È vero ma c'è il piccolo dettaglio che è così SEMPRE. La storia dei test a lungo termine è ovviamente una follia, perché nella valutazione rischi/benefici a) i modelli attualmente a disposizione, tra analisi in silico, modelli animali e trials clinici sono molto affidabili; b) si calcola che le vite perse per tenere i prodotti fuori dal mercato sono, a seconda delle malattie trattate, mostruosamente più alte di quelle che si perdono non aspettando il 100% di sicurezza (che comunque è vicinissimo, quasi sempre).
Come dicevo qualche mese fa, il problema persiste se ci sono dei pathway ricorrenti nei casi avversi, cosa che si è probabilmente riscontrata con AZ e le trombosi. Ma anche lì, nella sfortuna, ci sono i bicchieri mezzi pieni: i pathway identificati sono più facili da fermare (e infatti gli episodi di trombosi sono maggiormente sotto controllo ora) e ovviamente il rischio è comunque bassissimo (e mostruosamente più basso rispetto ai rischi di trombosi nella popolazione generale)