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Le votazioni sono chiuse: Settembre 26, 2022, 13:23:29 pm

Topic: Governo Meloni [FDI-Lega-FI]  (Letto 165534 volte)

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Online La tecnica di Meret

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« Risposta #2430 il: Dicembre 06, 2022, 15:14:58 pm »
E allora dicesse questo.
Se domani alla nonna spuntano le palle diventa il nonno...ma al momento resta la nonna.

Come ha detto anche qualcun altro, al momento questa sta ancora cercando di capire chi la appoggerà al congresso per cui non può sbilanciarsi più di tanto, già parlare di lotta al neoliberismo quando ti candidi alla direzione PD è esagerato
Ma comunque io magno tranquillo [cit.] tanto il PD non potrà mai proporre cose tipo quelle scritte nel mio post precedente, perché vanno contro gli interessi della sua classe dirigente

    Online CEMTURIO983

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    « Risposta #2431 il: Dicembre 06, 2022, 15:16:12 pm »
    Vabbè non ho capito perché tante discussioni su Schlein quando vincerà chiaramente LVI



    Il tempo di guardare la foto e le vostre compagne sono già incinte, spyaze. :look:

    Infatti durerà pure lui tra 9 e i 12 mesi.

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      « Risposta #2432 il: Dicembre 06, 2022, 15:28:08 pm »
      Vabbuó mó ti sei un po' incapato cu stu fatt però :look:
      Se per esempio domani dice che per lotta al neoliberismo intende riportare le condizioni di lavoro dipendente a quelle che erano prima del 2000 (quindi lotta alle finte partite iva, ridiscussione dei salari per adeguamento del potere d'acquisto, controlli seri su chi assume part time e fa fare 40 ore di straordinari non pagati...) ti faccio vedere come cattura l'attenzione

      Vabbuò, però parlare di neoliberismo nel paese che dei G7 ha proporzionalmente il debito pubblico più alto, dove salari e pensioni del settore pubblico sono intoccabili, dove hai cassa integrazione, rdc, assegni familiari, bonus a pioggia, privatizzazione dei profitti, socializzazione delle perdite, salvataggi di aziende di merda a go go.... è quantomeno inesatto.

      Voglio dire, il modello economico italiano non è un modello neoliberista. La struttura normativa, includendo gli aspetti della contribuzione progressiva come previsto dall'art. 53 della Costituzione, non è quella di un paese neoliberista.

      Ciò che andrebbe combattuto sono le deformazioni: lo spreco dei soldi pubblici nella PA, i salari del tutto inadeguati, il caporalato, il lavoro in nero, la creazione di lavoro, l'applicazione delle leggi sulla sicurezza nel lavoro, pene e sentenze esemplari per chi viola le norme sui bilanci, per i contributi INPS, l'enorme evasione fiscale da record di certi settori noti ed arcinoti, le ruberie nel pubblico, le mafie....etc etc...

      Le diseguaglianze sociali ed economiche nel paese sono per la stragrande maggioranza conseguenza dell'illegalità, ovvero del comportamento che ha una gran parte della cittadinanza nei confronti delle regole e del mancato principio di solidarietà.

      Poi si può discutere se una certa norma sul mondo del lavoro è più o meno "sociale" od a favore del privato imprenditore, ma un paese dove una partita IVA che fattura 90 mila euro l'anno, tra aliquota, contribuzioni INPS, addizionali, contributo regionale etc, ha una ritenuta totale di circa il 51%, non lo possiamo definire uno Stato neoliberista... vi voglio bene
      « Ultima modifica: Dicembre 06, 2022, 15:32:44 pm da QATARAS70 »
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        « Risposta #2433 il: Dicembre 06, 2022, 15:38:13 pm »
        Sui prezzi delle materie prime può incidere poco (sul breve periodo), io parlo di tariffe. Togli un accisa e sono 20c in meno al litro, abbassa l IVA e vedi come scende la bolletta. Draghi, il neoliberista per antonomasia secondo molti, lo ha fatto. Il PD fa seminari universitari sulla macroeconomia.

