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    Diego Armando Maradona
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E se l’AIDS fosse, davvero, una vera e propria strage programmata di omosessuali, drogati, gente di colore e poveri del mondo? Proviamo a prendere sul serio queste gravissime accuse. Non c’è dubbio che un certo razzismo considera i gay e i drogati delle minoranze moleste, di cui se ne potrebbe benissimo fare a meno. Quanto alle sterminate masse di poveri del Terzo Mondo, che non producono e coi loro bisogni pongono problemi alle nazioni più ricche, un loro sterminio si concilierebbe molto bene con il modello di una società basata sul mercato, la produzione e il consumo. Secondo una filosofia alquanto cinica, occorre qualcosa che sostituisca le guerre e le grandi epidemie che in passato avevano la funzione di calmierare e selezionare la popolazione del pianeta. E’atroce pensare che scienziati e studiosi possano mettersi al servizio di un tale disegno, ma d’altra parte non si può negare che in certi santuari della scienza medica si agisca contravvenendo al giuramento di Ippocrate e, invece, si sacrifichino vittime umane per teoremi di morte. Lo ha denunciato il dott. Robert Newman, presidente di un grande ospedale di New York, il “Beth Israel Medical Center”. Parlando dei tossicodipendenti ha dichiarato: “Nessuno lo ha ancora detto apertamente, ma sono sicuro che molti sono d’accordo che dovremmo lasciarli morire tutti” (13). Questa logica di morte è confermata anche dalle parole di Julian Huxley, fondatore della Società Eugenetica Britannica, il quale ha asserito che: “L’intelligenza di un nero è differente da quella di un bianco, come lo è il corpo (…). Del resto è sufficiente vedere il comportamento religioso dei negri per comprendere le differenze: urlano, danzano, si abbandonano alle emozioni più violente (…). Negri e bianchi presentano differenze organiche inarmonizzabili”. E’ in base a queste convinzioni che l’uomo arriva a sterminare i propri simili. Ma poi, dovremmo forse stupirci che si possano organizzare simili crudeli stermini al termine di un secolo segnato dal nazismo e dallo stalinismo? Questo abominio, d’altronde, è stato denunciato, soprattutto nei primi anni ’80, da alcuni studiosi e ricercatori che la pensano proprio cosi e, a supporto delle loro gravissime accuse, indicano alcuni documenti del governo degli Stati Uniti. Tra questi, il Memorandum 200 per la Sicurezza nazionale è uno dei primi e forse il più importante. Fu “redatto nell’aprile del 1974 dall’allora Consigliere americano per la Sicurezza nazionale, Henry Kissinger. Il documento, a lungo tenuto segreto, fu reso di dominio pubblico nel 1990 grazie alla legge per la libertà d’informazione, e collocato negli Archivi nazionali americani. Si tratta di un documento agghiacciante, che denota il cinismo di un governo quando afferma: “Lo spopolamento, dovrebbe essere la principale priorità della politica estera americana verso i Paesi del Terzo mondo” (14). Un altro documento terribile è il “Global 2000 Report to the President” presentato dal Dipartimento di Stato americano. Il giornalista Rogelio Maduro nel suo libro “The Ozone Scare” scrive: “Questo dossier fu elaborato dal Consiglio della Casa Bianca per l’Ambiente e dal Dipartimento di Stato a partire dai primi giorni della presidenza Carter. Decine di alti funzionari e centinaia di consulenti hanno lavorato a questo rapporto che proponeva di fare del ‘controllo demografico’ la pietra angolare delle politiche di tutti i futuri presidenti americani. Nel rapporto e nei documenti che lo accompagnano, si trovano tutta una serie di profezie terrorizzanti: crisi delle risorse idriche, penuria di energia, carenza di materie prime strategiche. La causa di tutto ciò? La crescita demografica. (…). E’ dunque necessario, concludeva il documento, che il governo faccia convergere politica estera ed interna con l’obiettivo di eliminare questi uomini di troppo. (…). Dal momento in cui questo documento è stato reso di pubblico dominio, sezioni intere del governo americano non lavorano che per mettere in pratica le sue raccomandazioni: il genocidio” (15). Questo programma non è condiviso solo dagli americani. Il celebre documentarista Jacques Cousteau, che fu un accanito propugnatore del programma xenofobo in Francia, scrisse: “Noi vogliamo eliminare le sofferenze, le malattie? L’idea è bella ma non può rivelarsi positiva nel lungo termine. C’è da temere di compromettere così l’avvenire della nostra specie. E’ terribile da dirsi. E’ necessario che la popolazione mondiale si stabilizzi e perciò è necessario eliminare 350 mila uomini al giorno” (16). E Filippo duca di Edimburgo, marito della Regina Elisabetta II presidente del WWF internazionale, affermò: “Nel caso che io rinasca, mi piacerebbe essere un virus letale così da contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione”. (Deutsche Press Agentur, DPA, 8 agosto 1988). Ecco un altro esempio del disprezzo verso le popolazioni del Terzo mondo. Il patologo dr. Cornelius Rhoades, che qualche anno dopo avrebbe diretto il reparto di patologia del Rockefeller Institute, nel 