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Topic: Che libro hai letto/stai leggendo?  (Letto 181043 volte)

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« Risposta #1245 il: Dicembre 14, 2014, 16:17:42 pm »


Citazione
L’interpretazione del verbo essere è come una costante che attraversa tutto il pensiero linguistico dell’Occidente sin dalle prime opere di Aristotele. E nel suo dipanarsi si intreccia con la filosofia, la metafisica, la logica e perfino con la matematica, tanto che Bertrand Russell considerava il verbo essere una disgrazia per l’umanità. Andrea Moro ricostruisce questa storia: dalla Grecia classica, attraverso i duelli tra maestri della logica nel Medioevo e le rivoluzioni seicentesche, fino al Novecento, quando la linguistica diventa un modello propulsivo per le neuroscienze. Il verbo essere penetra nel pensiero linguistico moderno portando scandalo e, come un cavallo di Troia, insinua elementi di disturbo tali da indurci a ripensare dalla radice la più fondamentale delle strutture del linguaggio umano: la frase.È una ricerca appassionante, quella di Moro, che giunge a scoprire una formula tale da risolvere l’anomalia delle frasi copulari – suscitando così nuove domande, sul linguaggio come sulla struttura della mente.

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.


:shhlook: :shhlook:


For those who live inside a myth, it seems a self-evident fact. Human progress is a fact of this kind. If you accept it you have a place in the grand march of humanity. Humankind, is, of course, not marching anywhere. ‘Humanity’ is a fiction composed from billions of individuals for each of whom life is singular and final. But the myth of progress is extremely potent.

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    « Risposta #1246 il: Gennaio 11, 2015, 18:47:08 pm »

    Citazione
    Cosa pensarono gli europei quando, giunti in Australia, videro dei cigni neri dopo aver creduto per secoli, supportati dall'evidenza, che tutti i cigni fossero bianchi? Un singolo evento è sufficiente a invalidare un convincimento frutto di un'esperienza millenaria. Ci ripetono che il futuro è prevedibile e i rischi controllabili, ma la storia non striscia, salta. I cigni neri sono eventi rari, di grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori, come l'invenzione della ruota, l'11 settembre, il crollo di Wall Street e il successo di Google. Sono all'origine di quasi ogni cosa, e spesso sono causati ed esasperati proprio dal loro essere imprevisti. Se il rischio di un attentato con voli di linea fosse stato concepibile il 10 settembre, le Torri Gemelle sarebbero ancora al loro posto. Se i modelli matematici fossero applicabili agli investimenti, non assisteremmo alle crisi degli hedge funds. Questo libro è dedicato ai cigni neri: cosa sono, come affrontarli, in che modo traene beneficio.

    Citazione
    Ci ripetono che il futuro è prevedibile e i rischi controllabili, ma il mondo in cui viviamo non fa che dimostrare il contrario. Basta un solo evento inaspettato per demolire certezze e schemi consolidati da secoli. Perché ci accorgiamo di questi fenomeni solo quando sono già avvenuti? Come racconta Taleb, per natura impariamo dall’esperienza e dalla ripetizione, ci concentriamo su cose che già sappiamo e trascuriamo sistematicamente ciò che non conosciamo. Così siamo indifesi di fronte all’imprevisto, si tratti di mercati finanziari o vita quotidiana. Scanzonato e provocatorio, Il Cigno nero ci spiega perché dobbiamo sbarazzarci di tutto quello che abbiamo imparato finora e come sfruttare a nostro favore le circostanze create dal verificarsi dell’altamente improbabile. Nassim Nicholas Taleb ha dedicato la sua vita allo studio dei processi (percettivi, sociali e cognitivi) di fortuna, incertezza, probabilità e conoscenza. Saggista, empirista, operatore di borsa e filosofo, insegna Scienze dell’incertezza alla University of Massachusetts. È diventato famoso a livello mondiale con Giocati dal caso (il Saggiatore, 2003), definito da Fortune «uno dei libri più intelligenti di tutti i tempi». Il Cigno nero, il titolo di saggistica più venduto del 2007 da Amazon, è stato pubblicato in 27 paesi. Vive e lavora a New York.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Il_cigno_nero_%28saggio%29


    le prime 12 pagine
    http://issuu.com/saggiatore/docs/il_cigno_nero_001-12#embed



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      « Risposta #1247 il: Gennaio 30, 2015, 23:50:59 pm »


      Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.


      :shhlook: :shhlook:
      Bel libro, però di taglio semiotico ed analitico (il titolo farebbe pensare a un libro di storia dell'ontologia)





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        « Risposta #1248 il: Gennaio 31, 2015, 00:08:18 am »
        Bel libro, però di taglio semiotico ed analitico (il titolo farebbe pensare a un libro di storia dell'ontologia)

        si, anche se poi la semiotica, la lingustica (e le scienze cognitive) ha profonde implicazioni ontologiche imho


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          « Risposta #1249 il: Gennaio 31, 2015, 23:38:35 pm »
          si, anche se poi la semiotica, la lingustica (e le scienze cognitive) ha profonde implicazioni ontologiche imho
          Si, è chiaro, più che imho è storicamente così. Anche sulle scienze cognitive...diciamo che l'ontologia c'entra sempre, in qualsiasi sistema formale c'è uno sfondo ontologico, una domanda sul cosa, sull'ente, e le sue qualità.





