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Siete radical chic pure sul lavoro.
Ascoltami, se vai con un buon diploma tecnico a lavorare al nord italia, se sei fortunato ti mettono su una catena di montaggio a lavorare come si faceva negli anni '20, senza alcun diritto sindacale, con ritmi lavorativi da depressione, senza pause e senza un cazzo di niente, non hai neppure il tempo di farti una pisciata.. ho visto gente piangere perchè si stavano facendo sotto, e ti parlo di meno di un anno fa in una delle più prestigiose fabbriche italiane, figuriamoci quelle peggiori.. il tutto per circa 1.100 euro mensili (a cui devi aggiungere tutte le spese per il tuo mantenimento)!Ti sembra poco?
Allora sono fortunati gli operai della fabbrica dove lavoro.
Contestatore, lei che ne pensa di quelli che fanno la scuola comix?
ormai non lavorano nemmeno più i raccomandati se non valgono. ma chi vale lavora, al nord come al sud.il vero differenziale ormai è italia/estero. all'estero ti pagano per quello che lavori (e vali) in italia sopravvivi, almeno i primi anni poi magari riesci anche mettere fuori na cosarella di soldi. però, per come la vedo io, sopravvivere qui può essere molto più piacevole che vivere altrove. quello che non farei mai, a meno di farlo per un anno o due giusto per spiegare le ali verso l'estero, è trasferirmi al nord. se sei disposto a partire vai fuori da sto paese ridicolo. se vuoi restare, resta a casa tua (non dei tuoi, vai a vivere da solo o con dei coinquilini).quanto al titolo di studio, l'università in sè non serve (almeno le facoltà che in 3 anni ti buttano nel mondo del lavoro, mi pare acclarato che non vuoi fare il medico), non ti insegna niente altro che a relazionarti con il mondo. nulla che non si possa imparare anche sbattendoci il muso (cosa che però puoi mettere in cv), ma se puoi permettertela è un bell'aiuto perchè tanti errori che si farebbero sul posto di lavoro o nel privato sono spostati ad esami ed a relazioni sentimentali meno impegnate, insomma cresci ma con il lusso di poter sbagliare senza alcuna conseguenza (o quasi)
Io l' ho preso in faccia.
In italia, i corsi e le specializzazioni contano molto relativamente.. il lavoro offerto è poco e precario, se vai al nord farai il lavoro del nero.
Assolutamente no, ho amici al nord che sono ben pagati, anche sotto i 2000 €, e hanno normalissimi orari di ufficio con straordinario pagato.Certo, vogliono preparazione e fatica negli orari di lavoro, la mezza giornata di chiacchiera col collega con il caffè in mano o il tempo perso in massivi tentativi di trombarti le colleghe non li puoi trovare ...
Ehi The King, hai sbagliato ad andare a scuola, qui al sud (ed ora anche al nord) avevi molte più possibilità di trovare lavoro e realizzarti se all'età di 13 anni iniziavi ad imparare un mestiere.. andare a scuola in italia è molto ma molto penalizzante.Se non hai santi in paradiso, può fare tutti i corsi che vuoi, rimarrai disoccupato o molto precario e morto di fame a vita.. Ah dimenticavo, se vai all'università è ancora peggio. Se invece decidi di trasferirti all'estero, allora fai bene a laurearti.Buona sfortuna!
La scuola è obbligatoria fino ai 16 anni (seconda superiore), non è certo con l'abbandono scolastico che si risolve la disoccupazioneSoprattutto perché la percentuale di occupati cresce all'aumentare dell'istruzione, non viceversa http://www.istat.it/it/files/2016/09/I-percorsi-di-studio-e-lavoro-dei-diplomati-e-laureati.pdf?title=Percorsi+lavorativi+di+diplomati+e+laureati+-+29/set/2