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Topic: Atletica Leggera, la regina dello sport  (Letto 16322 volte)

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Offline Cavalier SPicci

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« Risposta #120 il: Agosto 26, 2022, 21:17:34 pm »
... e intanto Zoglhani Jr alla prima gara seria (con tutti i suoi conterranei di fatto) annaspa mestamente nelle retrovie...

Vamos murcielagos - تعال على النصر - Come on blues - Hadi Galata

Alvino lecchino - Del Genio contraggenio - De Maggio Lecchinaggio - De Luca suca - Chiariello chiachiello - Giordano deretano - Scorzafava machisachiava - Improta lota - Mele infedele - Caiazza frat ro cazz - Corbo torbo - Criscitiello piscitiello - Pedullà cincillà - Di Marzio strazio - Zazzaroni lazzarone - Gallo merda di cavallo - Venerato Conato - Gifuni nun sì nisciun - Auriemma lotamma - Alciato fetaciato - Malfitano ciarlatano - Marolda manigolda - Modugno ripugno - Cocca ca zizza mmocca - Iannicelli ciucciapiselli di tutta quanta la famiglia Agnelli

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    « Risposta #121 il: Agosto 27, 2022, 16:53:33 pm »
    ... e intanto Zoglhani Jr alla prima gara seria (con tutti i suoi conterranei di fatto) annaspa mestamente nelle retrovie...

    Vamos murcielagos - تعال على النصر - Come on blues - Hadi Galata
    Veramente gli sono arrivati avanti pure il Giapponese e l'americano  :look:



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      « Risposta #122 il: Agosto 27, 2022, 17:43:58 pm »
      Europei 2022. E’ un’Italia che cresce. Le punte non tradiscono, dal mezzofondo le notizie migliori

