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Topic: Indie Italico  (Letto 46032 volte)

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Online Arch Stanton

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« Risposta #165 il: Febbraio 19, 2020, 14:07:31 pm »
Io nel 2000 tenevo 11 anni e mi sentivo tre band italiane: AfterHours, Bluvertigo e Baustelle.
Mo ne tengo 30 e mi sento Calcutta Gazelle e Willie Peyote  :look:

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    « Risposta #166 il: Febbraio 19, 2020, 14:15:14 pm »


    Anche la mai idea, frutto solo di letture sulle storie delle band di quel periodo, è che ci sia stato un mutamento nella produzione musicale, in particolare dalla metà degli anni '90, che ha reso più difficile per una band emergere. Questo con il tempo ha portato anche alla scomparsa della cultura rock alle spalle, quindi si vedono meno anche progetti autoprodotti sperimentali 'fatti in casa' tipo gli Slint o i GY!BE, almeno da quello che so, ma del resto sono passati ormai 20 anni e il 2000 è già storia. :look:
    Non ho idea del perché il rock non sia più il fenomeno di massa che era prima degli anni '00, sicuramente una rivoluzione della produzione musicale ha inciso, però i progetti di cui parli esistono. Forse arrivano molto meno anche alla massa di ascoltatori "alternative" visto che oramai la piccola produzione musicale vive una frammentazione e una parcelizzazione estrema la quale vede lo spuntare e l'eclissarsi, nel giro di poco tempo, di band in grado di tirare fuori un disco molto bello e poi ciao. Il talento continua a esistere e a generare musica in grado di suscitare emozioni e pensieri, tuttavia se porti un Bowie al giorno d'oggi non ottieni un artista della stessa fama di Bowie, ma un grande artista per una determinata nicchia di ascoltatori. Forse c'entra l'identificazione del rock con un complesso di valori che semplicemente non esiste più, in questo senso i degni eredi spirituali vanno cercati nell'elettronica.

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      « Risposta #167 il: Febbraio 19, 2020, 14:19:34 pm »
      Io nel 2000 tenevo 11 anni e mi sentivo tre band italiane: AfterHours, Bluvertigo e Baustelle.
      Mo ne tengo 30 e mi sento Calcutta Gazelle e Willie Peyote  :look:
      Peggioramento spaventoso. :look:

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        « Risposta #168 il: Febbraio 19, 2020, 15:05:08 pm »
        Siamo vecchi di merda, ha ragione manuelito look

        Cmq se è vero che l'accesso alla tecnologia ha abbassato il livello generale (prima uno studio commerciale costava milioni e milioni di dollari, ora puoi fare un beat con telefono), è altrettanto vero che aumentata la creatività.

        Il minorenne che si mette su FL, fa musica senza 'strutture musicali' consolidate, senza seguire tanti cliché. Look


        For those who live inside a myth, it seems a self-evident fact. Human progress is a fact of this kind. If you accept it you have a place in the grand march of humanity. Humankind, is, of course, not marching anywhere. ‘Humanity’ is a fiction composed from billions of individuals for each of whom life is singular and final. But the myth of progress is extremely potent.

          Offline Puck

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          « Risposta #169 il: Febbraio 19, 2020, 15:06:05 pm »
          Tieni presente anche che oggi è molto più semplice fare musica rispetto a 30 o 50 anni fa, chiunque abbia tempo e voglia può registrare il proprio album anche dalla propria stanzetta e magari metterlo online. Questo abbassa la qualità media perché non ci si può improvvisare tutti compositori e tecnici del suono senza problemi.
          Poi c'è il fatto che è cambiato il modo di fruire della musica, ormai siamo in pochissimi ad accendere lo stereo e mettere le cuffie :look: la stragrande maggioranza delle persone ascolta musica come un sottofondo mentre fa altre cose, quindi ci vuole qualcosa che non richieda molta attenzione e possa essere ascoltata anche a basso volume senza perdersi niente, per questo tutta la musica pop di oggi usa solo le drum machine. La dinamica è diventata un difetto :look:

          Considera pure che quando eravamo uaglioni noi, bei tempi :look:, l'approccio alla musica era sempre lo stesso: c'era un tizio più grande che ti passava i primi cd, ed erano quasi sempre i miti del rock, poi dopo ognuno formava i proprio gusti che comunque erano già condizionati.
          Oggi no, oggi i ragazzini a 10 anni hanno lo smatphone ed il primo approccio alla musica viene dalle tendenze di youtube, dove non ci trovi i Pink Floyd.
          Praticamente ad un artista o ad una casa non serve investire nel prodotto, basta pagare per essere in tendenza sul tubo o negli altri mille social nati dopo :look:

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            • Tifosotto da salotto
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            « Risposta #170 il: Febbraio 19, 2020, 16:17:38 pm »
            Siamo vecchi di merda, ha ragione manuelito look

            Cmq se è vero che l'accesso alla tecnologia ha abbassato il livello generale (prima uno studio commerciale costava milioni e milioni di dollari, ora puoi fare un beat con telefono), è altrettanto vero che aumentata la creatività.

