Dr. Alvin M. Bloom, ingegnere consulente. BS, Master of Science, PhD in Ingegneria Aerospaziale, University of Texas, Austin, 1967
"I crolli di edifici (in verticale) a velocità di caduta libera possono solo essere causati da una demolizione controllata."
Quoto questo perché il resto è spazzatura.
Questo è il Tacoma Bridge. Si tratta di uno dei cedimenti più spettacolari e controintuitivi della storia dell'ingegneria. Un ponte sospeso con una campata principale di 850 metri, la terza più grande al mondo quando fu realizzata, si mise a ondeggiare e vibrare come se fosse fatto di gomma. La causa fu il vento, che soffiava a soli 67 km/h ma produsse un fenomeno di risonanza di entità totalmente inattesa che portò alla completa distruzione della campata. Il filmato è assolutamente impressionante ed esplicativo (per gli addetti ai lavori...)
Vi dico solo che sull'argomento non si è pronunciato un Ph.D qualsiasi (le università in USA si buttano così come i titoli di Ph.D), bensì Zdenek P. Bazant. Questo è il suo Curruculum :
http://www.civil.northwestern.edu/people/bazant/Ovviamente è alla NorthWestern. Se vuoi fare lo strutturista, vai lì. Non ad Austin (IMHO).
Detto questo, la soluzione è elaborata e a differenza di quello che dicono in giro i "complottisti" (basti pensare che pure io credevo ad una cosa simile, prima di leggere la relazione di Bazant...lo "strutturista" per eccellenza...) ci sono i calcoli a disposizione di tutti.
In pratica (e detto in modo semplice, sennò finiamo domani mattina...

) quando vengono stritolati i piani successivi, la perdita di energia gravitazionale dovuta a un avanzamento pari a un piano supera di nuovo l'energia dissipata dallo stritolamento del piano stesso, e lo fa con un margine crescente. L'energia in eccedenza deve convertirsi in energia cinetica della parte in movimento della massa, e pertanto la sua velocità aumenterà a ogni piano.
Questa è la caratteristica di base del collasso progressivo, ben nota da molti disastri precedenti non causati da incendi (esplosioni interne o esterne, terremoto, controllo qualità inadeguato) . Per un ingegnere strutturista, un'analisi ulteriore è superflua per convincersi dell'inevitabilità del collasso.
Con l'impatto e il successivo incendio, si è perso tutto l'isolamento. Questa eventualità non fu "simulata" all'epoca del progetto, e fu il fattore decisivo, senza il quale la deformazione delle colonne e il successivo collasso probabilmente non si sarebbero verificati.