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Topic: Mandorlini ed il coro contro i salernitani  (Letto 5184 volte)

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Offline KingOfDarkness

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« Risposta #30 il: Luglio 22, 2011, 16:01:50 pm »
Il termine terrone è razzista proprio come negro per una persona di colore e comunque se non fosse cosi non sarebbe stato deferito per cori razzisti: "Secondo quanto riportato da Sky Sport, il tecnico dell' Hellas Verona, Andrea Mandorlini, è stato deferito dalla Procura Federale per aver intonato cori razzisti, coinvolgendo anche i tifosi veronesi. Mandorlini si è giustificato dicendo che è stata sola una "goliardia". Nelle prossime ore l'allenatore della squadra scaligera sarà interrogato."

Ignoro il termine razzista "terrone", perché i meridionali non si vergognano a essere chiamati "terroni"? Il libro di Pino Aprile con il titolo "terroni"?


Il coro "Ti amo Terrone" è un testo della canzone della band rock-demenziale emiliana degli Skiantos. Non c'è nulla di male, i tifosi scaligeri hanno intonato "Vaffà..., Salerno". Razzismo? Pura ipocrisia!

Sono senza parole, mi vergogno di essere del sud.
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    « Risposta #31 il: Luglio 22, 2011, 16:04:19 pm »
    In tutto ciò, i veneti sono i terroni del nord :sisi:

      Online el schiatty napoletano

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      « Risposta #32 il: Luglio 22, 2011, 16:16:04 pm »
      In tutto ciò, i veneti sono i terroni del nord :sisi:

      è quelli del nord sono i terroni della germania... :asd:

      chi sta meglio so gli islandesi  :look:
      Inviato da una cripta. :schiatty:

        Offline KingOfDarkness

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        « Risposta #33 il: Luglio 22, 2011, 16:17:39 pm »
        I veneti terroni del nord? Questo è vero, i meridionali rinnegati che cambiano cognomi originari ed accenti del sud.
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          « Risposta #34 il: Luglio 22, 2011, 16:34:35 pm »
          Io mi riferisco al fatto che i lombardi dicono che i veneti sono i terroni del nord :asd:

            Offline KingOfDarkness

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            « Risposta #35 il: Luglio 22, 2011, 16:39:31 pm »
            Io mi riferisco al fatto che i lombardi dicono che i veneti sono i terroni del nord :asd:

            Ah nn lo sapevo. Veramente? Cmq so la rivalità tra bergamaschi e veronesi.
            No alla Tessera del Tifoso!

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              « Risposta #36 il: Luglio 22, 2011, 16:47:07 pm »
              Ah nn lo sapevo. Veramente? Cmq so la rivalità tra bergamaschi e veronesi.

              Sì, come tutti quelli che negli anni sessanta e settanta emigravano nel triangolo industriale si beccarono l'etichetta di terroni :asd:

                Offline KingOfDarkness

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                « Risposta #37 il: Luglio 22, 2011, 16:51:06 pm »
                Sì, come tutti quelli che negli anni sessanta e settanta emigravano nel triangolo industriale si beccarono l'etichetta di terroni :asd:

                sta bene  :asd:

                Cmq riporto l'articolo di FareItalia scritta da Stefano Basilico:

