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Topic: Napoli e le altre  (Letto 112676 volte)

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Online Panda_Bellucore_Abraxas

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« Risposta #660 il: Marzo 03, 2016, 09:07:05 am »
Non lo so ma non hai mai sentito un miliardario dire: " tutto e' cominciato quando mi aprii un edicola a soccavo"
Davvero non capisco che vuoi dire?

è una mia curiosità, sul problema camorra che te lo dico a fare è gravissimo. ringraziando iddio a mio padre non è mai successo.

cmq notizia fresca su google news di stamattina
http://www.corriere.it/cronache/16_marzo_03/scoppia-l-allarme-topi-3-abitante-igiene-urbana-sotto-accusa-2f8993aa-e0be-11e5-86bb-b40835b4a5ca.shtml?refresh_ce-cp

In merito ai trasporti e anticipando che già sappiamo tutti che la circumvesuviana è una chiavica  lo ripeto IO personalmente, per quanto questo disturbi la psiche di pokkio ho fatto per 5 anni Secondigliano Corso vittorio emanuele, 137+Cumana da montesanto oppure metro piscinola quando fu aperta, + cumana oppure metro+funicolare vomero+cumana; all' inizio non arrivava a pzza Dante. E sto qua vivo e vegeto che testimonio che non ho mai saltato un giorno di scuola e prima a volo a volo vi ho citato altri casi di persone che conosco che vanno e vengono dai posti di lavoro con i mezzi e non mi pare ne che sono state licenziate ne che non si presentino a lavoro, come pure nel mio ufficio un collega viene da benevento e sta sempre qua tutti i giorni, vogliamo dire che sono da migliorare va bene ma la frase dle cazzo che qua non funziona niente non la posso accettare. 

Pokkio ma che tu metti sta lista di 30 anni fa a me a che mi serve? vivo nella Napoli dell'80? metti gli ultimi 5 anni sono 5 casi, brutti gravissimi, meglio che non succede, mi taglierei un braccio per non farlo succedere ma ahimè forse con meno frequenza sono cose che succedono pure da altre parti perchè è l 'essere umano che fa schifo, non è che è una prerogativa Napoletana, manco ve lo volete mettere nel cervello.

che poi voglio capire i morti per camorra valgono qualche bonus?? 

    Online George Stobbart

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    « Risposta #661 il: Marzo 03, 2016, 09:08:14 am »
    NAPOLI - Quattro colpi di pistola, per strada, tra la gente. Alla testa, al torace, alle gambe. Un'esecuzione. Un agguato di camorra. Uno dei tanti, verrebbe da dire. Ma questa volta l'orrore è ancora più profondo. Perché la vittima è poco più di un bambino.
    Giovanni Gargiulo aveva 14 anni. I killer lo hanno assassinato alla periferia orientale di Napoli, in via delle Repubbliche Marinare. Probabilmente la sua unica colpa è il suo cognome, le sue parentele. Gli investigatori, infatti, hanno subito imboccato la pista della faida. Quella che contrappone i clan Contini e Mazzarella. Uno scontro "storico", che non conosce fine. E che in questo mese di febbraio è diventata una vera e propria guerra, che ha lasciato sul terreno 10 morti in 10 giorni.


    l'odore di mare per non dimenticare

      Online George Stobbart

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      « Risposta #662 il: Marzo 03, 2016, 09:09:58 am »
      tu mi devi mostrare che il numero di morti ammazzati in strada è uguale a milano, stoccarda, bucarest,roma, torino, parigi, londra etc..

        Online Panda_Bellucore_Abraxas

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        « Risposta #663 il: Marzo 03, 2016, 09:12:52 am »
        NAPOLI - Quattro colpi di pistola, per strada, tra la gente. Alla testa, al torace, alle gambe. Un'esecuzione. Un agguato di camorra. Uno dei tanti, verrebbe da dire. Ma questa volta l'orrore è ancora più profondo. Perché la vittima è poco più di un bambino.
        Giovanni Gargiulo aveva 14 anni. I killer lo hanno assassinato alla periferia orientale di Napoli, in via delle Repubbliche Marinare. Probabilmente la sua unica colpa è il suo cognome, le sue parentele. Gli investigatori, infatti, hanno subito imboccato la pista della faida. Quella che contrappone i clan Contini e Mazzarella. Uno scontro "storico", che non conosce fine. E che in questo mese di febbraio è diventata una vera e propria guerra, che ha lasciato sul terreno 10 morti in 10 giorni.


