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Abi

    Degustatore di ananassi
    Diego Armando Maradona
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"La verità nascosta di Alonso". Si intitola così il post di Facebook che in queste ore sta rilanciando in grande stile il giallo su quanto capitato al pilota McLaren durante i test di Barcellona. L'autore è Fabrizio Barbazza, un ex pilota di Formula Uno (due stagioni, una con l'Ags l'altra con la Minardi, nel 1991 e nel 1993) che oggi si è ritirato a vita privata a Cuba da dove continua a seguire e commentare i fatti della F1. Eccola, dunque, la verità di Alonso (secondo Barbazza): Fernando "ha preso una sberla da 600wt con conseguenze gravi". Nei commenti del suo post, Barbazza sostiene che la sua non è la semplice deduzione di un appassionato, per quanto competente, ma una notizia affidabile che gli sarebbe stata soffiata da "un uccellino libero". "Solo - spiega - che dire queste verità in F1 non si può" e quindi nessuno lo ammette. L'ipotesi dello shock era circolata nell'immediatezza dei fatti, e smentita categoricamente per bocca del boss McLaren Ron Dennis, sembrerebbe essere stata esclusa dai primi accertamenti. Ma la fonte di Barbazza è sicura. Tanto che avrebbe anche illustrato le conseguenze, nell'immediato, subite dallo spagnolo a causa dello shock elettrico: difficoltà di messa a fuoco e ostruzione momentanea delle vene. Quanto basta per perdere il controllo della vettura e causare quello "strano incidente" (copyright Sebastian Vettel).

Conseguenze gravi, come del resto dimostrerebbe il lungo ricovero in terapia intensiva nei giorni successivi e l'incertezza, oggi quanto mai profonda, sulle reali possibilità che lo spagnolo partecipi alla gara d'esordio del mondiale, il 15 marzo a Melbourne. Già perché al di là delle parole di Barbazza, il fatto è che al momento Fernando Alonso non ha ancora sciolto la riserva su questo punto. Lasciando tutti, tifosi, tecnici e sponsor appesi alla sua decisione. Sarà in pista o no in Australia? Nelle ultime ore, tra gli uomini della McLaren, ha cominciato a prevalere un po' di pessimismo (ora è arrivata la notizia ufficiale: il pilota asturiano non sarà al via a Melbourne). E questo dubbio irrisolto - insieme alla poca chiarezza complessiva nella gestione della comunicazione - non fa che alimentare tutte le voci e tutti i sospetti che dal momento dell'incidente hanno ingombrato il paddock di F1. Compreso quello di un malore di media entità che avrebbe colpito il pilota pochi istanti prima dell'impatto con il muretto alla curva tre del circuito di Montmelo.

Quali delle due sia la versione corretta dell'accaduto, o la "verità nascosta di Alonso", per usare le parole di Barbazza, sarebbe il caso che gli interessati lo dicessero. Escluso infatti il guasto tecnico, bollata da più parti come risibile la versione del vento e dell'erba sintetica, resta sull'asfalto di Barcellona una sensazione di insicurezza che non fa affatto bene al movimento. Adesso la Fia farà una inchiesta e cercherà di capire attraverso le immagini e i dati qualche cosa di più. Ma le immagini sono di scarsa qualità e i dati pochi. Per questo è legittimo aspettarsi un po' di collaborazione dagli interessati. "Altrimenti spiega con la consueta lucidità Ivan Capelli non so proprio con quale spirito potranno scendere in pista gli altri piloti domenica a Melbourne".
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