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Ricordo quando giocavo io, c'era un ragazzino fortissimo con noi ma che non passava mai la palla fomentato dal padre che alluccava e si pigliava a mazzate con tutti sulle tribune.Questo ragazzino fu preso dall'Inter e si trasferì a Milano, tempo un mese e tornò indietro perchè il padre anche lì comincio a buttare mazzate all'allenatore e ai genitori degli altri ragazzini ... lo cacciarono in poco tempo e adesso vende frutta al mercatino di Torre del Greco ...
Ho un nipote che ha fatto un percorso simile ed è passato dalla panchina in serie A alla serie B Svizzera... E purtroppo il problema, seppur in forma diversa, è sempre il genitore che iperstima e spinge il valore e le aspettative del ragazzo!
Esempio pratico https://youtu.be/kfsF3rrN-a8Novembre sta arrivando... - Ајде Elif ! Vamos Chucky !
Non è facile gestirsi a quell'età, il calcio in Italia fa status e parliamo quindi di ragazzini che a 15-16 anni iniziano a vedere i primi accenni di fama, i primi soldi e tutto quello che ne viene.
Spesso non è colpa dei ragazzini ma dei genitori, che il più delle volte sono dei mezzi falliti e vedono nel successo dei figli una rivalsa, soprattutto economica ...
Quello è indubbio però sono situazioni più complicate di così, credo che tutti abbiate visto venir fuori ragazzi a modo da famiglie "discutibili" e dei veri pezzi di merda da famiglie perbene, quando subentrano stimoli esterni viene fuori anche l'indole personale che non sempre è legata all'educazione familiare ricevuta. E il mondo del calcio spesso, molto spesso, è merda pura.
Però vedi, una cosa è iperstimare un figlio, che ci può anche stare da parte di un genitore, altra è andare a lirigare con tutti facendolo cacciare dalla squadra rovinandogli, praticamente, la carriera
Nel caso di mio nipote le cose si sono intersecate, ovvero, al momento del salto tra i grandi, le richieste sono state, diciamo, fuori mercato, e si è andati allo scontro con l'alto dirigente di turno, che, come da prassi, ha rifiutato e fatto terra bruciata intorno al ragazzo...Poi, ovviamente, il resto viene da se... se ti dicono che sei forte e credi di esserlo poi ti convinci...ma soprattutto, se non raggiungi l'obiettivo e non ti impegni per risalire la china poi arrivi a 28 anni che sei uno dei tanti, quando invece potevi fare una carriera dignitosa, e le premesse c'erano.
Guarda, io credo che prima di tutto debba essere il ragazzo stesso a darsi un certo valore senza ascoltare nessuno e capire, quindi, dove può arrivare in modo da non montarsi la testa. Questo serve anche a spingere la società di appartenenza a fare richieste adeguate, perchè anche una richiesta troppo alta può far saltare dei passaggi che potrebbero essere importanti per la crescita di un calciatore. Berardi, a mio avviso, ne è un esempio che Raspadori non ha, fortunatamenre, seguito ...Io ho mio nipote (è piccolo, ha 10 anni) che gioca in una società, ma so bene, e lo sanno anche i genitori, che il calcio non sarà il suo futuro perchè, detto obiettivamente, è scarso. Lui deve solo divertirsi e basta ...
E' proprio quello che è successo, associato al fatto che si trovava in una società di vertice, ovvero l'Inter del triplete, e in 2 anni ha frequentato molti big...E ovviamente i miei parenti non hanno saputo tenerlo con i piedi per terra, anzi...