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Topic: ***EMERGENZA CORONAVIRUS - OFFICIAL THREAD***  (Letto 2358557 volte)

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Online 'o Banc 'e Napule

  • Degustatore di ananassi
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« Risposta #44130 il: Aprile 18, 2021, 11:22:21 am »
Da ieri 8 magistrati napoletani in isolamento e presidente del tribunale di Napoli positiva.
Ma è colpa delle scuole.
La gente fatica a nero senza alcuna misura di sicurezza.
Ma è colpa delle scuole.
I trasporti sono stracolmi e disorganizzati.
Ma è colpa delle scuole.
In Campania le scuole sono state sempre chiuse, ma è colpa delle scuole.
Dopo 5 giorni di aperture escono articoli sulla diffusione del virus a scuola...in 5 giorni. Praticamente avrebbero una incubazione di tre quarti d'ora...record.

    Online Granchetiello

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    « Risposta #44131 il: Aprile 18, 2021, 11:30:30 am »
    Da ieri 8 magistrati napoletani in isolamento e presidente del tribunale di Napoli positiva.
    Ma è colpa delle scuole.
    La gente fatica a nero senza alcuna misura di sicurezza.
    Ma è colpa delle scuole.
    I trasporti sono stracolmi e disorganizzati.
    Ma è colpa delle scuole.
    In Campania le scuole sono state sempre chiuse, ma è colpa delle scuole.
    Dopo 5 giorni di aperture escono articoli sulla diffusione del virus a scuola...in 5 giorni. Praticamente avrebbero una incubazione di tre quarti d'ora...record.
    dietro a tutto ciò ci sarà la potente lobby degli analfabeti   :look:
    -------------------------
    29/05/1985 :sbav:

    S'i fossi foco arderei l mondo
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    "Arrivare quarti non è importante, è l'unica cosa che conta" (eurelio 25:17)

      Offline TomDurrr

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      « Risposta #44132 il: Aprile 18, 2021, 12:45:02 pm »
      Ma chi dice che è colpa delle scuole ?
      Nel momento in cui l’anno scolastico sta per terminare e la campagna vaccinale è entrata nel clou :look:  aprire tutte le scuole indistintamente senza alcun piano, non ha senso


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        Online GIANPAOLO

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        « Risposta #44133 il: Aprile 18, 2021, 12:51:17 pm »
        Ma chi dice che è colpa delle scuole ?
        Nel momento in cui l’anno scolastico sta per terminare e la campagna vaccinale è entrata nel clou :look:  aprire tutte le scuole indistintamente senza alcun piano, non ha senso


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        Ma poi si lamenta che ci siano contagi senza apertura totale delle scuole e non immagina quanto potrebbe essere catastrofica la situazione con tale apertura :look:

        La chiusura delle scuole non è mai stata la soluzione principale alla pandemia, ma un attenuamento della sua diffusione... cosa c'è da capire da questo ragionamento :look:
        FORZA NAPOLI!!! SEMPRE... *_*
         
         

          Online la vile strada maestra

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          « Risposta #44134 il: Aprile 18, 2021, 13:05:04 pm »
          Per la prima volta dall'inizio della pandemia il sud è l'area del paese a maggior incidenza. Va detto che ci traina la Puglia con dati letteralmente orrendi, ma è pur vero che stiamo in zona rossa/arancione da tantissimo tempo, la Campania ad esempio è la regione italiana ad aver passato più tempo in zona rossa.

            Online alex70

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            « Risposta #44135 il: Aprile 18, 2021, 13:54:52 pm »
            Da ieri 8 magistrati napoletani in isolamento e presidente del tribunale di Napoli positiva.
            Ma è colpa delle scuole.
            La gente fatica a nero senza alcuna misura di sicurezza.
            Ma è colpa delle scuole.
            I trasporti sono stracolmi e disorganizzati.
            Ma è colpa delle scuole.
            In Campania le scuole sono state sempre chiuse, ma è colpa delle scuole.
            Dopo 5 giorni di aperture escono articoli sulla diffusione del virus a scuola...in 5 giorni. Praticamente avrebbero una incubazione di tre quarti d'ora...record.

