A.S. Roma

[Quentin]

Dev'essere bello avere dei topic di tendenza, chissà cosa si prova. Beati loro.

M

Pretendo un topic di tendenza, w la tendenza!

[Nick Fury]

Dev'essere bello avere dei topic di tendenza, chissà cosa si prova. Beati loro.

M

Mi sa mi sa che dentro di voi o stat ricenn vuj beati loro. Mi fate pensare a male  Look

[Nick Fury]

Vi ha mandato il tilt sta coppa che ha vinto la Roma. E menumal che non ve ne frega

[Dieguito]

Vi ha mandato il tilt sta coppa che ha vinto la Roma. E menumal che non ve ne frega

A me frega tantissimo, non mi sono mai divertito tanto in vita mia per la vittoria di una ex rivale.

M

[LaSmorfia]

Mi scuso con caparezza e lazienograzie per le mie "esternazioni" antiromaniste.
Come ho già scritto in altri post precedenti, io sono nato a Roma, da un genitore "napoletano", precisamente di Torre Annunziata.
Fin da ragazzino, negli anni '70, mi sono sempre dovuto subire, sia da parte dei miei coetanei, a scuola o nel cortile, ma anche ascoltando discorsi da persone più grandi (perfino in famiglia, zii e cugini...) le solite frasi fatte sui napoletani (additati, allora come oggi, come ladri di portafoglio, che puzzano e col colera...). Fin da allora, mi faceva male al cuore sentire frasi di quel tipo, soprattutto associate a mio padre che di certo ladro non lo è mai stato. Mio padre era nato nel '40, e ad undici anni, ultimo figlio di 9 fratelli, si è imbarcato dal porto di Napoli, per la Gran Bretagna, per cercare lavoro. E ha lavorato all'estero, fino all'età di 19 anni, in un'acciaieria nei pressi di Scunthorpe, fino al suo ritorno a casa. Poi, si è trasferito a Roma, nel 1965, ed ha trovato lavoro come imbianchino. A 56 anni, nel 1997, se ne è andato, a causa di un problema ai polmoni... E probabilmente, grazie a quei lavori che ha esercitato in quei luoghi insalubri, fin da adolescente, lo hanno allontanato dalla nostra famiglia forse un po' troppo in anticipo... Magari, se invece di scegliere di fare l'operaio, lavorando onestamente, avesse fatto il ladro, come spesso, e semplicisticamente gli veniva additato, anche se in forma goliardica, al termine di una partita di pallone... lo avrei avuto ancora con me.   
Ripeto: mi scuso per le frasi che hanno toccato i nostri amici del forum, ma il vedere quei video dei cori inneggianti il vesuvio, così come sentire ogni volta frasi offensive sui napoletani, soprattutto quelli onesti e lavoratori, per me è come ricevere coltellate al cuore.
Avrei da scrivere ancora, ma la paura di annoiare e dare fastidio con questioni personali, mi impongono di fermarmi qui.
Un ultima cosa: "Vabbe', ma so' ragazzi...". A pensarci bene, si, sono soltanto dei ragazzi. E vista l'età, per alcuni di loro (così come per molti iscritti su questo forum) potrei essere anche loro "nonno". Magari anche loro, a quei cori, neppure ci credono...
Magari, in quei frangenti, neanche loro ci pensano a quel che dicono. Lo vivono come un momento goliardico, tanto per stare contro qualcuno o qualcosa di indefinito o indistinto: poi, alla fine, si va tutti a nanna, come se nulla fosse accaduto.
Alcuni di loro, come me, avranno perfino un legame con Napoli, attraverso un loro parente: una nonna/o, una zia/o...
Forse, fra qualche anno, con una napoletana/o ci si sposeranno e ci faranno anche una figlia/o, e si dimenticheranno di tutto. E forse, un giorno, non solo cambieranno opinione sui napoletani, ma arriveranno ad amare Napoli, anche più di quanto riesco ad amarla io.
Forse, data l'età, a certe cose non dovrei dare più tanto peso.
Forse, dovrei imparare a trasformare quelle fitte al cuore, da momenti di dolore, ad attimi, dove il tutto è esperienza di vita.
Mi scuso ancora.
Forza Napoli e... forza tutto l'Univeso.   

P.S: dedico a tutti questa canzone:

[CEMTURIO983]

LaSmorfia ti facevo piu giovane. 😉
La mia infanzia e la mia adolescenza sono state simili. Massima solidarieta ed un grande abbraccio.

