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Tu leggiti i brani che ha scopiazzato pari pari, facendoli passare per suoi e poi ne riparliamo.
Ma a me leggendo zero zero zero pareva palese fosse una raccolta presa qua e là.Non me lo immaginavo mica imboscato tra i Los zetas
Poi, Bangraman, se Saviano ti sta sul caxxo è un altro discorso, che può essere condivisibile o meno.Può infastidire il non aver rispettato la memoria della madre di Peppino Impastato, anche se non mi esprimo sulla vicenda perchè non la conosco. Ci può stare, ma non c'entra nulla con il plagio.
Quando però dici di fare un lavoro d'indagine, le fonti le devi citare e soprattutto devi costruire qualcosa di tuo, non creare dal nulla una forma romanzata di giornalismo, che per inciso non esiste, per giustificare i copia e incolla, per coprire un libro scarso e non originale.
un libro scarso e non originale.
E perchè ?Pare ca c sta o copyright ngopp agli articoli dei giornalisti !!!Sulla diffusione delle idee c sta o diritto d'esclusiva ????Mica so canzoni, mica so registrati alla SIAE.Ma o ver fai ????E poi il romanzo d'inchiesta che parla di fatti reali esiste eccome, perchè non dovrebbe esostere ?Ecco.Questa è una critica che può essere definita giusta.Personale, ovvio, non giusta in assoluto.....però nulla ti vieta di pensarla così se a te così è parso......ehm........ma se hai detto che non lo hai letto, che ne sai ???.....
Esiste nella testa di Saviano. Negli Stati Uniti, dove il giornalismo d'inchiesta è una cosa molto seria, no.
Esiste quella forma di romanzo, in uno dei post precedenti ti ho linkato una tesi che parla proprio del reportage narrativo . Non puoi dire che non esiste, ci sono nomi e cognomi di diversi autori, in quella tesi .Forse hai ragione nel dire che avrebbe dovuto citare le fonti, ma solo alla fine del libro ed in una bibliografia, ma non durante il romanzo, perchè avrebbe spezzato il ritmo e l'atmosfera del libro.Sinceramente non so se abbia scritto una bibliografia. In generale, comunque quando si scrive un romanzo non si è tenuti a scrivere una bibliografia, lo si fa quando si scrive un saggio e non è questo il caso. Ti ho poi fatto vedere che anche molti poeti moderni e postmoderni usano citare autori precenti, senza indicare le fonti, anche se in quel caso è giustificato e sta al lettore cogliere le citazioni.e ti ripeto che dare dati e informazioni, non significa copiare. Se uno scrive che ci sono 70000 spacciatori in una città, non si può dire poi che questi viene copiato se qualcun altro ripete la stessa affermazione, perchè è un dato, una nozione. Come l'acqua che bolle a 100° . Non c'è alcuna originalità, nè ispirazione artistica in questa affermazione. È l'insieme di un romanzo che fa l'opera d'arte, non le singole frasi di un articolo di giornale di 10 anni fa'. Non so se è chiaro, l'arte va valutata come originale nel suo insieme, globalmente, non nelle singole frasi. E tra l'altro la maggior parte di quelle frasi prese dai vari giornali sono tutt'altro che poetiche o romanzesche .
Lui però non ha 'citato' (nel senso che ha messo pari pari) dei poeti ma giornalisti che hanno rischiato in prima persona, sul campo, avendo avuto a che fare con i narcos messicani. Lui seduto nel salotto, ha preso i loro pezzi e ci ha fatto un romanzo che ha venduto milioni di copie nel mondo. Almeno i nomi alla fine del libro avrebbe dovuto metterli cazzo.
questo probabilmente è vero. Avrebbe dovuto per coscienza morale, mettere una bibliografia, anche se di solito si fa con i saggi. Rimane comunque una questione morale ma non di plagio.Di fatto, comunque, quando un giornalista pubblica una notizia, per quanto sia stato pericoloso il suo lavoro, questa diviene di dominio pubblico e se è significativa tutti iniziano a parlarne. È come se io non potessi parlare dei Casalesi in un mio romanzo, senza citare coloro che per primi hanno scritto l'articolo su di loro .Tra l'altro con l'avvento di internet è anche difficile trovare l'autore originale di un articolo di cronaca nera locale. Ci sono decine di articoli sullo stesso argomento, tutti scopiazzati l'uno dall'altro , non so se ci avete mai fatto caso.E comunque, si, anche i poeti citano, riportando pari pari i versi degli altri, quello era il senso con cui intendevo "citare" anche io. Solo che se io ti dico che misuro la vita a cucchiaini di caffè, ti sto dicendo qualcosa che ha un valore artistico, che forse senza l'aiuto di Eliot non sarei mai stato in grado di dire . Se ti dico che un tizio messicano ha un tatuaggio con un 18 scritto in faccia, ti sto dicendo un dato di fatto incontrovertibile, che non ha valore artistico, ma che è semplicemente la descrizione somatica di un narcotrafficante messicano realmente esistito. Devo dar conto al primo che l'ha descritto, mentre nessuno se ne frega di Tomas Eliot? E se quel Narcotrafficante fosse morto, Saviano come avrebbe fatto a sapere che aveva quel tatuaggio, senza usare la descrizione che ne fa qualcun altro che si trova dall'altra parte del globo?