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Topic: Millennials  (Letto 38030 volte)

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Online alex70

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« Risposta #180 il: Marzo 30, 2020, 21:09:06 pm »
Questo dipende chiaramente dal peggioramento del sistema scolastico però, non dagli studenti

No.
Troppo semplicistico.
Non ci sono queste differenze incredibili negli ultimi anni.

Mi spiego.
Se fa schifo ora, faceva schifo pure 5 anni fa.
Pure 7-10 anni fa.
Non c'è stata nessuna riforma epocale, nessun cambiamento didattico rilevante.
Non sto difendendo il sistema, sia chiaro.......sto dicendo che non ci sono variazioni tali che giustificano questo depauperamento culturale così improvviso.

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    « Risposta #181 il: Marzo 30, 2020, 21:17:47 pm »
    No.
    Troppo semplicistico.
    Non ci sono queste differenze incredibili negli ultimi anni.

    Mi spiego.
    Se fa schifo ora, faceva schifo pure 5 anni fa.
    Pure 7-10 anni fa.
    Non c'è stata nessuna riforma epocale, nessun cambiamento didattico rilevante.
    Non sto difendendo il sistema, sia chiaro.......sto dicendo che non ci sono variazioni tali che giustificano questo depauperamento culturale così improvviso.

    Non so a quali dati fai riferimento, ma già rispetto a 10 anni fa si è passato dalle commissioni interne a quelle esterne in sede di maturità, e non è una differenza di poco conto, tutti noi o quasi abbiamo dato gli esami coi nostri prof e grazie al cavolo che i numeri schizzavano, questo per dirne uno.
    A me 5-10 anni sembra un lasso di tempo importante, ogni anno c'è un'enorme ricambio di insegnanti, si passa da persone con 30-40 anni d'esperienza a giovanotti veniti fuori dalle università moderne, qualle a cui interessa solo avere alte percentuali di gradimento e quindi regalano lauree a voti alti, ed un numero sempre più alto di persone che gli va male nei rispettivi campi e ripiegano sull'insegnamento (sarebbe interessante vedere numeri ufficiali, sono sicuro che in certi ambiti in passato era molto più difficile ottenere lauree e non si correva il rischio di ritrovarsi 45enni demotivati a fare danni nelle scuole).

      Online Panda_Bellucore_Abraxas

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      « Risposta #182 il: Marzo 30, 2020, 21:19:38 pm »
      la televisione ha avuto un impatto spaventoso e chi lo nega ?
      Io ho detto che è "meno" tossica, mica che non ha trasformato......... :look:
      "La televisione" ci ha fatto parlare italiano tutti assieme.

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        Online alex70

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        « Risposta #183 il: Marzo 30, 2020, 21:40:28 pm »
        Non so a quali dati fai riferimento, ma già rispetto a 10 anni fa si è passato dalle commissioni interne a quelle esterne in sede di maturità, e non è una differenza di poco conto, tutti noi o quasi abbiamo dato gli esami coi nostri prof e grazie al cavolo che i numeri schizzavano, questo per dirne uno.
        A me 5-10 anni sembra un lasso di tempo importante, ogni anno c'è un'enorme ricambio di insegnanti, si passa da persone con 30-40 anni d'esperienza a giovanotti veniti fuori dalle università moderne, qualle a cui interessa solo avere alte percentuali di gradimento e quindi regalano lauree a voti alti, ed un numero sempre più alto di persone che gli va male nei rispettivi campi e ripiegano sull'insegnamento (sarebbe interessante vedere numeri ufficiali, sono sicuro che in certi ambiti in passato era molto più difficile ottenere lauree e non si correva il rischio di ritrovarsi 45enni demotivati a fare danni nelle scuole).

        Guarda, mi sono capitati dei prof. eccezionali a me 30 anni fa e dei tipi improponibili a bassi livelli.

        Per quanto riguarda il ricambio attuale è bassissimo.
        Ci sono liste d'attese interminabili, docenti in attesa di posto da anni, concorsi a cazzo che ti inseriscono in ultriori graduatorie interminabili a scorrimento......il ricambio ora è proprio la cosa che avviene meno, te lo assicuro.
        E uno dei mortivi è che lo stato NON investe nella scuola.

        Il problema non è lì, ripeto.
        La situazione attuale della scuola si trascina da anni, da almeno 20.