      E'andato in archivio l’Europeo di Monaco e, escluso qualche fuoco d’artificio finale, anche la stagione 2022 dell’atletica italiana, l’anno uno post Tokyo che segnerà per sempre un punto di riferimento per il movimento azzurro di questa disciplina.
      La notizia buona è che l’Italia non ha perso smalto e brillantezza rispetto all’anno scorso e nella rassegna continentale è tornata a fare la voce grossa dopo anni di vacche magre, con 11 medaglie, tre ori, il settimo posto nel medagliere e tanti posti finale conquistati. La notizia cattiva è che il problema annoso dei troppi infortuni con cui devono fare i conti i protagonisti azzurri di punta dell’atletica leggera è irrisolto e ogni anno, questo in particolare, l’Italia deve rinunciare a troppi potenziali campioni a causa di infortuni.
      Quello della preparazione atletica e fisica è un argomento da affrontare in fretta e su cui vanno fatti investimenti su più direzioni se si vuole salvaguardare al meglio le carriere di atleti che potrebbero ottenere risultati importanti ma che devono troppo spesso inchinarsi a malanni forse evitabili. Sibilio, Palmisano, Jacobs, lo stesso Tamberi prima di Eugene, Bogliolo, Dal Molin, Stecchi, Randazzo, Scotti, Re, Mangione, Desalu, Battocletti, Faniel sono i primi nomi che saltano all’occhio tra quelli che hanno dovuto fare i conti con infortuni.
      Non risulta (ma siamo pronti ad essere smentiti) che in nessun’altra disciplina sportiva in Italia ma anche in nessun’altra nazionale di atletica leggera del mondo, ci sia una percentuale così elevata di infortuni fra gli atleti di punta, quelli, intendiamoci, che possono aspirare almeno ad una semifinale mondiale e ad una finale europea. E’ fuori di dubbio che questo è il primo problema che va affrontato in sede di preparazione per il biennio olimpico nel quale l’Italia, dopo i fasti di Tokyo, avrà i fari puntati addosso di appassionati e addetti ai lavori.
      Le buone notizie non mancano. Due delle quattro punte, medaglie d’oro individuali a Tokyo, si sono ripetute a Monaco e rispondono al nome di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi. Nonostante gli acciacchi, i problemi fisici e le polemiche, legate soprattutto al velocista, questi due signori l’anno dopo essersi laureati campioni olimpici, hanno risposto presente in due delle tre manifestazioni internazionali in programma: Jacobs si è laureato campione del mondo indoor e campione europeo, Tamberi è stato terzo ai Mondiali al chiuso di Belgrado e primo a Monaco: non sono tanti gli atleti del passato italiano che hanno tenuto questi ritmi vincenti. Da segnalare che Massimo Stano, altro fuoriclasse  ha speso tante energie nella 35 km di Eugene e ne aveva pochissime per la 20 km di Monaco che si è disputata meno di un mese dopo.
      Il settore che ha fornito le maggiori soddisfazioni è stato il mezzofondo i cui protagonisti principali, bisogna dirlo, hanno puntato soprattutto (in alcuni casi esclusivamente) sugli europei a discapito del Mondiale dove l’Italia contava su una rappresentanza piuttosto sparuta di atleti. Uno su tutti, Yeman Crippa, che a Monaco ha avuto la sua consacrazione definitiva con l’oro nei 10.000 e il bronzo nei 5.000 che lo proiettano fra i grandissimi della specialità. Nell’elite assoluta della disciplina ci sono anche Ahmed Abdelwahed, Osama Zoghlami e Ala Zoghlami che hanno portato a casa due medaglie (argento e bronzo), non senza qualche rimpianto per l’oro finito in Finlandia, e un sesto posto nei 3000 siepi, riportando l’Italia nell’eccellenza della disciplina, a cinque lustri dai fasti di Panetta, Lambruschini e Carosi. Altri tre nomi sono assolutamente da citare: Simone Barontini, in finale negli 800, Pietro Arese, quarto nei 1500 e Pietro Riva, quinto nei 10.000. I tempi della “scarsa motivazione perché con gli africani si perde sempre” sono finalmente finiti e chissà che fra coloro che andranno a sfidare e magari battere i colossi africani delle varie specialità a breve ci possa essere anche qualche italiano e non solo i vari Wightman o Ingebrigtsen che con l’Africa nulla hanno a che fare.
      Discorso diverso per il mezzofondo femminile: le punte sono arrivate a Monaco al lumicino con le energie: Sabbatini, Dal Buono, Battocletti (reduce da infortunio) e Bellò hanno corso tanto, non sempre in modo impeccabile quest’anno ma tutto fa esperienza e soprattutto per le più giovani confrontarsi è fondamentale. Il mezzofondo italiano, anche al femminile, è in salute e può prendersi grandi soddisfazioni in futuro.
      L’Italia si è confermata nell’elite anche del settore velocità a livello europeo. Nei 100 il campione Marcell Jacobs e un altro finalista, Chituru Ali, nei 200 Filippo Tortu si è andato a prendere un bellissimo bronzo, con un tempo più alto di quello fatto segnare a Eugene quando sfiorò la finale, nei 400 i troppi infortuni hanno impedito che Re e Scotti che fanno parte dell’eccellenza di questa specialità, potessero disputare una finale che proveranno a riprendersi fra due anni all’Olimpico di Roma.
      Molto bene anche le donne: Zaynab Dosso protagonista nei 100, Dalia Kaddari in finale nei 200 e tutte assieme di bronzo nella 4×100 che forse è stata la sorpresa più bella dell’intera manifestazione. Va ritrovata qualità nella 4×400 che ha segnato un po’ il passo ma anche qui le protagoniste sono giovani e hanno potenzialità per tornare ad alti livelli.
      L’Italia è mancata nel settore ostacoli, dove gli infortuni di Dal Molin e Bogliolo hanno pesato nel bilancio finale, così come nel settore lanci femminile al momento la sola Sara Fantini ha una portata di livello internazionale e il bronzo conquistato a Monaco, seppure possa sembrare deludente per quelle che erano le sue potenzialità, è importante dal punto di vista psicologico nel percorso di crescita della giovane lanciatrice. Per il resto è notte quasi fonda e non si intravedono grosse potenzialità in arrivo, se non sempre nel martello Rachele Mori, campionessa del mondo Under 20. Questo è un settore dove gli investimenti in tecnici e conoscenza sono necessari per evitare altri flop. Stessa situazione anche per i lanci al maschile con una sola disciplina, il getto del peso, ben coperta al momento da Ponzio e Fabbri, rispettivamente quarto e settimo in Europa, ma con un Weir (quinto lo scorso anno a Tokyo) pronto a rientrare: la concorrenza interna potrebbe portare ad una crescita di tre atleti che hanno dimostrato ottime potenzialità in una specialità con un traffico di campioni impressionante in questa fase e dove le medaglie si vanno a prendere attorno ai 21.50/22 metri.
      Nei salti gli azzurri riescono sempre a rendersi protagonisti. Di Tamberi abbiamo già detto, nel triplo l’argento di Dallavalle è una gemma preziosa, ma anche Bocchi e Ihemeje si sono ben comportati, conquistando la finale e confermando che il movimento è in salute, Larissa Iapichino, un passetto per volta, sta tornando su livelli più che accettabili, Roberta Bruni ha conquistato la finale dell’asta dopo il flop di Eugene, Ottavia Cestonaro ha fatto il suo. Sono mancati all’appello Marco Fassinotti ed Elena Vallortigara ma la loro parabola aveva toccato l’apice a Eugene ed era già in fase discendente: non tutti riescono a mantenere il livello di forma per tanto tempo.
      Buone notizie arrivano anche dalle lunghe distanze con la conferma di Trapletti e Fortunato nella marcia e di Epis nella maratona. Sorprendenti i due protagonisti delle prove multiple: Dario Dester prosegue il suo percorso di crescita ed è ormai nell’elite della specialità anche a livello mondiale, Sveva Gerevini si è migliorata senza ritoccare il record italiano ma, a sprazzi, ha mostrato le sue potenzialità.


