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Topic: «The man who screwed an entire country» l' uomo che ha fottuto un intero Paese»  (Letto 1402 volte)

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Offline Sonny Boy

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« il: Giugno 11, 2011, 13:14:04 pm »
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IL NUOVO RAPPORTO SULL'ITALIA
L' Economist: «Berlusconi, l'uomo
che ha fregato un intero Paese»
Per il settimanale britannico «serve un cambio di governo per la crescita». Otto anni fa «l'inadatto a governare»

 
MILANO -«The man who screwed an entire country» l' uomo che ha fottuto un intero Paese». L'Economist torna ad attaccare Silvio Berlusconi bocciandone senza appello la politica di governo. Il presidente del Consiglio italiano è tornato in copertina del settimanale britannico in uscita venerdì, a otto anni dal celeberrimo «unfit to lead Italy», inadatto a governare l'Italia, e a cinque dall'altrettanto polemico «E' tempo di licenziarlo». L'occasione di quest'ultima «cover story» è la pubblicazione di uno speciale di 16 pagine sull'Italia realizzato per l'anniversario dei 150 anni. L'analisi di John Prideaux, autore del rapporto, lascia emergere un Paese fermo che paga con la «crescita zero» le mancate riforme. «L'Italia ha tutte le cose che le servono per ripartire, quello che serve è un cambio di governo».

L'EDITORIALE - «Nonostante i suoi successi personali Berlusconi si è rivelato tre volte un disastro come leader nazionale», si legge nell'editoriale. Il primo disastro è la «saga» del bunga bunga e il secondo sono le vicende che hanno premier in Tribunale rispondere di frode, truffa contabile e corruzione. «I suoi difensori - spiega l'Economist - dicono che non è mai stato condannato ma questo non è vero. In molti casi si è arrivati a delle condanne ma queste sono state spazzate via» o per via della decorrenza dei termini o «in almeno due casi perchè Berlusconi stesso ha cambiato la legge a suo favore». «Ma il terzo difetto è di gran lunga il peggiore - continua l'Economist - e questo è il totale disinteresse per la condizione economica del paese. Forse perchè distratto dai suoi problemi legali, in nove anni come primo ministro non è stato in grado di trovare un rimedio o quanto meno di ammettere lo stato di grave debolezza economica dell'Italia. Il risultato è che si lascerà alle spalle un paese in grave difficoltà. La malattia dell'Italia non è quelle di tipo acuto; si tratta piuttosto di una malattia cronica, che pian piano mangia via la vitalità». Se fino ad ora, «grazie alla linea del rigore fiscale imposta dal ministro delle finanze Giulio Tremonti» l'Italia è riuscita e evitare di diventare la nuova vittima della speculazione dei mercati, questo non significa che la linea di credito sia infinita. Un'Italia stagnante e non riformata, con un debito pubblico ancorato attorno al 120% del pil, si ritroverebbe così esposta come il vero problema dell'eurozona. Il colpevole? «Berlusconi, che non ci sono dubbi, continuerebbe a sorridere» conclude l'Economist.


                               
IL RAPPORTO - «Non farò l'errore di predire la fine di Berlusconi - ha detto l'analista incontrando la stampa a Milano - ma arrivando qui, parlando con le persone si inizia a sentire un'aria nuova, la fine di un'era».«L'Italia ha un problema di produttività, ha bisogno di alcune riforme. Se guardiamo agli ultimi dieci anni e più, dimenticando tutti gli scandali, lo scontro con i magistrati, il problema è c'è stato un disastro da un punto di vista economico. Berlusconi è arrivato al potere con l'idea di essere un imprenditore di successo in grado di fare le riforme economiche, ma poi non le ha fatte» e il Paese «ha sprecato» tempo prezioso.

 
BASSA CRESCITA - Il nostro Paese ha avuto il «più basso tasso di crescita di tutti gli altri Paesi del mondo occidentale. Tra il 2000 e il 2010, il Pil italiano è cresciuto in media dello 0,25% all'anno, una dato allarmante - scrive l'Economist - migliore solo rispetto a quello di Haiti o dello Zimbawe». E nonostante l'Italia «abbia saputo evitare il peggio durante la recente crisi finanziaria globale, non ci sono segnali di una possibile inversione di tendenza».

