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Topic: Tetto ingaggi e diritti d'immagine  (Letto 11772 volte)

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Offline Montecristo

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« Risposta #15 il: Giugno 22, 2011, 17:10:16 pm »
non voglio dare una risposta ne un parere completo perchè non conosciamo la complessità dei contratti.
Però voglio esprimere due concetti:
il primo riguardo i diritti d'immagine; il napoli fa bene a considerarsi parte attiva in tal processo. se un calciatore ha un pubblico appeal e quindi macchina da soldi è grazie alla maglia azzura. quindi DeLa fa bene.

Riguardo gli ingaggi: io non voglio fallire. Ferlaino pagava 30 miliardi di stipendi per incassarne 15. Dopo qualche anno è finito male.

per quanto mriguarda diritti di immagine ok, però..a volte è vero anche il contrario, che un grande giocatore può dare prestigio alla casacca azzurra.....
sarebbe più conveniente 50%
e tutti vissero felici e contenti.....
società, giocatori e noi tifosi

 :sisi:
Vi è una lotta della natura contro questa portentosa sostanza, della natura che non è fatta per la gioia e che ci avvince al dolore.
Bisogna che la natura vinta soccomba nel conflitto; bisogna che la realtà succeda al sogno, e allora il sogno regna come padrone, allora è il sogno che diventa vita, e la vita diviene sogno.
Il conte !

    Offline akplm

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    « Risposta #16 il: Giugno 22, 2011, 17:11:39 pm »
    per quanto mriguarda diritti di immagine ok, però..a volte è vero anche il contrario, che un grande giocatore può dare prestigio alla casacca azzurra.....
    sarebbe più conveniente 50%e tutti vissero felici e contenti.....
    società, giocatori e noi tifosi

     :sisi:
    noi non conosciamo i dettagli. infatti mi sembra, ma non sono sicuro che i diritti all'estero sn detenuti dai calciatori.
    quindi sicuramente non è tutto al Napoli

      Offline Montecristo

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      « Risposta #17 il: Giugno 22, 2011, 17:13:12 pm »
      noi non conosciamo i dettagli. infatti mi sembra, ma non sono sicuro che i diritti all'estero sn detenuti dai calciatori.
      quindi sicuramente non è tutto al Napoli

      e per giocatori italiani? che hanno sponsor solo in italia?
      che succede? che sono discriminati?

      dela vuole il 100%
      dovrebbe rivedere e fare il 50%
      come il real madrid...


      Vi è una lotta della natura contro questa portentosa sostanza, della natura che non è fatta per la gioia e che ci avvince al dolore.
      Bisogna che la natura vinta soccomba nel conflitto; bisogna che la realtà succeda al sogno, e allora il sogno regna come padrone, allora è il sogno che diventa vita, e la vita diviene sogno.
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        Offline road77

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        « Risposta #18 il: Giugno 22, 2011, 17:31:41 pm »
        sul tetto ingaggi nulla questio, mi sembra inevitabile per rispettare i vincoli del FPF e evitare problemi in futuro. Mi sembra che si stia andando verso un aumento graduale.

        Sui diritti d'immagine bisognerebbe capire come stanno le cose...si parla di cessione al 100% almeno per l'Italia.
        Magari provando a re-impostare tutto al 50% (come fa il Real Madrid) che è meno vincolante per il calciatore si possono fare trattative più semplici anche perchè l'eventuale esplosione di un calciatore avvantaggia tutte e due le parti.

        Vediamo come finiscono le storie di Criscito e Inler, due giocatori di fascia medio-alta, e poi giudicheremo.
        Per i top player il problema non sussiste visto che il nostro tetto ingaggi sarebbe comunque troppo basso e non la politica sociataria prendere giocatori già completamente affermati.
        Non potete capire Napoli, non capirete mai Napoli

          Offline Orgoglio napoletano

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          « Risposta #19 il: Giugno 23, 2011, 11:15:49 am »
          per i diritti d'immagine giusto compromesso appunto sarebbe al 50% come fanno i grandi club ma al 100% è assurdo