      Discutiamone.......  tre aspetti negativi assolutamente da correggere :

      1) I troppi infortuni (molti di più rispetto alla media delle altre nazionali);
      2) i pessimi risultanti del settore lanci;
      3) il grande sbilanciamento, in termini di risultati tra settore maschile e femminile



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        « Risposta #123 il: Agosto 27, 2022, 19:46:09 pm »
        Per il settore lanci sei arrivato quarto nel lancio del peso maschile e quarto nel lancio del martello femminile.

        Nel lancio del martello femminile ci sono due atlete di ottimo livello, di cui una under 20 che è quella arrivata quarta nell'ultimo europeo.

        Nel lancio del peso maschile ci sono almeno due atleti di ottimo livello (oriundi :look:) e uno di buon livello. Purtroppo gli infortuni ci hanno limitato molto nell'ultimo mondiale ed europeo.

        Si pecca nel peso femminile e nel martello maschile. Ma tutto sommato ci sono specialità messe peggio :look:

        Per quanto riguarda lo sbilanciamento tra settore maschile e femminile credo che sia un fattore ciclico. Abbiamo vissuto anni in cui il movimento femminile era più forte e ora è quello maschile ad essere più forte. Qui il problema è alla base (temi già affrontati tante, tante, tante volte) e se non si cambia rotta, si vivrà quasi sempre questa situazione di alternanza.

        Ma se si cambia rotta alla base vorrebbe anche dire risolvere la maggior parte dei problemi e diventare una delle forze più forti in ambito europeo :look:
        FORZA NAPOLI!!! SEMPRE... *_*
         
         

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          « Risposta #124 il: Agosto 29, 2022, 10:53:04 am »
          Per il settore lanci sei arrivato quarto nel lancio del peso maschile e quarto nel lancio del martello femminile.

          Nel lancio del martello femminile ci sono due atlete di ottimo livello, di cui una under 20 che è quella arrivata quarta nell'ultimo europeo.

          Nel lancio del peso maschile ci sono almeno due atleti di ottimo livello (oriundi :look:) e uno di buon livello. Purtroppo gli infortuni ci hanno limitato molto nell'ultimo mondiale ed europeo.

          Si pecca nel peso femminile e nel martello maschile. Ma tutto sommato ci sono specialità messe peggio :look:

          Per quanto riguarda lo sbilanciamento tra settore maschile e femminile credo che sia un fattore ciclico. Abbiamo vissuto anni in cui il movimento femminile era più forte e ora è quello maschile ad essere più forte. Qui il problema è alla base (temi già affrontati tante, tante, tante volte) e se non si cambia rotta, si vivrà quasi sempre questa situazione di alternanza.