        Uno Stato quasi in default, tagli accise da una parte e aumenti costi dall'altra, non se ne scappa. Per me questo è il massimo del populismo, siamo ai livelli del milione di posti di Berlusconiani memoria, che si rivolgeva alla signora Maria in modo chiaro e in modo chiaro la stava prendendo in giro.
        Quelle sul neoliberismo sono menate altrettanto senza senso, è chiaro, come detto servono solo ai vertici del PD per sentirsi un grande movimento europeista capace di parlare di grande tematiche, ma tra le due fanno sicuramente più danni le prime.

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          « Risposta #2434 il: Dicembre 06, 2022, 15:38:19 pm »
          "Progressista, ecologista e femminista; con al centro lotta alle diseguaglianze, lavoro dignitoso e tutela dei diritti di tutti e tutte."
           :facepalm:

          Intanto Gioggia macina consensi su twitter, visto che lei, il web, lo sa utilizzare.

          Dici che dovrebbero candidare anche loro un fascio?  :look:

            Online CEMTURIO983

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            « Risposta #2435 il: Dicembre 06, 2022, 15:56:46 pm »
            Uno Stato quasi in default, tagli accise da una parte e aumenti costi dall'altra, non se ne scappa. Per me questo è il massimo del populismo, siamo ai livelli del milione di posti di Berlusconiani memoria, che si rivolgeva alla signora Maria in modo chiaro e in modo chiaro la stava prendendo in giro.
            Quelle sul neoliberismo sono menate altrettanto senza senso, è chiaro, come detto servono solo ai vertici del PD per sentirsi un grande movimento europeista capace di parlare di grande tematiche, ma tra le due fanno sicuramente più danni le prime.

            Pero ci sono misure cicliche e controcicliche. A te adesso interessa che un panettiere non chiuda perché accendere il forno gli costa troppo mentre passare dal 160 al 165 di debito pubblico ti cambia poco.

            Comunque grossomodo concordo, la campagna elettorale è una presa in giro, il PD è un partito che sa sólo guardarsi l ombelico e l Italia è attaccata all ossigeno della BCE sennò era già fallita.

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              « Risposta #2436 il: Dicembre 06, 2022, 16:00:34 pm »
              Vabbuò, però parlare di neoliberismo nel paese che dei G7 ha proporzionalmente il debito pubblico più alto, dove salari e pensioni del settore pubblico sono intoccabili, dove hai cassa integrazione, rdc, assegni familiari, bonus a pioggia, privatizzazione dei profitti, socializzazione delle perdite, salvataggi di aziende di merda a go go.... è quantomeno inesatto.

              Voglio dire, il modello economico italiano non è un modello neoliberista. La struttura normativa, includendo gli aspetti della contribuzione progressiva come previsto dall'art. 53 della Costituzione, non è quella di un paese neoliberista.

              Ciò che andrebbe combattuto sono le deformazioni: lo spreco dei soldi pubblici nella PA, i salari del tutto inadeguati, il caporalato, il lavoro in nero, la creazione di lavoro, l'applicazione delle leggi sulla sicurezza nel lavoro, pene e sentenze esemplari per chi viola le norme sui bilanci, per i contributi INPS, l'enorme evasione fiscale da record di certi settori noti ed arcinoti, le ruberie nel pubblico, le mafie....etc etc...

              Le diseguaglianze sociali ed economiche nel paese sono per la stragrande maggioranza conseguenza dell'illegalità, ovvero del comportamento che ha una gran parte della cittadinanza nei confronti delle regole e del mancato principio di solidarietà.

