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Per darvi un'idea dell'area di caduta dei materiali delle eruzioni dei Campi Flegrei ci sono queste immagini (i nomi delle eruzioni provengono dai coni vulcanici che le hanno prodotte)Eruzione degli Astroni (4.250 anni fa). Eruzione pliniana come quella di Pompei.Eruzione della Solfatara (4.280 anni). Eruzione di tipo freaticoEruzione di Averno 2 (4.280 anni). Eruzione a più fasi magmatica e freatomagmatica.Eruzione di Agnano-Monte Spina (4.550 anni). Eruzione di tipo pliniano.Poi c'è l'eruzione detta Ignimbrite Campana Area di caduta dei prodotti piroclastici Il rosso, oltre a quello che si legge nella didascalia, coincide più o meno anche con l'area dei surge di questa eruzione Ora capite meglio quello che ho scritto nel primo messaggio?
È una materia che mi affascina tantissimo, grazie Gianpaolo per come la spieghi.Hai studiato geologia o archeologia?
Archeologia, ma per 5 anni ho lavorato a stretto contatto con vulcanologi... purtroppo non mi sono mai laureato
Quindi eri tu che andavi in giro sul trerrote alluccando con il megafono a Pianura in piena notte "scappate via"?
E perché avrei dovuto visto che sto dicendo che attualmente ci sono poche possibilità di un'eruzione imminente?
Con una città vuota e tu unico abitante puoi fare tante cose e avere tanti vantaggi
Da Vicenza la trovo difficile come cosa
Per rispondere all'ultimo quesito posto da Muzak, il tipo di eruzione dipende da due fattori principali: viscosità del magma e infiltrazione di acqua all'interno della caldera (quindi non centra nulla la presenza di acqua all'esterno del vulcano, come avviene per esempio nei vulcani sottomarini).Più il magma è viscoso, più le eruzioni sono meno esplosive, quindi vengono emessi in area meno materiali, ma nello stesso tempo le lave sono più veloci e percorrono distanze lunghe anche decine di chilometri. Non è il caso dei vulcani della Campania.L'infiltrazione d'acqua a contatto con il magma libera un gran quantitativo di gas assieme al vapore acqueo. In questo caso si hanno eruzioni esplosive, molto violente (quelle sub-pliniane o peléeano addirittura possono provocare la distruzione del cono vulcanico come accaduto a Santorini o per il Krakatoa), con enormi quantitativi di materiale eruttivo lanciato in area e caduta di questo materiale anche ad enormi distanze, accompagnato da fenomeni di sarge e collassi delle colonne piroclastiche. Di contro le lave superficiali sono lente e percorrono brevi distanze. Questo è il caso dei vulcani campani.La potenza delle eruzioni deriva dal quantitativo di acqua che penetra nella caldera. Non è l'acqua che scatena l'eruzione, ma se la caldera è piena, l'acqua potrebbe essere uno dei fattori scatenanti.Quando la caldera è vuota, con l'infiltrazione d'acqua, si genera una gran quantità di gas come in una pentola a pressione che preme sulle pareti della caldera in cerca di via d'uscita (le fratture rocciose). La pressione sulle fratture nel tentativo del gas di salire in superfice, crea ulteriori fratture che producono i terremoti. Se il gas non riesce ad uscire, premendo sulle pareti della caldera genera un gonfiamento della stessa che porta al sollevamento del terreno in superficie. È quello che sta succedendo attualmente nei Campi Flegrei.Finché la caldera non si riempie di magma non c'è molto pericolo se non quello del sollevamento del terreno e dei continui terremoti di bassa energia, ma di poca profondità e quindi maggiormente percepiti dall'uomo.Il problema è quando inizia a riempirsi la caldera (e questo fenomeno è determinato dal mantello terreste, quindi da fattori interni al pianeta terra di cui non si conoscono bene le dinamiche)Ovviamente ho cercato di semplificare il tutto, sia per renderlo più comprensibile a tutti, sia perché le mie conoscenze sono di derivazione archeologica e non specificamente vulcanologica e quindi entrando nei dettagli avrei rischiato di dire qualche cavolata di troppo
Ve la ricorderete questa nottata. E me la ricorderò pure io. La notte in cui il Napoli è rimasto solo, nella quale i suoi pseudotifosi auspicarono il suo fallimento e catastrofi. Ve la ricorderete quando il Napoli sarà lassù anche senza di voi. E sarà ancora più bello. Avanti Napoli.
Vabbuò come di consueto il carro a giugno si svuota sempre e si sta comodi. Ora per un pochino vi potreste trasferire sulle sponde del Tevere chi su una e chi sull'altra. Ora mi godo lo spazio come lo scorso anno. Ci rivediamo il prossimo anno.