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            « Risposta #1250 il: Gennaio 31, 2015, 23:46:16 pm »
            Si, è chiaro, più che imho è storicamente così. Anche sulle scienze cognitive...diciamo che l'ontologia c'entra sempre, in qualsiasi sistema formale c'è uno sfondo ontologico, una domanda sul cosa, sull'ente, e le sue qualità.

            anche se oggi come oggi, i libri di ontologia (e più in generale di metafisica) sono buoni per chi c'ha il camino :shhlook:

            le nuove conoscenze in linguistica e scienze cognitive sembrano dar ragione
            alla paranza che storicamente è stata sprezzante del discorso in sé e anche di quello a priori. 


            For those who live inside a myth, it seems a self-evident fact. Human progress is a fact of this kind. If you accept it you have a place in the grand march of humanity. Humankind, is, of course, not marching anywhere. ‘Humanity’ is a fiction composed from billions of individuals for each of whom life is singular and final. But the myth of progress is extremely potent.

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              « Risposta #1251 il: Febbraio 01, 2015, 02:20:35 am »
              Consigliatemi un buon libro (o un autore) che non sia troppo pesante ma che sia abbastanza profondo, magari con analisi psicologiche dei personaggi. .
              Fino ad ora mi sono dedicato ai romanzi storici, ma alla lunga stufano un po', voglio qualcosa che vada oltre la semplice narrazione di eventi. .

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                « Risposta #1252 il: Febbraio 01, 2015, 02:29:03 am »
                anche se oggi come oggi, i libri di ontologia (e più in generale di metafisica) sono buoni per chi c'ha il camino :shhlook:

                le nuove conoscenze in linguistica e scienze cognitive sembrano dar ragione
                alla paranza che storicamente è stata sprezzante del discorso in sé e anche di quello a priori.
                In realtà è vero il contrario, nei paesi dove va di moda la filosofia analitica si è tornata a fare metafisica ed ontologia, che non è necessariamente il discorso sull' "apriori", perché come dicevo è una questione logica: qualsiasi discorso formale, su qualsiasi argomento, pone una domanda: cos'è? di cosa stiamo parlando? è ciò che si definisce ontologia formale, e che Paolo Valore, per esempio, insegna al Politecnico...e infatti fa esami (e libri) che equivalgono a esami di ingegneria, proprio perché la filosofia non è "chiacchera a' vacante"





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                  « Risposta #1253 il: Febbraio 01, 2015, 02:30:55 am »
                  Consigliatemi un buon libro (o un autore) che non sia troppo pesante ma che sia abbastanza profondo, magari con analisi psicologiche dei personaggi. .
                  Fino ad ora mi sono dedicato ai romanzi storici, ma alla lunga stufano un po', voglio qualcosa che vada oltre la semplice narrazione di eventi. .
                  Opinioni di un clown di Heinrich Boll





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                    « Risposta #1254 il: Febbraio 01, 2015, 03:20:44 am »
                    In realtà è vero il contrario, nei paesi dove va di moda la filosofia analitica si è tornata a fare metafisica ed ontologia, che non è necessariamente il discorso sull' "apriori", perché come dicevo è una questione logica: qualsiasi discorso formale, su qualsiasi argomento, pone una domanda: cos'è? di cosa stiamo parlando? è ciò che si definisce ontologia formale, e che Paolo Valore, per esempio, insegna al Politecnico...e infatti fa esami (e libri) che equivalgono a esami di ingegneria, proprio perché la filosofia non è "chiacchera a' vacante"

                    la filosofia non è chiacchiera a vacante, ma solo se consapevole dei propri limiti. Anche la filosofia analitica (molto) spesso perde il senso della realtà quando crede che la logica  (in realtà le logiche) si può rispondere a certe domande. (Wittgenstein lo ha mostrato in modo abbastanza convincente per me).

                    Citazione
                    cos'è? di cosa stiamo parlando?
                    ma quando le categorie sono arbitrarie, così come lo è il linguaggio...di cosa stiamo parlando? (appunto) E in che senso quello che diciamo ha un senso? Più scavi più ti trovi senza terreno sotto i piedi, niente su cui poggiarti, e le cose hanno un senso solo in determinati contesti teorici - che non hanno nulla di "concreto" su cui fondarsi se non speculazioni.

