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Topic: Cambiamenti climatici (e Greta Thunberg :look:)  (Letto 74123 volte)

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Online Habana

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« Risposta #345 il: Ottobre 09, 2019, 21:10:46 pm »
piccolo ot
ma sto bonus rottamazione come funziona
avrei un auto euro 3 guasta da levarmi dalle scatole e ogni anno il rinnovo dell'abbonamento della vesuviana è un bagno di sangue quindi in teoria mi andrebbe benissimo se non c'è qualche trucco del cazzo sotto
che significa che rilasciano un buono? chi me lo dovrebbe rilasciare in che forma e come lo dovrei spendere? :look:
   


    Offline Addavenibaffone

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    « Risposta #346 il: Ottobre 10, 2019, 09:34:28 am »
    piccolo ot
    ma sto bonus rottamazione come funziona
    avrei un auto euro 3 guasta da levarmi dalle scatole e ogni anno il rinnovo dell'abbonamento della vesuviana è un bagno di sangue quindi in teoria mi andrebbe benissimo se non c'è qualche trucco del cazzo sotto
    che significa che rilasciano un buono? chi me lo dovrebbe rilasciare in che forma e come lo dovrei spendere? :look:
    Sei il solito materiale
    Con il pianeta che va a puttane ti preoccupi come spendere il bonus

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      « Risposta #347 il: Ottobre 10, 2019, 15:45:42 pm »
      Dico la mia.... brevemente

      - il fatto che esista una "nuova coscienza" ambientalista, e' sempre una buona notizia. L'ultimo movimento "culturale" globale e' stato quello dei No Global, finito nel 2001, probabilmente con la caduta delle Torri a NY. Avere un "sentimento" comune, di contrapposizione verso il mondo dei potenti, e' sempre un fattore di freno e controllo, quindi applaudo l'esistenza dello stesso

      - a me la figura di Greta, l'imposizione di un modello socioculturale univoco, mi sta altamente sul cazzo. Credo che ciascun individuo debba poter esercitare coscienza e libertà, sempre quando questo esercizio non lede spazio e diritti altrui, senza che gli venga imposto un criterio ed un comportamento stereotipato. Mangiare carne, utilizzare l'auto, prendere l'aereo, ... non diciamo stronzate, e' un diritto personale che deve essere esercitato in libertà.

      - l'attenzione verso l'ambiente, la sensibilizzazione delle coscienze riguardo raccolta differenziata, uso delle plastiche, misure necessarie a ridurre le emissioni, la moderazione nelle abitudini alimentari, etc., e' necessaria. Ciascuno di noi, con un minimo di bagaglio culturale, può imparare ad alimentarsi meglio, ad esempio, senza dover adottare misure drastiche, cosi da avere una qualità della vita migliore. Poi se esistono grandi fette dell'umanità che per disagio sociale, problemi comportamentali, educazione e quant'altro, si nutrono di merda con Coca Cola, ci sta poca merda da fare pallottole. Sono schemi che non cambieranno, e con cui la società si dovrà confrontare sempre

      - Detesto che il mondo "progressista", di cui fa parte Greta, scelga come suo nemico Donald Trump. Trump e' sicuramente un soggetto alieno a qualsiasi discorso che riguardi l'ambiente o la solidarietà, lontanissimo dalla mia idea di governante "decente", ma non e' sicuramente la causa dei nostri mali. Esiste una prerogativa politica nella scelta fatta da Greta & co nell'adottare Trump come target, e questo rende tutto il movimento meno credibile. L'Est del mondo inquina 30 volte di più, e' privo di qualsiasi campagna sensibilizzante o strumento normativo atto a frenare i danni ambientali, perche' non esiste in quel contesto nessuna volontà politica di farsi carico del problema. Cinesi, indiani, etc, che popolano il mondo in una misura superiore al 50%, non sanno nemmeno chi sia Greta, o cosa siano le emissioni.
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        « Risposta #348 il: Ottobre 10, 2019, 16:27:06 pm »
        Dico la mia.... brevemente

