Il fatto che non esistano (?) gruppi ultraliberalisti contro il copyright non è una dimostrazione. Peraltro, la più attiva ideologia che attualmente si oppone alle leggi sul copyright è quella libertariana, che ha una doppia anima, di destra e di sinistra. Ma, soprattutto, rileva il volto anarcocapitalista ("dunque, di "destra") pesantemente contrario alle privative (esempio: Kinsella). In Europa, in questo ambito, rileva la Scuola Austriaca, che... è gente di destra.I brevetti sono, a loro modo, forme di intervento pubblico nell’economia, un'opposizione a un possibile fallimento del mercato, ci piaccia oppure no.http://www1.unipa.it/~mario.lavezzi/didatticaMat/EI/EI_lezione4.pdfhttps://elearning.unito.it/scuolacle/pluginfile.php/16364/mod_resource/content/1/Lezione18_2016.pdfCome da ricostruzione di Albertazzi (https://recil.grupolusofona.pt/bitstream/10437/6388/1/jurismat4_195-200.pdf), uno dei tre possibili modelli per la strutturazione della normativa di brevetto è quello socialista:"Il terzo sistema di diritto d’autore è quello dei paesi che una volta erano qualificati come quelli del socialismo reale. Questo sistema prende atto che l’opera è frutto di un’attività creativa individuale, ma rappresenta ad un tempo un fenomeno sociale; assegna al diritto d’autore la funzione giuridica di stimolare l’attività creativa d'insieme, la fruizione delle opere dell’ingegno da parte della società".La questione, insomma, non è così semplicistica (proprietà privata --> capitalismo).