È da molto che non scrivo qualcosa su questo forum.
Lo faccio 10 giorni dopo la tragica auto-distruttiva fine.
Per me Chris Cornell era LA VOCE, il mio cantante preferito (in relazione alla sola qualità canora).
Ma Cornell era anche altro, era insieme agli altri attori maledetti del grunge parte viva e vibrante della mia adolescenza sia musicale che personale.
I Soundgarden, I Nirvana e gli Alice in Chains sono stati la colonna sonora di un periodo (e non solo visto che lo sono ancora e lo saranno per tutta la mia vita),delicatissimo ed importante.
Sono rimasto amareggiato e scosso nel sapere che il quarto dei cinque frontman ed icone sia morto suicida.
Togliendo Eddie Vedder, Andrew Wood, Kurt Cobain, Layne Stanley e Chris Cornell, sono morti tragicamente soli, qiasi vittime della depressione e del malessere vissuto ed espresso nei loro pezzi (va constatato come tutti e quattro siano compositori dei testi delle loro canzoni).
Come se il malessere espresso nella loro arte doveva essere materializzato in qualche maniera con una fine che non potesse essere differente dalla morte (praticamente volontaria e premeditata).
È distibante come essi sono stati figli del loro tempo (gli anni 90 sono stati la sublimazione e la matrializzazione del alienazione dovuta dal inizio di una globalizzazione massificante e sopprimente).
Mi dispiace in cuor mio e nella mia memoria lui e gli altri tre rimarranno vividi e potenti.
Riposa finalmente in pace Christopher Jhon Boyle.