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e siamo d'accordo (su questo esempio specifico) e sul fatto che probabilità non vuol dire inevitabilità, non siamo d'accordo invece sull'onere della prova. se da una parte c'è chi ha una serie di dati provenienti da discipline diverse che sembrano indicare X, e dall'altra non ci sono dati, ma solo argomenti ad ignorantiam, appelli all'incredulità personale, e messi di fronte all'evidenza sconveniente cercano di alzare gli standard di cosa vale come evidenza ma non mantengono gli stessi standard quando viene richiesta a loro, e fanno tutto questo per avanzare teorie alternative straordinarie (c'è puzza di bruciato, sono stati i draghi )..che richiedono evidenze altrettanto straordinarie, l'onere della prova non può mai essere di entrambi, altrimenti lo facciamo diventare una barzelletta.
vero, non siamo d'accordo, e la prassi è come la penso, infatti esistono ancora religioni, complottisti e quanto altro, infatti da che mondo è mondo se vuoi "imporre" un'idea, un concetto o una decisione come migliori devi dimostrare che lo siano. idem se vuoi bollarne altri come sbagliati, devi dimostrare che lo sono. altrimenti ti accontenti del fatto che la tua parola vale come quella degli altri e i singoli sceglieranno, tra le varie teorie, quella più attendibile in base alle loro esperienze/convinzioni/fedi. Posso dimostrare che dio non esiste? no, allora è altrettanto probabile tanto che esista che il contrario. poi, SECOND ME, non esiste è un altro paio di maniche, ti posso argomentare il MIO PENSIERO e se ti convinco bene e sennò m'aggià stà. tu (non tu nomercy ma un tu credente) altrettanto puoi provare a convincermi che dio esiste, ma se non mi convinci, t'e stà.invece alla gente il concetto di starsi non entra in testa, troppa presunzione.
Ford forse ho capito male però mi sembra che il tuo sia un ragionamento binario di giusto/sbagliato, cioè se due cose non sono incontestabilmente giuste allora valgono allo stesso modo anche se una ha delle prove "indiziarie" più forti dell'altra. Il punto non è l'incontestabilità dell'opinione dell'archeologo/antropologo X ma il fatto che la sua opinione sia più motivata, più circostanziata e più ragionata di quella a lui contrapposta. Diciamo che la sua teoria non sarà un fatto acclarato ma è più probabile delle altre, che non presentano la stessa quantità di fatti a supporto
veramente siete voi a parlare ininterrottamente di giusto e sbagliato come se nella vita esistessero solo certezze. quello che dico, da sempre, è che in mancanza di una evidenza inconfutabile (gli elefanti sulla terra non volano) per quanto una tesi possa essere più probabile non è necessariamente giusta, quindi non c'è giustificazione nel chiudersi alle altre. non accettarle è ovvio, sono il primo a non credere che le piramidi le abbiano fatte gli alieni, però una moltitudine di, chiamiamoli misteri, hanno dei punti oscuri la cui spiegazione dell'antropologo è ugualmente fantasiosa che quella del complottista, infatti l'antropologo immagina, sulla base di esperienze sicuramente più probanti di altri casi, cosa SECONDO LUI sta osservando. Però la mitologia rimane comunque una fonte molto più diretta e ci sta immaginare scenari alternativi se stu cazz di noè lo hanno cecato sia in america che in europa del nord, che in india che in cina e ci sta di voler ascoltare/leggere/credere a queste alternative. ognuno secondo la propria idea che si forma. ovviamente ci sta di controbattere, in una discussione, con argomenti che si ritengono migliori, ma se vuoi dire io ho ragione e tu torto, devi dimostrarlo. sennò ci si accontenta dell'arricchimento che il confronto ti ha portato, se te ne ha portato, e si passa appresso.
Ancora non capisco perché ti scaldi, nessuno ti sta prendendo per il culo o accusando di niente La parte in grassetto è quello che personalmente ti contesto, non voglio dire che tu debba assolutamente e ciecamente credere all'antropologo ma non sono d'accordo col fatto che tu attribuisca al suo studio approfondito la stessa valenza di opinioni più superficiali (perché considerano meno fatti di quelli considerati dallo studioso)
ma chi si scalda scusa? puntualizzo che non sono io quello che fa "ragionamento binario di giusto/sbagliato", io sono sempre stato esattamente all'opposto Sulla base di cosa li consideri meno? anni di studio non è necessariamente vero, anzi lo stesso stichin ci ha buttato parecchio tempo. certezza delle fonti nemmeno, si tratta di diverse interpretazioni di medesimi indizi e la qualità dell'informazione è comunque relativa e subordinata alla individuale percezione, per la vecchiarella il prete è più affidabile del nipote laureato in fisica, ad esempio. Poi, come già detto, ognuno consegna la propria scala di affidabilità, ma questa non è nè universale nè oggettiva.
Perché dire "è un mistero" porta meno informazioni che dire "quel popolo in quell'età conosceva quel metodo per lavorare quella roccia" (esempio delle sfere)L'analisi che ti porta più dati (corretti, ovviamente ) merita più attenzione di quella che te ne porta di meno
Io non entro nel merito della questione però trovo svilente dire che finché manca la prova empirica tutte le deduzioni hanno la stessa dignità. Perché se così fosse allora gli elefanti sulla terra volano, solo che nessuno ne ha mai visto uno farlo.
quindi la religione è svilente? che differenza c'è tra un elefante che vola e un dio che crea?
Avere fede in qualcosa di sovrannaturale non è svilente, convincersi che l'onere della prova spetti allo stesso modo a chi prova a dare spiegazioni scientifiche, basate su deduzioni razionalmente orientata lo è. Per me l'onere della prova non spetta neanche a te generico che credi negli alieni e in Dio, fino a quando non cerchi di mettere sullo stesso piano sovrannaturale e naturale e accetti che la tua sia Fede nel senso stretto. La fede in Dio e negli alieni non vanno giustificate razionalmente, perché se la vuoi mettere da un punto di vista razionale allora devi accettare che ci sono deduzioni che hanno una validità maggiore rispetto a quelle di chi si limita a dire che è inspiegabile, quindi sovrannaturale.
veramente siete voi a parlare ininterrottamente di giusto e sbagliato come se nella vita esistessero solo certezze. quello che dico, da sempre, è che in mancanza di una evidenza inconfutabile (gli elefanti sulla terra non volano) per quanto una tesi possa essere più probabile non è necessariamente giusta, quindi non c'è giustificazione nel chiudersi alle altre.