        - il fatto che esista una "nuova coscienza" ambientalista, e' sempre una buona notizia. L'ultimo movimento "culturale" globale e' stato quello dei No Global, finito nel 2001, probabilmente con la caduta delle Torri a NY. Avere un "sentimento" comune, di contrapposizione verso il mondo dei potenti, e' sempre un fattore di freno e controllo, quindi applaudo l'esistenza dello stesso

        - a me la figura di Greta, l'imposizione di un modello socioculturale univoco, mi sta altamente sul cazzo. Credo che ciascun individuo debba poter esercitare coscienza e libertà, sempre quando questo esercizio non lede spazio e diritti altrui, senza che gli venga imposto un criterio ed un comportamento stereotipato. Mangiare carne, utilizzare l'auto, prendere l'aereo, ... non diciamo stronzate, e' un diritto personale che deve essere esercitato in libertà.

        - l'attenzione verso l'ambiente, la sensibilizzazione delle coscienze riguardo raccolta differenziata, uso delle plastiche, misure necessarie a ridurre le emissioni, la moderazione nelle abitudini alimentari, etc., e' necessaria. Ciascuno di noi, con un minimo di bagaglio culturale, può imparare ad alimentarsi meglio, ad esempio, senza dover adottare misure drastiche, cosi da avere una qualità della vita migliore. Poi se esistono grandi fette dell'umanità che per disagio sociale, problemi comportamentali, educazione e quant'altro, si nutrono di merda con Coca Cola, ci sta poca merda da fare pallottole. Sono schemi che non cambieranno, e con cui la società si dovrà confrontare sempre

        - Detesto che il mondo "progressista", di cui fa parte Greta, scelga come suo nemico Donald Trump. Trump e' sicuramente un soggetto alieno a qualsiasi discorso che riguardi l'ambiente o la solidarietà, lontanissimo dalla mia idea di governante "decente", ma non e' sicuramente la causa dei nostri mali. Esiste una prerogativa politica nella scelta fatta da Greta & co nell'adottare Trump come target, e questo rende tutto il movimento meno credibile. L'Est del mondo inquina 30 volte di più, e' privo di qualsiasi campagna sensibilizzante o strumento normativo atto a frenare i danni ambientali, perche' non esiste in quel contesto nessuna volontà politica di farsi carico del problema. Cinesi, indiani, etc, che popolano il mondo in una misura superiore al 50%, non sanno nemmeno chi sia Greta, o cosa siano le emissioni.
        Il tuo se mi posso permettere è il commento più  intelligente che ho letto.
        Il problema esiste ma chiediamoci se la risposta più corretta siano gli isterismi indotti dalle farneticazioni di questa creatura chiaramente manipolata
        Ci battiamo il petto mentre 3/4 del mondo continua ad inquinare senza fottersene una mazza ?
        Ma senza polemiche credete davvero che le soluzioni possono venire da Greta Thuneberg
        Mha
        « Ultima modifica: Ottobre 10, 2019, 16:29:25 pm da Addaveni'Baffone »

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          « Risposta #349 il: Ottobre 10, 2019, 16:54:14 pm »
          Il tuo se mi posso permettere è il commento più  intelligente che ho letto.
          Il problema esiste ma chiediamoci se la risposta più corretta siano gli isterismi indotti dalle farneticazioni di questa creatura chiaramente manipolata
          Ci battiamo il petto mentre 3/4 del mondo continua ad inquinare senza fottersene una mazza ?
          Ma senza polemiche credete davvero che le soluzioni possono venire da Greta Thuneberg
          Mha

          il punto, secondo me, e non voglio annoiare troppo, e' che ogni movimento, ogni sensibilità nuova, ha insito dentro se stesso un pregiudizio ideologico ed e' osteggiato dal pregiudizio ideologico avverso.