[CEMTURIO983]

Riguardo la faccenda della maestra, cosi rispondo pure a Cranyo, il link è di Repubblica e li parla del cantare anche l inno della Lazio.
Come la penso?
Premesso che non so nulla della maestra (eta, anzianita di servizio, ecc) per me ci sono due opzioni:
1) è una romanista di quelle stronze pero (in questo caso non si sarebbe pero pentita)
2) non sa nulla di calcio e molto poco della citta in cui vive. Se fosse una ragazza giovane appena arrivata a Roma magari dalla Calabria (esempio) potrebbe perfettamente essere.
Sente la notizia al telegiornale, toni euforici e pensa “è come se l Italia avesse vinto il mondiale”
Allora ha questa idea che se fosse successa a Napoli (nel caso avesse vinto il Napoli la coppa) sarebbe stata anche simpatica. Solo che sta a Roma e ci sono due squadre che si odiano ma lei, essendo nuova o, peggio, vivendo in un mondo tutto suo, fa la A
A me non sembra impossibile. Secondo me non c era malafede.

Ps
Vorrei pure capire quanta verita ci sta nella lamentela del padre laziale circa il figlio che di sia messo a piangere.

[caparezza]

Mi scuso con caparezza e lazienograzie per le mie "esternazioni" antiromaniste.
Come ho già scritto in altri post precedenti, io sono nato a Roma, da un genitore "napoletano", precisamente di Torre Annunziata.
Fin da ragazzino, negli anni '70, mi sono sempre dovuto subire, sia da parte dei miei coetanei, a scuola o nel cortile, ma anche ascoltando discorsi da persone più grandi (perfino in famiglia, zii e cugini...) le solite frasi fatte sui napoletani (additati, allora come oggi, come ladri di portafoglio, che puzzano e col colera...). Fin da allora, mi faceva male al cuore sentire frasi di quel tipo, soprattutto associate a mio padre che di certo ladro non lo è mai stato. Mio padre era nato nel '40, e ad undici anni, ultimo figlio di 9 fratelli, si è imbarcato dal porto di Napoli, per la Gran Bretagna, per cercare lavoro. E ha lavorato all'estero, fino all'età di 19 anni, in un'acciaieria nei pressi di Scunthorpe, fino al suo ritorno a casa. Poi, si è trasferito a Roma, nel 1965, ed ha trovato lavoro come imbianchino. A 56 anni, nel 1997, se ne è andato, a causa di un problema ai polmoni... E probabilmente, grazie a quei lavori che ha esercitato in quei luoghi insalubri, fin da adolescente, lo hanno allontanato dalla nostra famiglia forse un po' troppo in anticipo... Magari, se invece di scegliere di fare l'operaio, lavorando onestamente, avesse fatto il ladro, come spesso, e semplicisticamente gli veniva additato, anche se in forma goliardica, al termine di una partita di pallone... lo avrei avuto ancora con me.   
Ripeto: mi scuso per le frasi che hanno toccato i nostri amici del forum, ma il vedere quei video dei cori inneggianti il vesuvio, così come sentire ogni volta frasi offensive sui napoletani, soprattutto quelli onesti e lavoratori, per me è come ricevere coltellate al cuore.
Avrei da scrivere ancora, ma la paura di annoiare e dare fastidio con questioni personali, mi impongono di fermarmi qui.
Un ultima cosa: "Vabbe', ma so' ragazzi...". A pensarci bene, si, sono soltanto dei ragazzi. E vista l'età, per alcuni di loro (così come per molti iscritti su questo forum) potrei essere anche loro "nonno". Magari anche loro, a quei cori, neppure ci credono...
Magari, in quei frangenti, neanche loro ci pensano a quel che dicono. Lo vivono come un momento goliardico, tanto per stare contro qualcuno o qualcosa di indefinito o indistinto: poi, alla fine, si va tutti a nanna, come se nulla fosse accaduto.
Alcuni di loro, come me, avranno perfino un legame con Napoli, attraverso un loro parente: una nonna/o, una zia/o...
Forse, fra qualche anno, con una napoletana/o ci si sposeranno e ci faranno anche una figlia/o, e si dimenticheranno di tutto. E forse, un giorno, non solo cambieranno opinione sui napoletani, ma arriveranno ad amare Napoli, anche più di quanto riesco ad amarla io.
Forse, data l'età, a certe cose non dovrei dare più tanto peso.
Forse, dovrei imparare a trasformare quelle fitte al cuore, da momenti di dolore, ad attimi, dove il tutto è esperienza di vita.
Mi scuso ancora.
Forza Napoli e... forza tutto l'Univeso.   

