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Topic: La De  (Letto 991 volte)

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Online Addavenibaffone

  • Degustatore di ananassi
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« il: Agosto 09, 2022, 17:19:49 pm »
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LA DECRESCITA

Il mercato è ancora aperto fino al 1 settembre, e meno male perché il Napoli è in grave ritardo su diversi ruoli chiave.

Quello che si è visto finora, però, comincia ad avere una fisionomia chiarissima.

Il lungo ciclo Benitez/Sarri, fondato su calciatori già affermati di squadre di alto livello europeo (Real Madrid, Liverpool, Ajax e PSV) e su giovani - ma già con decine di presenze in serie A- provenienti da botteghe italiane di discreta qualità (Verona, Udinese, Empoli) si è definitivamente concluso.

Un gruppo che non ha vinto, ma che ha prodotto gran calcio e messo il Napoli stabilmente tra i club di seconda fascia a livello europeo.

Ciò che poteva già accadere quattro anni fa, e che gli anni di transizione di Ancelotti e Gattuso hanno solo inutilmente rimandato, sta avvenendo ora.

Una rifondazione totale della squadra, un nuovo ciclo ma fondato su tutt’altri presupposti.

Calciatori giovani o giovanissimi, con ingaggi molto contenuti, poca o nessuna esperienza di serie A, buone prospettive ma provenienza da club modesti senza grande spessore europeo.

In difesa, Manolas, Ghoulam e Koulibaly sono stati sostituiti da Ostigard (un solo anno di A al Genoa, retrocesso), Olivera (Getafe), Kim (Fenerbahce).

In attacco per Insigne è arrivato  Kvaratskhelia (Dinamo Batumi).

Al posto di Mertens potrebbe (meglio usare il condizionale) arrivare Raspadori, ottimo giocatore che però solo l’anno scorso al Sassuolo ha fatto il primo vero campionato da protagonista in serie A, dopo essere stato relegato in panchina per lo stagionatissimo Caputo.

Un filo logico ed economico evidente, che ha consentito al club un risparmio di ingaggi lordi di circa 60 milioni, mettendolo al riparo sia dal prossimo sicuro bilancio in rosso al 30 giugno 2022 (che sarà reso noto solo nella prossima primavera) che da un’eventuale mancata qualificazione alla Champions League.

Eh sì, perché questo profondo cambiamento, che per qualcuno è un’opera d’arte, è in realtà una scommessa veramente ardita sul piano sportivo.

Pretendere, infatti, da questa ciurma di ragazzini un campionato da protagonisti come quello dello scorso anno, in cui si è rimasti in lotta per lo scudetto fino alla sestultima giornata, sarebbe da folli.

E sarebbe pure ingeneroso verso questi nuovi giocatori, già schiacciati dal peso di ridicoli paragoni (valga uno per tutti, Kvara accostato al primo Kakà).

È ovvio che allo stato un ridimensionamento sportivo sia dunque inevitabile, anche se non ne è ancora del tutto chiara l’entità.

Da una parte, infatti, l’ulteriore cessione di Fabian Ruiz, probabilmente senza sostituzione perché “manca poco alla fine del mercato, siamo a posto così, Gaetano è forte forte forte, e comunque c’è il mercato invernale”, sarebbe un colpo durissimo per una squadra che ha già rinunciato al regista difensivo (Ospina) e a quelli offensivi (Insigne e Mertens).

Dall’altra, se alla fine dall’incredibile disastro combinato dal Napoli sulla vicenda portieri uscisse fuori un Navas, avresti almeno un acquisto in controtendenza.

Portiere forte, esperto, di grandissimo curriculum internazionale, provenienza Real Madrid e PSG. Un nuovo leader per uno spogliatoio che ne ha sicuramente bisogno.

Per questo, occorre aspettare ancora per un giudizio definitivo sulle potenzialità del Napoli in questa stagione, ma non c’è bisogno di arrivare a settembre per sapere che siamo comunque dentro un perimetro più ampio di sicuro ridimensionamento sportivo, seppure con una ritrovata solidità finanziaria, perché questa è l’unica “opera d’arte” possibile per una proprietà che ormai campa solo di pallone e non mette un euro di suo.

Una decrescita infelice che dovrebbe essere ragione più che sufficiente per qualunque tifoso per auspicare un rapido cambio di proprietà.

Tifoso del Napoli, intendo.

Non e' mia ma e' la migliore analisi che ho letto
Che ne pensate?


