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'o Banc 'e Napule:
Squadra del cuore:
Gennaio 10, 2023, 07:33:30 am

SAMPDORIA-NAPOLI, DUE MESI DI “PRURITO”, SALSICCE E FRIARIELLI, GLI SCAMBISTI, LA CACCIA ALL’UOMO, I PROFILATTICI DI KVARA, LA FREVA DI BERGOMI, COLERA E TERREMOTO

Dopo le forti insistenze dei miei followers (tutti e tre) mi è sembrato doveroso tornare a sedurvi e rapirvi attraverso il racconto della “mia” partita, attesa quanto le analisi di Bergomi o i tweet di Tancredi Palmeri.

Lo so che non vedevate l’ora dopo due mesi passati a grattarvi le gonadi ad ogni singola dichiarazione, intervista, tweet, articolo e trasmissione che, inevitabilmente, ci raccontavano del crollo azzurro.

Per fortuna c’era la maglia con le renne a regalarci entusiasmo ed allegria (forse più l’apocondria) ed il confronto Messi-Maradona ad allietare il mese mundial…mamma mia che palle.

Inizio il mio prepartita pranzando a Torre del Greco dove mi propongono un ottimo “hot dog” salsicce e friarielli con fonduta di parmigiano, che detto così sembra una roba orrenda, ma che mi mette di buonumore, mi aiuta a dimenticare i fantasmi di Inter-Napoli ed il gioco della Juventus (altro che maglia con le renne…).

Il tempo di bermi il caffè e leggo di quanto accaduto sulla A1…pensavo che in autogrill si dessero appuntamento giusto gli scambisti e quelli che scrivono i numeri di telefono sulle porte dei cessi. Non si finisce mai di imparare.

Alle 18.00 prendo posto davanti allo schermo, minuto di silenzio commovente, poi inizia la partita ed è subito caccia all’uomo.

Non mi esprimo sul rigore visto che, in tempo reale, sul web è partita la corsa a gridare “vergogna” - manco avessero convalidato il gol buono della Cremonese contro la Juve o dato un cartellino giallo a Barella – però due parole vorrei spenderle per il vergognoso pestone intenzionale di Murru sulla gamba di Anguissa che, ovviamente, passa in cavalleria come un’entrata di Chiellini. Io capisco che il governo voglia aprire alla caccia al cinghiale in città, ma esistono dei limiti.

Per fortuna Politano sbaglia altrimenti ci sarebbero toccati 29 mesi di telefonate a radio sportiva per ricordarci che gli episodi alla fine si compensano e che l’arbitro è l’alibi dei perdenti…ah no, scusate, è l’abitudine.

Per la gioia di tanti il Napoli non è brillantissimo, tanti errori in uscita, ma, comunque, Mario Rui mette un bel cross in mezzo ed Osi fa 0-1.

Poi, partenza a razzo di Victor, Nyutnik (o come diamine si scrive) va culo a terra e Rincon pensa bene di prendere la mira per azzoppare il nigeriano peraltro diretto in porta. Espulsione e 10 minuti di proteste…giustamente, neanche gli avesse asportato il malleolo.

Il Napoli, in 11 contro 10, assume il totale controllo del gioco, si vede che alcuni giocatori non sono ancora in forma, Tiribocchi ci rappresenta che Kvara pensa troppo (provateci voi a sapere che hanno messo la vostra faccia sui profilattici), alla fine segna il secondo gol su rigore per evidentissimo fallo di mano di un doriano. Questa volta ambarabà cicì cocò tocca ad Elmas che tira bene (e già questa è una notizia).

Così, tra emozionanti ricordi di chi non c’è più e tanta sportività in campo dove sono riusciti a non rompere neanche un osso, inizia il simpatico coro su colera e terremoto…ma, si sa, è goliardia in una città che ha visto crollare un ponte.

Purtroppo ho ancora la capacità di indignarmi, ma cercherò di farmela passare cantandomi da solo “vesuvio erutta” ed andando a prendere a sprangate qualcuno in autogrill.

Alla fine portiamo a casa i tre punti tra mille polemiche “Come si permettono di segnare e vincere senza dominare in stile Barca di Guardiola?”.

Bergomi nel post partita ci spiega che il Napoli è in difficoltà perché non vince attraverso il calcio champagne come fa la Juventus e che ha visto Kvara con una punta di uallera, mica come Pogba e Di Maria che sciano, vincono mondiali e fanno agilmente su e giù per le scale dell’ASL di Torino…tachipirina 1000 ogni 6 ore per la freva.

In serata il Milan si fa uccellare due volte in tre minuti…chissà se Pioli ha detto che con il Napoli meritava di vincere.

Chiudo con un pensiero per Armando Izzo “Sei uno di noi”, ed uno per il titolo della Gazzetta “continuate così”.
MF