spiace che nancora tu non l'abbia capito look
Se KK giocasse con la Juve in italia potrebbero giocare con la difesa ad uno : lui ed altri a caso sorteggiati fra gli spettatori
Si ma non avevi la qualità che hai ora. Col modem 56k di 20 anni fa per caricare un'immagine ci mettevi 3 giorni
Probabilmente non sei del settore e per questo non riesci a trovare differenze tra una videochiamata nel 2000 ed una attuale. Nel 2000 con il cazzo che potevi fare una videoconferenza come si deve, astento riconoscevi un volto pieno di pixel cone quella risoluzione e quella disponibilità di banda. Soprattutto, la videochiamata la potevi fare SOLO da pc e preferibilmente con connessione ADSL (la maggioranza non aveva una connessione adsl flat) e non era raro jastemmare tutti i morti se dovevi scaricare un file anche solo di 10 mega.
Certo, ma l'evoluzione secondo me dovrebbe iniziare ad essere considerata nel momento in cui una cosa diventa uno standard.Dire che nel 2000 c'era l'adsl o la fibra è senz'altro vero...ma quanti ce l'avevano? Le connessioni di 1 gigabit nel 2000 chi poteva usarle? E soprattutto con i protocolli di rete degli anni 2000 come potevi mai riuscire a sfruttare appieno 1 gigabit di velocità? E' come montare il motore di una ferrari su una Vespa Piaggio.Anche adesso abbiamo i computer quantistici..ma quanti li usano? Quanti ce ne sono negli studi professionali o nei nostri uffici? Nel 1971 è stata inviata la prima email...possiamo dunque dire che negli anni 70 si utilizzavano le email? Per cui non sarebbe corretto se, ad esempio, un ragazzo nel 2050 dicesse: "si ma i computer quantistici c'erano già nel 2023", cosa in parte vera ma totalmente errata se si considera lo standard tecnlogico attuale.