- Oh, Zarquon, oh, cielo - mormorò pietosamente - sono stato trovato, sono
stato salvato!
- Si - fece secco uno dei funzionari, - è stato trovato, finalmente.
- Si
avvicinò al computer principale al centro della stanza e diede una rapida
occhiata
ai maggiori circuiti di controllo della nave per vedere i rapporti
sui danni.
- Le camere delle barre di aoristo sono intatte - disse.
- Cacchio di can che fugge! - ringhiò Zaphod.
- Allora ci sono davvero delle barre di aoristo a bordo!
Le barre di aoristo erano macchinari utilizzati
da un'industria energetica
ormai fortunatamente obsoleta.
Quando la caccia a nuove fonti di energia era
divenuta spasmodica,
un giovane brillante aveva compreso d'un tratto che
uno
dei luoghi in cui l'energia disponibile
non era stata tutta consumata era...
il passato.
E, pieno di quell'entusiasmo che simili intuizioni tendono a
suscitare,
la sera stessa aveva inventato il metodo di produzione.
Nel giro di
un anno enormi tratti di passato erano stati prosciugati di tutta l'energia,
finendo per dissolversi.
Chi affermava che il tempo andato non doveva essere
sfruttato
a quel modo era stato accusato di crogiolarsi
in un sentimentalismo
rovinosamente costoso.
Le epoche trascorse erano divenute una fonte energetica
assai ricca,
pulita ed economica: si poteva sempre creare qualche Riserva
Naturale del Passato
se qualcuno era disposto a pagarne la manutenzione,
e
quanto all'idea che prosciugare il passato impoverisse il presente,
poteva
anche essere viva in minima parte,
ma gli effetti non erano quantificabili e
non bisognava perdere il senso delle proporzioni.