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Topic: NBA  (Letto 339653 volte)

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Offline Sonny Boy

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« Risposta #975 il: Giugno 14, 2012, 08:50:09 am »
Prima partita di Finals in carriera, prestazione da 36 punti (solo nove prima di lui ci erano riusciti).
Ultimo quarto quasi irreale: Kevin Durant


    Offline Sonny Boy

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    « Risposta #976 il: Giugno 14, 2012, 09:01:18 am »

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      « Risposta #977 il: Giugno 14, 2012, 09:29:58 am »
      Dopo aver visto il video ci domandiamo, ma Pat Riley e Mourning non potevano scegliersi un posto migliore dove sedersi? AHAHAHAHAH

       :ahha:

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        « Risposta #978 il: Giugno 14, 2012, 11:10:06 am »
        Prima gara ad OKC meritatamente.
        Avendola vista tutta posso tranquillamente dire che Sefolosha ha letteralmente cambiato la partita in 2 quando era in campo, una difesa impressionante davvero; ottimo anche Collison, rimandato il Braba per adesso.
        Cme già scritto Durant è di altro livello.

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          « Risposta #979 il: Giugno 14, 2012, 12:36:49 pm »
          Prima gara ad OKC meritatamente.
          Avendola vista tutta posso tranquillamente dire che Sefolosha ha letteralmente cambiato la partita in 2 quando era in campo, una difesa impressionante davvero; ottimo anche Collison, rimandato il Braba per adesso.
          Cme già scritto Durant è di altro livello.


          Il nome « Thabo » significa "colui che porta la gioia"
           :love: :allahsi3: :ovazione:
          :sisi:

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            « Risposta #980 il: Giugno 14, 2012, 13:01:28 pm »
            Russell Westbrook è assolutamente il numero uno. La camicia che indossa quando arriva al palazzo per Gara 1 è inarrivabile ed i suoi occhiali....ha anche ammesso che li porta senza lenti e solo per fashion

             :look:

              Online Aries

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              « Risposta #981 il: Giugno 15, 2012, 13:09:39 pm »
              miami vince nella notte sul campo dei thunder e si porta 1-1 ed ora la serie si sposta in florida.
               

                Offline Sonny Boy

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                « Risposta #982 il: Giugno 15, 2012, 17:10:37 pm »
                La finale dei gregari!

                Le Finals Nba sono arrivate a gara-2, Miami ed Oklahoma sono in parità. La prima sfida è andata agevolmente ai Thunder, nella seconda Miami è riuscita a pareggiare, portando la serie in Florida con il vantaggio del fattore campo, prima nelle mani di OKC. Da molti questa finale era stata etichettata come quella dello scontro fra i Big Three: James-Wade-Bosh versus Durant-Westbrook-Harden! Le stelle non hanno deluso le attese con il trio di Miami che nelle prime due gare ha realizzato poco più di 65 punti a partita, e quello di OKC che ne infilati addirittura 72 di media.

                Decisivo però fino ad ora è stato l’apporto dei gregari, pronti a fare il lavoro sporco, a sbucciarsi le ginocchia, “lottando fino all’ultimo respiro“, come ha detto coach Spoelstra motivando i suoi prima della partita della scorsa notte.
                Nella vittoria dei Thunder in gara-1 infatti, sono risultati determinanti Serge Ibaka, Nick Collison e Thabo Sefolosha. Lo spagnolo di passaporto è stato molto incisivo con una prova da 10 punti e 6 rimbalzi; essenziale anche Nick Collison, soprattutto sotto i tabelloni, catturando 10 “rodmans” di cui la metà in attacco; ma l’X Factor nella vittoria di OKC è stato senz’altro lo svizzero ex Biella Thabo Sefolosha, che oltre a realizzare 9 punti ha difeso in maniera sublime su Lebron James, limitandolo nell’ultimo quarto, e risultando così decisivo nell’allungo finale dei Thunder.