            Banco, sei più intelligente di così.
            Lo hai ampiamente dimostrato in passato.

            Quindi un post in "complottista bassa lega" style, che solitamente si vedono nei commenti disfunzionanti su facebook, mi fa specie a leggerlo da te, te lo dico.


            Ps:
            le scuole dell'infanzia e primarie non sono aperte da 5 giorni.
            E in Campania non è vero che sono sempre state chiuse.

              Offline Puck

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              « Risposta #44136 il: Aprile 18, 2021, 14:09:48 pm »
              quotone. Ma non è solo da questo che si desume la marginalità dell'Italia. Dai vaccini, alle terapie, agli studi epidemiologici, all'incidenza degli effetti collaterali etc.. ogni giorno leggiamo i nostri luminari citare qualche studio straniero. L'immagine restituita è quella dell'unico paese di quelli che dovrebbero contare dove  praticamente non si fa un cazzo di tutto ciò.
              fossi uno scienziato italiano per un fatto di dignità eviterei di dire "attendiamo i risultati dello studio che stanno facendo in Israele...", "da uno studio inglese è risultato questo..", "secondo i norvegesi succederà quest'altro..".

              Secondo me all'estero citano "studi italiani" :look:, è una sorta di prassi, fa più figo citare studi esteri, conferisce una maggiore sensazione di attendibilità :look:

                Offline il famoso signor Kvara

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                « Risposta #44137 il: Aprile 18, 2021, 15:43:08 pm »
                Quest'articolo mi ha messo un sacco di ottimismo :look:

                "Ci sono però importanti domande alle quali è necessario rispondere urgentemente: le persone che sono guarite da COVID-19 sono protette dalla futura infezione da SARS-CoV-2? La durata della risposta immunitaria? la vaccinazione è ancora necessaria o può essere pericolosa per individui precedentemente infettati? Sulla base delle attuali evidenze scientifiche acquisite rivisitando tutta la letteratura, appare evidente quanto segue.
                 
                E’ noto che, per alcuni virus, la prima infezione può fornire un'immunità permanente. Molti virus a RNA, come il morbillo e i poliovirus, mostrano stabilità antigenica e sierotipi immutabili per periodi di molti anni. Di conseguenza, i vaccini contro il morbillo e la poliomielite rimangono altamente efficaci anche 70 anni dopo la loro inoculazione.
                 
                Ad oggi, se paragonati all’enorme numero di contagiati, sono stati segnalati in tutto il mondo così pochi casi di reinfezione da COVID-19 da potersi ritenere che tali segnalazioni siano “aneddotiche” e specialmente concentrate negli operatori sanitari che sono riesposti al virus molto intensamente (1-4).
                 
                Un recente studio di coorte (5) ha dimostrato che l'acquisizione dell’immunità naturale protegge la maggior parte delle persone dalla reinfezione per tutto il tempo dello studio. È opinione di alcuni esperti che, nei suddetti casi, la protezione non possa essere raggiunta per la presenza di rari deficit immunologici non ancora scoperti (6).
                 
                Esperimenti su scimmie e macachi rhesus con applicazione tracheale di SARS-CoV-2, hanno dimostrato che l'esposizione primaria al virus protegge completamente dalla reinfezione (7,8). Questo avviene per la comparsa, nei polmoni, di abbondanti cellule linfocitiche “di memoria” T CD4 +, cellule T CD8 +, cellule B e con titoli anticorpali IgG anti-spike sierici aumentati fino a 5000 BAU/ml.
                 
                Tale meccanismo può essere lo stesso per gli umani. La protezione dalla reinfezione da SARS-CoV-2 nell'uomo è stata definita per la prima volta dallo studio condotto da Addetia, A. in un recente articolo in cui hanno mostrato che tutti gli individui che avevano anticorpi neutralizzanti contro il SARS-CoV-2 erano protetti dalla reinfezione (9). In questo studio sono stati inclusi un totale di 1265 operatori sanitari risultati sieropositivi agli anticorpi diretti verso la proteina spike del virus SARS-CoV-2.
                 