          Offline Jiranek

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          « Risposta #184 il: Marzo 30, 2020, 22:49:19 pm »
          Si ma gli hai tolto la sostanza stupefacente da mano.
          Non è poco.
          La tv non ha la stessa forza tossica dello smartphone.

          Se vai in un pub e c'è la tv accesa non tutti la guardano ( o la guardavano ).
          Anzi, quasi nessuno.
          E se la guardano lo fanno distrattamente senza neanche sentire.

          Prova a contare, nello stesso pub, quanti tengono il cellulare in mano.
          E in quel caso succede il contrario, se tu parli loro sentono a te distrattamente.


          Il mezzo è totalmente diverso.

          Quindi, la accendiamo? Togli internet da mezzo i ragazzi torneranno alla cultura.

          Non è cosi, alex.
          « Ultima modifica: Marzo 30, 2020, 22:52:25 pm da Jiranek »
          "........... E allora io non me la prendo tanto col presidente, che è un uomo d'affari e insegue il profitto, ma piuttosto con il tifoso medio del Napoli: troppo credulone, troppo innamorato, troppo irrazionale, troppo manipolabile dalla macchina del consenso mediatico, troppo smemorato. Se vi fanno il gioco delle tre carte e ci mettete sopra tutti i vostri soldi, siete sicuramente vittima di individui senza scrupoli. Ma anche e soprattutto di voi stessi che affidate al destino la speranza di un futuro diverso e migliore. Io invece penso che il futuro si costruisca, che le scarpette da 12 euro non saranno mai sufficienti per vincere una corsa, che se riparti dai presupposti di una provinciale puoi aspirare al massimo a fare la provinciale di lusso. Che non esiste progetto se ogni volta vale tutto e il contrario di tutto. Anche se ti chiami Napoli, l'unica squadra della seconda area metropolitana d'Italia."

            Online alex70

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            « Risposta #185 il: Marzo 30, 2020, 22:52:49 pm »
            Quindi, la accendiamo? Togli internet da mezzo i ragazzi torneranno alla cultura.

            Non è cosi, alex.

            Internet c'è da 25 anni.
            Io non voglio togliere internet.
            Io sto parlando dello smartphone.
            Che in questo momento, in quanto ad utilizzo e impatto, assimilo ad una droga.

            Mi sembrava chiaro.

              Online GIANPAOLO

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              « Risposta #186 il: Marzo 30, 2020, 23:01:02 pm »
              Internet c'è da 25 anni.
              Io non voglio togliere internet.
              Io sto parlando dello smartphone.
              Che in questo momento, in quanto ad utilizzo e impatto, assimilo ad una droga.

              Mi sembrava chiaro.
              Mia sorella ha due ragazzi di 10 e 9 anni. Non gli ha mai comprato il telefonino. Fanno i compiti poi 1 ora di tv e 1 ora di videogame il resto giocano come si faceva una volta.

              Quando cresceranno ha già detto che dovranno scegliere tra 1 ora di smartphone e togliere una delle due ore tra tv e videogame. Fuoricasa faranno quello che vogliono.

              Il male maggiore non sono i ragazzi, ma i genitori che non hanno più tempo per loro. Le madri sono troppo impegnate perché lavorano e poi devono andare dalla parrucchiera, dall'estetista, dalla dentista, in palestra e la sera devono uscire (guai a privarle della loro libertà). I padri hanno il lavoro fuori e dentro casa, la palestra, la bolletta... e la sera? Partita serale con gli amici, partita in tv oppure "non mi scassate il cazzo che stasera non ho niente da fare e devo dormire"

              Non hanno più tempo per i figli :look:
              « Ultima modifica: Marzo 31, 2020, 13:32:11 pm da GIANPAOLO »
              FORZA NAPOLI!!! SEMPRE... *_*
               
               

                Offline Jiranek

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                « Risposta #187 il: Marzo 31, 2020, 10:27:12 am »
                Internet c'è da 25 anni.
                Io non voglio togliere internet.
                Io sto parlando dello smartphone.
                Che in questo momento, in quanto ad utilizzo e impatto, assimilo ad una droga.

                Mi sembrava chiaro.

                Chiedo scusa per aver fraiteso. Tuttavia continui a smarcarti alla domanda principale, il che comincia ad essere un segnale rivelatore di quanto debole sia l'argomentazione presentata.

                Hai eliminato ogni smartphone per dieci anni: i ragazzini avranno preso dei libri in mano? Avrai aiutato la cultura? Tolti gli smartphone, l'acquisizione di cultura e preparazione risulterà sempre fatica, dedizione e sacrificio, spesso anche dispendio economico, perché i libri costano SOLDI. L'istruzione costa SOLDI.

