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Ragioni Karma per messaggio concreto

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Diedorf

    Degustatore di ananassi
    Giuseppe Savoldi
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Premetto che ciò che dico è solo una considerazione personale e che un sano confronto potrebbe aprirmi gli occhi e farmi cambiare idea.
Sull'aumento dell'Iva distinguerei.

Se dovessimo ritoccare di un punto l'aliquota ordinaria, portandola dal 20% al 21%, senza toccare quelle al 10% ed al 4%, allora potrei anche concordare. Più che altro perchè l'Iva è strutturale, mentre il contributo di solidarietà è una cosa estemporanea e momentanea.

L'aumento dell'Iva colpisce i consumi, quindi se da un lato li può deprimere, dall'altro colpisce in parte anche chi evade, operare sull'Irpef danneggia chi già paga le tasse, non chi le evade.

Capisco però che l'aumento dell'iva nel nostro Paese può sia incrementare leggermente la propensione all'evasione (ma è marginale), sia spingere l'inflazione (non è detto che avvenga e non è detto sia un male assoluto).

Non mi pare sia questa la misura che possa rilanciare il Paese, ma può servire ad incrementare le entrare in maniera strutturale.

Ciò che mi stupisce è che non si spinga con forza verso le liberalizzazioni. Liberalizzare costa zero e produce immediati effetti in termini di crescita e di incremento della produttività.

Notai, farmacisti, commercialisti, avvocati, benzina, assicurazioni, servizi pubblici locali, tlc, energia, banche, commercio, taxi, assicurazioni, trasporti etc. possono essere completamente aperti alla concorrenza e producono un incremento dei servizi ed una diminuzione dei costi. Chi pagherebbe il costo di questo incremento di produttività? (in economia non esistono pasti gratis). I soggetti appartenenti a questi settori. I titolari di farmacia (che oggi la ricevono in eredità o la "vincono" perchè ne possiedono già una), i Notai (inutile dilungarsi su questa figura) gli avvocati etc.

Mi dispiace per gli appartenenti a queste categorie, ma qualcuno deve pur pagare e non è detto che liberalizzare significhi sempre guadagnare di meno. Credo che in un libero mercato (ma con regole precise, altrimenti meglio un mercato non libero) i migliori prevalgano, ed i migliori sono quelli che offrono il miglior rapporto qualità prezzo.

Questa è una misura che rilancia la crescita e consente di attrarre investimenti, chiaramente le lobby si opporranno con tutte le loro forze, ma se ci è riuscito in parte Bersani con una maggioranza di mezzo senatore (e con 3-4 cariatidi di vantaggio  :asd:) potrebbe tranquillamente riuscirci questo governo con un centinaio di unità in più, ma credo manchi la volontà.

Anche riformare la giustizia non costa nulla e migliora la competitività del Paese, ma certamente non la si deve riformare come vuole farlo mister B., ma riducendo il numero di rinvii, bloccando i meccanismi di prescrizione che portano gli avvocati all'allungamento dei processi ed incrementando le best practice (cosiddetto "processo tipo").

Insomma, non sono contrario all'aumento dell'Iva, ma se ci concentriamo solo su entrate ed uscite pensiamo ad una sola voce del rapporto debito/pil, il nostro problema non sono i 1900 miliardi di euro di debito, ma il PIL che non cresce, con questa manovra potremmo anche riuscire a fermare la crescita del debito, ma se non facciamo crescere il PIL il rapporto è sempre lo stesso, mentre con debito stabile e crescita del PIL il rapporto lo riduciamo velocemente.

Una "botta" al debito con una patrimoniale si potrebbe anche dare, ma è "l'arma finale" nel caso le cose dovessero mettersi male.

Una cosa sull'Italia, anche se OT, la vorrei dire.
Noi siamo bravi a vedere le cose che non funzionano in Italia ed a notare i nostri difetti, bisognerebbe anche riconoscere che un Paese relativamente piccolo, con alte montagne che lo separano dal resto dell'Europa, al confine con aree povere del Mediterraneo, privo di risorse naturali importanti, con un territorio montano e collinare piuttosto irregolare, con una popolazione frammentata e divisa in tanti piccoli comuni è diventato uno dei principali attori economici del mondo ed è membro fondatore della CECA (poi CEE ed ora UE).

Possiamo dire tante cose negative sull'Italia, ma non che la nostra nazione non abbia raggiunto risultati straordinari nonostante condizioni di base non certo favorevoli.

Se pensiamo a questo un po' di ottimismo è lecito averlo.

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