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Topic: i vaccinati  (Letto 65457 volte)

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Offline leoniDAM

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« Risposta #960 il: Gennaio 29, 2022, 01:35:41 am »

Ascolta, da medico qual sei, ti chiedo :
1. Secondo te, se si fosse fatto girare il virus, fin dall'inizio, ovviamente potenziando posti letto e terapie intensive, e consentendo, dal primo momento, di fare le autopsie e permettendo, anzi incentivando, le cure domiciliari precoci, a questo punto, dopo due anni, non avremmo acquisito una certa base di immunizzazione naturale, e quindi, la quasi totale sconfitta della malattia? La spagnola si è estinta in due anni, nonostante il degrado igienico e la pochezza di terapie. Noi in due anni, siamo ancora punto e accapo. Con il protocollo "tachipirina e vigile attesa" ancora attivo, anzi difeso dal neo presidente del Consiglio di Stato, le cure domiciliari ancora effettuate come dei carbonari, e con mezzo centesimo speso per potenziare gli ospedali
2. Domanda secca : secondo te questi sono vaccini?

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Se si fosse fatto girare il virus fin dall'inizio, oggi parleremmo, probabilmente, di cifre vicine al milione di morti in Italia, non di quasi 150 000...

Per quanto riguarda il potenziamento delle terapie intensive, evidentemente non ti rendi ben conto di quello di cui si parla, la tipica propagazione di una epidemia è di tipo esponenziale, vuol dire che il numero di casi raddoppia in un certo periodo rispetto al periodo precedente facciamo un esempio pratico, per quanto sia estremamente semplicistico: per quanto ne so in Italia dovremmo avere circa 8 500 posti di terapia intensiva, ora mettiamo che li raddoppiamo ed arriviamo a 17 000, adesso ipotizziamo che ci sia una patologia che raddoppi ogni 2 settimane e che la malattia duri 2 settimane ed ipotizziamo che il 5% dei casi finisca in terapia intensiva.
Questo vorrebbe dire che alla settimana 0 hai 1 caso, alla settimana 2 hai 2 casi (in totale i contagiati sarebbero 3, ma uno dei casi è guarito mentre altri 2 nuovi ne sono emersi), dopo 4 settimane hai 4 casi, dopo 6 settimane ne ha 8, ma dopo 18 settimane avresti 512 casi di cui 26 in terapia intensiva, dopo altre 6 settimane (alla settimana 24 quindi) avresti 4096 casi di cui 205 in terapia intensiva, dopo 38 settimane dall'inizio (quindi 9,5 mesi) avresti 524 288 casi e 26 124 ricoverati in terapia intensiva, dopo appena altre due settimane (dopo 40 settimane, 10 mesi) avrei 1 048 576 casi attivi e 52 428 ricoveri in terapia intensiva.

Questo per dire che non esiste nessun modo per potenziare in maniera sufficiente un sistema sanitario per inseguire una patologia che si diffonde in modo esponenziale.
Ovviamente il modello che ho usato qui è estremamente semplicistico e sono necessarie delle assunzioni un po' estreme, ma anche se volessimo fare un modello più preciso il senso della questione non cambierebbe molto, magari la saturazione arriverebbe dopo 15, 18 o 24 mesi, ma non cambia il fatto che ad un certo punto la situazione diverrebbe ingestibile.
Gli esponenziali funzionano così, ad un certo punto ti scoppia tutto in faccia.

Le cure domiciliari precoci non esistevano all'inizio della pandemia e non esistono oggi (quantomeno fino a metà gennaio).
O meglio esistono delle terapie da assumere in fase precoce ma che non possono essere somministrate in setting domestici, le quali non sono esenti da effetti collaterali e/o presentano complicati metodi di somministrazione.
Quelle che sono promosse dai quei cialtroni dei gruppi su Facebook sono panzane, se non truffe.