                Per quanto riguarda gli Heat la grande sorpresa arriva da Shane Battier, che fino ad ora nelle sue prime Finals viaggia a 17 punti ad incontro. L’ex Grizzlies e Rockets nella sua carriera Nba non è mai stato un grande realizzatore, ed infatti lo dimostrano anche le cifre che dicono appena nove punti di media nei 10 anni di onorata carriera tra i Pro. In queste finali sta sfoderando giocate offensive davvero importanti, per quantità, qualità e senso scenico, soprattutto grazie ad una percentuale mostruosa nel tiro da tre punti (70%, con 4 bombe realizzate in gara-1 e 5 in gara-2), unica freccia in faretra dell’ex Duke, che però non sta sbagliando un colpo!
                Nel successo di Miami è stato fondamentale anche l’apporto di Chalmers, Haslem (una stoppata clamorosa), James Jones (un canestro importante) ed il rookie Norris Cole che ha retto bene il campo dimostrando una volta di più i propri attributi.

                Con le sei stelle che si stanno annullando per fatturato complessivo, il ruolo dei gregari sembra essere decisivo. Ora la serie si sposterà in Florida, chissà chi potrebbe salire al proscenio alla “Triple A”… non ci resta che attendere e goderci il resto della serie.

                  Offline Sonny Boy

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                  « Risposta #983 il: Giugno 15, 2012, 17:27:27 pm »

                  al dibattito rovente sul presunto fallo subito che proseguirà fino a gara 3 e forse anche dopo la serie, prende parte anche il diretto interessato in maniera non insignificante come suo solito:
                  "I missed the shot,man"  :pat_hi:

                    Offline Sonny Boy

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                    « Risposta #984 il: Giugno 15, 2012, 17:34:57 pm »
                    Miami strappa il fattore campo andando a vincere una partita incredibile alla Chesapeake Energy Arena. I big three delle due squadre in pratica si annullano, così alla fine risultano determinanti i punti di Battier, i minuti di Cole e le giocate d’esperienza di Haslem. Nel convulso finale Lebron James (32, 8 rimbalzi e 5 assist) e Kevin Durant (32 e 3 rimbalzi) sono croce e delizie delle rispettive franchigie: a spuntarla è LBJ, che gioca con la faccia cattiva per tutta la gara, ed alla fine trova anche un paio di canestri decisivi. Notevoli anche gli aggiustamenti di Spoelstra che ad inizio partita domina tatticamente con il nuovo assetto, e nel corso dei 48 minuti da spazio anche a Cole e Jones comunque positivi.

                    LA CRONACA – L’inizio di gara-2 è tutto dei Miami Heat: la differenza la fa l’aggressività della squadra di Spoelstra, anche e soprattutto di Dwyane Wade (24, 6 rimbalzi e 5 assist alla fine). Dopo sette minuti è addirittura 18-2, con la difesa degli uomini di Pat Riliey totalmente impenetrabile, e l’attacco piuttosto fluido, proprio come nei primi minuti di gara-1. OKC si sveglia con l’ingresso di Harden: una pera di guaranà per i Thunder e la Chesapeake Energy Arena, ma i primi 12 minuti si chiudono sul 27-15 e con Durant e Westbrook seduti in panchina con 2 falli a testa.
                    Ibaka e Harden tengono a galla OKC, dall’altra parte arrivano punti anche da Cole, ma il “Barba” e il congo-spagnolo riducono da soli lo svantaggio sotto la doppia cifra, con James in panchina anche lui con 2 penalità personali. Ibaka controlla lo spazio aereo come pochissimi (5 stoppate) ma Chris Bosh dimostra di essere un All Star in entrambe le metà campo e porta i suoi nuovamente sul +17. Un paio di triple firmate Sefolosha-Harden chiudono il primo tempo sul 55-43 con Wade già a quota 13, James a 14 e Bosh a 10 e 10 rimbalzi (16 e 15 alla fine); 17 sono invece i punti di un clamoroso Harden (21 in tutto).