                Sai come aiuteremmo la cultura? Facendo capire ai ragazzi che potranno ottenere qualcosa grazie ad essa. Tutto il resto è un pretesto utilizzato da una società pronta sempre ad attaccare l'ultimo arrivato sul fronte della tecnologia, perché risulta decisamente più facile che fare autocritica.
                "........... E allora io non me la prendo tanto col presidente, che è un uomo d'affari e insegue il profitto, ma piuttosto con il tifoso medio del Napoli: troppo credulone, troppo innamorato, troppo irrazionale, troppo manipolabile dalla macchina del consenso mediatico, troppo smemorato. Se vi fanno il gioco delle tre carte e ci mettete sopra tutti i vostri soldi, siete sicuramente vittima di individui senza scrupoli. Ma anche e soprattutto di voi stessi che affidate al destino la speranza di un futuro diverso e migliore. Io invece penso che il futuro si costruisca, che le scarpette da 12 euro non saranno mai sufficienti per vincere una corsa, che se riparti dai presupposti di una provinciale puoi aspirare al massimo a fare la provinciale di lusso. Che non esiste progetto se ogni volta vale tutto e il contrario di tutto. Anche se ti chiami Napoli, l'unica squadra della seconda area metropolitana d'Italia."

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                  « Risposta #188 il: Marzo 31, 2020, 11:37:01 am »
                  Chiedo scusa per aver fraiteso. Tuttavia continui a smarcarti alla domanda principale, il che comincia ad essere un segnale rivelatore di quanto debole sia l'argomentazione presentata.

                  Hai eliminato ogni smartphone per dieci anni: i ragazzini avranno preso dei libri in mano? Avrai aiutato la cultura? Tolti gli smartphone, l'acquisizione di cultura e preparazione risulterà sempre fatica, dedizione e sacrificio, spesso anche dispendio economico, perché i libri costano SOLDI. L'istruzione costa SOLDI.

                  Sai come aiuteremmo la cultura? Facendo capire ai ragazzi che potranno ottenere qualcosa grazie ad essa. Tutto il resto è un pretesto utilizzato da una società pronta sempre ad attaccare l'ultimo arrivato sul fronte della tecnologia, perché risulta decisamente più facile che fare autocritica.

                  Non mi smarco proprio da niente.
                  Anche il contesto socio economico è importantissimo e rilevante.

                  Però......c'è un però.
                  E non lo consideri.

                  La maggior parte dei ragazzi che si trovano nella fascia di età tra i 13 e i 20 anni non sono quelli che attraversano i turbamenti esistenziali di cui parli.
                  Quanti ragazzi a 13-14 anni affrontano la scuola pensando al futuro ?
                  Quanti ?
                  Ma non solo oggi, eh ?.......Anche ai tempi nostri era così.

                  Parliamoci chiaro e siamo onesti......a quell'età pensi ad essere promosso e andare avanti a scuola, ma molto raramente hai una visione che ti porta a pensare al futuro mondo del lavoro, tranne rari casi ( che pure ci sono ma non sono la maggioranza ).
                  Paradossalmente molti di loro le idee chiare non ce le hanno neanche quando si iscrivono all'università, anche se dopo i 18 anni un pò il problema cominci a portelo.

                  Questo fondamentalmente perchè, aldilà della facile demagogia, la casa ce l'hai, papà e mamma il piatto a tavola te lo mettono, con gli amici ci esco..........e penso che questo non sia discutibile.


                  Il ruolo della scuola e della famiglia in questo è fondamentale.
                  Ma ( e lo ripeto per la decima volta, non mi smarco proprio da nulla ) pur ammettendo che in famiglia succede quello che dice Gianpaolo ( genitori sempre più assenti ) la scuola non è che è cambiata più di tanto negli ultimi 5 anni ( ma neanche negli ultimi 10 ).

                  quindi ?

                    Offline Jiranek

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                    « Risposta #189 il: Marzo 31, 2020, 15:52:13 pm »
                    Non mi smarco proprio da niente.
                    Anche il contesto socio economico è importantissimo e rilevante.

                    Però......c'è un però.
                    E non lo consideri.