Le cose sono cambiate un po' con l'arrivo del farmaco della Merk e questo che sta arrivando della Pfitzer perché sono delle semplici pillole che possono essere facilmente assunte in autonomia a casa (cosa ben diversa ad esempio dai monoclonali o il remdesivir che vanno somministrati con delle flebo per qualche ora).
Queste sono le uniche vere terapie precoci che possono essere assunte a domicilio in autonomia ma che soprattutto sembrano essere davvero efficaci, perché le hanno somministrate a malati veri ed hanno verificato sul campo che chi le prende ha meno probabilità di finire in ospedale.

Fra l'altro che si lamenta ed accusano le case farmaceutiche di aver puntato tutto sui vaccini e non sulle cure, ignorano che in realtà se queste si sono concentrare sui vaccini è perché i finanziamenti da parte delle istituzioni (quali UE e governo USA) hanno favorito proprio la ricerca sui vaccini, preferendo finanziamenti a questi, dato che, in generale, per le finanze di una sanità pubblica sono decisamente meglio i vaccini.

Il protocollo "tachipirina e vigile attesa" non è mai stato un protocollo "tachipirina e vigile attesa" chi lo dice evidentemente o non lo ha mai letto o non sa leggere.
La storia della tachipirina e della vigile attesa nasce dal fatto che quando la severità della malattia è lieve non c'è molto che si possa fare semplicemente perché non si hanno farmaci abbastanza efficaci e sicuri da giustificarne l'assunzione quando non ci sono manifesti pericoli per la salute dunque invece di esporre una persona ai rischi associati ai farmaci si preferisce evitare perché il rischio di eventi avversi è superiore a quello di complicanze da COVID, per questi soggetti il rischio di ospedalizzazione è abbastanza basso, ancor più basso è quello relativo al ricovero in terapia intensiva ed ancora minore è il rischio di morte.
Del resto uno dei mantra dei compottari è che i giovani e sani non muoiono, non è esattamente così ma certamente per certe fasce di popolazione i rischi sono abbastanza bassi da non essere giustificata l'assunzione di una certa terapia (ma sufficientemente alti da giustificare la vaccinazione).

Questo quantomeno nella generalità della popolazione, ma se il soggetto presenta dei sintomi lievi-moderati e ha anche certi fattori di rischio (come ad esempio avere il diabete od essere obesi), allora si diventa eleggibile per ricevere uno dei trattamenti precoci riconosciuti come efficaci, per il semplice fatto che per questi soggetti i rischi associati alla COVID sono maggiori dei rischi associati ai farmaci (questo quantomeno per le terapie attualmente approvate).
Poi in contesti ospedalieri vengono somministrate altre terapie, come l'ossigenoterapia, o i corticosteroidi, ma questa è un'altra storia.

Riguardo la seconda domanda, certo che sono vaccini, fanno esattamente quello che deve fare un vaccino: stimolare il sistema immune al fine di sviluppare una immunità verso un certo patogeno senza dover sviluppare la malattia associata al patogeno.
« Ultima modifica: Gennaio 31, 2022, 04:18:02 am da leoniDAM »

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    « Risposta #961 il: Gennaio 29, 2022, 01:45:00 am »
    Sento tutti che prendo la tachipirina prima di eventuali sintomi, ma ve la consigliano?
    Io ho avuto febbre, stanchezza e dolori articolari ma non superando i 38 ho preferito non prenderla.

    L'unica motivo per cui si consiglia di assumere la tachipirina, in caso di sintomi lievi, è semplicemente per tenera a bada la febbre, non serve ne come prevenzione ne per far regredire la malattia, è un mero farmaco sintomatico ed al suo posto vanno bene anche dei FANS con lo stesso scopo.
    Quindi come in qualunque altro caso se la febbre non è eccessiva si può non prendere.
    Anzi è sempre meglio ridurre l'assunzione di farmaci allo stretto necessario.