                    Il secondo tempo inizia sotto il segno della sfida Durant-James che si scambiano un paio di favolosi canestri ma anche i rispettivi terzi falli che inducono gli allenatori a ripensare agli accoppiamenti difensivi. Miami a differenza di gara-1 regge alle mareggiate dell’uragano KD al rientro dagli spogliatoi, e con Wade ed un paio di canestri di Battier, arriva un pesante +15 a metà del quarto. Scoot Brooks accetta il quintetto piccolo: Perkins alza il volume in difesa, mentre in attacco ci pensano Westbrook e Durant fino al -9. A fermare l’emorragia è ancora il chirurgo Lebron, questa volta dalla lunetta, con quattro punti consecutivi, ed il quarto fallo di Durant. Il periodo finisce sul 78-67 con Westbrook che fallisce anche la tripla del -8 sulla sirena.

                    L’ultima frazione inizia ancora sotto il segno di Westbrook, ma Wade, a riposo per lunghi tratti del terzo quarto, ha altre idee. Durant, a rimbalzo in attacco scioccamente commette anche il quinto fallo, mentre dall’altra parte Bosh trova giocate importanti che restituiscono 13 punti di divario. Un parziale di 5-0 tutto di KD riapre i giochi in un amen costringendo Spoelstra il time out. Il “Barba” allunga la striscia portando i suoi al -6, ma per due azioni consecutive James manda a segnare i compagni ridando un minimo di inerzia agli Heat. OKC non ci sta e con una giocata da tre punti in contropiede di Westbrook (27, 8 rimbalzi e 7 assist) si scavalla la metà del quarto periodo con solo 4 punti di divario tra le due squadre. La gara sale di colpi ma non si va oltre i due possessi di distanza, ne in un senso ne nell’altro. Negli ultimi due minuti Miami smette di attaccare, di nuovo tutti fermi e in un attimo i Thunder risalgono al -3. Spoelstra è di nuovo costretto al time out: un’invenzione al tabellone di LBJ è ossigeno puro… per lui, Riley, coach Spo e tutta la franchigia della Florida. OKC fa confusione nel possesso successivo mentre i King Three si mettono al lavoro tutti e tre e Bosh schiaccia il +7 a 53 secondi dal termine. Sembra finita, ma non è così. Durant ne trova due veloci, e poi altri tre su una follia di Wade: a “38 dalla fine è di nuovo -2. Lebron prova la giocata eroica ma sbaglia la tripla. Time out di Brooks a 12 secondi dalla sirena. Durant prende uno strano tiro che si spegne sul ferro, James cattura il rimbalzo, subisce fallo, segna l’undicesimo ed il dodicesimo tiro libero personale (12/12), è 1-1!

                    Gara-3 è in programma domenica all’American Airlines Arena.

                    Si ritornerà ad OKC per gara 6.

                    Oklahoma City Thunder – Miami Heat 96-100 (Serie: 1-1)

                      Offline Sonny Boy

                      • Omar Sivori
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                      « Risposta #985 il: Giugno 16, 2012, 13:56:36 pm »

                        Offline Rafaniello

                        • Antônio Careca
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                        « Risposta #986 il: Giugno 18, 2012, 13:12:42 pm »
                        Miami si porta sul 2-1. :facepalm:

                          Offline GIGGINO_HIMMLER

                          • Giuseppe Savoldi
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                          « Risposta #987 il: Giugno 18, 2012, 15:43:05 pm »
                          gli arbitri sono indecenti  :sine:
                          Pappone fuori i soldi

                            Offline Sonny Boy

                            • Omar Sivori
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                            « Risposta #988 il: Giugno 19, 2012, 16:18:51 pm »

                              Offline Sonny Boy

                              • Omar Sivori
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                              « Risposta #989 il: Giugno 19, 2012, 16:36:55 pm »
                              @lucas
                              Finora abbiamo presentato tre fra quelle che potrebbero essere le prime sei scelte al prossimo draft, A. Davis, T. Robinson e A. Drummond, tutti lunghi, big men. Oltre che al trio in uscita da North Carolina.
                              Ora vi presentiamo altri tre giocatori, questa volta tutti esterni, che secondo il nostro mock draft dovrebbero completare la top 6 del draft 2012.

