E via un altro ...
Non riuscirò mai a digerire il suicidio di Chris Cornell, figuriamoci se dopo 20 giorni si ammazza un altro grandissimo cantante come Chester Bennington (nel giorno del compleanno di Chris).
Indipendentemente dal fatto che i Linkin Park possano piacere (o meglio che si possa digerire le scelte musicali di Mike Shinoda).
Chester era un grandissimo cantante (Magari io sono di parte perché a me sia lui che i Linkin Park sono sempre piaciuti,però la qualità c'era), la voce di Chester era possente all' occorrenza (ha sempre fatto dei growl potenti e lunghi sinonimo di grande tecnica), è delicatissima quando voleva.
Sempre molto intonato anche dal vivo.
Comunque aspetti tecnici a parte due pezzi della mia giovinezza hanno deciso di farla finita in un assurda estate.
Chris e Chester sono le riprove che fama,denaro,e bravura non contano nulla in questa vita.
Ciò che mi rammarica di più è sapere che quei due avessero a casa persone che li amavano e li sostenevano, ma evidentemente il lato oscuro di ogni animo sa essere più forte di un legame familiare.
Mi dispiace immensamente per tutti e due, continuerò ad ascoltare le loro magnifiche voci.
A prescindere da questo i Linkin Park fanno parte della corrente nu metal indi per cui è facile avere commistioni di varo genere,sia esso rap (Mike Shinoda è un MC), pop, bluse o altro.
Fa parte della corrente stessa, poi possono piacere o meno ma paragonarli a che so i Dimmu Borghir o Sepoltura o Iron Maiden e come paragonare un terzino ad un portiere ed un attaccante.
Giocano tutti a calcio ma sono ruoli totalmente differenti.