                    La maggior parte dei ragazzi che si trovano nella fascia di età tra i 13 e i 20 anni non sono quelli che attraversano i turbamenti esistenziali di cui parli.
                    Quanti ragazzi a 13-14 anni affrontano la scuola pensando al futuro ?
                    Quanti ?
                    Ma non solo oggi, eh ?.......Anche ai tempi nostri era così.

                    Parliamoci chiaro e siamo onesti......a quell'età pensi ad essere promosso e andare avanti a scuola, ma molto raramente hai una visione che ti porta a pensare al futuro mondo del lavoro, tranne rari casi ( che pure ci sono ma non sono la maggioranza ).
                    Paradossalmente molti di loro le idee chiare non ce le hanno neanche quando si iscrivono all'università, anche se dopo i 18 anni un pò il problema cominci a portelo.

                    Questo fondamentalmente perchè, aldilà della facile demagogia, la casa ce l'hai, papà e mamma il piatto a tavola te lo mettono, con gli amici ci esco..........e penso che questo non sia discutibile.


                    Il ruolo della scuola e della famiglia in questo è fondamentale.
                    Ma ( e lo ripeto per la decima volta, non mi smarco proprio da nulla ) pur ammettendo che in famiglia succede quello che dice Gianpaolo ( genitori sempre più assenti ) la scuola non è che è cambiata più di tanto negli ultimi 5 anni ( ma neanche negli ultimi 10 ).

                    quindi ?

                    Quindi non hai capito cosa intendevo dire.
                    Non è solo una questione relativa a cosa questi ragazzini faranno da grandi: è proprio l'idea di ESSERE COLTI a non avere alcun appeal.

                    Sai parlare in maniera perfetta l'italiano, e allora? Accendi la televisione (non internet, la televisione), e vedi decine di persone volgari, incolte, prive di buone maniere, prive della capacità di dibattito, ed hanno una vita molto più interessante.

                    Giochi con gli amici, ti muovi nel mondo, e vedi che i figli degli amichetti più ricchi possono prendere i voti peggiori, tanto ci sono le private, tanto c'è il portafogli di papà. A chi interessa che tu sia colto? Al massimo, temono di sembrare ridicoli.
                    E' commovente come, al mondo di oggi, interessi quasi più la marca delle nostre cuffie che il nostro utilizzo del congiuntivo, e questo i ragazzini lo percepiscono a dispetto del loro interesse per il futuro.

                    Sin da piccoli, non si hanno che percezioni di quanto sia inutile, al giorno d'oggi, avere un certo livello d'istruzione. Come hanno detto in molti, non aiuta una scuola nella quale il maestro, che una volta era una persona di un certo rilievo nella comunità, oggi sia visto come una persona che non ha concluso niente nella vita. Come si può pretendere impegno da una persona sottopagata, umiliata, e spesso anche minacciata dai genitori, che oramai sono i primi a vedere nella scuola solo un modo di tenere i propri figli fuori di casa mentre loro vanno a lavorare.

                    Prima la licenza media ha perso valore, poi il diploma ed oggi persino moltissime lauree .....

                    Internet e gli smartphone sono solo riusciti a far passare questo messaggio in maniera più veloce e capillare, ma l'opera di distruzione era già stata avviata. Parte da lontano.
                    « Ultima modifica: Marzo 31, 2020, 15:57:37 pm da Jiranek »
                    "........... E allora io non me la prendo tanto col presidente, che è un uomo d'affari e insegue il profitto, ma piuttosto con il tifoso medio del Napoli: troppo credulone, troppo innamorato, troppo irrazionale, troppo manipolabile dalla macchina del consenso mediatico, troppo smemorato. Se vi fanno il gioco delle tre carte e ci mettete sopra tutti i vostri soldi, siete sicuramente vittima di individui senza scrupoli. Ma anche e soprattutto di voi stessi che affidate al destino la speranza di un futuro diverso e migliore. Io invece penso che il futuro si costruisca, che le scarpette da 12 euro non saranno mai sufficienti per vincere una corsa, che se riparti dai presupposti di una provinciale puoi aspirare al massimo a fare la provinciale di lusso. Che non esiste progetto se ogni volta vale tutto e il contrario di tutto. Anche se ti chiami Napoli, l'unica squadra della seconda area metropolitana d'Italia."

                      Online El_Perro

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                      « Risposta #190 il: Marzo 31, 2020, 17:06:57 pm »
                      Mah, tutti questi confronti  nascono da una visione mitizzata del passato, a parte che non capisco come si possa giudicare una generazione ancora in fascie.
                      Poi proprio il fatto che il numero dei laureti sia drasticamente superiore al passato, seppure troppo basso rispetto al resto del mondo, mentre un tempo già la licenza media faceva la differenza :look: fa capire che il livello medio di istruzione sia decisamente più alto.