                              Quasi sicuramente nella top 5 ci saranno sia Michael Kidd-Gilchrist, freshman di Kentucky (campioni NCAA 2011/12), che Bradley Beal di Florida. Il primo è un prototipo di ala piccola, già paragonato spesso a Gerald Wallace per la simile struttura fisica e l’incessante energia che mette sul parquet. Gilchrist (che ha aggiunto il cognome di suo zio per onorarlo dopo la sua morte) ha messo in mostra le sue doti atletiche alla recente NBA Combine di Chicago, risultando fra i primi in molte delle misurazioni prese. Potrà contribuire da subito in difesa, dove le sue lunghe braccia e la sua mobilità laterale lo aiuteranno molto, a rimbalzo, e negli intangibles, come gli americani chiamano tutti quegli aspetti (tagli, blocchi, hustle plays) che non compaiono sul tabellino ma che spesso fanno la differenza in una partita. I suoi limiti sono tutti in attacco, dove ha un tiro ancora mediocre e pochissimi movimenti offensivi: la maggior parte dei suoi punti al college erano risultato di rimbalzi offensivi, rapide transizioni e tagli. Se anche non dovesse diventare uno scorer dominante, resta un giocatore di alto livello e con quasi nulla possibilità di risultare un bust, cioè un fallimento à-la-Kwame Brown, l’apoteosi di tutti i bust.

                              Bradley Beal invece è il prototipo della shooting guard, una guardia con grandi istinti offensivi, un ottimo tiro dalla media (quello da tre punti è in via di costruzione), ottimo atletismo e fondamentali che lo hanno reso una delle migliori guardie rimbalziste della scorsa stagione NCAA. Paragonato a Eric Gordon, si differisce da esso in quanto ora come ora non ha le stesse doti di palleggiatore ed è meno bravo a crearsi un tiro “in proprio”, mentre invece è già ottimo in uscita dai blocchi.

                              Se questi due sono quasi certamente fra i migliori 5 prospetti di quest’anno, indovinare chi verrà scelto dai Portland Trail Blazers con la 6° è molto più difficile, data la profondità ed il livello alto di questo draft. Jared Sullinger ha perso molte posizioni dopo la sopracitata Combine in quanto, diametralmente opposto rispetto a Kidd-Gilchrist, è risultato fra i peggiori in molte misurazioni (ma non è mai stato famoso per l’atletismo), ma è pur sempre un papabile, così come Perry Jones III, se non altro per il puro talento di cui dispone, Harrison Barnes, Jeremy Lamb e John Henson (ma attenzione alle sorprese last-second… ricordate Tristan Thompson alla 4° l’anno scorso?). Noi però puntiamo su Damian Lillard, playmaker da Weber State, che ha scalato decine di posizioni negli ultimi mesi, sorpassando, fra gli altri, Kendall Marshall, ritenuto ora solo la seconda miglior point guard del draft dagli addetti ai lavori. Lillard segue le orme delle PG di ultima generazione, molto esplosivo e sempre in attack-mode, ossia vede la retina prima del compagno. Molto forte in penetrazione, alla Combine ha dominato gli esercizi di 1-on-1 contro gli altri prospetti collegiali, già esperto nel trovare il contatto e nel trovare viaggi gratis in lunetta, dove tira i liberi con quasi il 90%. Inoltre è un buon tiratore da tre (41%) con ottimo range, ma forse la cosa che più intriga gli scout è la sua capacità nel gestire tanti palloni perdendone pochi: 2.3 turnover in 34 minuti a gara, pochissimi considerato il fatto che a Weber State era il giocatore di maggior talento e che quindi gli si richiedeva di dominare il pallone. In confronto, K. Marshall la stagione scorsa ha fatto 2.8 palle perse in 33 minuti in una squadra come North Carolina piena di talento.

                              Di seguito gli highlights dei tre prospetti!
                              Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

                                 

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