                In tale gruppo non si sono osservate reinfezioni ad eccezione di solo due operatori sanitari asintomatici. La durata della protezione per la maggior parte delle persone era di almeno 6 mesi. Tale limite temporale dipendeva dal fatto che lo stesso studio non andava oltre tale periodo (10). Sempre per quanto riguarda la durata della risposta anticorpale Wajnberg, A. (11) ha rilevato titoli anticorpali anti-spike in 30.082 individui sieropositivi, costatando che tali valori rimanevano stabili, per almeno tutto il periodo di osservazione (> 5 mesi) (11).
                 
                Quindi, quanto realmente duri l’immunità al virus SARS-CoV-2, sia quella scatenata dall’incontro con il virus stesso sia quella indotta da un vaccino, in realtà, non è ancora possibile saperlo. Ma a tal proposito vi sono alcuni punti fermi che iniziano ad emergere. In particolare quello che sappiamo dai precedenti studi relativi ai comuni coronavirus umani è che gli anticorpi possono durare per anni e fornire quindi una protezione dalla reinfezione o, in caso di reinfezione, impedire la malattia conclamata (12). Inoltre, è stato scoperto che il trasferimento del siero da animali convalescenti o di anticorpi monoclonali neutralizzanti ad animali naïve può essere protettivo e ridurre significativamente la replicazione del virus SARS-CoV-2 anche dopo lungo tempo (13).
                 
                Analoghe risposte sull’uomo sono allo studio. D’altra parte non si può ignorare che moltissimi lavori scientifici abbiano dimostrato come la risposta immunitaria diretta contro il virus SARS-CoV-2 sia di lunga durata (14,15,16,17). A causa della brevità della recente pandemia (12 mesi) quello che sappiamo sull'immunità SARS-CoV-2 è basato in gran parte su analogia con il virus SARS-CoV, ed integrato con studi più recenti su pazienti infetti e guariti dall'infezione da SARS-CoV-2 (18). Analogamente all'infezione da SARS-CoV, i principali bersagli anticorpali sono le proteine spike ed il nucleocapside (NCP) (19-23). Di fondamentale importanza è comprendere che mentre la maggioranza dei vaccini è diretta solo contro la proteina Spike che è soggetta a “varianti”, i soggetti infettati presentano spiccata attività panimmunoglobulinica orientata anche contro il capside, che rimane più stabile nel virus.
                 
                Gli anticorpi contro il nucleocapside, fortemente antigenico, sono infatti rilevabili molto presto, già dopo circa 6 giorni dalla conferma dell'avvenuta infezione (24,25). Inoltre, sono stati caratterizzati i linfociti T di memoria specifici per SARS-CoV-2, ed i linfociti B di memoria (B mem) identificati durante la fase di convalescenza di pazienti che avevano contratto il COVD-19 (22-24). Queste cellule di memoria sono programmate per rispondere rapidamente al successivo incontro con il virus presentato alle “librerie” dalle cellule preposte (APC).
                 
                E’ esperienza nel nostro Istituto che sanitari precedentemente contagiati e guariti vedano, talvolta, una improvvisa risalita delle IgG senza mostrare positività al tampone molecolare come per nuovo contatto in ambiente ospedaliero che funge da “richiamo” (dati in pubblicazione). E’ ragionevole ipotizzare pertanto che le cellule di memoria forniscano un'immunità durevole nel tempo, non potendosi escludere che in molti soggetti sia presente per tutta la vita (4-25). Da segnalare infatti che gli studi sulla memoria immunitaria le cellule di memoria T sono state rilevate anche 17 anni dopo l'avvenuta infezione da SARS-CoV (29). Alcuni studi riscontrano cellule B della memoria fino a 6 anni (30), ed altri rilevano anticorpi fino a 17 anni dopo aver contratto il virus (31). I soggetti che hanno contratto la MERS (Middle East respiratory syndrome) causata dal coronavirus MERS-CoV, benchè siano stati studiati meno in dettaglio rispetto alla SARS-COV presentavano anticorpi IgG anche 2 anni dopo l’infezione, mentre le cellule di memoria T persistevano anche oltre i 2 anni (32).
                 