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      « Risposta #962 il: Febbraio 02, 2022, 18:45:49 pm »
      la badante di mia zia, registrata come straniera temporaneamente presente, ha fatto la prima dose, alla convocazione x la seconda ha preso il covid e non è potuta andare, alla guarigione avrebbe diritto al green pass x guarigione di 6 mesi e avendo preso il covid dopo 14 giorni dalla prima dose, il suo ciclo vaccinale sarebbe da considerarsi completo, ma non avendo l’asl dove ha effettuato il tampone di negativizzazione immesso i dati in piattaforma, non ha ricevuto certificato di guarigione ne conseguente green pass, in questi casi la circolare ministeriale prevederebbe di andare all’asl e farsi mettere in piattaforma ma recatasi all’asl hanno detto spiacenti non sappiamo/possiamo farlo, se volete evitare multe, come già successo ad altre nella sua stessa condizione, fate la seconda dose :look:

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        « Risposta #963 il: Febbraio 03, 2022, 06:25:29 am »
        la badante di mia zia, registrata come straniera temporaneamente presente, ha fatto la prima dose, alla convocazione x la seconda ha preso il covid e non è potuta andare, alla guarigione avrebbe diritto al green pass x guarigione di 6 mesi e avendo preso il covid dopo 14 giorni dalla prima dose, il suo ciclo vaccinale sarebbe da considerarsi completo, ma non avendo l’asl dove ha effettuato il tampone di negativizzazione immesso i dati in piattaforma, non ha ricevuto certificato di guarigione ne conseguente green pass, in questi casi la circolare ministeriale prevederebbe di andare all’asl e farsi mettere in piattaforma ma recatasi all’asl hanno detto spiacenti non sappiamo/possiamo farlo, se volete evitare multe, come già successo ad altre nella sua stessa condizione, fate la seconda dose :look:
        Mi sono ritrovato un paio di settimane fa in un impasse amministrativo simile (ma peggiore).

        Sono iscritto all'AIRE, ho due dosi e dovevo fare il booster a gennaio. Purtroppo mi sono ritrovato positivo verso fine anno fino a metà gennaio.

        Come puoi immaginare avevo bisogno di sto certificato di guarigione (con il codice QR di 6 mesi) per evitare di fare il booster e soprattutto per evitare di trovarmi senza green pass che mi scadeva ad inizio febbraio (tra pochi giorni).

        Ho scoperto che tutti i miei test (positivi/negativi) ed in generale degli stranieri in Italia non sono registrati nel database nazionale perché non facenti parte del sistema sanitario italiano.

        Dopo aver contattato/chiamato ATS, regione, ministero a Roma, guardia medica (che doveva registrarmi ma in realtà non può fare una mazza), consolato e di nuovo ATS...sono andato in ospedale all'ufficio locale ATS e mi hanno dato una mail per bypassare tutto il sistema di registrazione dei tamponi e per farmi registrare direttamente nel sistema sanitario regionale.

        Avevo compilato un formulario online per l'autodichiarazione (e credo che la vostra badante debba compilare sto formulario online dove chiedono diversi documenti), dopo solamente 20 minuti dall'invio della mia mail (con la mail estera del lavoro) ho ricevuto il certificato di fine isolamento ed il giorno seguente il nuovo codice QR che è valido per 6 mesi.

        Purtroppo ho dovuto risolvere all'italiana la vicenda, non oso immaginare come sia complicata la situazione per altri stranieri che sicuramente si ritrovano nella stessa situazione.

        Il problema è che se si è presi il COVID bisogna aspettare almeno 4-5 mesi prima del vaccino/booster e stiamo parlando di SALUTE.

        P.s.
        Soprattutto c'è assenza di informazioni chiare ed una lentezza incredibile del sistema. L'ATS mi ha risposto solo dopo 10 giorni ad una mail dove mi imprecavo di aiutarmi e bastava avere sto link "magico" per mandare tutti i documenti per la regione a Roma... Che munnezz di sistema.
        magnatv 'o limon

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          « Risposta #964 il: Febbraio 03, 2022, 08:01:41 am »
          non ho capito se è andato già in vigore o sta per andare, ma due dosi più guarigione/booster greenpass infinito


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            Online la vile strada maestra

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            « Risposta #965 il: Febbraio 03, 2022, 09:03:06 am »
            non ho capito se è andato già in vigore o sta per andare, ma due dosi più guarigione/booster greenpass infinito


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            Sicuramente guarda. :look:

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                « Risposta #967 il: Febbraio 03, 2022, 09:58:16 am »
                Mi sono ritrovato un paio di settimane fa in un impasse amministrativo simile (ma peggiore).