                "Ti amo terrone!" Un ossimoro che coniuga due termini completamente antitetici, il primo affettuoso, il secondo sprezzante. Una frase che, detta in una riunione o da un esponente politico, scandalizzerebbe giustamente tutti. Ma che detta all'amico calabrese al bar, al collega durante la pausa pranzo, al giornalaio che tutte le mattine ti accoglie con una battuta, ha tutt'altro senso, quello dello sfottò, che presume la reciprocità e la possibilità di rispondere a tono. Per questo motivo lascia di stucco la reazione buonista al coro fatto partire dall'allenatore dell'Hellas Verona, Mandorlini, alla festa per la presentazione della squadra, neopromossa in serie B. Aveva invitato i tifosi a rispondere alle provocazioni dei colleghi salernitani, rivali ai playoff e scatenati contro il tecnico gialloblù, tanto che un giornalista locale realizzò un'immagine di Mandorlini con una pistola puntata alla testa e il fumetto "Sono un uomo di merda". Ed ecco la goliardica vendetta contro il nemico sconfitto, davanti al proprio pubblico di casa, in trionfo. Il mister fa partire il coro, e il suo popolo lo segue. Un rapporto complesso quello tra allenatore e tifoso, fatto di esaltazioni e di contestazioni. Bastarono due saltelli di Mourinho a San Siro sulle note di "chi non salta rossonero è" per mandare in visibilio il pubblico interista, così come nessuno potrà mai dimenticare la furiosa cavalcata di Mazzone in faccia ai tifosi atalantini.
                Ed ecco le penne buoniste dei giornalisti in cerca di polemica subito scatenate a demonizzare Mandorlini e la tifoseria dell'Hellas, da tempo nel bersaglio della cronaca per alcuni eccessi del passato. Accuse di razzismo che fanno ridere, nell'Italia che impazzisce per il calcio e trova nello sport lo sfogo per secolari campanilismi. Allora sono razzisti anche i tifosi di Massese e Carrarese? E quelli di Livorno e Pisa? E quelli di Atalanta e Brescia? E che dire degli aspri scontri tra Palermo e Catania? È veramente razzismo questo? Anche quando a intonare il coro con un sorriso sono giocatori e dirigenti dell'Hellas, ma che vengono dal profondo sud? Anche quando a fare i cori contro i napoletani a San Siro sono i tifosi partenopei di Inter e Milan?
                Il verso della scimmia a Zoro, Eto'o e Balotelli. Quello è razzismo. La banana lanciata a Roberto Carlos. Quello è razzismo.
                Ma in un coro divertito, nel magnifico mondo del tifo, in cui si fa a gara a chi urla di più, ma in cui c'è sempre diritto di replica nello stesso tono, i Catoni che vorrebbero squalificare Mandorlini per una battuta ironica sono semplicemente ridicoli. Dice bene Tosi, sindaco leghista di Verona, più volte sopra le righe ma non in questo caso, che se i tifosi della Salernitana avessero cantato "Ti amo polentone" nessuno al Nord si sarebbe scandalizzato. E forse, se la Salernitana avesse vinto e non fosse fallita, nessuno si sarebbe curato di quel coro, viene da aggiungere.
                Il problema vero è che la gente comune, quella che il calcio sa a malapena cosa sia e le partite se le guarda in tv o legge i commenti del lunedì sul giornale, se va bene, non riesce a distinguere i due piani su cui vivono i tifosi: quello dentro lo stadio, e quello fuori. Dentro lo stadio il manager affermato, il giovane giornalista posato, l'integerrimo avvocato, se veri appassionati, si trasformano in pochi secondi nei peggiori bestemmiatori, nei più cattivi con gli avversari, augurando i peggiori mali a chiunque. E lo stesso avviene dall'altra parte degli spalti. Reciprocità e lealtà reciproca, che non vuol dire "non dire parolacce" o "non insultare". Su questo si basano i rapporti tra tifosi, e chi abbia mai messo piede in uno stadio lo sa. Perché se tutto questo putiferio fosse avvenuto durante una partita -e avviene tutte le domeniche- non ci sarebbe stato alcun casus belli, perché i tifosi della Salernitana avrebbero risposto per le rime ai veronesi. Inciviltà? Mancanza di rispetto?  Irrazionalità? Può darsi. Sicuramente non razzismo. Perché quell'insulto a 32 denti (di sorriso, ovviamente) non era rivolto agli abitanti del Sud, ma ai tifosi della Salernitana, a loro volta autori di un comportamento incivile contro Mandorlini nel proprio stadio.
                In un mondo in cui dobbiamo passare una settimana ad obbedire agli ordini, o se siamo fortunati a impartirli, in cui dobbiamo stare fermi al semaforo, pagare le tasse, salutare ossequiosamente il capo, lavare i piatti e pulire il bagno, gradiremmo avere un pomeriggio in cui non pensiamo a nulla, in cui ci annichiliamo a urlare a squarciagola cori che non canteremmo mai in altri ambiti, a battere le mani a tempo, a impazzire per un gol fatto o imprecare per uno subito, e a farlo con nostri pari, da una parte e dall'altra. È il calcio, il suo magnifico fascino irrazionale, fatto di tifo che vuol dire vero amore e che si spegnerà solo il giorno della nostra morte. Perché quando un tifoso vede un anziano sposato, non sa se anche lui un giorno avrà una moglie. Ma se un tifoso vede un anziano infervorato che litiga al bar con gli amici per la partita, beh può essere sicuro che fra qualche anno anche lui sarà così.
                Quindi cari giornalisti dalla penna educata, dall'affabile eloquio, voi che siete sempre posati e perfetti, e che riuscite a puntare il dito contro tutto e contro tutti, lasciateci vivere il nostro pomeriggio di cori ignoranti e irrazionali, fatti di do ut des e di risposte all'avversario. Siete liberi di scandalizzarvi, noi non lo faremo. Potremo indignarci, certo, ma non andremo a piagnucolare tra le vostre pagine: troveremo un modo più crudele, un coro geniale, uno striscione fulminante, con cui rispondere all'avversario fieramente.
                Forse avete ragione, i tifosi sono razzisti. Tutti, quelli del Verona, della Salernitana, dell'Inter, del Milan, della Juve, della Lazio, della Roma, del Toro, del Palermo, del Napoli. Sono razzisti verso chi non è come loro, verso di voi, che state fuori dallo stadio e non capirete mai cosa si prova ad essere unito a migliaia di altre persone solo in funzione di due colori che annullano davvero ogni differenza politica, di religione o di classe. Uguaglianza vera, altroché! I tifosi si sentono diversi tra loro, ma si sentono anche diversi da voi, ed è una cosa che chi non ha mai gridato, riso o pianto per la propria squadra ogni domenica in maniera irrazionale, non potrà mai capire.
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                  « Risposta #38 il: Luglio 23, 2011, 01:41:12 am »
                  "diverse etnie"
                  Ma qualcuno glielo dice a questi qua che siamo tutti italiani :scem:??
                  no parlava del giocatore di colore......e nel fare la battuta quella merda di mandorlini....parla di esposito ,maietta e il giocatore di colore...
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