1932, diede inizio ad una vasta ricerca sul cancro. In definitiva effettuava orribili esperimenti, tra cui  far insorgere deliberatamente delle infezioni sui malati. Trenta portoricani, morirono a causa di questi orribili esperimenti. Rhoades come giustificazione sostenne che: “I portoricani sono la più sporca, la più fannullona, degenerata e ladra razza sulla faccia della terra… e che perciò tutti i medici potevano deliziarsi nell’abuso e nella tortura di questi sciagurati”. Alla luce di considerazioni così sinistre non è più fantascienza credere a quanto sostengono alcuni scienziati, e cioè che “l’AIDS fu in effetti il risultato di un programma di ricerca a lungo termine”. Qualcuno afferma addirittura di averne le prove, come il russo Jakob Segal, docente di biologia all’Università di Humboldt, nella ex Germania orientale. Il professor Segal è certo che l’AIDS è stato messo a punto nel laboratorio di Fort Detrick, nel Maryland, un centro di ricerca su armi chimiche e biologiche. Segal per dimostrare la gravissima accusa pubblicò tutti i dati, che aveva raccolto nel 1986, in un libro dal titolo: “AIDS: una malattia prodotta in America”. In esso lo studioso sostiene che: “il virus della immunodeficienza (Hiv), che molti scienziati ritengono evolva in AIDS, è quasi identico ad altri due virus: il Visna, una malattia mortale che colpisce le pecore, il BVL (Bovine Leukemia Virus), ma non l’uomo, e il virus della leucemia delle cellule T: Htlv-1 (Human T Cell Leukemia Virus). Il Laboratorio di alta sicurezza di Fort Detrick realizzò l’unione dei virus Visna e Htlv-1. Il risultato fu l’Hiv messo a punto tra la fine del 1977 e la primavera del 1978. Il ‘cocktail’ di Fort Detrick venne testato su carcerati che decidevano volontariamente di partecipare all’esperimento in cambio della libertà anticipata. Siccome i sintomi non si manifestano prima di 6 mesi, i test furono giudicati fallimentari e i carcerati vennero rilasciati”.  “Alcuni di loro erano omosessuali, – continua Segal – e una volta arrivati a New York, ignari delle loro condizioni, cominciarono a trasmettere il contagio a persone del giro dei gay newyorckesi. E qui, nel 1979, si manifestò il primo caso conclamato di AIDS, e la malattia cominciò a diffondersi rapidamente”.  Un altro ricercatore Robert Strecker, confermò le accuse fatte da Segal. Egli affermò: “Quando si studia la natura del virus dell’AIDS si scopre qualcosa di estremamente interessante. I geni del virus dell’AIDS non esistono nei primati o nell’uomo. Se si prende il materiale genetico di primati, scimpanzé, esseri umani e lo si riordina, non si può ottenere l’AIDS”.  Per Segal l’AIDS si sarebbe diffuso a causa di un incidente; per Strecker, invece, sarebbe stato iniettato volutamente ai membri della comunità omosessuale americana durante il programma per la vaccinazione contro l’epatite B. Nel frattempo si continua a morire di AIDS specialmente tra le categorie a rischio (omosessuali e drogati) e nel Terzo mondo. Tra i Paesi dove vi sono più persone colpite dall’AIDS vi è l’India “che conta già quattro milioni di abitanti sieropositivi e rischia di diventare il Paese più colpito dall’epidemia dell’AIDS. Lo ha denunciato a Manila il ministro della sanità indiano, signora Renu Ka Chowdury…”(Rai-Televideo del 26 ottobre 1997). Dopo quanto esposto il fatto che segue fa venire la pelle d’oca. Il 19 gennaio 1989 “‘Nature’ esce con una serie di articoli sconcertanti sull’India. “Saranno sterilizzate tutte le mucche improduttive” scrive ‘Nature’. Poi c’è la notizia che riguarda direttamente la nostra storia: “entro il ‘92, dice ‘Nature’, tutti i bambini indiani saranno vaccinati contro una serie di malattie”. (…). Tutti i bambini indiani dovranno essere immunizzati entro il 1992. “Chiaramente qualcosa non funziona nella redazione di ‘Nature’. In India ci sono più di 200.000.000 di bambini, e il 92 inteso come anno non è una scadenza realistica. (…). Alla fine del 1988 in India si contavano 9 casi di AIDS”(17). Traete da soli le conclusioni.  Sulla base di questi fatti esposti c’è da chiedersi con inquietudine che cosa ci riserva il futuro. Che sia davvero in atto una mortale congiura? Come si è visto non sono in pochi a crederlo. Alcune delle tesi riportate in questo studio ricevono, oggi, numerose conferme, anche molto autorevoli. Un altro fatto, alquanto enigmatico, fa notare “Nexus. New Time” (edizione italiana, anno IV, n. 29, 2000) è quanto scrisse, il 30 aprile scorso, il Washington Post che, tra l’altro: annunciava un’iniziativa della National Security Agency(NSA) volta a collocare lo studio dell’Aids e tutti gli istituti pubblici della sanità, che lo stanno conducendo, sotto il controllo della Central Intelligence Agency (CIA)… Il Presidente Clinton, consigliato dal National Intelligence Council(NIC) di dichiare formalmente l’epidemia globale di AidS una ‘minaccia alla sicurezza nazionale’ degli Stati Uniti, ha trasformato questa politica in legge. L’azione prefigura la probabile persecuzione, se non l’incarcerazione o l’assassinio, degli scienziati ‘dissidenti’ che si occupano dell’AIDS… (Fonte: dr. Leonard Horowitz, Idaho Observer, USA, luglio 2000)”.

