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Ragioni Karma per messaggio concreto

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Diedorf

    Degustatore di ananassi
    Giuseppe Savoldi
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Concordo con Manuelito.

I costi della politica non stanno negli stipendi, ma nelle clientele. Che i parlamentari guadagnino 10.000 euro in più o in meno calcolando che sono circa 950 (630 alla camera + 315 al senato più i senatori a vita) incide per 10 milioni di euro. Praticamente nulla.

Oggi tutti stanno ad indignarsi per i menù delle camere, ma ci sono centinaia di mense in cui con pochi euro mangi anche meglio dei ristoranti delle camere, ciò che indigna è che si chiedano enormi sacrifici in maniera trasversare con tagli lineari (che colpiscono chi ha di meno) e non si comincia a dare il buon esempio.

Iniziare a ridurre le poltrone è fondamentale. Le Province non le accorperei ma le eliminerei (naturalmente con meccanismo costituzionale) affidando le funzioni alle Regioni (che a loro volta accorperei in alcuni casi) Abbiamo migliaia di Comuni minuscoli, bisogna fonderli, così come centinaia di autorità parastatali che potrebbero essere riportate all'interno dei confini pubblici. Si ridurrebbero tantissimo le poltrone e, di conseguenza, i costi della politica (quelli veri).

Comunque il taglio dei costi della politica è importante per far digerire meglio i sacrifici a tutti.

Le privatizzazioni le eviterei accuratamente (almeno in questo momento). Si andrebbero a regalare asset importanti del Paese in un momento di vacche magre. Queste operazioni bisogna farle quando il mercato è in salute, altrimenti ci si priva dei dividendi regalando le aziende. Cosa diversa per gli asset improduttivi.
Avanti con le Liberalizzazioni, ma con cautela in alcuni settori, per evitare effetti avversi.

Fra poco vedremo cosa farà il governo, sicuramente l'Italia ha la forza, l'energia e la ricchezza per mettere le cose a posto.

Comunque noto con rammarico che si parla sempre della casta politica, ma mai dei costi del Vaticano sui nostri conti. L'8 per mille, l'Ici sugli edifici commerciali, gli insegnanti di religione scelti da Vescovo e pagati dallo stato, la sanità e l'istruzione privata (che è quasi tutta nelle loro mani) e tante altre piccole prebende che vengono loro elargite e che costano all'Italia dai 2 ai 4 miliardi di euro l'anno. Questi soldi, almeno in parte, potrebbero e dovrebbero essere recuperati.
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