                    ..le scienze cognitive rappresentano per il filosofo lo strumento più potente per fare chiarezza su certe domande, ma anche le scienze cognitive (e non) "hanno senso" all'interno di contesti teorici (esistono fatti senza teorie? probailmente no). un loop continuo..senza risposte :look:






                    « Ultima modifica: Febbraio 01, 2015, 04:13:44 am da Nomercy »


                    For those who live inside a myth, it seems a self-evident fact. Human progress is a fact of this kind. If you accept it you have a place in the grand march of humanity. Humankind, is, of course, not marching anywhere. ‘Humanity’ is a fiction composed from billions of individuals for each of whom life is singular and final. But the myth of progress is extremely potent.

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                      « Risposta #1255 il: Febbraio 01, 2015, 08:30:15 am »
                      Consigliatemi un buon libro (o un autore) che non sia troppo pesante ma che sia abbastanza profondo, magari con analisi psicologiche dei personaggi. .
                      Fino ad ora mi sono dedicato ai romanzi storici, ma alla lunga stufano   po', voglio qualcosa che vada oltre la semplice narrazione di eventi. .
                      Vai di beat generation, stai proprio sul sicuro. Scrittura semplice e temi mai banali nonostante l'apparente faciloneria. Se questi non ti attraggono, la letteratura americana del '900 la trovo comunque perfetta per la definizione "leggero, ma che non sia na strunzata". Vai su Fitzgerald (tenera è la notte), Steinbeck (furore), Hemingway (per chi suona la campana), Saul Bellow (Herzog), Cormac McCarty, Dick (anche se non ti piace la fantascienza, su). Annoiarsi con 'sta roba è proprio difficile. La letteratura europea l'ho sempre trovata più complessa, invece. Però le novelle di Schnitzler (signorina else e doppio sogno, da cui Kubrick ha tratto eyes wide shut) mi sono piaciute tanto, i racconti di Andre Gide. Calvino (evita se una notte d'inverno un viaggiatore) è sfizioso assai. Saramago pure è roba bella. Tra i contemporanei i migliori, secondo me, sono Philip Roth (pastorale americana), Peter Handke e il tanto discusso Hollebecq (le particelle elementari). Di nomi adatti a te, da fare, ce ne sarebbero tantissimi e non so nemmeno quanti ne ho dimenticati.

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                        « Risposta #1256 il: Febbraio 01, 2015, 10:04:06 am »
                        Consigliatemi un buon libro (o un autore) che non sia troppo pesante ma che sia abbastanza profondo, magari con analisi psicologiche dei personaggi. .
                        Fino ad ora mi sono dedicato ai romanzi storici, ma alla lunga stufano un po', voglio qualcosa che vada oltre la semplice narrazione di eventi. .

                        Leggi Delitto e Castigo di Dostoevskij che tra le altre cose è anche abbastanza corto, se poi ti piace puoi passare ai Fratelli Karamazov, l'Idiota e gli altri capolavori

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                          « Risposta #1257 il: Febbraio 01, 2015, 10:13:41 am »
                          Grazie a tutti per i consigli,  appena vado da Feltrinelli vi farò sapere cosa ho scelto :sisi:

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                            « Risposta #1258 il: Febbraio 01, 2015, 11:51:45 am »
                            Leggi Delitto e Castigo di Dostoevskij che tra le altre cose è anche abbastanza corto, se poi ti piace puoi passare ai Fratelli Karamazov, l'Idiota e gli altri capolavori
                            Io da te mi aspettavo la storia del povero maronno, che ti fece tanta pena, cui rubarono il cappotto. :look:

                            Comunque dipende da lui, se ha detto che non vuole roba troppo pesante non so se Dostoevskij è adatto. Io mi sono limitato a consigliare romanzi con trama lineare e coerente, senza troppi slanci che potrebbero far storcere il naso e abbastanza scorrevoli. Secondo me Dostoevskij è proprio pesante e necessita del mood adatto. Mo che mi viene in mente tra i contemporanei c'è Ellroy: noir carico di tensione e pieno di dettagli psicologici, beddo. Io ho letto solo LA Confidential, però. Hanno tratto pure un bellissimo film da questo romanzo.
                            « Ultima modifica: Febbraio 01, 2015, 11:55:23 am da #amanteroschifo »

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                              « Risposta #1259 il: Febbraio 01, 2015, 12:46:23 pm »
                              Io da te mi aspettavo la storia del povero maronno, che ti fece tanta pena, cui rubarono il cappotto. :look:

                              No, il Cappotto di Gogol non lo consiglio a nessuno, è troppo triste :look:

                              Comunque dipende da lui, se ha detto che non vuole roba troppo pesante non so se Dostoevskij è adatto. Io mi sono limitato a consigliare romanzi con trama lineare e coerente, senza troppi slanci che potrebbero far storcere il naso e abbastanza scorrevoli. Secondo me Dostoevskij è proprio pesante e necessita del mood adatto. Mo che mi viene in mente tra i contemporanei c'è Ellroy: noir carico di tensione e pieno di dettagli psicologici, beddo. Io ho letto solo LA Confidential, però. Hanno tratto pure un bellissimo film da questo romanzo.

                              Sì forse può essere un po' pesante se non sei predisposto però a livello di descrizione dei personaggi è il migliore :look:

                                 

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