              Poi si può discutere se una certa norma sul mondo del lavoro è più o meno "sociale" od a favore del privato imprenditore, ma un paese dove una partita IVA che fattura 90 mila euro l'anno, tra aliquota, contribuzioni INPS, addizionali, contributo regionale etc, ha una ritenuta totale di circa il 51%, non lo possiamo definire uno Stato neoliberista... vi voglio bene

              Concordo appieno ovviamente. La spiegazione che mi do è che dipende tutto dal punto di riferimento. Se sogni un regime comunista allora l Italia è chiaramente in preda ad una deregulation selvaggia. Certe cose le capivo se a dirle era D’Alema, se le dice un under40 boh

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                « Risposta #2437 il: Dicembre 06, 2022, 16:58:23 pm »
                Vabbè non ho capito perché tante discussioni su Schlein quando vincerà chiaramente LVI



                Il tempo di guardare la foto e le vostre compagne sono già incinte, spyaze. :look:

                Già lo vedo in tv a discutere... " Fascio.. A me fascio.... A zoccole' io non è che sono comunista così... So comunista cosiiiii" :look:

                  Online SANJUAN70

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                  « Risposta #2438 il: Dicembre 06, 2022, 17:03:54 pm »
                  Vabbè non ho capito perché tante discussioni su Schlein quando vincerà chiaramente LVI



                  Il tempo di guardare la foto e le vostre compagne sono già incinte, spyaze. :look:

                  Comunque ha proprio i tratti e la postura di Sua Eccellenza  :look:
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                    « Risposta #2439 il: Dicembre 06, 2022, 21:04:26 pm »
                    “Il clamore e i sofismi dei mercanti e dei produttori persuade facilmente il popolo che gli interessi privati di una parte, e di una parte subordinata, della società, siano l'interesse generale di tutti.”
                    -Elly Schlein

                     :look:
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                      « Risposta #2440 il: Dicembre 06, 2022, 21:26:01 pm »

                       :look:



                      [allegato eliminato da un amministratore]
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                        « Risposta #2441 il: Dicembre 06, 2022, 21:43:39 pm »
                        Vabbuò, però parlare di neoliberismo nel paese che dei G7 ha proporzionalmente il debito pubblico più alto, dove salari e pensioni del settore pubblico sono intoccabili, dove hai cassa integrazione, rdc, assegni familiari, bonus a pioggia, privatizzazione dei profitti, socializzazione delle perdite, salvataggi di aziende di merda a go go.... è quantomeno inesatto.

                        Voglio dire, il modello economico italiano non è un modello neoliberista. La struttura normativa, includendo gli aspetti della contribuzione progressiva come previsto dall'art. 53 della Costituzione, non è quella di un paese neoliberista.

                        Ciò che andrebbe combattuto sono le deformazioni: lo spreco dei soldi pubblici nella PA, i salari del tutto inadeguati, il caporalato, il lavoro in nero, la creazione di lavoro, l'applicazione delle leggi sulla sicurezza nel lavoro, pene e sentenze esemplari per chi viola le norme sui bilanci, per i contributi INPS, l'enorme evasione fiscale da record di certi settori noti ed arcinoti, le ruberie nel pubblico, le mafie....etc etc...

                        Le diseguaglianze sociali ed economiche nel paese sono per la stragrande maggioranza conseguenza dell'illegalità, ovvero del comportamento che ha una gran parte della cittadinanza nei confronti delle regole e del mancato principio di solidarietà.

                        Poi si può discutere se una certa norma sul mondo del lavoro è più o meno "sociale" od a favore del privato imprenditore, ma un paese dove una partita IVA che fattura 90 mila euro l'anno, tra aliquota, contribuzioni INPS, addizionali, contributo regionale etc, ha una ritenuta totale di circa il 51%, non lo possiamo definire uno Stato neoliberista... vi voglio bene


                        Tutti gli aiuti alle aziende che hai elencato sono cose che succedono pure negli USA un giorno sì e l'altro pure, non sono neoliberisti nemmeno loro?
                        E poi combattere il neoliberismo non deve necessariamente significare combattere il neoliberismo che hai già in casa, ma anche difendere i confini per evitare che invada il tuo sistema economico e sociale (per fare un parallelo con un tema che va per la maggiore :look:).
                        È impossibile negare che negli ultimi 20-30 anni si stia andando in quella precisa direzione, certo rispetto agli USA avevamo un punto di partenza nettamente migliore grazie al fatto che storicamente eravamo più influenzati da Paesi come la Francia che da loro.

