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Ora ti becchi il consiglio di un ingegnere abilitato...1) i voti delle superiori non sono necessariamente vincolanti, a meno che non si prenda 4...ma non è il tuo caso. io avevo 9 nella materia umanistiche allo scientifico eppure mi sono laureato in 5 anni in ingegneria.2) non farti intortare dai ragionamenti del tipo "ccosa ti piace?". Sono molto scettico a riguardo. non esiste disciplina che portata all estremo non porti problemi di apprendimento. Lavorare non è piacevole. E l università presa sul serio è un lavoro vero. Anzi io lavoravo più ore da studente che ora.3) qualsiasi università tu scelga...il tuo obiettivo deve essere solo e soltanto prendere la media più alta nel piu breve tempo possibile. Oggi ti dico che un cv con una laurea 105 viene scartato quasi a priori.4) economia...bene! Ingegneria gestionale? Pure va bene.....ma non temere la matematica delle altre ingegnerie.......iinnanzitutto ad analisi 1 riparti dall insieme dei numeri reali quindi puoi colmare ogni lacuna. io finii lo scientifico con 7 e presi 30lode ad analisi 1.5) oltre alla laurea a voti massimi...devi porti due obiettivi: 1) almeno due lingue straniere fluenti....ideale inglese e tedesco 2) scegliere relatori di tesi che hanno buona produzione scientifica e che vincono molti progetti (soldi) che possono tornare utili per l immediato post laurea...una borsa di studio da 1300 al mese per un 24enne fresco di laurea è una pttima cosa6) scegli l universita piu vicina a casa. Ogni ora nei mezzi è un ora di studio persa. E bisogna studiare 3 ore al giorno. ..pochi cazziQuesto è il piano A .... come affrontare gli studi in modo ambizioso....qqualche domenica si passa a studiare......non si fa sport spesso. ...ma fidati...ne vale la pena....quando arrivano le prime gratificazioni la prospettiva cambia.posso dire con fierezza di essere diventato autonomo dalla famiglia un mese dopo la laurea e durante ho pteso sempre borse di studio e part time......adesso io viaggio e gli amici che invidiavo perché facevano sabati e domeniche di fuoco...arrancano....Sono scelte di vita molto dure.ma o le fai a 18 anni o non le fai più. In bocca al lupo!!!!!
Secondo me dipende da persona a persona. Veramente non è necessario studiare tutti i giorni per tre ore al giorno, si può studiare molto meno ed essere più efficaci.Il voto di laurea è molto relativo e non conta molto, quello che conta è laurearsi in poco tempo e nella migliore università.Poi se vuoi laurearti con 110 e lode puoi anche rinchiuderti tutti i giorni in casa e vedere la luce del sole ogni tanto... Per le lingue bene, ma direi inglese minimo... Se conosci un'altra lingua meglio! Dipende sempre da quello che vuoi fare!
la lode non impone la clausura.Se hai un esame tosto mi pare ovvio che un weekend possa saltare...ma in un anno ne hai 52.Il concetto di migliore università è aleatorio. Il ragazzo punta a una facoltà scientitica.aldilà delle diatribe provinciali Guicciardiniane,L Italia è fanalino di cosa tra i paesi avanzati.Nei qs rankings praticamente non esistiamo. E posso confermare per esperienza direttal eccellenza olandese, svizzera e britannica,In Italia si fa solo retorica.All estero non solo non sanno la differenza tra federico ii sun parthenope Sannio salerno.....non sanno proprio cosa è la Campania!!!Sul "dipende da cosa vuoi fare".....bah...io a un figlio a un amico consigliereidi massimizzare le possibilità di occupazione. Sia in Italia sia all estero.tutto il resto inizia a poggiarsi sul mero culo..che serve ma non può essere il perno.Poi se uno ha i santi in paradiso,Posso solo invidiaRlo Ma nell italia di oggi ti servono contatti potentissimi,Non è l italia di 20 anni fa dove un laureato con qualche spintarella si piazzava con contratti che oggi non esistono più. ......
In Italia il livello della formazione universitaria è veramente alto. E solo quando si parte all'estero lo si comprende... I ranking sono per lo più baggianate.
Non condivido per niente. La Federico II, che non è la prima università del nostro paese, ha tanti docenti e collaboratori con un'elevata formazione e un grandissimo curriculum da ricercatori ed esperienze all'estero. Ci sono i raccomandati, ma quelli ci sono sempre stati.Le università estere sono più prestigiose, ma lo sono sempre state.Il problema dell'Università italiana è che sta assumendo le parvenze della scuola dell'obbligo. Una mole troppo elevata di iscritti che 10 anni fa non avrebbe mai pensato di iscriversi...tutto ciò, aggiungendo i tagli drastici apportati dai vari Governi, obbliga i docenti ad abbassare il livello di difficoltà di ogni esame.
Vai a lavorare.
Vai a lavorare.Sono serio. Non puntare troppo sul sistema educativo italiano che ha molte falle e molte lauree inutili.Abbina il lavoro allo studio, mantieniti da solo agli studi, fai esperienza. Cresci prima e apprezzerai molto prima il risparmio (il tuo!) e non troppo il nuovo modello di I-Phone sul mercato.Non saprei cosa consigliarti, sembri molto motivato a continuare gli studi ma dato che questo non ti garantirà un buon lavoro con la crisi che stiamo vivendo oggi, pondera bene le tue scelte.Sicuramente i detti tipo "sicuro chi legge" e "gli ingegneri trovano sempre lavoro" andavano bene un tempo. Ora se la sudano pure loro e conosco molti laureati in giurisprudenza che abbandonano la carriera d'avvocato per fare l'amministratore di condominio.Ogni lavoro ha la sua dignità, sia chiaro, ma una cosa non capisco del tuo ragionamento: se ti piace l'informatica perchè non scegli proprio quella? Oppure ingegneria informatica?Alla fine con la matematica ci avrai comunque a che fare.Quello che sceglierai domani potrebbe "non andare più di moda" per quando tu finirai gli studi (spero presto).Non punterei quindi troppo su facoltà che oggi ti sembrano offrire lavoro quasi certo, piuttosto su materie in cui hai maggiore dimestichezza. Risparmierai tempo e finirai prima il percorso di studi.In ultimo, è triste dirlo, valuta di espatriare che in questo Paese non c'è molto futuro...
un percorso di questo tipo, da neo-diplomati, che non sfoci nel classico sfruttamento non retribuito o retribuito malissimo, in Italia non esiste, o rappresentauna percentuale talmente marginale che ritorniamo a prendere in considerazioneun percorso universitario, ammesso che lo si affronti in modo maturo.
Giusto per chiudere, entrambe le opzioni (università o lavoro) richiedono voglia di fare e spirito di iniziativa prima di ogni altra cosa.