          Partire dal presupposto che la causa dei disastri ambientali, come dei mali dell'umanità, sia il modello consumistico neo-liberale e' un falso storico. I paesi, od i territori che si vantano di adottare modelli economici opposti, fatti di statalizzazione, socialismi più o meno moderni, etc inquinano quanto e più dei cosiddetti paesi capitalisti.
          Le poche aeree dove la coscienza ambientalista si e' fatta strada a livello di decision prese dai governanti, adottano modelli disparati che nulla hanno a che vedere con le decisioni prese. Si tratta di cultura ed educazione, e poi si tratta anche di uomini. La Norvegia, il Giappone, la Spagna che diede a suo tempo carta bianca a Carlo Rubbia

          La verità e' che il mondo moderno, diverso e necessariamente globalizzato, ha bisogno di idee e modelli economici nuovi. Tanto il Welfare State di Keynes, come il modello neoliberista nato a Chicago, hanno 100 anni o poco meno ciascuno. Significa che da un secolo il mondo non e' capace di formulare una idea nuova riguardo ai modelli economici, ed i due vetusti e prevalenti che conosciamo, sono stati uno fallimentare  ed obsoleto (quello keynesiano), l'altro non sostenibile (neoliberale).

          Cosa serve? ...tornare a studiare, studiare, studiare, ...pensare, formulare e scrivere. Come si e' sempre fatto
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            « Risposta #350 il: Ottobre 10, 2019, 16:59:07 pm »
            il punto, secondo me, e non voglio annoiare troppo, e' che ogni movimento, ogni sensibilità nuova, ha insito dentro se stesso un pregiudizio ideologico ed e' osteggiato dal pregiudizio ideologico avverso.

            Partire dal presupposto che la causa dei disastri ambientali, come dei mali dell'umanità, sia il modello consumistico neo-liberale e' un falso storico. I paesi, od i territori che si vantano di adottare modelli economici opposti, fatti di statalizzazione, socialismi più o meno moderni, etc inquinano quanto e più dei cosiddetti paesi capitalisti.
            Le poche aeree dove la coscienza ambientalista si e' fatta strada a livello di decision prese dai governanti, adottano modelli disparati che nulla hanno a che vedere con le decisioni prese. Si tratta di cultura ed educazione, e poi si tratta anche di uomini. La Norvegia, il Giappone, la Spagna che diede a suo tempo carta bianca a Carlo Rubbia

            La verità e' che il mondo moderno, diverso e necessariamente globalizzato, ha bisogno di idee e modelli economici nuovi. Tanto il Welfare State di Keynes, come il modello neoliberista nato a Chicago, hanno 100 anni o poco meno ciascuno. Significa che da un secolo il mondo non e' capace di formulare una idea nuova riguardo ai modelli economici, ed i due vetusti e prevalenti che conosciamo, sono stati uno fallimentare  ed obsoleto (quello keynesiano), l'altro non sostenibile (neoliberale).

            Cosa serve? ...tornare a studiare, studiare, studiare, ...pensare, formulare e scrivere. Come si e' sempre fatto
            Sono completamente daccordo non sarei riuscito ad essere così chiaro ne ad usare termini migliori
            Ti ringrazio .

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              « Risposta #351 il: Ottobre 10, 2019, 17:05:26 pm »
              Sono completamente daccordo non sarei riuscito ad essere così chiaro ne ad usare termini migliori
              Ti ringrazio .

              A te Palefierr,

              Ogni tanto qualcuno da spazio agli altri di esprimere un pensiero senza pregiudizio. Cosa rara ormai
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                « Risposta #352 il: Ottobre 10, 2019, 22:49:14 pm »
                Io invece non condivido neanche un singolo segno di interpunzione, naturalmente.  :look:
                Ma soprattutto non riesco a capire come si possa considerare una buona notizia la nascita di un movimento globale in contrapposizione al "mondo dei potenti" (un sentimento comune!) e al tempo stesso esaltare l'individualismo senza limiti. Sono due cose assolutamente inconciliabili.  :look:

                @ioamo
                "Colpa"? Boh, per me la colpa è un concetto religioso. Dal mio punto di vista la colpa non esiste in nessun caso. Non credo nemmeno nel libero arbitrio (altro concetto religioso). Esistono piuttosto i comportamenti e le loro conseguenze, per cui senz'altro possiamo parlare di responsabilità. Se io, inteso come specie umana, mi rendo conto che il mio modello di sviluppo è incompatibile con la mia serena sopravvivenza, posso pensare di prendere dei provvedimenti. Se non lo faccio sono un irresponsabile.