        l'odore di mare per non dimenticare

        Due condanne pesantissime a due “generali” della “brigada”, la mafia rumena attiva a Torino. Un’ulteriore conferma che anche questa è un’associazione a delinquere di stampo mafioso, come la camorra o la ‘ndrangheta. Le hanno decise oggi pomeriggio al palazzo di giustizia torinese i giudici della V sezione penale nei confronti di Vasile Adrian Rudac, 38 anni, e Alexandru “Calu” Nica, 33 anni. I due dovranno scontare 27 anni e mezzo di carcere perché sono stati ritenuti responsabili di estorsioni, lesioni, minacce e altri reati tra i quali spicca il 416bis, in quanto “generali” dell’organizzazione guidata dai capi Viorel Marian Oarza e Eugen Gheorghe Paun, condannati un anno fa col rito abbreviato con pene inferiori.

        Stando ai risultati dell’inchiesta, condotta dalla Squadra mobile di Torino e coordinata dai pm della Dda Monica Abbatecola e Paolo Toso, Rudac sarebbe stato il cassiere della “brigada” a cui arrivavano i soldi provenienti dallo sfruttamento della prostituzione, dal lavoro di buttafuori e cantanti imposti nei locali notturni dei connazionali, dalla clonazione di bancomat e carte di credito, dallo spaccio e altre attività illecite. Insieme a Nica, inoltre, sarebbe stato uno dei quattro “generali” coi compiti di coordinare e controllare gli associati, le “frecce”, i “nipoti” e infine gli “sclav”, figure alla base della scala gerarchica ricostruita grazie al contributo di un pentito che ha aiutato gli agenti a fare chiarezza in un mondo “prima ignoto e sotterraneo, circondato da una pesante cortina di segretezza”, come lo definisce il gup Luisa Ferracane nella sentenza dell’anno scorso. La loro “brigada” era un’organizzazione che tra il 2009 e il 2010 aveva affrontato una banda di albanesi a cui cercava di sottrarre il controllo di alcune zone della prostituzione ricorrendo alla violenza. Non solo, i “ragazzi di Oarza” cercavano di imporre il loro controllo pure sui locali notturni con i buttafuori e i cantanti.

        MAFIA+ROMANIA+NORD ITALIA Secondo me stai schiumando dalla bocca e leggere sta cosa... vogliamo mettere tutti i fatti di cronaca? sai che cos'è l'agenda setting?

          Online George Stobbart

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          « Risposta #664 il: Marzo 03, 2016, 09:13:29 am »
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          I baby boss di Gomorra, quando la realtà supera la fiction
          Guglielmo Giuliano, baby boss arrestato a Forcella
          Luigi Giuliano junior è un ventenne del “Sistema di Forcella” e come ogni camorrista vive nel terrore: «Cammino sempre con la pistola in mano, pure se devo andare nel vico dirimpetto». La giovane età non deve trarre in inganno, lui e i “compagni suoi” ostentano esperienza.

          Le armi sono la loro identità e ne possiedono una quantità spaventosa. Impugnare un revolver li fa sentire grandi, anche se all’anagrafe sono ragazzini, tutti nati negli anni Novanta. Ma sparano facile, sparano per qualunque pretesto. Hanno allestito persino poligoni di tiro sui tetti dei palazzi utilizzando le antenne paraboliche come bersagli. Vivono in un eterno videogame convinti che dopo la scritta game over ci sia sempre un’altra chance. E così per tre anni il loro terrore cieco ha imposto una nuova legge di camorra nel centro di Napoli. Genny Savastano, quello della serie tv “Gomorra”, è il loro idolo.
          I carabinieri sui tetti del centro...
          I carabinieri sui tetti del centro storico di Napoli usati come poligono di tiro per i 'baby boss'

          E a leggere le 1.700 pagine dell’ordinanza che ha fatto finire in cella 60 di questi baby boss, c’è un senso di stordimento, perché fiction e realtà si sovrappongono. Prendete la vicenda di Totore, uno che a diciassette anni è considerato un pistolero esperto e si è conquistato con il piombo un posto da protagonista nel clan dei ragazzi terribili. Ha ucciso una persona solo perché gli aveva chiesto una sigaretta. Era l’alba del 10 febbraio 2014.

          Quella sera il clan aveva un tavolo prenotato, in una delle discoteche più frequentate di Napoli, il Private One. La festa è finita con un loro coetaneo ammazzato a sangue freddo perché, appunto, si era permesso di domandare una sigaretta. La vittima si chiamava Maurizio Lutricuso, trucidato con sette colpi di pistola. Dell’omicidio è sospettato “Totore o’malegno”, all’epoca minorenne. Totore è considerato un impavido pistolero, tanto che «essendosi distinto per la sua temerarietà veniva sostanzialmente “arruolato”». I soprannomi del “Sistema” ricordano davvero i protagonisti del “Gomorra” televisivo.