GERONTOCRAZIA - Nonostante i problemi che appaiono per lo più legati alla fase politica, l'Italia resta un «Paese civilizzato, ricco, senza conflitti». Il «successore di Berlusconi potrebbe introdurre alcuni immediati miglioramenti con poco sforzo» e dovrà sicuramente metter mano alla legislazione sul lavoro «che favorisce gli anziani». L'Italia è afflitta tra le altre cose da una «gerontocrazia istituzionalizzata» che rende difficile ai giovani costruirsi una carriera. Tanto che dobbiamo porci il problema di come «richiamare migliaia di giovani di talento che sono emigrati e potrebbero avere un impatto positivo per il Paese».

Paola Pica
Da il Corriere della Sera del 9 giugno 2011

    Offline JoeFalchetto715

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    « Risposta #1 il: Giugno 12, 2011, 19:44:31 pm »
    E ci incuBerà ancora per molto temo...
    «Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracanã:Frank Sinatra,il Papa e io»
    (Alcides Ghiggia)

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      Offline Stewie.nap

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      « Risposta #2 il: Giugno 12, 2011, 22:19:36 pm »
      "L'Economist? Non mi risulta che sia la Bibbia. Anzi, questi giornali stranieri descrivono un'Italia diversa o che non c'è. Diciamola tutta: non ci prendono mai. Tranne le cantonate o le panzane. Quelle le 'azzeccano' tutte. E sempre" (cit.)

        Offline Yavonz™ Original

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        « Risposta #3 il: Giugno 12, 2011, 23:50:02 pm »
        invece ci hanno azzeccato


        "Ma veda..."

          Offline RDKRL

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          « Risposta #4 il: Giugno 16, 2011, 21:04:26 pm »
          ..pezzetto dopo pezzetto il regno del sovrano Bunga I° si sgretola inesorabilmente...
          GRANDEZZA E PROGRESSO MORALE DI UNA NAZIONE SI POSSONO GIUDICARE DAL MODO IN CUI TRATTA GLI ANIMALI. MAHATMA GANDHI

          DeLa: "E lo vedi che sei stronzo?"

            Offline NaplesInTheheart

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            « Risposta #5 il: Giugno 17, 2011, 09:05:31 am »
            Il suo l'ha fatto, ora se ne vada nel suo villo e si porti tutti i politici italiani con sè.
            "Quando ad un certo punto si sta in un continuio ciacolare, la ciacola porta al continuo cazzeggio, sul cazzeggio e la supercazzola sono uno specialista. Ho voluto fare dichiarazioni che andavano in quella direzione. "
             :allahsi3:

              Offline Stewie.nap

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              « Risposta #6 il: Giugno 17, 2011, 13:23:01 pm »
              Il suo l'ha fatto, ora se ne vada nel suo villo e si porti tutti i politici italiani con sè.

              Ma quale villa, in galera deve andare. E poi BUTTARE LA CHIAVE!!!!!!!

                Offline Sonny Boy

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                « Risposta #7 il: Giugno 18, 2011, 10:08:06 am »
                Berlusconi in crisi di ascolto: telefona, ma la sala è vuota

                                                    
                                
                 
                No, non sará un finale tragico e drammaticissimo, quando arriverà, quello che riguarda Silvio Berlusconi. Niente a che vedere con la caduta degli dei, con le atmosfere cupe e da gran guignol della repubblica di Salò o con altri esempi di fine di regimi, quello di Ceaucescu per esempio o piazzale Loreto, anche se Fedele Confalonieri, l'amicissimo del Cavaliere, dice che si andrà a un epilogo cruento come quello capitato al Duce. E invece, no. La giornata di ieri dimostra che hanno torto i terribilisti e hanno ragione i leggeristi. Ovvero, quelli che dicono che la caduta di Berlusconi sarà nello stile di un film dei Vanzina, somiglierà a un nuovo episodio della Mandrakata, rappresenterà l'ennesimo cinepanettone con dentro Brunetta, Straquadanio, Santanchè, qualche olgettina travestita da poliziotta vogliosa o da Obama pettoruta, qualche parente di faraone e qualche Scilipoti. Perché infatti, ieri, quando Berlusconi s'è collegato telefonicamente con una sala che doveva essere piena di fan calabresi, quella sala invece era vuota e i presunti ome berluscones della Magna Grecia se ne erano già andati a casa. Infischiandosi che sarebbe arrivata una chiamata del premier. Soltanto tre o quattro tecnici sono restati sul luogo, per smontare gli amplificatori mentre Berlusconi parlava e annunciava: "Vi porto i saluti di tutto il governo". E ridevano i tre o quattro, mentre quello comiziava nel vuoto, come stessero davanti a una commedia all'italiana.

                   

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