          Ma se si cambia rotta alla base vorrebbe anche dire risolvere la maggior parte dei problemi e diventare una delle forze più forti in ambito europeo :look:
          Sei troppo indulgente  :sisi:
          Non iscrivere nessun atleta alle competizioni europee nel 50% delle gare (disco e martello masch, peso e giavellotto femm) è risultato da terza fascia, ovvero voto per forza di cose insufficiente, che si aggiunge alla insufficienza presa dall'altro 25% delle gare (giavellotto masch, disco femm) in quanto non hanno qualificato alcun atleta in finale. Resta il 25% (peso masch, martello femm) in cui abbiamo portano tre atleti in finale e vinto un bronzo: sarebbe da sette ma viste le premesse stagionali si è trattato di una occasione persa e quindi il voto giusto , per i maschi è sei e mezzo ed otto per le donne.
          Ricapitolando non penso si possa dare più di un quattro all'intero settore lanci, ottenuto dalla media dei risultati tra i vari settori:
          Peso maschile: 6,5
          Disco maschile: 2,5
          Giavellotto maschile: 4,5
          Martello maschile: 2
          Peso femminile: 2
          Disco femminile: 3
          Giavellotto femminile: 2,5
          Martello femminile: 8



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            « Risposta #125 il: Agosto 29, 2022, 11:03:47 am »
            Demian il voto lo si dà in base al materiale di partenza e si è fatto quasi il massimo da quel punto di vista (nel martello femminile ci poteva scappare anche il primo posto :look:)

            Non puoi dare 3 alla Cremonese se arriva terzultima in campionato perché il valore della squadra quello è :boh:

            Non si tratta di indulgenza, ma essere realista :sisi:

            Poi che la Cremonese potesse fare di più comprando calciatori migliori, migliorando lo scouting, le giovanili, il merchandising etc. etc., anche questo è vero, ma non sono cose che si fanno in un anno. Quindi la valutazione va fatta col materiale che si ha a disposizione ora :look:

            Ovviamente la Cremonese non c'entra nulla, ma era un esempio per fare capire il concetto :look:
            FORZA NAPOLI!!! SEMPRE... *_*
             
             

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              « Risposta #126 il: Agosto 29, 2022, 12:49:35 pm »
              Demian il voto lo si dà in base al materiale di partenza e si è fatto quasi il massimo da quel punto di vista (nel martello femminile ci poteva scappare anche il primo posto :look:)

              Non puoi dare 3 alla Cremonese se arriva terzultima in campionato perché il valore della squadra quello è :boh:

              Non si tratta di indulgenza, ma essere realista :sisi:

              Poi che la Cremonese potesse fare di più comprando calciatori migliori, migliorando lo scouting, le giovanili, il merchandising etc. etc., anche questo è vero, ma non sono cose che si fanno in un anno. Quindi la valutazione va fatta col materiale che si ha a disposizione ora :look:

              Ovviamente la Cremonese non c'entra nulla, ma era un esempio per fare capire il concetto :look:
              il mio non è un voto alle prestazioni rispetto al materiale di partenza ma tiene conto dello stato di salute complessivo del settore confrontandolo con il resto d'Europa. E i risultati sono ampiamente insufficienti. Se pure togliessimo Crippa  e Jacobs, la corsa ha un minimo di vitalità, nei lanci a parte quattro o cinque elementi, siamo all'anno zero, E su otto discipline, consentimi di dire che il risultato è ampiamente insufficiente. Ci sono problemi di materiale umano e formazione? probabilmente il settore tecnico va quasi totalmente cambiato



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                « Risposta #127 il: Agosto 29, 2022, 13:54:35 pm »
                il mio non è un voto alle prestazioni rispetto al materiale di partenza ma tiene conto dello stato di salute complessivo del settore confrontandolo con il resto d'Europa. E i risultati sono ampiamente insufficienti. Se pure togliessimo Crippa  e Jacobs, la corsa ha un minimo di vitalità, nei lanci a parte quattro o cinque elementi, siamo all'anno zero, E su otto discipline, consentimi di dire che il risultato è ampiamente insufficiente. Ci sono problemi di materiale umano e formazione? probabilmente il settore tecnico va quasi totalmente cambiato
                Ma purtroppo per lo sport italiano non abbiamo voce in capitolo per farlo :boh:

                E comunque chi legge ci vede voti agli atleti e non certo alla federazione :look:
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                  « Risposta #128 il: Agosto 30, 2022, 22:10:50 pm »
                  Atletica, Meeting Rovereto 2022 : Roberta Bruni si impone nell’asta con il nuovo record italiano, Nick Ponzio domina il peso