            Il minorenne che si mette su FL, fa musica senza 'strutture musicali' consolidate, senza seguire tanti cliché. Look

            Eh ma le strutture musicali consolidate non sono cose create a tavolino, sono semplicemente un frutto di anni e anni di evoluzione musicale. Partire da zero dovrebbe aiutare a non seguire i cliché, ma nella maggior parte dei casi porta alla banalità :look:

            Per un Tim Henson che fa cose interessanti fuori dagli schemi ci sono 999999 persone che fanno cose già fatte prima ma credono di essere i primi perché non le conoscono :look:

            E poi possiamo essere vecchi di merda quanto vogliamo (e lo siamo), ma che la musica sia più "povera" rispetto al passato è un fatto
            https://blogs.scientificamerican.com/observations/is-pop-music-evolving-or-is-it-just-getting-louder/
            Ho sentito come una perturbazione nel Bilancio, come se milioni di tuttappòster gridassero incazzati e a un tratto si fossero zittiti.

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              « Risposta #171 il: Febbraio 19, 2020, 16:46:11 pm »
              Tieni presente anche che oggi è molto più semplice fare musica rispetto a 30 o 50 anni fa, chiunque abbia tempo e voglia può registrare il proprio album anche dalla propria stanzetta e magari metterlo online. Questo abbassa la qualità media perché non ci si può improvvisare tutti compositori e tecnici del suono senza problemi.
              Poi c'è il fatto che è cambiato il modo di fruire della musica, ormai siamo in pochissimi ad accendere lo stereo e mettere le cuffie :look: la stragrande maggioranza delle persone ascolta musica come un sottofondo mentre fa altre cose, quindi ci vuole qualcosa che non richieda molta attenzione e possa essere ascoltata anche a basso volume senza perdersi niente, per questo tutta la musica pop di oggi usa solo le drum machine. La dinamica è diventata un difetto :look:
              Però anche un tempo gran parte dei musicisti inziava con una conoscenza della musica e degli strumenti molto limitata, poi magari imparava con il tempo, ma parliamo pur sempre di aristi 'naif', anche tra i grandissimi.

              Non ho idea del perché il rock non sia più il fenomeno di massa che era prima degli anni '00, sicuramente una rivoluzione della produzione musicale ha inciso, però i progetti di cui parli esistono. Forse arrivano molto meno anche alla massa di ascoltatori "alternative" visto che oramai la piccola produzione musicale vive una frammentazione e una parcelizzazione estrema la quale vede lo spuntare e l'eclissarsi, nel giro di poco tempo, di band in grado di tirare fuori un disco molto bello e poi ciao. Il talento continua a esistere e a generare musica in grado di suscitare emozioni e pensieri, tuttavia se porti un Bowie al giorno d'oggi non ottieni un artista della stessa fama di Bowie, ma un grande artista per una determinata nicchia di ascoltatori. Forse c'entra l'identificazione del rock con un complesso di valori che semplicemente non esiste più, in questo senso i degni eredi spirituali vanno cercati nell'elettronica.
              Però il rock non mai stato fenomeno di massa, soprattutto dagli anni '80 in poi, se non in determinate scene e in uno spazio temporale limitato, come per esempio il grunge. Ma questo non ha impedito tra gli anni '80 e '90 un fiorire di generi, scene e artisti tra i più disperati, che hanno dato un grandissimo contributo alla storia della musica, e a mio avviso reggono il confronto anche con il rock classico.
              Il confronto non va fatto tanto con la musica pop, o forse sarebbe meglio chiamarla musica leggera. Quella c'è sempre stata, leggere le varie classifiche del passato da un senso di sconforto, metà one hit e metà morti ripescati dal tavuto ma portati in alto dai nostalgici. :look: Anche le band di maggior successo difficilmente stazionavano nelle prime posizioni. Così come ci sono sempre stati i trucchi delle major che denuncia puck per scalare le classifiche e avere più diffusioni alla radio.