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                  « Risposta #353 il: Ottobre 10, 2019, 23:50:05 pm »


                  Io invece non condivido neanche un singolo segno di interpunzione, naturalmente.  :look:
                  Ma soprattutto non riesco a capire come si possa considerare una buona notizia la nascita di un movimento globale in contrapposizione al "mondo dei potenti" (un sentimento comune!) e al tempo stesso esaltare l'individualismo senza limiti. Sono due cose assolutamente inconciliabili.  :look:

                  @ioamo
                  "Colpa"? Boh, per me la colpa è un concetto religioso. Dal mio punto di vista la colpa non esiste in nessun caso. Non credo nemmeno nel libero arbitrio (altro concetto religioso). Esistono piuttosto i comportamenti e le loro conseguenze, per cui senz'altro possiamo parlare di responsabilità. Se io, inteso come specie umana, mi rendo conto che il mio modello di sviluppo è incompatibile con la mia serena sopravvivenza, posso pensare di prendere dei provvedimenti. Se non lo faccio sono un irresponsabile.

                  Senza libero arbitrio la responsabilità è un altro concetto 'religioso' look


                  For those who live inside a myth, it seems a self-evident fact. Human progress is a fact of this kind. If you accept it you have a place in the grand march of humanity. Humankind, is, of course, not marching anywhere. ‘Humanity’ is a fiction composed from billions of individuals for each of whom life is singular and final. But the myth of progress is extremely potent.

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                    « Risposta #354 il: Ottobre 11, 2019, 00:50:55 am »
                    Io invece non condivido neanche un singolo segno di interpunzione, naturalmente.  :look:
                    Ma soprattutto non riesco a capire come si possa considerare una buona notizia la nascita di un movimento globale in contrapposizione al "mondo dei potenti" (un sentimento comune!) e al tempo stesso esaltare l'individualismo senza limiti. Sono due cose assolutamente inconciliabili.  :look:

                    @ioamo
                    "Colpa"? Boh, per me la colpa è un concetto religioso. Dal mio punto di vista la colpa non esiste in nessun caso. Non credo nemmeno nel libero arbitrio (altro concetto religioso). Esistono piuttosto i comportamenti e le loro conseguenze, per cui senz'altro possiamo parlare di responsabilità. Se io, inteso come specie umana, mi rendo conto che il mio modello di sviluppo è incompatibile con la mia serena sopravvivenza, posso pensare di prendere dei provvedimenti. Se non lo faccio sono un irresponsabile.

                    L'individualismo non e' una invenzione sociopolitica od economica, e' l'espressione della natura umana.
                    Regolamentare i comportamenti tra individui all'interno di una comunità e' necessario, cosi come avere attenzione verso le problematiche ambientali.
                    Altra cosa e' voler imporre un modello, prescindendo dalla libertà, dalla sensibilità e dalla coscienza di ciascuno degli altri. E' una pretesa, e quindi e' impossibile da attuare.

                    Non riusciamo a creare una coscienza comune su quelli che sono i principi di libertà, democrazia ed uguaglianza, figuriamoci se esistono spazi per diffondere un concetto condivisibile a tutti su di un argomento che incide sulle libertà personali. E' simile, facendo le dovute proporzioni, al dibattito sull'aborto e sull'eutanasia.
                    Io non lo so cosa sia giusto fare e quale debba essere il comportamento dell'uomo davanti alla vita (o presunta tale) ed alla morte, pero' rivendico la libertà di scegliere nel momento opportuno secondo coscienza, e difendo la libertà degli altri nel loro dramma.
                    Chi ha l'autorità per decidere cosa sia giusto? Nessuno

                    Non possiamo imporre una regola per ogni comportamento umano, altrimenti davvero esaltiamo la società orwelliana, la Corea del Nord, la Cuba castrista od il Venezuela.
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                      « Risposta #355 il: Ottobre 11, 2019, 09:34:45 am »
                      L'individualismo non e' una invenzione sociopolitica od economica, e' l'espressione della natura umana.
                      Regolamentare i comportamenti tra individui all'interno di una comunità e' necessario, cosi come avere attenzione verso le problematiche ambientali.
                      Altra cosa e' voler imporre un modello, prescindendo dalla libertà, dalla sensibilità e dalla coscienza di ciascuno degli altri. E' una pretesa, e quindi e' impossibile da attuare.