          Tra di loro si chiamano O’ Pop, o’ Russ, Zecchetella, Gigino, Polpetta, Ciro Ciro, o’ Palumm, o’ Malegno. Sono i giovanissimi affiliati di un cartello di camorra che in tre anni si è preso il centro di Napoli. Un gruppo spietato che ha seminato il panico tra i vicoli sgarrupati del ventre della città. Ragazzini in carne e ossa, a differenza di Genny Savastano, che ammazzano e muoiono davvero. Sono i Giuliano, eredi della dinastia criminale del vecchio re di Forcella, Luigi “Lovigino” Giuliano, che insieme ai fratelli era a capo di un’economia sommersa che sfamava migliaia di persone. Erano altri tempi. Ora quei rioni sono caduti in mano ai nipoti che non conoscono regole.

          Girano per le strade formando delle batterie. Le “paranze armate “vengono annunciate dal rombo degli scooteroni 200 di cilindrata. E indossano il casco per nascondersi il volto nelle spedizioni punitive. Un anno fa “l’Espresso” era stato a Forcella per raccontare i “uaglioncelli” con la pistola. Due settimane fa una retata della squadra Mobile di Napoli, coordinata dalla procura antimafia di Napoli, ha messo un freno al clan che ha scippato il centro della città ai padroni storici, i Mazzarella. Per la “paranza dei bimbi”, così l’hanno soprannominata nel quartiere, si sono aperte le celle di Poggioreale. L’inferno dentro il quale la camorra spinge tante giovani vite, nella fiction così come nella realtà.

          Il ruolo di capo clan è toccato ai discendenti diretti della vecchia guardia. Giuseppe, Guglielmo, Antonio, Luigi senior e junior, Salvatore. I nuovi “Giulianos” non hanno codici di affiliazione: la loro bibbia è la legge della strada. Le serate in discoteca, la cocaina, le costose bottiglie di champagne «da 150 euro l’una» e le immagini postate su Facebook per celebrare le loro notti brave, che spesso si concludono sparando. Si spara per niente, oppure per conquistare pezzi di territorio. Così è nato lo scontro con le famiglie di camorra Mazzarella e Caldarelli, che a piazza Mercato gestiscono il suk dei prodotti contraffatti. I Giuliano sono abituati a maneggiare armi e caricatori.
          Guglielmo Giuliano, baby boss...
          Guglielmo Giuliano, baby boss arrestato a Forcella

          Ci sono decine di pagine di intercettazioni in cui tra di loro si vantano dei “ferri” che possiedono e custodiscono gelosamente. Come la «357 Magnum cromata con il manico di gomma, quello di Al Capone» raccontano esaltati i soldatini del Sistema, che hanno trasformato le viuzze in trincee di una guerra ignorata dal resto d’Italia. E il più delle volte colpiscono nel mucchio. Il 31 dicembre 2013, per esempio, mentre a casa Giuliano erano iniziati i preparativi per il cenone a cui avrebbe partecipato tutto il clan, uno degli scugnizzi di casa, Cristiano detto “Panzarotto”, aveva deciso di provare una delle pistole a disposizione del gruppo: «Mi vuoi far provare quella Sette (la pistola) qua nel vico». Alcuni istanti dopo, Mia Sumon, un immigrato dal Bangladesh, viene colpito da un proiettile vagante. “Panzarotto” lo racconta subito agli amici: «Dissi spariamo in aria, chiavai una botta in petto a un nero, il nero cadde a 20 metri sul volto santo».

          È come se uccidere o ferire fosse un gioco, o una fiction, con la possibilità di resettare e di tornare all’inizio. Ma dietro ogni guerra c’è sempre un business da accaparrarsi. Per gli inquirenti il «motivo del contendere con i Mazzarella sono gli enormi introiti delle estorsioni agli ambulanti e delle piazze di spaccio». Un pentito racconta il funzionamento di una piazza di spaccio. E la somiglianza con il fortino della droga messo in piedi dalla famiglia Savastano è impressionante. «Lo spaccio avviene in una abitazione. Le persone corpulente aspettano giù e viene calato un paniere, entro cui viene messo il denaro e dopo viene confezionata al momento la quantità di stupefacente. C’è una telecamera presente in quasi tutte le piazze».