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                          « Risposta #2442 il: Dicembre 06, 2022, 21:54:34 pm »

                          Tutti gli aiuti alle aziende che hai elencato sono cose che succedono pure negli USA un giorno sì e l'altro pure, non sono neoliberisti nemmeno loro?
                          E poi combattere il neoliberismo non deve necessariamente significare combattere il neoliberismo che hai già in casa, ma anche difendere i confini per evitare che invada il tuo sistema economico e sociale (per fare un parallelo con un tema che va per la maggiore :look:).
                          È impossibile negare che negli ultimi 20-30 anni si stia andando in quella precisa direzione, certo rispetto agli USA avevamo un punto di partenza nettamente migliore grazie al fatto che storicamente eravamo più influenzati da Paesi come la Francia che da loro.

                          Jean, vedi che gli americani, che sicuramente hanno un modello economico molto meno sociale del nostro, ed in alcuni settori selvaggio, quando entrano in crisi risolvono tutto iniettando denari a canteri con sussidi e debito pubblico alle stelle, ...anche perchè poi comunque la loro credibilità sul credito non ne risente per la posizione dominante che hanno

                          Che poi in Italia, rispetto agli anni '80, abbiamo perso molte tutele, molto sostegno, etc è cosa totalmente vera

                          Ricordo, mi correggi se mi sbaglio, che a livello normativo con la Bassanini (ed il decentramento delle competenze), la legge sulla flessibilità (1997 ministro Treu), la Legge Biagi (2003), la Fornero (2012), per citarne alcune, molte modifiche sono state fatte da Governi presieduti o sostenuti dal PD

                          parliamo di una storia iniziata 25 anni fa, non dell'ultimo decennio
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                            « Risposta #2443 il: Dicembre 06, 2022, 22:01:33 pm »
                            Va anche detto che alcune tutele che avevano i lavoratori italiani erano ingiustificate e, francamente, fuori dal mondo. La modifica delle stesse non si deve ad una svolta neoliberista ma alla semplice insistenibilita delle misure.
                            Indicatemi un paese dove si poteva andare in pensione con 19 anni e sei mesi di contributi per favore.

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                              « Risposta #2444 il: Dicembre 06, 2022, 22:07:07 pm »
                              Va anche detto che alcune tutele che avevano i lavoratori italiani erano ingiustificate e, francamente, fuori dal mondo. La modifica delle stesse non si deve ad una svolta neoliberista ma alla semplice insistenibilita delle misure.
                              Indicatemi un paese dove si poteva andare in pensione con 19 anni e sei mesi di contributi per favore.

                              Molti per questioni anagrafiche non ricordano quei tempi....

                              Baby pensioni: sistema pensionistico agevolato per i dipendenti pubblici, introdotto nel 1973 e rimasto in vigore fino al 1992, che consentiva di andare in pensione dopo 20 anni di lavoro a tutti i dipendenti pubblici, e dopo 14 anni e 6 mesi alle donne sposate con figli. Si stima che in totale ne abbiano usufruito 424.802 persone, di cui il 56,5% donne, e che ancora oggi il sistema costi alle finanze dello stato più di 7 miliardi di euro all’anno (per avere un’idea delle proporzioni, si stima che introdurre un vero congedo di paternità retribuito e universale costerebbe 1,5 miliardi di euro l’anno).

                               
                              Defecatio matutina bona tam quam medicina

                                 

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