Nella mia vita ho sempre scritto tanto, però non avevo mai scritto poesie.
Quattro giorni fa ho voluto iniziare e ne sono davvero felice e mi fa stare bene.
Non conosco le regole della poesia, ma vorrei comunque condividere qualcuna con voi e avere qualche giudizio.


La stanchezza si fa sentire,
mille pensieri nella testa,
la voglia di vivere inizia a regredire.

Cosa posso fare?
la mia vita non è in festa,
mi sento in alto mare.

Ogni giorno un duello,
ieri con il cuore, oggi con la testa,
peccato che oggi io abbia perso.

La corda ancora penzola,
la sedia si è spostata a destra,
addio pianeta terra.



La guerra é un orrore,
andrebbe eliminata,
purtroppo fa ancora furore,
e la dignità viene dimenticata.

Ci sono gli schieramenti,
i buoni e i cattivi,
ma sono tutti violenti,
un branco di impulsivi.

Non esistono vincitori,
sono solo pecore,
ammaestrate da un paio di allevatori,
costrette a vivere nel fetore.

Sacra é la vita,
gettarla per confini immaginari,
disegnati con una matita,
combattendo da militari.



Mille sono i tuoi problemi,
ciononostante rimani bella,
il tuo popolo affronta patemi,
ma non si ribella.

Ti conoscono tutti nel mondo,
conoscono i tuoi problemi,
sanno che stai toccando il fondo,
stai uscendo fuori dagli schemi.

La politica é il gran problema,
infiltrata da persone poco per bene,
non seguono uno schema,
pensano solo al loro bene.

Un giorno rinasceremo,
sperando che non sia lontano,
ma ce la faremo,
dandoci tutti una mano.



Perchè non mi accettate?
sono stanca di essere odiata,
perché mi fate star male?

Ho scelto nella mia vita,
essere una fata,
ma è rimasta una grande ferita.

Mi trattate come una puttana,
l‘essere donna mi sono sempre sognata,
ero Giacomo, piacere Luana.



Suonano le campane,
è mezzanotte,
le tue pupille sono ancora lontane.

La speranza in me è forte,
risuona la mezzanotte,
continuo a farti la corte.

Il mio obiettivo è la tua bocca,
la terza campana della mezzanotte,
finalmente il bacio scocca.