            Offline Fabio79

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            « Risposta #20 il: Giugno 23, 2011, 15:03:05 pm »
            Io sono dell'idea che la politica contrattuale del Napoli sia la migliore possibile.
            Sono convinto che il Napoli quando fanno operazioni di mercato lo fanno considerando il fatturato certo e  il bilancio reale quindi quest'anno il Napoli sa per certo che deve fare il campionato di serie A e 6 partite di Cl, ma non sa che posto arriva in serie A e non sa se supera il primo turno di CL. Il Napoli sa quale è stato il fatturato del marketing e degli introiti pubblicitari della stagione 2010/2011 ma non sa il fatturato del 2011/2012, e su questi numeri che fa gli investimenti. Quindi quando si va a sedere a contrattare per l'acquisto  di un calciatore presenta alla controparte documenti che certificano il reale possesso di quei soldi tanto è vero le trattative per l'acquisto dei giocatori si concludono velocemente.
            La cosa è diversa per i contratti con i giocatori che pure la presumo fornisce garanzie, ma l'intoppo è sui diritti di immagine. De La vede il nome come un marchio e quindi una vetrina per le altre aziende, pure i suoi giocatori sn considerati un mezzo per introiti pubblicitari e offre alla azienda che vuole comprare spazi pubblicitari anche l'immagine dei propri giocatori, quindi se il Napoli ha un contratto con la Lete assicura a quest'ultima che nessun giocatore del Napoli possa fare pubblicità ad altre aziende di acqua minerale (come fa Totti la Roma ha un rapporto con la Wind e il suo uomo più rappresentativo da il suo volto alla Vodafon) quindi in questo modo aumenta il potere d'acquisto da parte del Napoli, cioè la azienda quando viene non solo usa il marchio  Napoli per motivi pubblicitari ma può usare pure l'immagine dei suoi giocatori. E' ovvio che il Napoli da una percentuale ai propri giocatori se sfrutta la propria immagine, quindi quello che va perdere non è tanto il giocatore ma il suo procuratore che non potrà più procacciare contratti pubblicitari e tutto quello che lo consegue....

              Offline terrence gene bollea

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              • E i miei erano gli incontri truccati!?!?!?!?
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              « Risposta #21 il: Giugno 27, 2011, 10:33:54 am »
              CN24 - Diritti d'immagine, ecco cosa sono: disciplina, precedenti, vantaggi e rischi. Il caso Napoli
              dalla Home

              Giorni roventi. In un periodo come questo in cui il calciomercato è praticamente il nodo centrale di ogni situazione calcistica, occorre fare una piccola premessa per capire cosa succede al Napoli che vede accostati, giorno dopo giorno, nuovi calciatori, con successive smentite e polemiche terminanti sempre con un fugace “no comment”. Ma cosa accade in realtà in quegli incontri tra Bigon, procuratori, giocatori e il presidente stesso? Cos’è che fa vacillare accordi che sembrano ormai certi? Parte concreta di queste problematiche sono senza dubbio i diritti d’immagine di cui tanto si parla ma che, nella realtà, sono più complicati di quanto si pensi. In Italia ancora una volta De Laurentis sembra il pioniere di un nuovo modo di vedere il calcio. In più di un’occasione il presidente stesso ha detto che le squadre italiane, in primis, devono comprendere che sono delle imprese e come tali vanno gestite. Concetto nuovo e strano per chi, come tanti veterani del calcio, lo considera uno sport. Ma, visti gli ingaggi dei calciatori, esaminate le nuove regole del fair play finanziario, davvero siamo sicuri che si tratti solo di sport? E soprattutto, non potrebbe davvero essere questo, il modo per far quadrare i conti in molte società indebitate fortemente?

              La legge 91 del 1981, assimilava gli sportivi professionisti a dei lavoratori dipendenti e questo implicava che la società sportiva per cui lavorassero erogasse stipendi lordi molto elevati, ma che al netto, racchiudevano esattamente il compenso percepito dall’atleta. Ciò ovviamente comportava che tutto quello che avvenisse fuori dal campo fosse di competenza assoluta del calciatore.