              Quello che fa fatica è proprio la scena alternativa, perchè quello che manca è proprio la cultura rock come cultura alternativa.
              La storia di una band è quasi sempre la stessa, 3-4 emarginati disadattati rancorosi e/o depressi uniti dalla passione della musica. Insieme vanno ad assistere a diversi concerti a settimana, che costavano sulle 5$ o sterline, si prestano i dischi, le riviste specializzate, magari scrivono in una rivista amatoriale come le fanzine, oppure si vestono nello stesso modo. Fino a quando decidono di suonare insieme, dopo aver fatto magari esperienza in altre band. Dopo aver composto i primi 4-5 brani iniziano a suonare nei locali, poi a registrare qualche demo da mandare alle case discografiche. Le stesse case discografiche poi ti consentivano di crescere e sperimentare.
              Poi c'erano i grandi festival, al posto dei 'jazz festival' :look: , che erano dei veri baccanali, tra alcool, droga , promiscuità, sudore e sporcizia. Con gli artisti uno più nevrotico dell'altro che speravano quasi di morire sul palco. Tutto questo non esiste più o quasi.

              Il fatto che oggi il rock non costituisce più una cultura alternativa, ci sono altre culture come quella legata al giappone, gli anime, i manga, i videogiochi, insomma quella roba che piace a Il Contestatore. :look: Oppure la cultura hip hop. Quando andavo al liceo buona parte dei miei amici suonava in una band, a me non fregava niente. Oggi che mi sono fatto una cultura musicale costoro seguono per lo più hip hop, oppure mezzi cantautori indie con la chitarra acustica.

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                « Risposta #172 il: Febbraio 19, 2020, 17:09:09 pm »
                Però anche un tempo gran parte dei musicisti inziava con una conoscenza della musica e degli strumenti molto limitata, poi magari imparava con il tempo, ma parliamo pur sempre di aristi 'naif', anche tra i grandissimi.
                Però il rock non mai stato fenomeno di massa, soprattutto dagli anni '80 in poi, se non in determinate scene e in uno spazio temporale limitato, come per esempio il grunge. Ma questo non ha impedito tra gli anni '80 e '90 un fiorire di generi, scene e artisti tra i più disperati, che hanno dato un grandissimo contributo alla storia della musica, e a mio avviso reggono il confronto anche con il rock classico.
                Il confronto non va fatto tanto con la musica pop, o forse sarebbe meglio chiamarla musica leggera. Quella c'è sempre stata, leggere le varie classifiche del passato da un senso di sconforto, metà one hit e metà morti ripescati dal tavuto ma portati in alto dai nostalgici. :look: Anche le band di maggior successo difficilmente stazionavano nelle prime posizioni. Così come ci sono sempre stati i trucchi delle major che denuncia puck per scalare le classifiche e avere più diffusioni alla radio.

                Quello che fa fatica è proprio la scena alternativa, perchè quello che manca è proprio la cultura rock come cultura alternativa.
                La storia di una band è quasi sempre la stessa, 3-4 emarginati disadattati rancorosi e/o depressi uniti dalla passione della musica. Insieme vanno ad assistere a diversi concerti a settimana, che costavano sulle 5$ o sterline, si prestano i dischi, le riviste specializzate, magari scrivono in una rivista amatoriale come le fanzine, oppure si vestono nello stesso modo. Fino a quando decidono di suonare insieme, dopo aver fatto magari esperienza in altre band. Dopo aver composto i primi 4-5 brani iniziano a suonare nei locali, poi a registrare qualche demo da mandare alle case discografiche. Le stesse case discografiche poi ti consentivano di crescere e sperimentare.
                Poi c'erano i grandi festival, al posto dei 'jazz festival' :look: , che erano dei veri baccanali, tra alcool, droga , promiscuità, sudore e sporcizia. Con gli artisti uno più nevrotico dell'altro che speravano quasi di morire sul palco. Tutto questo non esiste più o quasi.

                Il fatto che oggi il rock non costituisce più una cultura alternativa, ci sono altre culture come quella legata al giappone, gli anime, i manga, i videogiochi, insomma quella roba che piace a Il Contestatore. :look: Oppure la cultura hip hop. Quando andavo al liceo buona parte dei miei amici suonava in una band, a me non fregava niente. Oggi che mi sono fatto una cultura musicale costoro seguono per lo più hip hop, oppure mezzi cantautori indie con la chitarra acustica.
                Il rock come forma di ribellione musicale credo sia stato sostituito in tutto e per tutto dal rap per i giovini d'oggi. Mio fratello tiene 17 anni e lui e i suoi amici ascoltano solo rap, non trap che reputa da fessi senza cultura musicale. Roba tipo Salmo, Nitro, Marracash  e altri che non mi ricordo. Infatti questi sono quelli che si pongono come alternativi alla tradizionale musica leggera italiana ormai, incarnata nella new wave dai vari Ultimo e i sempiterni Tiziano Ferro Pausini Cremonini ecc...
                Prima citavo gli Afterhours e i Bluvertigo che quando tenevo 16 anni erano l'alternativa, adesso un'alternativa di quel tipo non esiste praticamente in italia. O ti senti Ultimo o Salmo