P.S: dedico a tutti questa canzone:

Io, per quello che può valere, non credo di riuscire a capire fino in fondo il dolore ed il rancore che puoi aver provato in tutti questi anni grazie a questi idioti che non sanno nemmeno quello che stanno cantando quando fanno quei cori; perché io la vedo come te, il passaggio dove dici "so ragazzi, non sanno quello che dicono" lo condivido in pieno. Ovviamente questo non li assolve nella maniera più assoluta, ci tengo a precisarlo. Per quanto mi riguarda non c'era bisogno di scusarsi, perlomeno io non l'ho mai chiesto; mi ero fatto un'idea sbagliata su di te, pensavo fossi minorenne pensa(!?) e per questo giustificavo le tue frasi piene di odio con la giovane età, magari le dicevi senza nemmeno renderti conto, proprio come gli idioti di cui sopra; dico idioti senza cattiveria eh, secondo me giovanissima età e ignoranza, mancanza di sensibilità e non consapevolezza vanno di pari passo; poi, quando si diventa uomini di solito ci si rende conto e si cambia. chi non si è guardato indietro, da adulto, e non ha pensato almeno una volta: "mamma mia ma quella volta come mi è venuto in mente di fare quella determinata cosa?" Nel tuo racconto sei riuscito a dire, in poche parole, quello che volevo dire io ieri senza riuscirci purtroppo. Ti sono grato di aver condiviso un pezzo della tua vita, una cosa così intima e personale che assolutamente non era dovuta, e Ti ringrazio per avermi schiarito le idee su chi sei e quello che hai sofferto; un caro saluto e buona domenica.

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Mi scuso con caparezza e lazienograzie per le mie "esternazioni" antiromaniste.
Come ho già scritto in altri post precedenti, io sono nato a Roma, da un genitore "napoletano", precisamente di Torre Annunziata.
Fin da ragazzino, negli anni '70, mi sono sempre dovuto subire, sia da parte dei miei coetanei, a scuola o nel cortile, ma anche ascoltando discorsi da persone più grandi (perfino in famiglia, zii e cugini...) le solite frasi fatte sui napoletani (additati, allora come oggi, come ladri di portafoglio, che puzzano e col colera...). Fin da allora, mi faceva male al cuore sentire frasi di quel tipo, soprattutto associate a mio padre che di certo ladro non lo è mai stato. Mio padre era nato nel '40, e ad undici anni, ultimo figlio di 9 fratelli, si è imbarcato dal porto di Napoli, per la Gran Bretagna, per cercare lavoro. E ha lavorato all'estero, fino all'età di 19 anni, in un'acciaieria nei pressi di Scunthorpe, fino al suo ritorno a casa. Poi, si è trasferito a Roma, nel 1965, ed ha trovato lavoro come imbianchino. A 56 anni, nel 1997, se ne è andato, a causa di un problema ai polmoni... E probabilmente, grazie a quei lavori che ha esercitato in quei luoghi insalubri, fin da adolescente, lo hanno allontanato dalla nostra famiglia forse un po' troppo in anticipo... Magari, se invece di scegliere di fare l'operaio, lavorando onestamente, avesse fatto il ladro, come spesso, e semplicisticamente gli veniva additato, anche se in forma goliardica, al termine di una partita di pallone... lo avrei avuto ancora con me.   
Ripeto: mi scuso per le frasi che hanno toccato i nostri amici del forum, ma il vedere quei video dei cori inneggianti il vesuvio, così come sentire ogni volta frasi offensive sui napoletani, soprattutto quelli onesti e lavoratori, per me è come ricevere coltellate al cuore.
Avrei da scrivere ancora, ma la paura di annoiare e dare fastidio con questioni personali, mi impongono di fermarmi qui.
Un ultima cosa: "Vabbe', ma so' ragazzi...". A pensarci bene, si, sono soltanto dei ragazzi. E vista l'età, per alcuni di loro (così come per molti iscritti su questo forum) potrei essere anche loro "nonno". Magari anche loro, a quei cori, neppure ci credono...
Magari, in quei frangenti, neanche loro ci pensano a quel che dicono. Lo vivono come un momento goliardico, tanto per stare contro qualcuno o qualcosa di indefinito o indistinto: poi, alla fine, si va tutti a nanna, come se nulla fosse accaduto.
Alcuni di loro, come me, avranno perfino un legame con Napoli, attraverso un loro parente: una nonna/o, una zia/o...
Forse, fra qualche anno, con una napoletana/o ci si sposeranno e ci faranno anche una figlia/o, e si dimenticheranno di tutto. E forse, un giorno, non solo cambieranno opinione sui napoletani, ma arriveranno ad amare Napoli, anche più di quanto riesco ad amarla io.
Forse, data l'età, a certe cose non dovrei dare più tanto peso.
Forse, dovrei imparare a trasformare quelle fitte al cuore, da momenti di dolore, ad attimi, dove il tutto è esperienza di vita.
Mi scuso ancora.
Forza Napoli e... forza tutto l'Univeso.   