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    Online Titan76

    • Gianfranco Zola
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    « Risposta #1 il: Agosto 09, 2022, 17:32:28 pm »
    Non sempre concordo col Napulegno, ma qua sottoscrivo anche le virgole.

    La decrescita è palese e secondo me nella mente bacata del presidentissimo c'è questa idea di tornare all'epoca mazzarriana, cioè non spendere un cazzo e stare lo stesso ai primi posti perché hai ingarrato tre calciatori in mezzo ad una mare di monnezza.

    Ma non funziona così. Non più almeno. Il calcio, quello che conta, non è più per le sue tasche e per le sue tecniche medioevali.

    Per il tifoso c'è poco da festeggiare e l'unica è auspicarsi una vendita rapida, che con il recente regalino di Gravina dubito arriverà a stretto giro.
    Per me altri due o tre anni minimo.

      Offline Yavonz™ Original

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      « Risposta #2 il: Agosto 09, 2022, 18:01:41 pm »
      Mi sono fermato alla parte dei giocatori affermati...solo Higuain lo era.


      "Ma veda..."

        Online sakurambo

        • Giuseppe Savoldi
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        « Risposta #3 il: Agosto 09, 2022, 18:38:48 pm »
        La triste verità è che quando potevamo vincere non lo abbiamo fatto, o quantomeno non ci abbiamo provato fino all'ultimo istante.

        A me fa ancora male anche l'1-1 con il Verona, non tanto per la nostra qualificazione Champions mancata, ma per quella regalata alla Juve.

        E non venitemi a raccontare che DeLa se la sia venduta, forse lo hanno fatto i calciatori o hanno deciso di fare uno sgarro al Presidente.

        Oramai quel gruppo è andato ed è giusto che venga smantellato, ma non in questi termini.

          Offline Nick Fury

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          « Risposta #4 il: Agosto 09, 2022, 18:40:38 pm »
          Mi credevo che era un calciatore La De
          "Io ero da poco sindaco, mi chiama il presidente De Laurentiis e mi dice ‘Sindaco, ti devo parlare con molta urgenza. C’è una cosa urgentissima’. Io risposi: ‘Sì presidente, oggi però purtroppo non posso perché ho un’agenda fittissima. L’ultimo appuntamento ce l’ho alle 22, vieni alle 22.30 a Palazzo San Giacomo. Se è urgentissimo, ci mancherebbe altro, anche di notte’. Lui viene (ve la faccio breve perché lui ha premesse e preamboli abbastanza lunghi, a volte anche piacevoli perché senza tensioni abbiamo fatto anche chiacchierate piacevoli) e mi dice: ‘C’è un problema, si è rotto il telone che copre il prato quando piove. Si tratta di poco più di mille euro che bisogna mettere e secondo la convenzione questi soldi li deve mettere il comune’. Io dissi: ‘Aurè scusami, mi hai detto che era una cosa urgentissima, pensavo che se ne stesse cadendo lo stadio‘. Là capii che sarebbero stati dieci anni non facili”.

          Luigi De Magistris

            Offline Puck

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            « Risposta #5 il: Agosto 09, 2022, 19:05:02 pm »
            Mi credevo che era un calciatore La De

            Io che si trattasse di De La :look:

              Offline Nick Fury

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              « Risposta #6 il: Agosto 09, 2022, 19:06:20 pm »
              Io che si trattasse di De La :look:
              Latrino De Samentiis
              "Io ero da poco sindaco, mi chiama il presidente De Laurentiis e mi dice ‘Sindaco, ti devo parlare con molta urgenza. C’è una cosa urgentissima’. Io risposi: ‘Sì presidente, oggi però purtroppo non posso perché ho un’agenda fittissima. L’ultimo appuntamento ce l’ho alle 22, vieni alle 22.30 a Palazzo San Giacomo. Se è urgentissimo, ci mancherebbe altro, anche di notte’. Lui viene (ve la faccio breve perché lui ha premesse e preamboli abbastanza lunghi, a volte anche piacevoli perché senza tensioni abbiamo fatto anche chiacchierate piacevoli) e mi dice: ‘C’è un problema, si è rotto il telone che copre il prato quando piove. Si tratta di poco più di mille euro che bisogna mettere e secondo la convenzione questi soldi li deve mettere il comune’. Io dissi: ‘Aurè scusami, mi hai detto che era una cosa urgentissima, pensavo che se ne stesse cadendo lo stadio‘. Là capii che sarebbero stati dieci anni non facili”.

              Luigi De Magistris

                 

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