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                  « Risposta #173 il: Febbraio 19, 2020, 17:12:10 pm »


                  Però anche un tempo gran parte dei musicisti inziava con una conoscenza della musica e degli strumenti molto limitata, poi magari imparava con il tempo, ma parliamo pur sempre di aristi 'naif', anche tra i grandissimi.
                  Però il rock non mai stato fenomeno di massa, soprattutto dagli anni '80 in poi, se non in determinate scene e in uno spazio temporale limitato, come per esempio il grunge. Ma questo non ha impedito tra gli anni '80 e '90 un fiorire di generi, scene e artisti tra i più disperati, che hanno dato un grandissimo contributo alla storia della musica, e a mio avviso reggono il confronto anche con il rock classico.
                  Il confronto non va fatto tanto con la musica pop, o forse sarebbe meglio chiamarla musica leggera. Quella c'è sempre stata, leggere le varie classifiche del passato da un senso di sconforto, metà one hit e metà morti ripescati dal tavuto ma portati in alto dai nostalgici. :look: Anche le band di maggior successo difficilmente stazionavano nelle prime posizioni. Così come ci sono sempre stati i trucchi delle major che denuncia puck per scalare le classifiche e avere più diffusioni alla radio.

                  Quello che fa fatica è proprio la scena alternativa, perchè quello che manca è proprio la cultura rock come cultura alternativa.
                  La storia di una band è quasi sempre la stessa, 3-4 emarginati disadattati rancorosi e/o depressi uniti dalla passione della musica. Insieme vanno ad assistere a diversi concerti a settimana, che costavano sulle 5$ o sterline, si prestano i dischi, le riviste specializzate, magari scrivono in una rivista amatoriale come le fanzine, oppure si vestono nello stesso modo. Fino a quando decidono di suonare insieme, dopo aver fatto magari esperienza in altre band. Dopo aver composto i primi 4-5 brani iniziano a suonare nei locali, poi a registrare qualche demo da mandare alle case discografiche. Le stesse case discografiche poi ti consentivano di crescere e sperimentare.
                  Poi c'erano i grandi festival, al posto dei 'jazz festival' :look: , che erano dei veri baccanali, tra alcool, droga , promiscuità, sudore e sporcizia. Con gli artisti uno più nevrotico dell'altro che speravano quasi di morire sul palco. Tutto questo non esiste più o quasi.

                  Il fatto che oggi il rock non costituisce più una cultura alternativa, ci sono altre culture come quella legata al giappone, gli anime, i manga, i videogiochi, insomma quella roba che piace a Il Contestatore. :look: Oppure la cultura hip hop. Quando andavo al liceo buona parte dei miei amici suonava in una band, a me non fregava niente. Oggi che mi sono fatto una cultura musicale costoro seguono per lo più hip hop, oppure mezzi cantautori indie con la chitarra acustica.

                  Mi pare che diciamo la stessa cosa, il rock non è mai stato mainstream, ma prima degli anni zero era un forte aggregatore sociale. La scena alternativa secondo me soffre semplicemente internet, prima la fama di una band alternative passava per il filtro di piccole case indipendenti e delle riviste specializzate, come dice orgrimm oggi la pubblicazione e la diffusione internazionale è di una semplicità disarmante. Puoi mettere il tuo disco su bandcamp e diventare famoso in un attimo, è una cosa bellissima ma al contempo disgregante perché la musica alternative oggi è spezzettata in centinaia di band in modo non uniforme. Se nanca l'aggregazione manca pure l'attrattiva, secondo me.