          Il clan Giuliano incassava da ogni piazza quasi mezzo milione all’anno. Soldi che i “uaglioncelli”, spendevano in divertimento, vizi e serate. Agli affiliati invece spetta uno stipendio che va dai 140 a settimana, per le pedine più piccole, ai mille euro per i più alti in grado. Ma più aumentano i profitti, più il sospetto si insinua nell’organizzazione. «Questa è la sfaccimma della confidenza», dice uno dei fratelli Giuliano lamentandosi con Emanuele Sibillo dei dissidi insorti. Sibillo è il boss in erba del clan federato ai Giuliano. E spiega ai soci come leggere l’aggressione subita dal cassiere del gruppo: «Queste non sono stronzate, queste sono reazioni, sai quando viene l’arbitro vicino e ti dà il cartellino? Eh, questo è». Già: a 17 anni Sibillo sognava di fare il giornalista. Poi quel desiderio è stato inghiottito dalla camorra. Era riuscito a sfuggire alla grande retata, ma non ai clan nemici che l’hanno trovato prima della polizia e ucciso vicino al vecchio tribunale.

          Un omicidio «eccellente», l’hanno definito gli inquirenti, nonostante fosse solo un ragazzino. Uno di quelli che insieme ai Giuliano ordinava estorsioni a tappeto: dagli Internet point agli ambulanti, dalle prostitute di via Tribunali ai parcheggiatori abusivi, nessuno era esente dalla tassa. Prendersi Napoli era il sogno di questi baby criminali. Un delirio interrotto dallo scatto delle manette. Quei vicoli però non trovano pace. A venti giorni dalla retata tre minorenni sono stati feriti con 11 colpi di pistola. Uno di loro è ritenuto vicino al cartello Giuliano-Sibillo, in guerra contro i Mazzarella, i vecchi padroni del centro che considerano i “muschilli” come Emanuele scorie da eliminare.


          O ragù,  l'impetata di cozze, salsicc e friariell

          Non ci capiamo, la mafia è ovunque ma non opera come opera da noi, io ti sto chiedendo di mostrarmi dove si spara ancora in mezzo alla strada il 2016

            Online Panda_Bellucore_Abraxas

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            « Risposta #665 il: Marzo 03, 2016, 09:14:55 am »

              Online George Stobbart

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              « Risposta #666 il: Marzo 03, 2016, 09:15:42 am »
              e che cos'è ? Tu del marketing pensi che prenda in considerazione un grafico senza nessun elemento per analizzarlo ? LOL

                Online Panda_Bellucore_Abraxas

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                « Risposta #667 il: Marzo 03, 2016, 09:16:55 am »
                e che cos'è ? Tu del marketing pensi che prenda in considerazione un grafico senza nessun elemento per analizzarlo ? LOL

                ti ho messo il link, gualgiù io mi sto trattenendo dall'offendere però se mi esce una mala parola ogni tanto me la fate passare????

                  Online George Stobbart

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                  « Risposta #668 il: Marzo 03, 2016, 09:17:30 am »
                  Tu hai problemi di comprensione o lo fai apposta, VOGLIO VEDERE GENTE SUI MOTORINI ANDARE IN MEZZO AD UNA STRADA ALLE 10 DEL MATTINO AD UCCIDERE ALTRA GENTE.  E non portarmi realtà degradate io voglio milano, londra, bucarest, barcellona, madrid, stoccarda berlino, e non ne voglio uno ma ne voglio milioni di esempi visto che a Napoli dagli anni 80 ad oggi ne hanno fatti milioni di morti

                    Online el schiatty napoletano

                    • Aurelio De Laurentiis
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                    « Risposta #669 il: Marzo 03, 2016, 09:18:33 am »
                    ma napoli ha un piccolo problema endemico che si chiama camorra, più o meno dall'800 :look:
                    Inviato da una cripta. :schiatty:

                      Online George Stobbart

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                      « Risposta #670 il: Marzo 03, 2016, 09:19:29 am »
                      ma napoli ha un piccolo problema endemico che si chiama camorra, più o meno dall'800 :look:
                      e quello l'amico osa dire che anche da altre parti è uguale. Cioè ca stann e criaturiell con gli sh 300 casco integrale scendono e ammazzano ma addo succede? ADDO DOVE SFACCIMMA SUCCEDE, MI FATE JASTEMMARE

                        Online Panda_Bellucore_Abraxas

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                        • Omar Sivori
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                        « Risposta #671 il: Marzo 03, 2016, 09:20:04 am »
                        Tu hai problemi di comprensione o lo fai apposta, VOGLIO VEDERE GENTE SUI MOTORINI ANDARE IN MEZZO AD UNA STRADA ALLE 10 DEL MATTINO AD UCCIDERE ALTRA GENTE.  E non portarmi realtà degradate io voglio milano, londra, bucarest, barcellona, madrid, stoccarda berlino, e non ne voglio uno ma ne voglio milioni di esempi visto che a Napoli dagli anni 80 ad oggi ne hanno fatti milioni di morti

