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Topic: A processo con me c'è la libertà di stampa in Italia  (Letto 1309 volte)

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« il: Novembre 25, 2015, 13:20:13 pm »
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Visto che se ne parlava off-topic, apro un topic. :look:

Caro direttore, mentre scrivevo Avarizia, il libro-inchiesta in cui racconto gli scandali economici e i segreti finanziari del Vaticano, mai avrei immaginato che dopo la sua pubblicazione sarei finito sotto inchiesta, mandato alla sbarra e processato davanti ai giudici pontifici. Processato perché accusato di un reato che prevede una pena che va dai 4 agli 8 anni di carcere.

Secondo la dottrina cattolica l'avarizia è uno dei sette vizi capitali che allontanano l'uomo da Dio. Ero certo che aver intitolato così il volume non avrebbe fatto saltar dalla gioia le gerarchie della curia romana, le cui malefatte e il cui ambiguo rapporto con il denaro sono al centro della mia inchiesta giornalistica. Sapevo perfettamente che svelare che l'appartamento del cardinal Bertone è stato ristrutturato con i soldi della Fondazione del Bambin Gesù - ente destinato alla cura dei bambini malati - avrebbe innervosito coloro che conoscevano da anni la vicenda, e la tenevano nascosta. E prevedevo che descrivere i fondi milionari riempiti con beneficenza dei fedeli e usati per le necessità dei cardinali avrebbe messo in grave imbarazzo chi, tra prelati e monsignori, preferisce alla trasparenza invocata da Bergoglio l'antica consuetudine di lavare i panni sporchi al riparo delle mura leonine. Però speravo che il libro, invece di essere messo all'indice come ai tempi del Sant'Uffizio, provocasse anche una reazione costruttiva da parte del mondo ecclesiastico, un dibattito sulle difficoltà che papa Francesco sta incontrando nel cammino da lui intrapreso per " una Chiesa povera e per i poveri". È invece accaduto il contrario: a parte eccezioni di rilievo come quella di Nunzio Galantino (" esiste una necessità di purificazione della Chiesa anche attraverso scandali di questo tipo" ha ragionato il segretario generale della Cei) gran parte delle porpore si sono chiuse a riccio, e alla fine s'è addirittura preferito incriminare non i mercanti del tempio, ma chi li ha smascherati. Un paradosso necessario anche a distogliere l'attenzione della collettività dallo scalpore (e la vergogna) dei fatti narrati.

" La verità vi renderà liberi", dice Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. Nel mio caso condurre il lavoro d'inchiesta, verificare con pazienza notizie da decine di fonti diverse e incrociare dati per mesi in modo da pubblicare storie vere mi ha portato a dovermi difendere da accuse gravi, e - secondo le norme della giurisprudenza italiana - illiberali.

Perché io non sono incolpato per aver diffamato qualcuno, né per aver scritto falsità: finora nemmeno un rigo di Avarizia è stato smentito. Sono stato rinviato a giudizio perché un nuovo articolo del codice penale vaticano, approvato da papa Francesco nel luglio del 2013, prevede pene severe per chiunque " riveli notizie o documenti riservati".

La giurisprudenza vaticana considera un delitto l'essenza stessa del nostro mestiere, ossia il dovere di pubblicare i fatti che il potere, qualunque forma esso prenda, vuole tenere occultati alla pubblica opinione. Non solo. Mi si accusa di aver messo a rischio " interessi vitali della Santa Sede": ma davvero le notizie sul patrimonio immobiliare vaticano (pari a 4 miliardi di euro in palazzi e appartamenti a Roma, Parigi, Londra e la Svizzera) o sui costi necessari a parenti e ordini religiosi per canonizzare un loro beniamino (fare un santo può costare anche 3-400 mila euro) mettono a repentaglio la sicurezza nazionale della Santa Sede? Ho i miei dubbi.

I giornalisti lavorano per il primario interesse dei lettori, e non è un caso che la libertà di stampa e il diritto di essere informati sia tutelato in ogni paese che si vuole democratico. In Vaticano ad oggi non esiste alcuna legge che possa essere paragonata all'articolo 21 della nostra Costituzione, né commi a difesa del diritto di cronaca, o codici deontologici che permettano al giornalista di opporre il segreto professionale a tutela delle proprie fonti. Domani inizia il dibattimento e sarò in aula. Ma questo che inizia non è un processo contro di me. È un processo alla libera stampa.

http://www.repubblica.it/vaticano/2015/11/23/news/a_processo_con_me_c_e_la_liberta_di_stampa_in_italia-127956446/

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    « Risposta #1 il: Novembre 25, 2015, 13:41:23 pm »
    Magari doveva pensarci prima di decidere di servirsi di due persone che lavoravano in Vaticano per sottrarre documenti riservati al fine di lucro (ci ha scritto un libro, che sarà venduto). Mi pare che un comandamento dica "non rubare".

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      « Risposta #2 il: Novembre 25, 2015, 14:02:57 pm »
      Magari doveva pensarci prima di decidere di servirsi di due persone che lavoravano in Vaticano per sottrarre documenti riservati al fine di lucro (ci ha scritto un libro, che sarà venduto). Mi pare che un comandamento dica "non rubare".

      Non è accusato di furto

        Offline bangraman

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        « Risposta #3 il: Novembre 25, 2015, 14:12:48 pm »
        Non c'è alcuna differenza sostanziale e di forma. I 4 si conoscevano bene, non si sono incontrati per caso a una festa. Chi abbia fatto cosa spetterà alle autorità giudiziarie renderlo manifesto. Questo caso equivale al caso Snowden e Assange. Non si tratta di libertà di stampa. Si tratta di sottrazione e divulgazione di documenti riservati appartenenti a un'entità statuale.