                      Non riusciamo a creare una coscienza comune su quelli che sono i principi di libertà, democrazia ed uguaglianza, figuriamoci se esistono spazi per diffondere un concetto condivisibile a tutti su di un argomento che incide sulle libertà personali. E' simile, facendo le dovute proporzioni, al dibattito sull'aborto e sull'eutanasia.
                      Io non lo so cosa sia giusto fare e quale debba essere il comportamento dell'uomo davanti alla vita (o presunta tale) ed alla morte, pero' rivendico la libertà di scegliere nel momento opportuno secondo coscienza, e difendo la libertà degli altri nel loro dramma.
                      Chi ha l'autorità per decidere cosa sia giusto? Nessuno

                      Non possiamo imporre una regola per ogni comportamento umano, altrimenti davvero esaltiamo la società orwelliana, la Corea del Nord, la Cuba castrista od il Venezuela.
                      L'individualismo è un'invenzione piuttosto recente nella storia umana. Le idee liberali moderne nascono nel 600.  Ogni qual volta nella storia dell'uomo si sono costituite comunità, si è andati contro l'individualismo. Gli imperatori romani facevano gli sboroni con il concetto di libertà. Ma quella libertà era per pochi, perché per ottenere quella libertà erano necessari miriadi di schiavi. La storia e la preistoria dell'uomo è piena di sacrifici individuali per il bene collettivo, di una comunità, di un gruppo, di una famiglia, o di tutta l'umanità. Milioni di persone sono andati in guerra, sacrificando la propria vita per un bene collettivo. Ogni giorno lavoriamo e paghiamo le tasse (chi le paga), non perché ci piace tanto farlo, ma per il mantenimento di un benessere collettivo, oltre che individuale. Se non ci fossero milioni di coglioni che accettano questo, tante personcine per bene non potrebbero parlare di Libertà individuali. Uno potrebbe dire, che la gente si muove sempre per interessi individuali e che la società è un enorme meccanismo composto dalla sommatoria di interessi individuali. Ma non è vero. Molte persone hanno una coscienza sociale. Per fare un esempio stupidissimo: Senza i coglioni che guidano la propria auto con correttezza, col cavolo che i cultori della libertà individuale potrebbero saltare le file, guidando sulla corsia di emergenza. E non è una questione di regole imposte dall'alto, ma di coscienza civica. Se ognuno pensasse solo ai fatti propri, avremmo il far west. L'individualismo è una sovrastruttura culturale, non è insito nella natura umana, bensì sfrutta la parte irrazionale della natura umana, e serve a permettere alle persone che si trovano in una posizione di vantaggio sociale, di rimanervi.

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                        « Risposta #356 il: Ottobre 11, 2019, 11:49:48 am »

                        Senza libero arbitrio la responsabilità è un altro concetto 'religioso' look

                        No, semmai lo sarebbe se esistesse il libero arbitrio.  :look:

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                          « Risposta #357 il: Ottobre 11, 2019, 11:51:11 am »
                          Ma quanti voli pindarici caracas, solo per giustificare il "facciamo un po' come cazzo ci pare". :look:

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                            « Risposta #358 il: Ottobre 11, 2019, 11:53:04 am »
                            Ma quanti voli pindarici caracas, solo per giustificare il "facciamo un po' come cazzo ci pare". :look:
                            A me non pare abbia detto questo ma un discorso diverso è  più articolato
                            Poi se la vuoi buttare in caciara

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                              « Risposta #359 il: Ottobre 11, 2019, 12:12:37 pm »
                              Sul tema della libertà e dei cambiamenti climatici, anche se inseriti in un contesto molto più ampio di storia familiare, vi consiglio il bellissimo romanzo di Johnatan Franzen "libertà"

                              ”Tutto gira intorno allo stesso problema, le libertà personali, disse Walter. – La gente è venuta in questo paese per cercare soldi o libertà. Se non hai soldi, ti aggrappi ancora più rabbiosamente alle tue libertà. Anche se l'inquinamento ti uccide, anche se non puoi permetterti di nutrire i tuoi figli, anche se i tuoi figli vengono ammazzati da un pazzo armato di fucile d’assalto. Sarai anche povero, ma l’unica cosa che nessuno ti potrà mai togliere è la libertà di sputtanarti la vita come ti pare e piace.”

                                 

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