                  Mah...poi mi chiedo se ci siano errori nella preparazione o di testa...Ponzio ha lanciato a 21,22, misura che gli sarebbe valso l'argento a Monaco...la Bruni invece sarebbe arrivata quarta 



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                    « Risposta #129 il: Agosto 31, 2022, 08:19:03 am »
                    Atletica, Meeting Rovereto 2022 : Roberta Bruni si impone nell’asta con il nuovo record italiano, Nick Ponzio domina il peso

                    Mah...poi mi chiedo se ci siano errori nella preparazione o di testa...Ponzio ha lanciato a 21,22, misura che gli sarebbe valso l'argento a Monaco...la Bruni invece sarebbe arrivata quarta
                    Vabbè Demian, un conto é fare certe cose a Rovereto, un altro é all'Olympyastadion...

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                    Alvino lecchino - Del Genio contraggenio - De Maggio Lecchinaggio - De Luca suca - Chiariello chiachiello - Giordano deretano - Scorzafava machisachiava - Improta lota - Mele infedele - Caiazza frat ro cazz - Corbo torbo - Criscitiello piscitiello - Pedullà cincillà - Di Marzio strazio - Zazzaroni lazzarone - Gallo merda di cavallo - Venerato Conato - Gifuni nun sì nisciun - Auriemma lotamma - Alciato fetaciato - Malfitano ciarlatano - Marolda manigolda - Modugno ripugno - Cocca ca zizza mmocca - Iannicelli ciucciapiselli di tutta quanta la famiglia Agnelli

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                      « Risposta #130 il: Agosto 31, 2022, 10:59:47 am »
                      Vabbè Demian, un conto é fare certe cose a Rovereto, un altro é all'Olympyastadion...

                      Vamos murcielagos - تعال على النصر - Come on blues - Hadi Galata
                      Però ci sta chi fa meglio a Monaco che a casa propria (vedi finlandesi)  :look:



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                        « Risposta #131 il: Settembre 08, 2022, 09:44:35 am »
                        Tamberi, storico bis: vince la Diamond League e poi parte lo show...

                        L'azzurro si conferma a Zurigo nell'alto con 2,34 davanti allo statunitense Harrison. E i festeggiamenti diventano uno spettacolo



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                          « Risposta #132 il: Settembre 11, 2022, 18:26:02 pm »
                          Abdelwahed positivo all'antidoping

                          L'azzurro è stato medaglia d'argento nei 3000 metri siepi ai recenti Campionati Europei di Monaco di Baviera



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                            « Risposta #133 il: Settembre 11, 2022, 18:40:00 pm »
                            Pescara: 6 vittorie azzurre nella prima giornata

                            Nei Campionati del Mediterraneo U23 si migliora l’ostacolista Muraro con 56.98 nei 400hs. Al successo anche Simonelli, Coiro, Bonora, Valletti Borgnini e Visca, nel disco Benedetti sfiora il suo primato junior

