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già normalmente ho paura dell'aereo, foguriamoci se salirei mai su quei trabiccoli del sudamerica ...
Ho sentito che quell'aereo era del '68
e figurati ... comunque i voli in quelle zone lì sono un terno al lotto
Io l' ho preso in faccia.
Che caso inquietante.
Niente di inquietante. Quegli affari volano per scommessa.
CARACAS - Un breve tragitto, circa 140 chilometri: un piccolo aereo con sei persone a bordo, di cui quattro italiani, è scomparso dai radar mentre viaggiava dall'arcipelago di Los Roques all'aeroporto Simon Bolivar di Maiquetia, lo scalo della capitale Caracas. Le tracce si sono perse ieri mattina, dopo le 11 ora locale (le 18 in Italia), poco dopo il decollo da Los Roques.Sul velivolo, un bimotore Norman BN2 di colore bianco, viaggiavano Vittorio Missoni, figlio maggiore dello stilista Ottavio Missoni, sua moglie Maurizia Castiglioni e due amici della coppia, Elda Scalvenzi e Guido Foresti, che avevano passato le vacanze nell'arcipelago. Oltre a loro il pilota German Merchan e il copilota Juan Fernandez. "Non sappiamo altro", ha detto Pietro Foresti, il figlio di uno degli scomparsi: "Solo che hanno interrotto le ricerche".Vittorio Missoni, 58 anni, è amministratore delegato di Missoni Spa ed è, di fatto, l'ambasciatore del marchio nel mondo. E' stato prima direttore generale marketing della Missoni Spa e poi responsabile dell'azienda negli Stati Uniti e in Italia. E' figlio di Ottavio, nato nel 1921 a Ragusa (oggi Dubrovnik) e di sua moglie Rosita Jelmini, di origini friulane, figlio a sua volta di Vittorio "Omo de mar".La guardia costiera locale ha avviato le ricerche, che sono però state sospese per la notte. Finora non sono state trovate tracce e le ricerche riprenderanno alle prime luci dell'alba. L'aereo, un bimotore di fabbricazione britannica immatricolato nel 1968, con sigla YV2615, ha avuto l'ultimo contatto radio con la torre di controllo quando si trovava a 10 miglia a sud dell'arcipelago. Poi il silenzio. La Farnesina ha già attivato tutti i canali di informazione in Venezuela e il consolato italiano, in accordo con l'Unità di crisi, è in stretto contatto con le autorità di Caracas. Oltre ai quattro turisti a bordo dell'aereo, il gruppo di connazionali era composto da altre due persone che hanno preso un altro volo dall'arcipelago a Caracas.Il precedente. Sull'incidente pesa una triste coincidenza: esattamente cinque anni fa, sempre il 4 gennaio, un bimotore che viaggiava sulla stessa tratta scomparì con 18 persone a bordo, tra cui otto italiani. Non furono mai ritrovati né i resti dell'aereo né i corpi delle persone a bordo, ad esclusione di quello del copilota che fu recuperato in alto mare.Il bimotore della compagnia Transaven trasportava una famiglia trevigiana - Paolo Durante, quarantenne; sua moglie Bruna Guerrieri e le loro figlie Sofia e Emma di sei e otto anni - insieme ad altre due coppie di italiani: Annalisa Montanari, 42 anni e Rita Calanni Rindina, 46, entrambe residenti a Bologna, e i romani Stefano Frangione e Fabiola Napoli. Ed è proprio di questi giorni la notizia che forse quell'aereo non precipitò mai: in un servizio pubblicato da Oggi, si fa l'ipotesi che quel velivolo sia stato dirottato dai narcos colombiani, che l’avrebbero poi usato per il trasporto di una partita di cocaina. Questa tesi sarebbe supportata dal fatto che a bordo, secondo le registrazioni della scatola nera, c'erano 4 persone in più di quelle dichiarate, presumibilmente i dirottatori.Le ricerche di quel volo riprenderanno il 29 gennaio prossimo, dopo un accordo con la Farnesina. "La ricerca in mare - ha detto Mario Pica, ex pilota dell’Aeronautica militare e consulente delle famiglie degli otto italiani dispersi nell’incidente - è un’operazione decisiva. Se non lo troviamo, vuol dire che non è mai precipitato e dovremo cercarlo altrove".L'arcipelago. Los Roques è un arcipelago del Mar dei Caraibi situato nel nord del Venezuela, proprio di fronte a Caracas. E' formato da una cinquantina di isole e almeno 250 isolotti, la più importante delle quali si chiama Gran Roque, ed è uno dei 'paradisi' del paese sudamericano, sempre al centro del turismo nazionale e internazionale. Gran Roque è l'unica popolata, ed è anche l'area in cui trova l'aeroporto. Nel 1972 è stato dichiarato Parco Nazionale per la sua importanza ecologica e le spiagge bianche di origine corallina, le acque cristalline e il fondo marino.Vi è anche una stazione di biologia marina denominata 'Dos Mosquises' in cui si effettuano programmi di ricerca sul mare e dove si può osservare la riproduzione della quasi estinta Tartaruga Marina. Alla 'Gran Roque' si arriva da Caracas, sia con voli aerei sia con imbarcazioni dal porto della capitale.Inviato dal mio iPad con Tapatalk HD