FONTE :http://www.nwo.it/aids2.html

Note bibliografiche:

1 G. Cosco, “Storia segreta dell’AIDS”, Ediz. Segno, Udine 1996.

2 Ibid.

3 R. C. Gallo e L. Montagnier, L’AIDS nel 1998, in “Le Scienze”, n. 44, dicembre 1988, pag. 19.

4  “Science”, 29 luglio 1988.

5   C. Thomas Jr., Kary B. Mullis e Philip E. Johnson, What cause AIDS?. L’articolo  pubblicato sulla rivista “Reason” (giugno  1994) è riportato in  “AIDS una questione  aperta”, a cura di Raul Vergini, GUIDE ALLA SALUTE di CARTAduemila,  Andromeda, Bologna 1995, pag. 10.

6   Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, Cesco Ciapanna Editore, Roma,  marzo 1989, pag. 118.

7 “Nexus New Time”, Edizione italiana, n. 6, luglio-agosto 1996, pag. 7.

8 Dalla lettera di Peter Duesberg pubblicata in  “La rivista dei libri”, novembre 1996, pag. 42.

9 Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, cit., pag. 134.

10  C. Thomas Jr., Kary B. Mullis e Philip E. Johnson, What cause AIDS?, cit., pag. 12.

11  Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, cit., pagg. 96-97.

12  Ibid., pag. 97.

13  “Science”, 12 febbraio 1988.

14  “XFACTOR”, pubblicazione edita dall’Istituto Geografico De Agostini, n. 14, 1997,  pagg. 16-17.

15  “L’Italia”, settimanale, 22 marzo 1995.

16  “Corriere dell’Unesco”, novembre 1991.

17  Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, cit., pag. 153.
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