                            Sei vittorie per l’Italia a Pescara, nella prima giornata dei Campionati del Mediterraneo under 23. Tra i successi degli azzurri, spicca quello nei 400 ostacoli di Alice Muraro che trova l’acuto con il record personale di 56.98. Per la 22enne vicentina il progresso è di nove centesimi, in una delle ultime gare della stagione. Si impone tra le barriere anche Lorenzo Simonelli, padrone dei 110hs in 13.80 controvento (-1.0) dopo aver partecipato ai recenti Europei di Monaco come l’ottocentista Eloisa Coiro che prima dell’ultima curva sferra l’attacco decisivo per imporsi in 2:07.55. Sul gradino più alto del podio nei 400 metri Alessandra Bonora, non lontana dal proprio limite con 53.00, e nell’asta Giulia Valletti Borgnini superando la quota di 4,26, oltre alla giavellottista Carolina Visca con 53,31 anche se il lancio più lungo è il 53,38 di Margherita Randazzo, presente fuori classifica. Ancora un gran risultato nel disco di Benedetta Benedetti: con 54,68 sfiora il suo record italiano under 20, che ha migliorato a 54,80 nello scorso weekend dopo 37 anni, e si piazza al secondo posto. Brilla nel lungo il francese Jules Pommery, a un soffio dagli otto metri con 7,98 ventoso (+2.1) e 7,93 regolare (+0.4), e nei 3000 siepi la connazionale Flavie Renouard, 9:42.31 in solitaria per la campionessa europea under 23 in carica.
                            CRESCE MURARO - È la prima volta in carriera sotto i 57 secondi, al termine di un inseguimento al crono durato per tutto l’anno, e la gara più bella per Alice Muraro nei 400 ostacoli. Festeggia il record personale la 22enne veneta, che ha già debuttato quest’anno in Nazionale maggiore correndo la finale ai Giochi del Mediterraneo, in Algeria, dopo essere stata frenata da un infortunio nella prima parte di stagione. La portacolori dell’Atletica Vicentina si esalta in maglia azzurra e ritocca il suo primato di 57.07, diventando la sesta under 23 italiana di sempre sulla distanza. Netto il successo nei confronti della francese Louise Maraval (57.73) e della spagnola Carla Garcia (58.30), quarta Angelica Ghergo in 59.55.
                            IN PISTA - Davanti a tutti c’è Lorenzo Simonelli nei 110 ostacoli in 13.80 con vento contrario (-1.0). Finisce con un successo la stagione del romano, sceso quest’anno a 13.59 e bronzo europeo juniores nella scorsa stagione, nonostante qualche incertezza nella fase centrale. E si conferma sotto i quattordici secondi il campano Giuseppe Filpi, alle sue spalle con 13.94 ma a sopravanzare lo spagnolo Angel Diaz (13.97). Senza problemi negli 800 metri Eloisa Coiro: la vicecampionessa europea di categoria cambia marcia sul rettilineo opposto all’arrivo e poi esulta a braccia alzate in 2:07.55 staccando la croata Nina Vukovic (2:08.46) e la francese Julia Cherot (2:08.95) che aveva dettato il ritmo nella prima parte di gara, quarta invece Francesca Bianchi (2:09.83). Per la romana delle Fiamme Azzurre un altro sorriso in questa stagione dopo l’argento ai Giochi del Mediterraneo di Orano e il progresso cronometrico fino a 2:00.50 una decina di giorni fa a Rovereto, terza under 23 italiana alltime dietro soltanto a Fabia Trabaldo e Gabriella Dorio. Si comportano bene le azzurre nei 400 metri: vince Alessandra Bonora, 53.00 per la bresciana poco distante dal personal best di 52.83, mentre la marchigiana Elisabetta Vandi con 53.41 avvicina il primato stagionale. Sul terzo gradino del podio, la spagnola Carmen Aviles (54.14). Due argenti azzurri nei 200 metri: tra gli uomini a conquistarlo in 21.10 (-0.2) è il brianzolo Mattia Donola, tornato quest’anno a migliorarsi con 20.91, ma è imprendibile con 20.77 nel giorno in cui compie 19 anni il turco di origine statunitense Anthony Smith, finalista ai Mondiali under 20 di un mese fa. Bronzo al francese Jehan Anicet (21.37) e sesto lo junior Loris Tonella, classe 2004, in 21.55. Al femminile non ha rivali Gemima Joseph: 23.43 (-0.2) il crono vincente della francese semifinalista olimpica e bronzo agli Europei U23, ma Giorgia Bellinazzi riesce a cogliere il secondo posto in 23.93 ai danni della junior transalpina Serena Kouassi (24.18), quarta Alessandra Iezzi con 24.59. Sempre in testa dall’inizio nei 3000 siepi la francese Flavie Renouard, che fa valere il suo rango di campionessa d’Europa U23 per dominare in un notevole 9:42.31. Completano il podio Rihab Dhahri (Tunisia, 9:57.83) e Floriane Quesada (Francia, 10:09.60). Al quarto posto l’unica italiana in gara, Ilaria Bruno in 10:40.34, dopo il forfait alla vigilia di Silvia Gradizzi. È gara tattica nei 5000 uomini, ma vince il favorito Etienne Daguinos (Francia, 14:25.84) sul turco Ramazan Bastug (14:29.27) e lo spagnolo Adam Maijó (14:30.07) con l’azzurro Francesco Guerra quarto in 14:30.84.