                Sono iscritto all'AIRE, ho due dosi e dovevo fare il booster a gennaio. Purtroppo mi sono ritrovato positivo verso fine anno fino a metà gennaio.

                Come puoi immaginare avevo bisogno di sto certificato di guarigione (con il codice QR di 6 mesi) per evitare di fare il booster e soprattutto per evitare di trovarmi senza green pass che mi scadeva ad inizio febbraio (tra pochi giorni).

                Ho scoperto che tutti i miei test (positivi/negativi) ed in generale degli stranieri in Italia non sono registrati nel database nazionale perché non facenti parte del sistema sanitario italiano.

                Dopo aver contattato/chiamato ATS, regione, ministero a Roma, guardia medica (che doveva registrarmi ma in realtà non può fare una mazza), consolato e di nuovo ATS...sono andato in ospedale all'ufficio locale ATS e mi hanno dato una mail per bypassare tutto il sistema di registrazione dei tamponi e per farmi registrare direttamente nel sistema sanitario regionale.

                Avevo compilato un formulario online per l'autodichiarazione (e credo che la vostra badante debba compilare sto formulario online dove chiedono diversi documenti), dopo solamente 20 minuti dall'invio della mia mail (con la mail estera del lavoro) ho ricevuto il certificato di fine isolamento ed il giorno seguente il nuovo codice QR che è valido per 6 mesi.

                Purtroppo ho dovuto risolvere all'italiana la vicenda, non oso immaginare come sia complicata la situazione per altri stranieri che sicuramente si ritrovano nella stessa situazione.

                Il problema è che se si è presi il COVID bisogna aspettare almeno 4-5 mesi prima del vaccino/booster e stiamo parlando di SALUTE.

                P.s.
                Soprattutto c'è assenza di informazioni chiare ed una lentezza incredibile del sistema. L'ATS mi ha risposto solo dopo 10 giorni ad una mail dove mi imprecavo di aiutarmi e bastava avere sto link "magico" per mandare tutti i documenti per la regione a Roma... Che munnezz di sistema.
                il tuo formulario immagino sia valido x la regione lombardia-lazio, sai se ne esistono x la campania? o se la mail che ti hanno data è utilizzabile a livello nazionale e nel caso puoi fornirmela? grazie
                « Ultima modifica: Febbraio 03, 2022, 10:26:06 am da xeranto »

                  Online xeranto

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                  « Risposta #968 il: Febbraio 05, 2022, 17:28:56 pm »
                  la badante di mia zia, registrata come straniera temporaneamente presente, ha fatto la prima dose, alla convocazione x la seconda ha preso il covid e non è potuta andare, alla guarigione avrebbe diritto al green pass x guarigione di 6 mesi e avendo preso il covid dopo 14 giorni dalla prima dose, il suo ciclo vaccinale sarebbe da considerarsi completo, ma non avendo l’asl dove ha effettuato il tampone di negativizzazione immesso i dati in piattaforma, non ha ricevuto certificato di guarigione ne conseguente green pass, in questi casi la circolare ministeriale prevederebbe di andare all’asl e farsi mettere in piattaforma ma recatasi all’asl hanno detto spiacenti non sappiamo/possiamo farlo, se volete evitare multe, come già successo ad altre nella sua stessa condizione, fate la seconda dose :look:
                  alla fine siamo riusciti a farle fare certificato di guarigione e greenpass scrivendo a epidemiologiaeprevenzione@aslnapoli2nord.it

                     

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