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          « Risposta #4 il: Novembre 25, 2015, 14:16:33 pm »
          Non c'è alcuna differenza sostanziale e di forma. I 4 si conoscevano bene, non si sono incontrati per caso a una festa. Chi abbia fatto cosa spetterà alle autorità giudiziarie renderlo manifesto. Questo caso equivale al caso Snowden e Assange. Non si tratta di libertà di stampa. Si tratta di sottrazione e divulgazione di documenti riservati appartenenti a un'entità statuale.

          Ed il fatto che lui sia indagato per sottrazione di documenti riservati mentre i nomi scritti in quei documenti continuano a tenere le chiappe al calduccio per te è giusto?

            Offline bangraman

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            « Risposta #5 il: Novembre 25, 2015, 14:19:02 pm »
            Ed il fatto che lui sia indagato per sottrazione di documenti riservati mentre i nomi scritti in quei documenti continuano a tenere le chiappe al calduccio per te è giusto?

            No, ma qui non stiamo discutendo delle schifezze perpetrate nella Chiesa, altrimenti dovremmo cambiare topic. Stiamo discutendo del fatto in sé che ha portato all'incriminazione dei 4 e questo per me è un reato bello e buono come di reati simili si sono macchiati Assange e Snowden.

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              « Risposta #6 il: Novembre 25, 2015, 14:55:42 pm »
              No, ma qui non stiamo discutendo delle schifezze perpetrate nella Chiesa, altrimenti dovremmo cambiare topic. Stiamo discutendo del fatto in sé che ha portato all'incriminazione dei 4 e questo per me è un reato bello e buono come di reati simili si sono macchiati Assange e Snowden.

              Sì ma i reati hanno una ratio, quelli di questo tipo sono istituiti per difendere la sicurezza nazionale, che in questo caso non è messa a repentaglio
              È chiaramente una reazione intimidatoria, per vietare ai giornalisti di svelare le magagne

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                « Risposta #7 il: Novembre 25, 2015, 14:56:52 pm »
                E' una questione complessa, senza "furti" sostanzialmente non esisterebbe giornalismo investigativo.

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                  « Risposta #8 il: Novembre 25, 2015, 14:59:41 pm »
                  senza furti non avremmo avuto il watergate :look:
                  Inviato da una cripta. :schiatty:

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                    « Risposta #9 il: Novembre 25, 2015, 15:11:38 pm »
                    nessun furto

                    Alcuni sostenitori del Vaticano paragonano la reazione della chiesa all’approccio aggressivo adottato dagli Stati Uniti contro Edward Snowden, l’uomo che pubblicando documenti riservati ha innescato una revisione dei programmi di sorveglianza americani. Tuttavia i libri di Nuzzi e Fittipaldi non hanno provocato alcuna svolta all’interno della chiesa. Al contrario sono considerati un atto d’accusa nei confronti della burocrazia vaticana (inclusi cardinali e altri funzionari che vivono in appartamenti di lusso) in linea con l’agenda riformatrice di papa Francesco.

                    La vicenda ha attirato l’attenzione di istituzioni esterne alla chiesa. Lunedì l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha chiesto al Vaticano, che ne è membro, di ritirare le accuse penali contro i due reporter. “I giornalisti devono essere liberi di indagare su questioni di pubblico interesse e proteggere le loro fonti riservate”, ha dichiarato Dunja Mijatović, rappresentante dell’Osce per la libertà dei mezzi di informazione.



                    lo dice pure l'osce che già ci accusa di essere tra i paesi con meno libertà di stampa. Ora ci si mette pure il Vaticano, con le sue prepotenze e ingerenze indebite.

                    Io non capisco come qualcuno possa difendere un papa che si contraddice da solo, chiedendo onestà e trasparenza mentre mette alla gogna chi denuncia la corruzione.


                    PS
                    Aggiungo che Snowden era l'autore del furto, Nuzzi e Fittipaldi hanno solo diffuso le notizie, nel loro (e nostro) pieno diritto.
                    « Ultima modifica: Novembre 25, 2015, 15:13:43 pm da Dieguito »

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                      « Risposta #10 il: Novembre 25, 2015, 15:49:00 pm »
                      io quotissimo dieguito, son intimidazione di stampo camorristico. :sisi:
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                        « Risposta #11 il: Novembre 25, 2015, 15:51:00 pm »
                        Sì ma i reati hanno una ratio, quelli di questo tipo sono istituiti per difendere la sicurezza nazionale, che in questo caso non è messa a repentaglio
                        È chiaramente una reazione intimidatoria, per vietare ai giornalisti di svelare le magagne

                        Questa è una tua speculazione. Sono documenti riservati sottratti indebitamente a un altro stato al fine di divulgarli a scopo speculativo (farci soldi tramite libri, neanche articoli di giornale).

                          Offline Camiseta Azul

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                          « Risposta #12 il: Novembre 25, 2015, 16:31:12 pm »
                          Dieguì... vorrei sentire l'altra campana cosa dice... prima di dare un mio giudizio

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                            « Risposta #13 il: Novembre 25, 2015, 16:37:49 pm »
                            ma ben vengano giornalisti che rubano documenti per documentare le ruberie e gli scandali.

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                              Online SPAWN_82

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                              « Risposta #14 il: Novembre 25, 2015, 17:19:22 pm »
                              il problema, per me, non è il vaticano che può perseguire chi vuole. Il problema è che nessun rappresentante delle nostre istituzioni ci metta la bocca e la faccia dicendo: "anche in caso di condanna non concederemo mai l'estradizione, quindi processate stocazzo"
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