P.S: dedico a tutti questa canzone:

Grazie per aver condiviso parte della tua storia con noi.
Pur non essendo di Napoli io non solo tifo per il Napoli ma tipo per Napoli e mi sento Napoletano.

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Più sopra ho letto un post di, se non erro, @CEMTURIO983, che diceva che una volta si sono uniti laziali e romanisti per schierarsi contro Napoli. Che occasione era?

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@CEMTURIO983

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[CEMTURIO983]

@CEMTURIO983

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Continuamente.
Andavano spesso a tirare le pietre alla fermata del treno di Campoleone ad esempio.

[lazienograzie]

Bollinho è arrivato a Roma sazio di traguardi sportivi, la sua mission è stata sin dal principio una sola: diventare Dio. E quale miglior posto di Roma, che ha una tradizione in tal senso da Ottaviano Augusto in poi ? look

A parte la parola Bollinho, posso anche farti ragione. E aggiungo: in una tifoseria che si è sentita svuotata dall'addio al calcio giocato del nostro capitano storico. Però va detto che  questi ragionamenti fanno a cazzotti con i fatti.

Lui è venuto a Roma, ha trovato una società allo sbando, una squadra piena di bravi giocatori che però non erano squadra. Che ai accontentava di qualche partita giocata bene.
Sfiduciata da anni e anni di una società assente (Pallotta) che vendeva e ricomprava tutti impedendo alla squadra di sentirsi una cosa sola. Di amalgamarsi. E ha fatto una fatica immane a farsi sentire, a trasmettere la sua mentalità. Ha raggiunto l'obiettivo tardi (febbraio) quando, giocando con la panchina cortissima e su due fronti..l'ha, per forza di cose, dovuta sfinire.

E nonostante tutto ha vinto un trofeo facendola lottare con le unghie e con i denti fino alla fine.
A Tirana la squadra era SFINITA al 50' della ripresa. Ma hanno stretto i denti e le fila e l'hanno portata a casa. Se non è un vincente questo..

Con Fonseca (che qui tanto osannate), non sarebbe mai accaduto. E difatti con il fantasmagorico Fonsecao, non hai vinto mai contro le grandi, se non contro il Napoli a Roma durante il suo primo anno. Dopodiché solo sconfitte e pareggi.

Il prossimo anno mi aspetto un buon campionato dalla Roma.
Ammesso e non concesso che gli comprino almeno 4 giocatori di livello. Senza acquisti, non è che può fare miracoli, José.

Vedremo

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[lazienograzie]

Parlavo di social, non di forum. 
Non c'è pagina su Twitter o Facebook dove puoi trovare deliri di onnipotenza di romanisti, che tacciano rubentini, noi e persino interisti perché "hanno vinto il trofeo europeo".

Ti lamenti che zittiscono juventini e interisti? Curioso...

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[Kane Connor]

Ti lamenti che zittiscono juventini e interisti? Curioso...

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No, ma figurati, quelli più pigliano pernacchie e meglio è. 
Ma è il modo, generalizzato, di fare gli arrroganti che fa schifo, come se avessero appena vinto la combo campionato + Champions stile Real.
Tralasciando i post di "maalox", che ogni volta auguro a chi li propina come flame, di farne uso così capisce il vero problema,  è proprio un porgersi senza senso della misura, che personalmente ho riscontrato solo in una certa tifoseria non lontana da casa nostra... 

[digital]

A parte la parola Bollinho, posso anche farti ragione. E aggiungo: in una tifoseria che si è sentita svuotata dall'addio al calcio giocato del nostro capitano storico. Però va detto che  questi ragionamenti fanno a cazzotti con i fatti.