              Precedente Maradona. Uno dei primi ad avvalersi di tale legge è il nostro grande mito di sempre, Diego Armando Maradona, che, con lo spot pubblicitario Puma, nel 1982, da il via allo sfruttamento della propria immagine, vista come icona, in totale libertà.
              La brusca frenata però arriva nel 2000. Cosa è accaduto per far si che si desse così tanta importanza ai diritti di immagine, tanto da innescare una sorta di battaglia per possederli? Le società calcistiche si sono rese conto che la popolarità di un calciatore, spesso, era proprio favorita e quindi “creata” dalla società sportiva per cui il calciatore lavorava. Perché allora non chiederne i diritti? Perché non partecipare a quella che rappresentava una congrua fetta di guadagno, utile alle casse della società, che, in un certo senso, si sentivano partecipi della popolarità del calciatore? Ecco da dove parte la scelta del Real Madrid nel 2000 con la pretesa del 50% dei diritti d’immagine su due dei più grandi giocatori della storia del calcio: Luis Figo e David Beckam. Del resto ad un giocatore, pagato profumatamente, conveniva in ogni caso percepire uno stipendio sicuro e molto elevato piuttosto che fare storie per sponsor e pubblicità.

              Ma allora,invece, cosa accade oggi al Napoli? Qual è il dubbio di giocatori, Criscito in primis, nell’ accettare una cosa del genere? Semplice. La società sportiva del Napoli, a differenza del Real, esige il 100% dei diritti di immagine di un giocatore. Il succo è semplice: Sei un mio giocatore, sei l’immagine della mia squadra, per cui sei sotto la mia tutela quanto sotto la mia giurisdizione”.
              Difficile accettare regole del genere, soprattutto quando parliamo di calciatori che sono ambiti da numerosi club importanti. Difficile anche rendersi conto che gestire calciatori di una certa levatura, comporta anche la possibilità di sentirsi dire “no” a tali richieste, senza considerare poi che i calciatori sono assistiti da procuratori che cercano in ogni modo di tutelare i diritti dei propri clienti. Insomma, tra tutela della società e tutela del calciatore c’è questo piccolo neo, eliminabile solo se una delle due parti scende a compromessi o se tutte le squadre italiane avessero lo stesso metodo di ragionamento relativo al discorso “immagine”.

              Per ora De Laurentis sembra irremovibile. Disposto al dialogo diretto con i suoi probabili neo-acquisti, per lui, uomo d’affari prima ancora che di sport, il compromesso non esiste. Qualche ritocco al contratto, qualche bonus extra consistente, potrebbero sicuramente aiutare ad ammorbidire questa spinosa questione; ma su un punto bisognerebbe riflettere senza indugiare a lungo: quanto conviene perdere o veder allontanarsi definitivamente importanti pedine di mercato, considerato che, mai come oggi, l’interesse per la squadra dovrebbe esser superiore a tutto il resto?



              Maledetti diritti di immagine!! Il Napoli sarà sempre limitato da questa cosa, se almeno facessero il 50% !! già sarebbe meglio!! Avere i diritti al 100% vuol dire prendere dei semi-sconosciuti farli diventare qualcuno per poi venderli con una plus-valenza, cio' potrebbe andare in piazze minori (tipo Udinese) dove il guadagno principale é proprio questo!! Ma non noi, non verranno mai giocatori affermati se si continua cosi'!!!
              Le bugie sono create dagli invidiosi, ripetute dai cretini e credute dagli idioti

              - Anonimo

              NO AL GENOCIDIO MEDIATICO CONTRO IL MIO POPOLO!!!!!!

                Offline terrence gene bollea

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                « Risposta #22 il: Giugno 27, 2011, 11:17:31 am »
                Ancora un articolo contro i diritti di immagine!!!

                De Laurentiis dovrebbe spiegare meglio la sua politica vincente, diritti di immagine fondamentali di Antonio Corbo

                da TN  :look:

                È la settimana che decide quasi tutto. I lavori più urgenti al San Paolo e i rapporti con Inler. A Napoli dilagava lo scetticismo, mentre a Capri in segreto Aurelio De Laurentiis si lanciava in uno scatto di astuzia e orgoglio. Con Giampaolo Pozzo, patron del club friulano, ha recuperato un’amicizia che va oltre l’acquisto del centrocampista svizzero. Napoli e Udinese hanno rinsaldato l’alleanza. Interpretano uno stile di gestione austera, ma in linea con i tempi. Solo Inter, Milan e Juve spendono molto di più, avendone un ritorno di immagine negli affari e in politica. Ma il loro disavanzo (200 milioni per tre in una sola stagione) è un retrodatato esempio di squilibrio economico. Giampaolo Pozzo il 28 luglio festeggia i suoi primi 25 anni nel calcio, ne sa più di tutti, e attraverso Pierpaolo Marino il modello Udinese ha guidato anche il Napoli in questi primi sette anni. De Laurentiis non cambia neanche stavolta, pur tra sbalzi d’umore e qualche anomalo acquisto a costo zero, vedi Donadel. Peccato che non entri in sintonia con il pubblico, per un difetto di comunicazione. Dovrebbe meglio spiegare i pregi di una politica finanziaria attenta, paga quindi il prezzo della sua palese contraddizione. Appare a tratti come un faraone del 2000, è ispirato invece da due sole muse: risparmio e business. Sembra un dissennato puntiglio strappare ai giocatori i diritti di immagine. Un motivo c’è. Il Napoli per il corredo sportivo ha un contratto con Macron, la società bolognese di Crespellano che veste Bologna, Cagliari, Piacenza, ma anche squadre spagnole, portoghesi, inglesi. De Laurentiis sa che il suo club ora piace ad Adidas, la grande rivale di Nike che sponsorizza molti calciatori italiani. L’eventuale cambio di marchio, magari pagando una penale a Macron, comporta la rinuncia a tutti gli altri. Saranno per tutti Adidas anche le scarpette, “core business” della multinazionale che conta Diritti d’immagine sullo sfondo c’è Adidas  mille negozi e dalle Olimpiadi di Pechino ne apre altri due ogni mese. Questo retroscena spiega perché De Laurentiis sia così avido di diritti di immagine e non lasci liberi i suoi giocatori. Non si spiega però come i suoi collaboratori inciampino sempre in trattative impossibili. Ci voleva tanto a capire che Criscito era impegnato con Dolce & Gabbana ed altri, e mai avrebbe risolto rapporti così gratificanti? Pensare che un giocatore sia disposto a guadagnare meno, svestito di ogni sponsor, solo per veder spuntare la luna a Marechiaro, è una lirica speranza. È una utopia che fa irrigidire i calciatori, arpionati senza consenso preventivo, e irrita i tifosi. Ancora prima di definire l’affare con le società è opportuno un sondaggio con giocatore o agente sulle condizioni del trasferimento. Non si spiegano altrimenti la fuga di Criscito, i sette mesi di contatti con l’amletico Inler, i misteri di Matavz, annunciato a gennaio e poi svanito. C’è una antologia di versioni sugli intoppi: disguidi tra avvocati, procuratori inchiodati a letto da febbri da elefante, psicosi dei rifiuti nelle strade per spiegare i tanti affari sfumati. Queste perplessità sulla capacità operativa del club sono tuttavia riscattate dai primi acquisti. Con Dzemaili, Donadel e Gargano il centrocampo è già più affidabile, con l’arrivo di Inler sarebbe davvero Champions. Inler ricorda la vecchia mezzala di spola, avendo grande continuità di gioco e ritmo, piede buono, acume tattico migliorato l’anno scorso con l’impiego da centrale davanti alla difesa per rimpiazzare D’Agostino. Passare da Gargano, Pazienza, Yebda e Sosa al nuovo quartetto (Gargano, Dzemaili. Donadel e se possibile Inler) è come montare un turbo su una utilitaria. Bastano poi altri due giocatori di grande qualità: un difensore mancino e una punta. Ma c’è tempo. Meglio attendere la Coppa America. Dirà se tornano stanchi i campioni del Napoli e se emergono intanto personaggi nuovi, magari già targati Adidas, da acquistare per la Champions. Dategli tregua: questo Napoli non brilla per agilità e tempismo, ma gli ultimi sette anni e lo stile di gestione mutuato dall’Udinese chiedono fiducia.
                Le bugie sono create dagli invidiosi, ripetute dai cretini e credute dagli idioti

                - Anonimo

                NO AL GENOCIDIO MEDIATICO CONTRO IL MIO POPOLO!!!!!!