                        Online Panda_Bellucore_Abraxas

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                        « Risposta #191 il: Marzo 31, 2020, 18:13:38 pm »
                        Quindi non hai capito cosa intendevo dire.
                        Non è solo una questione relativa a cosa questi ragazzini faranno da grandi: è proprio l'idea di ESSERE COLTI a non avere alcun appeal.

                        Sai parlare in maniera perfetta l'italiano, e allora? Accendi la televisione (non internet, la televisione), e vedi decine di persone volgari, incolte, prive di buone maniere, prive della capacità di dibattito, ed hanno una vita molto più interessante.

                        Giochi con gli amici, ti muovi nel mondo, e vedi che i figli degli amichetti più ricchi possono prendere i voti peggiori, tanto ci sono le private, tanto c'è il portafogli di papà. A chi interessa che tu sia colto? Al massimo, temono di sembrare ridicoli.
                        E' commovente come, al mondo di oggi, interessi quasi più la marca delle nostre cuffie che il nostro utilizzo del congiuntivo, e questo i ragazzini lo percepiscono a dispetto del loro interesse per il futuro.

                        Sin da piccoli, non si hanno che percezioni di quanto sia inutile, al giorno d'oggi, avere un certo livello d'istruzione. Come hanno detto in molti, non aiuta una scuola nella quale il maestro, che una volta era una persona di un certo rilievo nella comunità, oggi sia visto come una persona che non ha concluso niente nella vita. Come si può pretendere impegno da una persona sottopagata, umiliata, e spesso anche minacciata dai genitori, che oramai sono i primi a vedere nella scuola solo un modo di tenere i propri figli fuori di casa mentre loro vanno a lavorare.

                        Prima la licenza media ha perso valore, poi il diploma ed oggi persino moltissime lauree .....

                        Internet e gli smartphone sono solo riusciti a far passare questo messaggio in maniera più veloce e capillare, ma l'opera di distruzione era già stata avviata. Parte da lontano.
                        Solo i giovani si sentono ridicoli a fare sfoggio di cultura? Io veramente mi trattengo sia qua che quando parlo con qualcuno se posso evito pure il congiuntivo.

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                          « Risposta #192 il: Marzo 31, 2020, 18:35:47 pm »
                          Mah, tutti questi confronti  nascono da una visione mitizzata del passato, a parte che non capisco come si possa giudicare una generazione ancora in fascie.
                          Poi proprio il fatto che il numero dei laureti sia drasticamente superiore al passato, seppure troppo basso rispetto al resto del mondo, mentre un tempo già la licenza media faceva la differenza :look: fa capire che il livello medio di istruzione sia decisamente più alto.

                          Perdonami.
                          E' il mio campo.
                          Non è così.

                          L'attuale alto numero di laureati degli ultimi anni è dato, purtroppo, da una stortura amministrativa terrificante che favorisce l'attuale situazione.
                          Quantità non significa qualità, questo te lo do per certo.

                          Come dico sempre, se vi dovete ammalare tra 10 anni, accertatevi che il medico in questione ne abbia almeno 40....sennò suicidatevi direttamente, che fate prima.


                          Ps:
                          a meno che l'attuale crisi, una volta passata, non aiuti a cambiare le cose.
                          Non sarebbe la prima volta che da una tragedia nascono opportunità positive.



                          ...

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                            « Risposta #193 il: Marzo 31, 2020, 18:55:52 pm »
                            Ma parlo di un processo storico, 50 anni fa l'università era un privilegio.

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                              « Risposta #194 il: Marzo 31, 2020, 19:00:00 pm »
                              Secondo me la fai troppo tragica. Io sono d'accordo che il sistema universitario e scolastico sta calando di livello e produce laureati con una conoscenza sempre meno profonda. Ma questi laureati sono più smart e adattivi di quello che si è laureato vent'anni fa. È il tipo di conoscenza che viene richiesto che sta cambiando non serve a niente rimpiangere il passato. Sì va verso una conoscenza più di confine e diffusa e meno specialistica.
                              Non ha senso parlare di laureati migliori prima o dopo, l'unica statistica che ha senso è se questi laureati vengono inseriti nel mondo del lavoro e se fanno bene.

                                 

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