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l’ipswich oramai è spacciato diamo tutti il benvenuto al nostro primo acquisto dell’estate 2025…jens lys cajuste che poi vincevano 1-0 all’88 e il 2-1 sembra quasi casuale o comunque fortuito in realtà il bournemouth ne doveva fare minimo 4
Usato per trattare ischemie e curare alcune malattie cardiache, il Meldonium aumenta il flusso sanguigno e può migliorare la resistenza e accorciare il tempo di recupero dopo un qualsiasi esercizio fisico.“Non è doping, protegge la salute degli sportivi: migliora il flusso sanguigno durante prolungati ed estenuanti esercizi fisici”. Parola proprio dell’ideatore Ivar Kalvins. Nonostante le rassicurazioni dello scienziato, la WADA dal primo gennaio 2016 ha inserito il Meldonium (anti-ischemico che agisce sul metabolismo della carnitina, proteina presente nella carne, aumentando la forza e la resistenza muscolare) nella lista nera delle sostanze proibite perché “aiuta a migliorare la resistenza, accelera i tempi di recupero, attiva la risposta del sistema nervoso centrale e supera meglio lo stress”.A Maria Sharapova, il 2 marzo 2016 (e dunque, due mesi dopo essere stata proibita nel mondo dello sport) era stata contestata la violazione della normativa antidoping: l’ex tennista russa aveva ammesso di aver fatto uso proprio del Meldonium per oltre dieci anni in quanto non consapevole fosse doping. Inizialmente squalificata per 24 mesi – e, dunque, fino al 25 gennaio 2018 come stabilito dall’Itf – il Tas aveva poi ridotto la condanna a un anno e tre mesi. Il Tribunale, oltre a determinare che Sharapova non era pienamente consapevole dei rischi nel prendere Meldonium e oltretutto non aveva mai ricevuto avvisi specifici da Wada o Wta circa l’illegalità della sostanza, aveva creduto alla dimenticanza dell’agente Max Eisenbud. Accusata di aver assunto Meldonium non secondo le regole previste, era stata considerata dal Tas negligente ma non completamente colpevole.Da allora il Meldonium era quasi caduto nel dimenticatoio, fino al presunto caso di assunzione involontaria da parte di Mykhailo Mudryk. Sospeso provvisoriamente dalla Football Association – come comunicato dal Chelsea – si ritiene che una potenziale contaminazione possa essere avvenuta all’estero, poiché la sostanza non è disponibile nel Regno Unito. Il 23enne ucraino sta aspettando il risultato di un campione “B” che potrebbe confermare, o meno, quanto risultato nei primi controlli. Lo stesso Mudryk si è reso disponibile a collaborare con i Blues per trovare la soluzione: “È stato uno choc totale perché non ho mai usato consapevolmente sostanze vietate o infranto alcuna regola, e sto lavorando a stretto contatto con il mio team per indagare su come ciò sia potuto accadere”. Attualmente, il numero di atleti positivi al mildronato (rispetto al biennio 2016-2018) è drasticamente ridotto: la Food and Drug Administration, così come le agenzie del farmaco europee, non ne approvano comunque l’utilizzo.