                  Online Habana

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                  • Squadra del cuore:
                  « Risposta #23 il: Giugno 27, 2011, 12:45:52 pm »
                  ma invece di pagare un ingaggio alto non si potrebbe risolvere il problema inserendo una sorta di buonentrata nel contratto sfruttando il fatto che a livello di cartellini il napoli può spendere parecchio?????
                  ad esempio un giocatore che costa sui 15 mln e prende 2.5 d'ingaggio
                  anzichè 15 lo paghi 18 mln dove i tre in più vengono girati dalla società che vende al giocatore come buonuscita e in questo modo il napoli può diminuirgli l'ingaggio
                  un contratto triennale a 2.5 sono 7.5 che deve percepire il giocatore
                  in questo modo il napoli invece può allungargli il contratto con un quadriennale a 1.5(cifra nei parametri)= 6 + i 3 sopra=9 che possono salire magari a 10 con i premi
                  inoltre i 3 mln verrebbero ammortizzati insieme al costo del cartellino e quindi non peserebbero a bilancio eccessivamente
                  secondo voi è fattibile oppure è impossibile??????
                     


                    Offline terrence gene bollea

                    • Salvatore Bagni
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                    • Squadra del cuore:
                    « Risposta #24 il: Giugno 27, 2011, 14:17:28 pm »
                    ma invece di pagare un ingaggio alto non si potrebbe risolvere il problema inserendo una sorta di buonentrata nel contratto sfruttando il fatto che a livello di cartellini il napoli può spendere parecchio?????
                    ad esempio un giocatore che costa sui 15 mln e prende 2.5 d'ingaggio
                    anzichè 15 lo paghi 18 mln dove i tre in più vengono girati dalla società che vende al giocatore come buonuscita e in questo modo il napoli può diminuirgli l'ingaggio
                    un contratto triennale a 2.5 sono 7.5 che deve percepire il giocatore
                    in questo modo il napoli invece può allungargli il contratto con un quadriennale a 1.5(cifra nei parametri)= 6 + i 3 sopra=9 che possono salire magari a 10 con i premi
                    inoltre i 3 mln verrebbero ammortizzati insieme al costo del cartellino e quindi non peserebbero a bilancio eccessivamente
                    secondo voi è fattibile oppure è impossibile??????
                    fattibilissimo come altre soluzioni, il problema é che Dela ha deciso di andare avanti per questa strada e non credo che cambi idea limitando, come ho detto prima, l' arrivo di calciatori già affermati.
                    Le bugie sono create dagli invidiosi, ripetute dai cretini e credute dagli idioti

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                      Offline BrizioFa

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                      « Risposta #25 il: Giugno 28, 2011, 14:55:28 pm »
                      speriamo in un prossimo futuro di eliminare questi due paletti  :coltello:

                        Offline Yavonz™ Original

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                        « Risposta #26 il: Giugno 28, 2011, 15:03:31 pm »
                        speriamo in un prossimo futuro di eliminare questi due paletti  :coltello:
                        non sono paletti
                        se vuoi avere una società sana da qui devi passare,in futuro tante squadre faranno così


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                          « Risposta #27 il: Giugno 28, 2011, 15:17:09 pm »
                          non sono paletti
                          se vuoi avere una società sana da qui devi passare,in futuro tante squadre faranno così

                          Vero, ma ora per questi diritti d'immagine stiamo rischiando di perdere giocatori importanti (come Vidal).

                            Offline lanant

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                            « Risposta #28 il: Giugno 28, 2011, 16:20:21 pm »
                            Vero, ma ora per questi diritti d'immagine stiamo rischiando di perdere giocatori importanti (come Vidal).
                            e' vero come per la stessa cosa abbiamo perso criscito non riusciamo a prendere inler e ad un certo punto gente come hamsik decide che se vuole andarei in un top club non puo' rimanere qua dove i campioni per questo motivo non vengono e non si vince

                              Offline Wewewegol85

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                              « Risposta #29 il: Giugno 28, 2011, 16:25:48 pm »
                              e' vero come per la stessa cosa abbiamo perso criscito non riusciamo a prendere inler e ad un certo punto gente come hamsik decide che se vuole andarei in un top club non puo' rimanere qua dove i campioni per questo motivo non vengono e non si vince
                              Paradossalmente se hamsik guadagnasse 11milioni il napoli non potrebbe resistere ai suoi capricci,ma siccome ne guadagna pochi e il napoli ne chiede tanti mi sa che resta a napoli...

                                 

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