                            SALTI - Nel lungo dà spettacolo una delle star della manifestazione, il bronzo europeo Jules Pommery, con due salti a ridosso degli otto metri: il francese vince con 7,98 appena oltre la norma (+2.1) accompagnato da un 7,93 entro i limiti (+0.4). Sul podio il livornese Jacopo Quarratesi, che agguanta la terza posizione con 7,50 (+0.5) all’ultimo turno dietro al 7,60 (+1.5) dello spagnolo Iker Arotzena. Per il capitano azzurro Dario Dester, condizionato negli ultimi giorni da un fastidio alla schiena, c’è il sesto posto con 7,13 (0.0) dopo le fatiche degli Europei di Monaco, dove è stato protagonista del record italiano del decathlon. Si prende la vittoria nell’asta Giulia Valletti Borgnini con 4,26 alla terza prova, a soli quattro centimetri dal personale della romana e dopo un percorso netto alle precedenti quote, per battere la francese Elina Giallurachis (4,16) e l’altra azzurra Maria Roberta Gherca (4,06). Fuori senza misura la transalpina Marie-Julie Bonnin (tre errori di ingresso a 4,26) che era stata quinta agli Europei di Monaco con 4,55. In due superano 2,13 alla prima prova nell’alto e tra questi Manuel Lando, ma il vicentino paga due errori a 2,05 e 2,09 per piazzarsi al secondo posto. Titolo quindi al serbo Emir Rovcanin che ha un ruolino immacolato fino a 2,13, terzo il francese Paul Metayer (2,09). Doppietta francese nel lungo con Maelly Dalmat, che plana subito a 6,46 (+1.5), e Tiphaine Mauchant (6,38/-0.4), terza la spagnola Tessy Ebosele (6,31/+1.0). Ai piedi del podio Marta Amani: 6,20 (+1.0) per la non ancora 18enne azzurra, bronzo ai recenti Mondiali under 20, poi è quinta Veronica Crida (5,99/0.0).
                            LANCI - Un’altra prestazione eccellente di Benedetta Benedetti nel disco. Trema il suo freschissimo primato italiano under 20 all’ultimo lancio con un 54,68 che è inferiore di soli dodici centimetri alla bordata-record di sabato scorso, il 54,80 di Pietrasanta con cui la 19enne romana ha frantumato un limite storico. E guadagna una posizione nella gara per salire al secondo posto, ma davanti resta il 55,09 della francese Amanda Ngandu-Ntumba, quindi è terza l’altra transalpina Marie-Josée Bovele-Linaka (53,28). Chiude quinta Diletta Fortuna con 49,09. Nel giavellotto il successo è per Carolina Visca, con la misura di 53,31 superando il 52,74 di Federica Botter. Per entrambe il miglior risultato arriva al terzo tentativo. Ma il lancio più lungo è quello della trevigiana Margherita Randazzo, presente fuori classifica e all’esordio in azzurro, che arriva a 53,38. Sopra i settanta metri il giavellottista sardo Jhonatam Maullu: il suo 70,39 significa il secondo posto nella gara vinta dal francese Teuraiterai Tupaia (73,53). All’indomani del ventesimo compleanno il friulano Michele Fina è quarto con 68,79, meglio di lui l’egiziano Moustafa Mahmoud Abdelkhalek, terzo con 69,53. Duello sul filo dei centimetri nel peso. Se lo aggiudica il turco vicecampione europeo under 23 Alperen Karahan con 19,15 e appena due centimetri di vantaggio sul 19,13 di Muhamet Ramadani, oro per il suo Kosovo agli Europei U20 della scorsa estate. Sul podio Riccardo Ferrara, bronzo al calabrese con 18,50, e quinto Francesco Trabacca (17,65).



                              Offline Cavalier SPicci

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                              « Risposta #134 il: Settembre 11, 2022, 20:52:05 pm »
                              Abdelwahed positivo all'antidoping

                              L'azzurro è stato medaglia d'argento nei 3000 metri siepi ai recenti Campionati Europei di Monaco di Baviera
                              Ma non ci voglio credere...

                              Questo manco con la bubbazza é riuscito a battere un finlandese nei 3000 siepi...

                              Vamos murcielagos - تعال على النصر - Come on blues - Hadi Galata - Allez parisiens

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