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spiega
a differenza tua non ho conoscenza dei soggetti in questione ma direi che in questo caso questo Tebas avrebbe avuto la meglio su Pérez grazie all'aiuto del resto del mondo
Gli jumerdini hanno fatto del discorso di flormerdino peret una bandiera, ammettendo che sono anch'essi una squadra sull'orlo del fallimento che senza le ricapitalizzazioni del cuginetto di monociglio e le plusvalenze fittizie avrebbero dovuto già portare i libri contabili in tribunale, quindi chiunque si dica contrario viene accusato di rovinare il pallone col suo stipendio, ti piace prendere i milioni ogni anno? Riduciti lo stipendio stronzo!
Quanto rido se viene bloccato tutto dall'antitrust UE
Sentivo odore di antitrust da ieri, ma il bello è che adesso la tirano per la giacchetta da una parte e dall'altra. Sui giornali della famiglia agnelli addirittura dicono che l'antitrust potrebbe dare torto alla UEFA.
l'untitrust credo non centri un cazzo, nessuno vieta a nessuno di giocare a pallone con chi vuole e vendersi le partite in tv la uefa semplicemente dice se vuoi farlo non lo fai più con noi nè loro ti proibirebbero di organizzarti. Il problema è solo se possono o meno tenere il piede in 2 scarpe e se il solo aver firmato il contratto è sufficiente a calcincularli o meno subito o bisogna tenerli dentro finché si presentano
Tutto il discorso di De Zerbi in effetti è molto meglio del virgolettato di prima. Da applausi.«Sono molto toccato e arrabbiato di questa cosa a tal punto che ieri abbiamo parlato con la squadra per una mezz’ora. E’ giusto fermarsi come ogni tanto accadeva a scuola quando si fermava il programma. Sono molto arrabbiato perché domenica è stato fatto un colpo di stato! Questo episodio equivale un colpo di stato nel calcio, nei contenuti e nella modalità. Nei contenuti perché il calcio è di tutti ed è meritocratico. Nella modalità perché si poteva fare alla luce del sole, invece comunicati congiunti a mezzanotte, il sito nuovo, come se qualcuno dovesse porre le bandiere in un posto che aveva sottratto a qualcun altro. E’ un comportamento che va a ledere un diritto che non è solo circoscritto al calcio, il diritto che il più debole possa farsi strada, come se non potesse sognare un futuro più bello di quello che dice la sua provenienza, come se un figlio di un operaio non possa sognare di fare il chirurgo, l’avvocato, il dottore. E’ una cosa che mi urta i nervi. E’ come se mi avessero detto, ai tempi dell’oratorio, il pallone è mio, l’ho portato io e gioco io. E’ finito il tempo dell’oratorio. Io credo che il calcio abbia un ruolo sociale diverso dagli altri sport, è così per l’Italia e l’Europa, giusto o non giusto che sia. Fare una SuperLega dove loro decidono chi deve entrare e decidono chi sta fuori, va a togliere l’essenza del calcio. Io sono partito quest’anno spingendo il sogno del quarto posto, del quinto, del sesto. Forse io e la mia società siamo coglioni perché ancora sogniamo ma qualche risultato lo abbiamo fatto e qui si tratta di metterci la faccia. Se questo è il calcio moderno è una roba che non rispetta l’uomo prima del calciatore e del tifoso. Noi facciamo parte di un ambiente ricco, dove girano tanti soldi, e allora devono farsi delle domande loro. Non mi interessa se tutte queste squadre sono indebitate. Io sono orgoglioso di far parte del Sassuolo perché ragiona come ragiono io. A dicembre il Sassuolo è arrivato quarto sul campo mettendo in mezzo squadre anche più forti di noi. A gennaio avremmo potuto rinforzare la squadra. Io non ho fatto nemmeno mezza riunione di mercato con Carnevali, perché sapevo il momento che stavamo attraversando, non ho avuto mezza richiesta per rinforzare la squadra e l’abbiamo anche pagata questa scelta e se tutte queste squadre sono indebitate devono farsi delle domande di come hanno gestito le loro aziende. Non è che perché hanno fatto disastri, perché queste società sono gestite da potenti, prepotenti, debbano poi farla pagare alla piccola società che fa le cose fatte per bene, ai giocatori che sul campo sudano e sognano di poter andare a giocarsi la Champions in stadi importanti contro squadre prestigiose. E’ tutto sbagliato. Credo sia arrivato il momento anche di esporsi. Io domani non avrei piacere a giocare la partita perché il Milan fa parte di queste tre squadre e l’ho detto ai giocatori e a Carnevali. Se Carnevali mi obbligherà ad andare chiaramente ci vado. Ma sono rimasto male. Sono arrabbiato perché il calcio mi ha dato da mangiare per 40 anni e anche io al calcio ho dato tutto e non la metto come questione lavorativa, va oltre al lavoro e allo stipendio, ma proprio nella sfera dei valori, dei sentimenti, delle rivalità calcistiche italiane sulle quali si sono giocate tante partite, si sono scritte tante pagine. Così non mi piace e quindi cerco di combatterlo secondo i valori che i miei mi hanno trasferito e non abbassando la testa o facendo finta di niente, anche se potrebbe andare contro, in futuro, qualche mio interesse. Però è giusto che noi del calcio, così come hanno fatto Klopp, Bruno Fernandes, i tifosi del Liverpool, del City, ci si esponga. Questa è una pagina triste, grave, pesante, che può andare a rovinare il mondo che io amo e che ho amato e per il quale mi sono speso in tutto e per tutto».
Secondo me invece c'entra nel caso della superlega, perché sarebbe appunto un cartello chiuso che impedirebbe la concorrenza tra club.Secondo la stampa di regime c'entra nel caso dell'uefa perché al momento ha il monopolio dell’industria calcio.
e direi che hanno perfettamente ragione
Dipende da che punto di vista la guardi. L'uefa è certamente in una posizione di monopolio, ma i fatturati importanti li fanno i club. In teoria l'uefa non dovrebbe essere un'organizzazione a scopo di lucro.
ma nemmeno si può confondere la concorrenza commerciale con la competizione sportiva look