                E’ pertanto ipotizzabile che anche il SARS-CoV-2 induce una valida memoria immunitaria, simile a quella indotta dagli altri coronavirus. Sono attualmente disponibili studi limitati nel tempo ma certamente è dimostrato che la presenza dei linfociti T e B di memoria vada ben oltre i 6 mesi dall'infezione (35,36).
                 
                È comunque possibile, ma non certo, che il decadimento dei linfociti T di memoria rallenti nel tempo, ma non scompaia del tutto, il che sarebbe coerente con l'osservazione dei linfociti T di memoria riscontrati anche dopo 17 anni dall'infezione con il virus SARS-CoV (29). Nei prossimi mesi sono attesi molti più dati sulla memoria immunitaria scatenata dal virus, ma i dati finora indicano che è probabile che la memoria delle cellule T, la memoria delle cellule B e gli anticorpi “riattivati” da un successivo contatto, persisteranno per anni nella maggior parte delle persone infette da SARS-CoV-2 (36, 37,11,35).
                 
                Le varianti genetiche del virus SARS-CoV-2 sono un argomento di intenso interesse. Non è ancora completamente chiaro se le diverse varianti del SARS-CoV-2 saranno in grado di sfuggire alle risposte immunitarie umorali acquisite dopo la vaccinazione o dopo l’infezione con il virus appartenente ad una classe diversa. Sebbene la fattispecie non sia chiara, è altamente improbabile che le mutazioni del virus SARS-CoV-2 sfuggano all'immunità dei linfociti T nei soggetti infettati, perché esiste una gamma molto ampia di epitopi (più di 10) distribuiti per tutto il genoma capsidico virale che è riconosciuta dalle cellule T CD4 + e dalle cellule T CD8 + (38). Ciò rende difficile ipotizzare che gli anticorpi contro il nucleocapside posseduti solo dai soggetti precedentemente infettati, non ne riconoscano almeno taluni anche nelle più diverse varianti.
                 
                Pertanto, sebbene sia importante monitorare l'evoluzione del SARS-CoV-2 e le sue varianti, è improbabile che il virus sia in grado di evolvere in varianti che sfuggano ed evitino la maggior parte della memoria immunitaria umorale e cellulare acquisita nei soggetti che abbiano contratto e superato l’infezione da SARS-CoV-2.
                 
                Per quanto riguarda i vaccinati, nonostante vi siano alcune prove che dimostrino che le varianti di SARS-CoV-2 possano eludere le risposte immunitarie innescate da vaccini, questi studi hanno esaminato solo un piccolo numero di soggetti che hanno contratto il COVID-19 dopo aver ricevuto un vaccino, e comunque tali studi (41) presentano il bias di aver esaminato solo gli anticorpi, e non gli altri componenti della loro risposta immunitaria per cui, ad oggi, non sono realmente informativi sul reale effetto di queste varianti sui vaccinati.
                 
                Infine, per quanto riguarda la vaccinazione di persone che hanno contratto già in precedenza la malattia da COVID-19 un recente articolo confronta le risposte anticorpali in 109 individui con e senza pregressa infezione da SARS-CoV-2 (41 sieropositivi vs 68 sieronegativi) dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino (BNT162b2/Pfizer; mRNA-1273/Moderna) nel 2020. Campionamenti ripetuti dopo la prima dose indicano che la maggior parte dei 68 individui sieronegativi presentano delle risposte relativamente basse entro 9-12 giorni dalla vaccinazione. Al contrario, i 41 sieropositivi per pregressa infezione sviluppano rapidamente titoli anticorpali alti e uniformi entro 5-8 giorni dalla vaccinazione.
                 
