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Il club che milita in league two (la nostra seconda divisione) si è qualificata per l'ultimo atto della competizione, grazie alla sconfitta per 1-2 sul campo dell'Aston Villa dopo però aver vinto l'andata 3-1. E' la prima volta che una squadra semi-dilettante disputerà la finale a Wembley. Curioso il premio del presidente per i suoi ragazzi: "Li porto tutti a Las Vegas"LONDRA – Cenerentola si è procurata il biglietto per andare al gran ballo a palazzo reale. Uno stereotipo, d’accordo, ma quello che è successo al Bradford fa pensare inevitabilmente alle fiabe. O ai sogni, come dice il suo portiere, Matt Duke: “Sono senza parole, non posso crederci, mi pare di sognare”. Per la prima volta da mezzo secolo, una squadra dei campionati semi-dilettanti approda alla finale della Coppa di Lega, il torneo più egualitario del football inglese, perché vi partecipano praticamente club di tutti i livelli. E per la prima volta nella storia una squadra semi-dilettante si ritroverà a disputare una finale a Wembley, lo stadio più prestigioso d’Inghilterra (in passato, le finali si giocavano altrove).Il Bradford ci è riuscito vincendo la semifinale contro l’Aston Villa, formazione della Premier League. Dopo averla battuta in casa propria 3-1 due settimane fa, ieri sera è stato capace di limitare la sconfitta a un 1-2 in casa del Villa, ed era un pareggio sino a 90 secondi dalla fine, così ha passato il turno 4-3. In finale avrà davanti la vincente dell’altra semifinale, tra Chelsea e Swansea, e sulla carta non avrebbe speranze di battere né l’una né l’altra: ma dopo avere eliminato tre club della massima serie nella sua avanzata verso la finalissima, prima il Wigan, poi l’Arsenal, ora l’Aston Villa, non c’è nulla che il piccolo Bradford non possa permettersi di sognare.Oltretutto nella sua bacheca di trofei esiste una specie di precedente: nel 1911 andò in finale nella Coppa d’Inghilterra, battendo il Newcastle (si giocò all’Old Trafford di Manchester). Era un’altra epoca e un altro calcio, ma i miracoli a volte si ripetono. E in ogni modo, per un club che è stato due volte in amministrazione controllata, dunque a un passo dal fallimento, che non gioca tra i “pro” da undici stagioni, che per il suo unico acquisto esterno ha speso 7500 sterline, che paga all’intera squadra un salario più basso dello stipendio pagato dall’Aston Villa al suo giocatore più scarso, andare in finale è già una vittoria, un risultato oltre ogni aspettativa. Un fiaba o un sogno, appunto. Reso possibile da una serie di prestazioni incredibili, paradossalmente soltanto in Coppa di Lega, visto che in campionato, nella sua League Two, si trova appena a metà classifica.Vedere il traguardo di Wembley davanti a sé ha trasformato in campioni dei giocatori in effetti assai modesti come James Hanson, l’autore del gol del pareggio di ieri sera, che sino a qualche anno fa faceva il commesso in un supermarket di Bradford.Ora, comunque vada la finale, il proprietario del club ha deciso di dare un premio ai suoi ragazzi: li porterà tutti in gita a Las Vegas. Con il periodo magico che stanno vivendo, non è escluso che ne tornino carichi di soldi.FonteVerrebbe da dire bradFord Perfect
Persi un grande bolletta per colpa del Bradford quando ha battuto l'Arsenal.
non bisogna mai giocarsi sta coppa inglese,esce di tutto.
Finale Swansea-Bradford.
Sulla carta è impossibile, ma se il Bradford dovesse farcela sarebbe un'impresa storica, ci farebbero subito un film
mi fate interpretare da jack sparrow nel caso?
ma se dovesse vincere la coppa,andrebbe in europa league?