                  Poi è vero che prima il disagio nei giovani sfigati veniva sfogato molto più nella musica, ma in Italia mi pare un aspetto molto minore. :look:

                  I trucchetti detti da puck esistono, ma ancora oggi c'è spazio per le sorprese oltre ai personaggi precostituiti dalle etichette discografiche (che magari pure falliscono e in Italia abbiamo tanti esempi), per dire io ancora mo non riesco a capire come sia possibile che nell'epoca delle carinerie su instagram una come Billie Eilish stia avendo un enorme successo. :look:

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                    « Risposta #174 il: Febbraio 19, 2020, 17:17:51 pm »
                    Il rock come forma di ribellione musicale credo sia stato sostituito in tutto e per tutto dal rap per i giovini d'oggi. Mio fratello tiene 17 anni e lui e i suoi amici ascoltano solo rap, non trap che reputa da fessi senza cultura musicale. Roba tipo Salmo, Nitro, Marracash  e altri che non mi ricordo. Infatti questi sono quelli che si pongono come alternativi alla tradizionale musica leggera italiana ormai, incarnata nella new wave dai vari Ultimo e i sempiterni Tiziano Ferro Pausini Cremonini ecc...
                    Prima citavo gli Afterhours e i Bluvertigo che quando tenevo 16 anni erano l'alternativa, adesso un'alternativa di quel tipo non esiste praticamente in italia. O ti senti Ultimo o Salmo
                    Verissimo, è anche un segno di come appunto il sistema di valori sia cambiato da una più generica volontà di protesta a questo:



                    :look:

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                      « Risposta #175 il: Febbraio 19, 2020, 17:51:46 pm »
                      Eh ma le strutture musicali consolidate non sono cose create a tavolino, sono semplicemente un frutto di anni e anni di evoluzione musicale. Partire da zero dovrebbe aiutare a non seguire i cliché, ma nella maggior parte dei casi porta alla banalità :look:

                      Per un Tim Henson che fa cose interessanti fuori dagli schemi ci sono 999999 persone che fanno cose già fatte prima ma credono di essere i primi perché non le conoscono :look:

                      E poi possiamo essere vecchi di merda quanto vogliamo (e lo siamo), ma che la musica sia più "povera" rispetto al passato è un fatto
                      https://blogs.scientificamerican.com/observations/is-pop-music-evolving-or-is-it-just-getting-louder/

                      Gli schemi musicali ci sono ma essendo meno consolidati, sono più facili da rompere.
                      Scienziati anziani che fanno scoperte rivoluzionarie non ce ne sono per un motivo.. sono i giovani.. Hanno meno pregiudizi e fanno  passi avanti. Look

                      Se è vero che la musica pop usa le stesse produzioni di accordi, è vero pure che gli accordi hanno perso importanza a favore di altri aspetti..

                      Pensa al lavoro che si fa sulle voci ..

                      Oggi, l:elemento centrale dei brani pop il sound design


                      For those who live inside a myth, it seems a self-evident fact. Human progress is a fact of this kind. If you accept it you have a place in the grand march of humanity. Humankind, is, of course, not marching anywhere. ‘Humanity’ is a fiction composed from billions of individuals for each of whom life is singular and final. But the myth of progress is extremely potent.

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                        « Risposta #176 il: Febbraio 19, 2020, 18:09:01 pm »
                        Discussione parecchio interessante che non voglio interrompere, rispondo solo a manuelito sulla Eilish, è il prototipo perfetto delle tumblr girl, infatti è osannata come una dea dalle teenager di qualunque fascia sia composta appunto il mondo tumblr, ha pure la storia triste perchè soffre di tourette e piace ai maschi per evidenti ragioni fisiche :asd:
                        Fonte: mia nipote che se nasceva 10 anni fa era sull'onda emo :look: :asd:
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                          « Risposta #177 il: Febbraio 19, 2020, 18:32:57 pm »
                          Billie eilish piace perché brava, e ha successo perché ha firmato con interscope look


                          For those who live inside a myth, it seems a self-evident fact. Human progress is a fact of this kind. If you accept it you have a place in the grand march of humanity. Humankind, is, of course, not marching anywhere. ‘Humanity’ is a fiction composed from billions of individuals for each of whom life is singular and final. But the myth of progress is extremely potent.

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                            « Risposta #178 il: Febbraio 19, 2020, 19:20:52 pm »
                            Gli schemi musicali ci sono ma essendo meno consolidati, sono più facili da rompere.
                            Scienziati anziani che fanno scoperte rivoluzionarie non ce ne sono per un motivo.. sono i giovani.. Hanno meno pregiudizi e fanno  passi avanti. Look
                            Ti sei appena letto kuhn? look

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                              « Risposta #179 il: Febbraio 19, 2020, 19:32:07 pm »
                              Ti sei appena letto kuhn? look
                              Tanto Tempo fa look
                              Ma in questo caso mi sono ispirato ad una citazione di einstein look


                              For those who live inside a myth, it seems a self-evident fact. Human progress is a fact of this kind. If you accept it you have a place in the grand march of humanity. Humankind, is, of course, not marching anywhere. ‘Humanity’ is a fiction composed from billions of individuals for each of whom life is singular and final. But the myth of progress is extremely potent.

                                 

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