Il problema mentale deriva dalla consapevolezza, da circa 4 mesi, di avere in cassaforte la qualificazione in Champions (obiettivo principale societario) e dalla quasi certezza del secondo posto, stante la modestia e l'incostanza delle inseguitrici. Questo si traduce in partite sotto tono, svogliate e debosciate, contro avversari che invece hanno bisogno di punti.
Non sarà stato spettacolare, ma nel girone d'andata e con la Champions da disputare il Napoli è stato concreto, ha messo da parte un buon bottino e su questo sta ancora campando.
Poi c'è stato il non mercato, l'indebolimento dovuto alla cessione di Hamsik, gli infortuni.
Tatticamente non eravamo al top neanche quando facevamo punti, ma ci mettevamo gamba e convinzione.