                        quindi ho ragione io ci stanno i morti di serie A che sono quelli di camorra, anche se non facendo la malavita non entrerai mai in quella statistica, e i morti di serie B. E visto che in romania ci sono più omicidi che in tutte l'italia messa assieme si vive meglio in Romania perchè non sono omicidi di camorra ma omicidi liberi... bel modo di ragionare. complimenti

                          Online Panda_Bellucore_Abraxas

                          • Degustatore di ananassi
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                          « Risposta #672 il: Marzo 03, 2016, 09:22:49 am »
                          e quello l'amico osa dire che anche da altre parti è uguale. Cioè ca stann e criaturiell con gli sh 300 casco integrale scendono e ammazzano ma addo succede? ADDO DOVE SFACCIMMA SUCCEDE, MI FATE JASTEMMARE

                          tu stai veramente male... io manco me l'aspettavo ma vedi dal grafico che in romania ci stanno quasi il doppio degli omicidi in Italia? e che cambia che a spararti sia un camorrista o un non camorrista? per te è più sicuro un posto dove muore ammazzata il doppio della gente rispetto ad uno dove si muore uccisi di meno e prevalentemente perchè si fa malavita??? ma jastemmo io verso chi ti ha cresciuto onestamente.

                          MA SUL FATTO CHE A ROMA OGGI DANNO NOTIZIA DI UN EMERGENZA TOPI E SANITA' NULLA DA DIRE?  A roma ci stanno i napoletani?
                          « Ultima modifica: Marzo 03, 2016, 09:25:05 am da youngwilde »

                            Online George Stobbart

                            • Degustatore di ananassi
                            • Antônio Careca
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                            « Risposta #673 il: Marzo 03, 2016, 09:24:52 am »
                            ma cosa c'entra l'omocidio con la camorra? Cosa sfaccimma c'entra, qua stiamo parlando di qualità della vita e di civilità, avere gente che ammazza nel 2016 in strada non è nemmeno lontamente paragonabile con i morti in strada.

                            Questo non è successo a Napoli ma leggete cosa abbiamo

                            Trucidarono Aldo Vuolo in un negozio di frutta nel rione «Caperrina» a Castellammare con 16 colpi, poi spararono 14 volte contro un testimone che quella maledetta sera del 23 marzo 2009 aveva visto tutto. E che solo per miracolo scampò alla morte.

                            Renato entrò - racconta Belviso - Alduccio stava nel fruttivendolo e cominciò a sparare. Mentre sparava, passò un mezzo. L’uomo rallentò e guardò tutta la scena. Gli corsi dietro - racconta Belviso - e lo fecero anche Romano e Cavaliere”. Il testimone scampo’ alla pioggia di fuoco, poi le pistole si incepparono e un caricatore cadde per strada durante l’inseguimento.


                            Questo è il terzo mondo

                              Online Panda_Bellucore_Abraxas

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                              « Risposta #674 il: Marzo 03, 2016, 09:27:09 am »
                              ma cosa c'entra l'omocidio con la camorra? Cosa sfaccimma c'entra, qua stiamo parlando di qualità della vita e di civilità, avere gente che ammazza nel 2016 in strada non è nemmeno lontamente paragonabile con i morti in strada.

                              Questo non è successo a Napoli ma leggete cosa abbiamo

                              Trucidarono Aldo Vuolo in un negozio di frutta nel rione «Caperrina» a Castellammare con 16 colpi, poi spararono 14 volte contro un testimone che quella maledetta sera del 23 marzo 2009 aveva visto tutto. E che solo per miracolo scampò alla morte.

                              Renato entrò - racconta Belviso - Alduccio stava nel fruttivendolo e cominciò a sparare. Mentre sparava, passò un mezzo. L’uomo rallentò e guardò tutta la scena. Gli corsi dietro - racconta Belviso - e lo fecero anche Romano e Cavaliere”. Il testimone scampo’ alla pioggia di fuoco, poi le pistole si incepparono e un caricatore cadde per strada durante l’inseguimento.


                              Questo è il terzo mondo

                              ma se questo è il terzo mondo in Romania ci sta il sesto mondo... non ho capito gli omicidi rumeni, che sono il doppio degli italiani come li fanno con le iniezioni letali? ma sei ridicolo... qua tutti siamo sconvolti da un fatto di camorra non ci servi tu per dirlo ma se questo sconvolge a napoli deve sconvolgere dappertutto, a maggior ragione se lì siete 4 gatti e fate il doppio degli omicidi... non coprirti di ridicolo.

                                 

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