                Gli autori, benché tali valori fossero molto elevati, con titoli anticorpali 10-20 volte superiore ai 68 sieronegativi, non hanno rilevato comparsa di sintomi da malattia da immunocomplessi come infiammazione, trombosi e danno tissutale (42). Va però osservato che il numero dei soggetti trattati ed il tempo intercorso è troppo breve per escludere completamente tale possibilità che può presentarsi in risposte anticorpali così eccessive che implicano una forte interazione con il sistema del complemento e con le cellule che esprimono il recettore cristallizzabile Fc degli anticorpi (43).
                 
                In conclusione comprendere la durata della memoria immunitaria e dell'immunità protettiva da SARS-CoV-2 dopo COVID-19 ed in risposta al vaccino sono una priorità assoluta della comunità scientifica nei mesi/anni a venire."
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                  Online Dieguito

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                  « Risposta #44138 il: Aprile 18, 2021, 15:44:56 pm »
                  Mio figlio è piccolo per la scuola, mi spiace. A settembre ovviamente andrà anche se posso serenamente permettermi la babysitter 
                  Sulla tua ipocondria ti sarai anche rotto il cazzo, ma sempre ipocondriaco resti e su quella base ragioni.

                  Pure tu sei un mezzo psicologo? Stavamo scarsi.  :look:

                    Online kta

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                    « Risposta #44139 il: Aprile 18, 2021, 15:54:24 pm »
                    Bel post quello di Phoenixx, tra l'altro è in riga con quel che si pensava, ossia che la memoria immunitaria non è solo esclusivamente anticorpale, ma bisogna considerare anche i linfociti (secondo me l'aggiunta importante e chiara fatta dall'articolo) e che pare comunque tenere per un buon tempo (sufficiente almeno a rendere stagionale la prevenzione, poi per me oltre non si va). I precedenti sono incoraggianti e il SARS-CoV-2 non sembra evaderli. Bene.
                    Un'altra buona notizia (che onestamente non sapevo, ma mi fa molto piacere leggere) è un nuovo probabile target per farmaci/vaccini, il nucleocapside. Tra l'altro, ipotizzo che ciò possa anche spiegare una scarsa "Penetrazione" delle varianti: se sono strutture vicine, è possibile che il legame anticorpo-virus, sia esso indotto dal vaccino, sia esso indotto dall'infezione, possa comunque basarsi anche sul nucleocapside, oltre che sulla proteina Spike, e dunque spiegherebbe perchè, eventualmente, le varianti non evadono troppo i meccanismi naturali e indotti di protezione dal virus.
                    Sarebbe un'ottima notizia e in ogni caso vuol dire avere una strategia terapeutica in più.

                      Online alex70

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                      « Risposta #44140 il: Aprile 18, 2021, 17:10:50 pm »
                      Pure tu sei un mezzo psicologo? Stavamo scarsi.  :look:

                      A proposto dei risvolti psicologici sui ragazzi in DAD...
                      Copincollo una cosa che ha scritto una mia cugina su un social.
                      Questa mia cugina è dirigente scolastica ( si, modo aulico di definire la Preside  :sisi: ) in un plesso dove ci sono infanzia, primaria e secondaria.
                      Quindi il suo target è fino ai 14-15 anni.

                      Ecco cosa scrive:

                      Citazione
                      Ha un senso (a due mesi prima della fine dell'anno scolastico) correre a fare un tampone rapido e poi un tampone molecolare per una diarrea ed un mal di testa? Ha un senso fare assenza e perdere giorni di scuola per un raffreddore? Ha un senso chiamare i genitori a scuola perché un bimbo ha sintomi di influenza?
                      Ha un senso che un povero bimbo si sottoponga a tamponi e tamponi.....
                      Ha avuto davvero senso aprire la scuola due mesi prima che finisse dopo quasi due anni di DaD?
                      Si parla di problemi psicolgici per i ragazzi che non vengono a scuola e stanno davanti ad un pc...
                      I tamponi, le assenze, la taglia sulla fronte di essere portatore di Covid-19 non è un trauma per un bimbo, eh! Per non parlare dei genitori che devono avvisare, informare, accompagnare, tranquillizzare, certificare...
                      Ma veramente ci sta qualcuno dei lettori che crede che in due mesi si recuperino due anni?

