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Eppure questo non è totalmente vero anzi è vero il contrario.Purtroppo da un centinaio di anni a questa parte non abbiamo più memoria di cosa significava mangiare prima della rivoluzione industriale.Tralasciando che le persone non mammasantissimano il cibo ma il proprio ego ed il proprio lavoro, gioverebbe ricordare che:Il pane bianco era un lusso lo sbiancamento, della farina uno dei processi industriali che richiedevano più soldi per essere portati a termine.La popolazione poteva permettersi due fette di pane nero tra uno bianco.Chi aveva i soldi si burlava delle classi inferiori magari dando gli avanzi al cane.Il cibo era così importante, che il nostro salario è chiamato così proprio perché era l' indennità volta ad acquistare il sale per dare sapore al cibo.Le spezie erano quotate come materiali nobili.I dolci non ne parliamo erano la quintessenza dell' aristocrazia, erano esibiti nelle feste più importanti.Quindi la spettacolarizzazione del cibo e la sua funzione di sparti acque sociali è sempre stata presente nella storia umana.
Ma piu` che altro, si sta perdendo il senno.Cioe` nu spaghett a vongol sempre nu spaghett a vongole rimane, non e` che se fai le muine, lo fai bello per i social cambia qualcosa.Di quale arte stiamo parlando? Che vuless cape. O siamo i soliti italiani che hanno sfonnato la wallera loro e la cucina di mamma` e il rau` cotto 8 ore.Cose di gente che non ha un cazzo da fare.
Ma l'arte culinaria non è l'impiattamento, è il percorso di studi che hai fatto per arrivare a certi piatti con certi abbinamenti di ingredienti,non esiste solo o spaghett a vongole.Mi sembrate quei nullafacenti che girano sui social, entrano nelle pagine degli chef stellati e stivono il classico "Mia mamma fa una lasagna che èla fine del mondo" che vale grossomodo il "Lev o vin a tavola" sotto i post nelle pagine di tuttonapoli
Pensa che il cibo esisteva già nella preistoria...immagina, l'uomo si esprimeva ancora a grugniti ma già aveva capito che gli piaceva mangiare look
qua a lugano la margherita nella pizzeria più quotata (acqua e farina in pieno centro pizza ottima, i fritti osceni invece evitateli se capita) sta sui 14 franchi birra 6,5 il mezzo litro (la birra costa relativamente poco rispetto all'italia) ma non si paga coperto--> pizza e birra sui 20, considerando che non credo si azzardino ad avere gente non in regola in rapporto agli stipendi non è così caro rispetto a una decina di euro a napoli, anzi andando a mangiare oltre confine si risparmiano un 5/6 euro a testa ma se ci si mette macchina ecc si è quasi lì
Quando ho letto che si metteva in dubbio la cucina come arte mi sono defilato alla chetichella
mi domando nei corsi di laurea in storia dell'arte come mai non ci sia un'esame di storia della cucina. Questi accademici sono veramente delle persone orrende e senza cultura
Grazie caro, ci voleva proprio una bella e rinfrescante insalatina di parole look
E' un cuoco, potrà pure aver studiato quanto vuole lui ma un cuoco rimane. Non è Picasso o DalìNon capisco nemmeno perchè aspirino a essere visti come artisti, forse perchè vogliono darsi un tono e chiedere prezzi che altrimenti la gente non gli pagherebbe mai
Treccani Che si riferisce alla cucina, come arte e tecnica del cucinare: arte c. (o culinaria s. f.); preparazioni, raffinatezze culinarie.Alla Cordon bleu c'è...
ma se tu intendi artista nell'accezione comune di chi possiede parecchia maestria posso pure essere d'accordo. Pure al meccanico quando fa un bel lavoro gli dici wa tu sei un'artista.Se poi mi vuoi dire che un Heinz Beck o un Cracco li possiamo paragonare a grandi artisti moderni tipo Duchamp o Mark Rothko penso che stai fuori
Ma artista è colui che eccelle in qualcosaCracco nella cucinaPicasso nella pitturaBoccaccio nella letteraturaMaradona nel calcioRocco Siffredi nel porno Granchetiello nelle cazzateNon capisco il parallelismo che fai tra cucina e puttura, sono due tipi diversi di arte, non è che l'una esclude l'altra