Lui è venuto a Roma, ha trovato una società allo sbando, una squadra piena di bravi giocatori che però non erano squadra. Che ai accontentava di qualche partita giocata bene.
Sfiduciata da anni e anni di una società assente (Pallotta) che vendeva e ricomprava tutti impedendo alla squadra di sentirsi una cosa sola. Di amalgamarsi. E ha fatto una fatica immane a farsi sentire, a trasmettere la sua mentalità. Ha raggiunto l'obiettivo tardi (febbraio) quando, giocando con la panchina cortissima e su due fronti..l'ha, per forza di cose, dovuta sfinire.

E nonostante tutto ha vinto un trofeo facendola lottare con le unghie e con i denti fino alla fine.
A Tirana la squadra era SFINITA al 50' della ripresa. Ma hanno stretto i denti e le fila e l'hanno portata a casa. Se non è un vincente questo..

Con Fonseca (che qui tanto osannate), non sarebbe mai accaduto. E difatti con il fantasmagorico Fonsecao, non hai vinto mai contro le grandi, se non contro il Napoli a Roma durante il suo primo anno. Dopodiché solo sconfitte e pareggi.

Il prossimo anno mi aspetto un buon campionato dalla Roma.
Ammesso e non concesso che gli comprino almeno 4 giocatori di livello. Senza acquisti, non è che può fare miracoli, José.

Vedremo

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fonseca non aveva la stessa squadra, come fai a fare un paragone con un allenatore che ha fatto spendere tutti quei soldi sul mercato e dire che lui ha fatto diventare squadra e che con fonseca non avresti vinto.

fonseca è uscito in semifinale di europa league per mano di una squadra chiaramente di un altro livello.

mourigno ha vinto con una squadra inferiore soffrendo perfino.

i punti in campionato sono gli stessi grossomodo ma fatti in modo diverso, la squadra di fonseca era cortissima, fino  a che ha avuto tutti disponibili ha battuto tutte le squadre alla sua portata e stava nella parte alta della classifica, la roma è venuta meno con gli infortuni, con la rosa corta che aveva cosa poteva fare di + se perde per strada diversi pezzi e gioca il giovedi contro avversari forti.

un altra cosa discorso fonseca perdeva con le grandi, di ma a parte il catenaccio vergognoso contro il napoli che non è certo una grande dove avete pareggiato a roma grazie agli arbitri che non vedono 2 rigori netti e quello raggiunto all'ultimo a napoli contro una squadra incerottata e allo sbando, quali grandi avete fermato.


la dea non la puoi considerare certo una grande e tanto meno la lazio che al massimo sono squadre al vostro stesso livello, con le strisciate 0 punti.


il tutto dopo oltre 100 milioni di investimento per fare un punto in  campionato e vincere una coppa che non vale niente a livello di prestigio, buona solo per fare ranking e per i soldi che ci avete fatto, ma se permetti l'avrebbe vinta pure fonseca, visto che è uscito col manchester united con  squadrette a livello della vostra coppetta ha vinto contro tutti e senza fare figure da cani con squadre come il bodo glint.


la differenza vera fra i 2 allenatori e che mourigno pretende e riesce  a farsi acquistare giocatori di un certo spessore, come allenatore fonseca oggi è nettamente meglio e la roma infatti ha giocato molto meglio con fonseca, la riprova con le piccole vinceva quasi sempre facile, mentre  mourigno ha perso col venezia.

tu confronti uno che si è trovato una roma in crisi societaria, che non ha messo 1 euro per il mercato, che ha avuto una squadra cortissima e che è stato al vertice fino a che non ha perso pezzi, con uno che ha fatto spendere oltre 100 milioni sul mercato che è stato nelle retrovie per tutto il campionato e che alla fine conti alla mano ha fatto praticamente gli stessi punti il tutto dovendo giocare il giovedi non nella coppa uefa ma nella coppa dei poveri, contro avversari sulla carta tutti inferiori alla roma e dove l'unica  avversaria seria  ha deciso di non giocarla per vincere, tradotto se il Tottenham avesse avuto come mira quella di vincere la coppetta sta sicuro che non l'avreste vinta, il resto del roster era largamente inferiore alla roma, lo stesso leicester il napoli lo ha battuto con le riserve e petagna punta tanto per  capirci.