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dexter

    Bruno Pesaola
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secondo me maurizietto va innanzitutto ringraziato e abbracciato per lo splendido gioco - più gli anni scorsi che quest'anno, va detto - e soprattutto per la prima, splendida cavalcata in proiezione scudetto che si sia mai intravista nell'epoca dela (qualcuno parla di un napoli mazzarriano che ci poteva credere, per me è un falso storico). l'anno scorso gli è stato chiesto di vincere più partite sporche e di prendere meno gol, ogni volta che qualcuno si azzardava a suggerirglielo in pubblico lui ha ruggito scontrosamente, ma poi, con l'intelligenza e la dedizione che gli appartengono, avrà separato le boutades dalle considerazioni di chi qualcosa in carriera l'ha vinto e guarda caso ci si è messo d'impegno e l'ha fatto, ha corretto in parte il tiro. con la stessa rosa ha fatto due gironi da 48 punti l'uno ed è davvero tantissima roba, come direbbe lui.

poi però bisogna evitare di santificare le persone e allo stesso tempo affacciarsi alle critiche in maniera serena, senza sfociare nell'isteria delle etichette che lo vedono come un vate perdente, perché è lo stesso principio di chi non gli contesta mai nulla a prescindere. il saldo gioco rendimento è positivo, ma alcune scelte o strategie le può avere cannate e nel buio della sua stanza secondo me qualche autocritica gli apparirà in sogno, sono sempre più convinto che sia molto più severo con se stesso dei suoi sostenitori a oltranza.

sulle coppe si possono dire tutte le cose che volete, tanto la controprova di un turnover più sostenuto non ce l'avremo mai. non credo che l'anno scorso un maggiore minutaggio di diawara e rog ci siano costati una decina di punti o l'uscita champions. ogni volta che gioca maggio non mi accorgo della differenza, partire con rog o diawara qualche partita non ci avrebbe - credo eh - fatto partire dallo 0-1 e forse sarebbero migliorati invece che - stranamente - peggiorati. sui tre davanti ha vinto la sfiga targata milik, qualche rotazione mancata, un acquisto di riparazione anche per le ingerenze di chi tutto comanda e decide, quei maledetti schifosi strisciati. per quanto meno adatto, quanti punti ci sarebbe costato un ounas in tre quattro partite in casa per 50'/60' con squadre che all'andata ancora non lottavano per non retrocedere, ma per trovare una semplice identità di gioco? boh, chissà. non vi piace ounas perché non rispetta le consegne difensive? zielinski e rog. sulla questione coppe mi è molto dispiaciuta la frase di maurizietto «eh, l'ho notato anche io che si impegnano meno in champions e in coppa italia». è su questi dettagli che ti giochi il passaggio a un grande club.

torniamo alle coppe. non c'è bisogno di sputare sulle poche coppe che abbiamo vinto nella nostra storia. non c'è la faccia di benitez su quei trofei, c'è il nome della nostra società inciso, restano a noi, non fanno parte di una collezione privata esposta a tempo determinato a castelvolturno. io me le ricordo tutte e tre queste ultime, ho esultato quando le abbiamo vinte, ad ascoltare qualcuno di voi sembra che tornando indietro sputereste sul televisore perché non le abbiamo vinte né col 4-3-3 né coi triangoli al limite dell'area.

ultima considerazione. amare napoli non dovrebbe avere tutta questa importanza, altrimenti diventa un ricatto ideologico. non dovrebbe essere neanche un surplus. chissenefrega se maurizietto adora la città e il popolo napoletano o se la moglie di quel calciatore scatta le foto del vesuvio o di posillipo e le sbatte su Instagram coi cuoricini. basta. basta davvero. bella città ma basta. conte amava torino? londra? ancelotti amava milano? la madunina? la birra di monaco? allegri ha il tatuaggio della mole? ce la giochiamo col bilbao come spirito di appartenenza, anche roma sta facendo passi in avanti, grazie a un presidente che li tratta come una città su cui fare un investimento, non come un popolo vittima di «semo er mejo de tutti». e infatti tratta le radio come una galassia di bar per ubriaconi che vivono una realtà che col calcio contemporaneo non c'entra più un cazzo. più napoli diventerà una città neutra più sostenitori fuori napoli avrà, perché ora si sentono esclusi da questa caratterizzazione etnico geografica a palla.
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