                      Ed è giusto per rispondere a chi dice che c'è bisogno che i ragazzi tornino a scuola.
                      Certo che c'è questo bisogno.

                      Ma in condizioni normali.

                      Queste non lo sono.


                      Ps:
                      prego astenersi da battute sui cugggini...chest' over m'è cugginema...c'aggia fà ??... :look:

                        Online Dieguito

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                        « Risposta #44141 il: Aprile 18, 2021, 17:27:17 pm »
                        Ma infatti Alex, qui in Italia gli aperturisti del pensiero magico parlano solo dei problemi psicologici da confinamento, quando in realtà la questione è molto più complessa. C'è anche uno studio americano che riguarda i traumi dei ragazzi che, causa covid, hanno perso i nonni o addirittura i genitori. E sono tantissimi.
                        La realtà è che purtroppo i nostri figli stanno passando un periodo difficilissimo e non c'è una soluzione semplice a portata di mano. Che poi per noi adulti un anno è comunque lungo, ma forse nemmeno ci ricordiamo quanto fosse lungo alla loro età. Non finiva mai.

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                          « Risposta #44142 il: Aprile 18, 2021, 17:44:54 pm »
                          Io sono contro l'apertura delle scuole, almeno dalle medie in poi, però questi post indignati potevano pure scriverli quando hanno deciso di vaccinarli a scapito di categorie che la mattina sono costrette a recarsi sul posto di lavoro....
                          l'utente competente

                            Online alex70

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                            « Risposta #44143 il: Aprile 18, 2021, 17:47:32 pm »
                            Io sono contro l'apertura delle scuole, almeno dalle medie in poi, però questi post indignati potevano pure scriverli quando hanno deciso di vaccinarli a scapito di categorie che la mattina sono costrette a recarsi sul posto di lavoro....

                            Guarda che mia cugina coi ragazzi ci sta lavorando.
                            La scuola è aperta.
                            E se non si fosse vaccinata rischierebbe il covid ogni minuto ( come l'ha rischiato ogni minuto per più di un anno ).

                            Ragionare prima di scrivere, ragionare...

                              Online alex70

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                              « Risposta #44144 il: Aprile 18, 2021, 17:53:37 pm »
                              Ma infatti Alex, qui in Italia gli aperturisti del pensiero magico parlano solo dei problemi psicologici da confinamento, quando in realtà la questione è molto più complessa. C'è anche uno studio americano che riguarda i traumi dei ragazzi che, causa covid, hanno perso i nonni o addirittura i genitori. E sono tantissimi.
                              La realtà è che purtroppo i nostri figli stanno passando un periodo difficilissimo e non c'è una soluzione semplice a portata di mano. Che poi per noi adulti un anno è comunque lungo, ma forse nemmeno ci ricordiamo quanto fosse lungo alla loro età. Non finiva mai.

                              Ma io me ne sono accorto ad ottobre quando, come tutti ho mandato mio figlio a scuola ( materna ).
                              Mi sono fatto DUE quarantene ( volontarie, perchè l'Asl mi disse pure che mio figlio doveva seguirla ma io e mia moglie, no.... :look: ) per casi in classe !
                              Uno diretto, compagnuccia...ed uno indiretto, genitori del compagnuccio.

                              Cioè...nu stillicidio.
                              Apri, chiudi, statti a casa, fai il tampone, torna a scuola, richiudi, ristatti a casa ( dove per stare a casa intendo quarantena... volontaria o no, ma quarantena...), riapri, a scuola ci vanno solo in tre, riapri, richiudi, ti chiamano perchè tuo figlio ha mal di pancia, ti chiamano perchè ha il raffreddore, fai il tampone, riapri, richiudi...ma che didattica è ??
                              E poi aropp stai accuort' o nonno, stai accuort a nonna...per 10 giorni almeno è meglio che non ci vediamo col nipotino, e vai così !!

                              E come ne giovano i nostri figli da tutta sta tarantella ??

                              Io veramente non mi faccio capace.

                                 

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